Risveglio

Una luce accecante. Tutto ciò che vedeva intorno a lei era un bianco così vasto e splendente da sembrare infinito. Per la prima volta gli occhi di Jaziel poterono aprirsi, finalmente ella riuscì a vedere, a sentire, a provare delle sensazioni attorno a lei. Sembrò passare qualche attimo da quella prima goccia di vita, o almeno così pareva in quel luogo ove sia il tempo che lo spazio sembravano spariti. 

Jaziel si alzò senza pensarci, si avvicinò ad uno specchio d'acqua e sporgendosi, poté ammirare una creatura che, come lei, stava guardando al di fuori di quel magnifico e sottile "vetro".       

Una creatura femminile dai lineamenti delicati e sinuosi; il colore della sua pelle era candido e dalle sfumature che variavano dall'azzurro ad un blu scuro come la notte; sulla sua testa era adagiata una folta chioma di bruni capelli ondulati ove in cima dominava una lucente aureola; il suo viso era decorato da due grandi occhi blu come l'oceano più profondo, un piccolo naso e uno splendido sorriso. Scrutandosi più accuratamente l'angelo poté vedere dietro di sé due magnifiche e gigantesche ali spiegate che vegliavano su di lei, formate da grandi piume bianche e dalle punte blu che si muovevano delicatamente emettendo un leggero fruscio. 

All'improvviso una voce apparve dal nulla, una voce eterea che parve riempire quel bianco immenso, Jaziel si guardò intorno mentre quel suono ultraterreno cominciò a parlarle: "Angelo, l'onnipotente ha voluto donarti la vita, sotto il nome di Jaziel dovrai servire i cieli fedelmente e trovare un umano su cui vegliare, proteggerlo da ogni tentativo di corruzione del nemico; non far sì che esso possa farti cadere e rimarrai nella Luce.

L'angelo ascoltò con ammirazione quelle parole, dopodiché il velo d'acqua iniziò a mutare rivelando al suo interno un magnifico paesaggio in continuo movimento: davanti a lei Jaziel poteva scorgere immense montagne innevate che dopo pochi attimi stavano già dando spazio a meravigliose coste stagliate su un oceano cristallino per poi divenire folte foreste e grandi città con alti palazzi e dalle vie brulicanti di quelle particolari creature. A quella visione Jaziel spiegò le proprie ali e senza pensarci si tuffò in quel velo.

Quando riaprì gli occhi si ritrovò a volare sopra un cielo costellato di piccoli puntini che, insieme alla luna piena, governava sul quel mondo silenzioso, ma quando Jaziel guardò sotto di sé non vide lo stesso paesaggio di poco fa. Altre stelle si erano posate sotto di lei, milioni o forse miliardi di piccole luci si stagliavano, queste però non sembravano voler stare ferme, il loro movimento creava una sorta di danza e Jaziel capì che quella sarebbe stata la sua prima prova. Capì che l'istinto o forse qualcos'altro l'avrebbe guidata nello scegliere l'anima giusta da seguire; continuò a guardarsi intorno scrutando tutte quelle luci che ormai si stavano muovendo attorno a lei. Non fu affatto facile concentrarsi su una singola luce, queste infatti erano tutte diverse tra loro, chi più splendente rispetto alle altre; ma ciò che attirò l'attenzione dell'angelo fu un piccolo puntino nel mezzo di quella frenetica danza, questo non solo era immobile, ma sembrava che tutta la sua luce stesse per svanire poiché a malapena era possibile vederlo; e come se non bastasse questo sembrava anche emanare un'aura che pareva allontanare tutte le altre luci. Per attimi apparentemente interminabili Jaziel rimase in dubbio, continuando a scrutarlo; un misto di paura e curiosità si stava ormai impadronendo di lei, quando qualcosa dentro al suo corpo iniziò ad animarsi, una sensazione o qualcos'altro di incomprensibile, che pian piano la stava spingendo verso di esso. Dopo qualche attimo l'angelo si trovò a pochi centimetri da quella stella oscurata e nel momento in cui la sfiorò tutto quel luogo sparì dando spazio ad un altro scenario.


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