CHAPTER 8

Alyson doveva vedersi con Demon, nonostante Dylan gli avesse ripetuto il giorno prima di non incontrarlo più.
Quando lo aveva visto entrare nel bar in cui lavorava, il pomeriggio prima, il cuore aveva cominciato a batterle forte.
Ora si stava preparando per un appuntamento a cui non aveva voglia di andare. "Ormai il dado è tratto." Mormorò tra sé e sé la ragazza, sospirando. Andò in salotto per salutare il fratello con un bacio sulla guancia, prima di uscire. "Io vado, ciao."
"A dopo Alyson."

Quando Alyson arrivò al luogo prestabilito, trovò il ragazzo dai capelli mori seduto su una panca intento a giocare con il cellulare. Per tutto il tragitto la ragazza non aveva fatto altro che pensare se inventarsi una scusa e annullare tutto, oppure continuare e vedere come andava a finire. Prima che potesse ripensarci e tornare sui suoi passi, Demon si accorse di lei e le andò incontro. "Ciao Alyson." La accolse abbracciandola, spiazzandola totalmente; non se lo sarebbe mai aspettato. All'inizio il corpo della ragazza rimase rigido, ma poco dopo si lasciò andare e ricambiò l'abbraccio. "Vuoi passeggiare?" Chiese il ragazzo, indicando il percorso di ciottoli regolari davanti a loro. "Va bene." E si incamminarono lungo il sentiero che portava attraverso tutto il parco.
"Allora, come va?" Chiese Demon, cercando di fare conversazione. "Bene dai, tu?" Alyson si portò i lunghi capelli scuri su una spalla.
"Tutto bene." Tra i due si formò un silenzio imbarazzante, che venne colmato dalle urla dei bambini che giocavano allegramente lì intorno. "Alyson, ascolta c'è una cosa che dovrei dirti." Cominciò Demon titubante, fermandosi. "Dimmi pure." La ragazza era incuriosita da che cosa dovesse mai dirle il ragazzo dagli occhi talmente scuri da perdercisi dentro. "Non posso dirtelo qui. Seguimi." Lui le prese la mano e la condusse in un posto dove gli alberi facevano da parapetti intorno ai due giovani. Il sole si perdeva tra gli innumerevoli rami che si intrecciavano tra loro, con le foglie, oramai dipinte dei colori dell'autunno, che ogni tanto cadevano leggere come neve, per infine posarsi sul tappeto di foglie steso sulla morbida e fine erba. "Wow..." Mormorò Alyson affascinata da quello spettacolo di colori caldi. "Ti piace? È il mio posto preferito, soprattutto d'autunno." Commentò Demon guardando il dolce e leggero sorriso stupito che stava increspando le labbra della ragazza. "Alyson..." La chiamò lui attirando la sua attenzione. "Mi prometti una cosa per favore?" Lei annuì, aspettando che il ragazzo andasse avanti. "Nel caso adesso tu non accettassi quello che sto per dirti, potremmo rimanere amici?" Lo sguardo di Demon era serio, non trapelava neanche un pizzico di quel divertimento che arricchiva di solito il suo sguardo. "Va bene, ma così mi fai spaventare." Alyson si appoggiò con la schiena alla quercia più vicina, allacciando le mani di fronte a sé. "Alyson, da quando ti ho conosciuta qualche sera fa a casa tua ho sentito qualcosa dentro di me sbloccarsi. All'inizio non sapevo cosa fosse, ma poi ho scoperto essere la mia parte dolce." Demon fece una risata rauca. "Chiedilo a tutti quelli che mi conoscono, sono stronzo, un bastardo e tendo a far soffrire le persone che mi circondano. Ma tu hai tirato fuori una parte che credevo di non possedere." Il ragazzo si avvicinò ad Alyson poggiandole una mano sulla guancia e lasciando lo spazio tra il suo viso e quello di lei a pochi centimetri. Il cuore di lei batteva forte.
Cosa voleva fare?
Aveva paura di cosa sarebbe successo.
"Alyson, mi piaci, e anche tanto." Lei non ebbe il tempo neanche di rispondere, perché le labbra di lui si posarono dolcemente sulle sue. All'inizio non fece niente, ma poco dopo ricambiò il bacio. Si accorse in quel momento che non sentiva le farfalle nello stomaco, il cuore non batteva a mille e il respiro non era affannoso.
No.
Quelle erano le emozioni che provava di solito alla sola vista di Dylan.
Dylan.
Fu in quel momento, mentre la sua lingua si intrecciava con quella di Demon, che si accorse che dal momento in cui Dylan si era dimostrato meno stronzo che aveva cominciato a sentire qualcosa di particolare nei suoi confronti, qualcosa di profondo che andava oltre la semplice amicizia.
Peccato che lui non avrebbe mai ricambiato.
Così, in quel momento, Alyson decise di provare a buttarsi a capofitto in quella relazione, che chissà come sarebbe andata a finire.

Nel frattempo, dietro una delle grandi querce, un angelo sentiva il cuore rompersi in mille pezzi e un senso di tradimento e gelosia gli trafiggeva il corpo, facendo più male di quanto avrebbe fatto una pugnalata alle spalle. Una lacrima attraversò il volto contorto dal dolore e la sofferenza. Dylan era devastato da quello che aveva appena visto, anche se se lo sarebbe aspettato in fondo. Sapeva già che se avesse vietato a Demon di vedere Alyson lui lo avrebbe fatto apposta ad avvicinarsi sempre di più. E adesso lui l'aveva baciata, e proprio davanti ai suoi occhi. Stava girovagando per il parco come faceva ogni tanto, e aveva intravisto per caso i due ragazzi parlare, da lì aveva deciso di seguirli, fin quando non si erano baciati, provocando una morsa oscura e fredda che aveva avvolto il corpo di Dylan, oltre che il cuore.
Ma non si sarebbe mostrato distrutto.
Vagò un po' smarrito per le strade, fin quando non trovò chi avrebbe fatto al caso suo.
Shelly.
"Hey bambola." Dylan salutò la ragazza che si voltò con una piroetta, facendo ondeggiare i morbidi capelli ramati nel vento. "Ciao Dylan." Ricambiò il saluto Shelly, cercando di fare il suo sguardo migliore da civetta. Il ragazzo si avvicinava, mentre lei indietreggiava, fin quando la ragazza non raggiunse con la schiena il muro dietro di lei; a quel punto lui mise una mano sul muro imprigionandola. Shelly prese una ciocca dei suoi capelli attorcigliandosela su un dito mentre il suo sguardo si fece suadente. "Come mai da queste parti?" Dylan sentiva una vocina che gli urlava dalle profondità più remote del suo cuore che era sbagliato, ma la ignorò e continuò a provarci con la ragazza di fronte a sé. "Sai, passavo da queste parti. Ma tu dimmi, che ci fai qui?"
"Sono venuto a cercarti." Lei fece una risatina, prima di socchiudere le labbra e richiuderle su quelle del ragazzo. Dylan la spinse ancora di più contro il muro, prendendole i fianchi con le mani e battendole sui denti con la lingua per chiedere l'accesso, che lei ovviamente gli diede. Quel bacio non fece né caldo né freddo al ragazzo, che sentiva il sapore delle loro bocche unite sbagliato, le uniche labbra che Dylan voleva assaporare fino in fondo erano quelle rosee e piene di Alyson, ma a quanto pare lo aveva scoperto troppo tardi.
Quindi eccolo lì, su un marciapiede di un comune quartiere di San Francisco, mentre stava baciando la persona sbagliata, lasciandosi sfuggire l'unica ragazza che gli avrebbe mai potuto insegnare che cos'è veramente l'amore.

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