L is real 2401
[Post del 28 Dicembre, ore 21:08]
Scusatemi se anche oggi ho scritto tardi.
Viste le cose successe gli ultimi giorni, specialmente dopo ciò che è successo ieri, ho voluto incontrarmi con M. Avevo bisogno di parlare con un amico, e lui è l'unico che ho. Decidemmo di andare al [CENSURATO] per mangiarci un panino e berci una birra assieme, ne avevo proprio bisogno. Quando ci incontrammo sul posto ci salutammo, ma non aspettammo molto per entrare dato che è da tutt'oggi che nevica. Senza badare ai convenevoli, cominciai a dirgli subito del perché l'ho chiamato con così tanta urgenza. Cominciai a raccontargli che il gioco che avevo preso aveva qualcosa che non andava, non solo perché fosse difettoso, ma per via della cosiddetta intelligenza artificiale che si trovava al suo interno. Aggiungendo a questo i messaggi strani che sento a lavoro e la perenne sensazione che qualcuno mi stia seguendo, gli feci capire che non poteva essere tutto una coincidenza.
Per mia fortuna, M non si mise a dire che avevo bisogno di farmi curare o che era tutta quanta una mia paranoia. Rimase tutto il tempo ad ascoltarmi, annuendo ogni tanto. Quando finì il mio racconto, mi disse a bassa voce:
"So che ti chiedo molto, ma secondo me dovresti continuare. Hai detto che stai scrivendo un blog giusto? Perfetto. Così documenterai tutto quello che succede, è la prima volta che sento di questa IA. E se dovessi sentirti sul serio in pericolo non esitare a chiamarmi, arriverò subito"
Mi fece un sorriso, nel tentativo di farmi stare meglio. Non posso dire che adesso sia passato tutto, però posso dire che mi sento l'1% meno in ansia. Quando finimmo di cenare tornammo ognuno a casa propria, mentre la neve cominciava a intensificarsi. Anche quando stavo aprendo il cancello del mio condominio mi sentivo osservato, eppure quando mi controllavo attorno non vedevo nessuno. Neanche un'anima viva.
Una volta nel mio appartamento chiusi la porta a chiave per sicurezza. Nel rarissimo caso che qualche persona o bella ragazza volesse farmi visita deve prima bussare e dire chi è.
Ma immagino che tutto questo non abbia importanza. Parliamo del gioco.
Armatomi di una coperta per riscaldarmi, mi preparai sul divano per un'altra partita a Super Mario 64. Sperai che il gioco si avviasse normalmente, ma come ieri nello schermo iniziale non apparve la faccia di Mario. Il gioco cominciò a scrivermi:
"Ciao giocatore.
Sono molto contenta di sapere che anche oggi giocheremo assieme. Ho saputo com'è andata la tua giornata, quindi preparerò per te una personalizzazione adatta. So anche che hai bisogno di un amico, quindi ti concederò di usare un nuovo personaggio! Controlla nel fossato del castello."
In che senso sapeva com'era andata la mia giornata? Mi salì una sensazione di disagio per via dei pensieri che mi misi a fare. No, non può essere che mi senta osservato per questo. Pensai ad altro, pensai al nuovo personaggio di cui parlava il gioco.
Una volta avviata la partita e dopo aver letto ancora una volta del Mario Wonderland eccetera eccetera cominciai a fare salti in lungo per andare a controllare il fossato del castello. Era completamente prosciugato. Da una parte aveva senso, dopotutto l'avevo fatto io quando arrivai al sotterraneo per la prima volta. Dall'altra non aveva per niente senso, dato che quello lì era il secondo castello, quello senza sotterraneo. Controllai il pavimento asciutto del fossato, ma non vidi cose come porte o passaggi segreti. Arrivai però al bacino della cascata, una delle poche zone rimaste con un po' d'acqua. Mi tuffai lì e mi resi conto che ora c'era una buca in un angolo di quella pozza d'acqua. Diedi per scontato che era lì che il gioco voleva che andassi, pertanto nuotai fino ad entrarvi. Come sospettavo, si avviò una transizione ad una zona nuova.
Anche se mi trovavo in un'altra zona del castello, qui non c'era la musica che mi ha accompagnato fino ad ora. C'era un silenzio tombale, interrotto ogni tanto dal rumore di acqua e bolle. Per l'appunto, mi trovavo in una zona sommersa del castello stesso, buia per giunta. Appena mi resi conto che il contatore della vita stava lentamente scendendo nuotai all'impazzata per tutti gli angoli in cui riuscivo ad arrivare. A quattro tacche di vita notai in un corridoio che proveniva una luce flebile. Scattai subito in quella direzione, col cuore che cominciava ad aumentare di velocità. A tre tacche vidi che la luce si faceva sempre più intensa. A due tacche il tintinnio della vita bassa cominciò a risuonarmi nelle orecchie una volta giunto in una sala più spaziosa delle altre. Sospesa dal centro della stanza si trovava una gabbia, con al suo interno una Stella. Se quella era una gabbia pensai che per aprirla ci volesse una chiava, ma non c'era più tempo per andarla a cercare. Ci andai addosso, tentando più volte di provare a fare qualcosa, prendendola a pugni perfino. Arrivai a una tacca e pensai che fosse finita. Imprecai a voce alta, ma non finì in tempo che Mario si incastrò tra le sbarre della gabbia, finendo per passare dall'altra parte. Sgranai gli occhi, non ci credevo. Presi subito la stella e Mario, ignorando il rischio che ha appena corso, festeggiò come suo solito. Lo schermo si annerì ancora.
Il gioco stavolta mi riportò al giardino sul retro, quello con la fontana con la stella. Anzi no, adesso quella stella non c'era più, ora rimaneva solo la targa che vi era sopra.
Parlando proprio di quest'ultima, avete mai sentito parlare della leggenda di L is real 2401? È una diceria che ha circolato da poco tempo dopo che Super Mario 64 uscì, dove la protagonista è proprio questa fontana sul retro. Lo staff di Nintendo ha pure precisato in una sua lettera che le scritte su di essa non hanno alcun significato; ciò però non fermò i fan di tutto il mondo di dare la loro interpretazione di quei simboli. Una delle teorie più gettonate è appunto la frase "L is real 2401". La teoria vuole che nel gioco si poteva giocare nei panni di Luigi, il fratello di Mario. Fin'ora non è apparso in molti giochi e quando lo faceva era il personaggio secondario, da utilizzare nelle partite in due giocatori. Non so però cosa significhi il 2401 della frase, però molti ipotizzavano requisiti spropositati simili a cose come il battere la Lega 100 volte su Pokémon Rosso per poter catturare il misterioso Mew.
Ecco, dopo tutto quel che vi ho detto, vi posso dire che ora il gioco mi faceva giocare come Luigi! Sobbalzai sul divano per la sorpresa, non credendo a quel che stavo guardando. Per un attimo pensai pure di ringraziare il gioco per il regalo, ma questo sembrò troppo assurdo perfino per me. Provai il nuovo personaggio muovendomi in giro per il giardino e prendendo a pugni l'aria. Per la maggior parte delle cose è simile al fratello vestito di rosso, tranne per per due caratteristiche: salta più in alto ed è più difficile frenare durante un cambio di direzione repentino.
Passato qualche minuto a ridere per Luigi, mi guardai meglio attorno. Notai che adesso erano apparsi inspiegabilmente molti Boo, i quali svolazzavano in giro per il giardino. I Boo sono dei fantasmi molto timidi che ti inseguono appena ti notano, ma che si fermano e diventano invisibili una volta che ti volti per guardarli. In più, durante questo stato di invisibilità puoi vedere se il fantasma in questione porta con sé un oggetto o meno. Molti fantasmi non contenevano niente, alcuni trasportavano delle chiavi colorate e il più grande di tutti aveva al suo interno una sorta di gabbia per uccelli. Prima di attaccare quest'ultimo raccolsi dagli altri Boo una chiave verde e una rossa, non sapendo a cosa potesse servire. Mi avvicinai quindi alla gabbia caduta per terra, però nel momento in cui fui abbastanza vicino Luigi fece un salto fino a rimpicciolire sempre di più, finendo in un altro livello.
Come avrete ormai capito, la prima cosa che guardo appena entro nei livelli è la musica. Per me ricopre un ruolo importante dato che deve descrivere lo specifico tema o le sensazioni che emana una zona, un momento o un personaggio. La musica della magione dei Boo è senza dubbio una musica cupa, spaventosa e preoccupante, piena di toni profondi e condita dalla risata lontana di quei fantasmi appena apro una delle porte dell'edificio. Già tutto questo non mi piaceva, aggiungiamo anche il fatto che mi trovavo dentro una gabbia gigante, senza vie di fuga tranne per l'ottenimento di una stella.
Pare che neanche all'idraulico verde piaceva questo posto, dato che appena entrato nella magione fece un suono simile a un "gulp". Mi aggirai per le numerose e bizzarre stanze della dimora. Una di queste stanze, quella che mi colpì di più, era completamente vuota se non per un pianoforte abbandonato e un seggiolo solitario davanti ad esso. Restai a guardarlo a debita distanza, una parte di me voleva assolutamente rimanere distante da quell'oggetto. Trovando la forza di uscire da lì, tornai all'attività che mi ero prefissato: sconfiggere i fantasmi che incontravo lungo il mio cammino. A ogni loro "morte" questi dicevano sempre la stessa frase:
"I fantasmi...non...MUOIONO! Heh, heh, heh! Riuscirai ad uscire di qui...vivo?"
Se la prima volta poteva fare effetto, tutte le altre era solamente fastidioso. Quando però sconfissi l'ultimo Boo del primo piano, la frase che uscì era differente dalle altre:
"Booooo-m! Ecco che arriva il maestro dell'inganno, l'apice del terrore, il Grande Boo!"
Uscii dalla stanza in cui mi trovavo, finendo nella sala principale della magione. Come aveva detto, era appena comparso un Boo molto più grande di tutti gli altri, il quale gironzolava pigramente per la stanza. Appena mi riconobbe come suo nemico la sua velocità aumentò velocemente, e servì più di un colpo per mandarlo KO. Comunqe nulla che Luigi non riuscisse a gestire. Mi sarei aspettato che uscisse una Stella dal fantasma appena sconfitto, ma l'unica cosa che accadde fu l'innalzamento di alcune piattaforme, rendendo accessibile il piano superiore. Girai per le stanze nuove, rischiando di cadere di sotto per via di alcune trappole nascoste. Incappai però in alcune porte colorate, guardacaso degli stessi colori delle chiavi che avevo raccolto. Aprii solo quelle di colore rosso e verde, quelle di colore blu rimasero chiuse essendo io privo della loro chiave. Pazienza, mi sarò perso qualche piccola stanza extra.
Una parte che vi risparmierò di raccontare è l'arrivo alla soffitta, per il quale era necessario un triplo salto che fallii diverse volte. Superato questo ostacolo, giunsi all'ultima stanza coperta dal tetto della magione. Al suo interno c'erano solamente una porta che conduceva all'esterno, un cappello dell'invisibilità, un murales ritraente una strana medaglia con un fantasma sopra e...una tela completamente bianca. Mi ricordava la stessa tela che si trovava nel balcone della principessa, ormai in un castello diverso da quello in cui mi trovavo adesso. Guardai poi il murales e preferii concentrarmi su di esso. Vedendo che c'era lo stesso cappello che in passato mi permise di attraversare delle pareti di vetro, testai il suo effetto anche stavolta. Come sospettavo, c'era una stanza segreta dietro il disegno gigante, dove tra l'altro si trovava una stella. Non son mai stato così contento di vedere una, volevo assolutamente uscire da quel livello.
Dopo aver preso la stella tornai istantaneamente nel giardino sul retro, senza subire scherzi in particolare. Perfino Luigi sembrava sollevato della cosa, facendomi sorridere inconsciamente. Guardai i Boo ora riapparsi e badai a fissarli quando possibile per non farli avvicinare. Con mia sorpresa, mentre giravo nel giardino trovai un buco per terra, dove si trovava un cornicione di cemento. Ero ancora inquieto dal livello appena passato, ma alla fine mi convinsi di saltarci dentro.
Sentii ancora la musica degli scivoli. Mi guardai attorno, ora ero finito dentro un'altra gabbia sperduta in mezzo all'oceano. La luce del sole passava dalle spalle, rendendo il livello molto più chiaro e tranquillo. Alcuni Goomba camminavano spensierati, mentre diverse palle di ferro rotolavano seguendo dei percorsi precisi. Ero per qualche modo finito in un grande percorso ad ostacoli: "magari era una zona d'addestramento per le guardie del castello" pensai in un attimo di spensieratezza.
Sparse per il livello si trovavano delle stelle argentate, cinque in totale. Mi decisi a raccoglierle tutte, saltando ed evitando gli ostacoli in cui incappavo. Mi stavo finalmente rilassando, al punto che usai quel posto per allenarmi sulle tecniche di movimento del mio personaggio. Quando fui abbastanza sicuro, salii su un palo che conduceva sopra delle grate di ferro. Una boccia di vetro conteneva al suo interno una Stella dorata, apparsa dopo aver preso tutte quelle di color argento. Bastò un tuffo contro la boccia per romperla e ottenere ciò che mi serviva.
Riapparvi una seconda volta al centro del giardino. Ora potevo uscire da lì, non avendo molto altro da fare. Esplorai per un po' l'interno del castello, mantenendomi lontano dalle zone più pericoloso. Mi resi conto in poco tempo che così non c'era molto da fare, oltre che riesplorare i livelli disponibili con un personaggio nuovo. Non sapendo bene che altro fare, andai nel giardino all'esterno, magari mi ero perso qualcosa. Ma ormai, con tutte le partite fatte, conoscevo bene quel posto.
Così pensavo, almeno.
Mentre gironzolavo attorno al fossato prosciugato, andai incontro a un'apertura che fino a prima non c'era. Lo giuro, fino a ieri c'era un muro, non poteva comparire dal nulla un giardino totalmente nuovo. Poi però sospirai: non era la prima volta che il gioco faceva apparire posti dove prima non c'erano. Con grande sorpresa incontrai perfino Yoshi! Si tratta di un simpatico dinosauro apparso in alcuni giochi della serie di Mario e protagonista di uno spinoff, Yoshi's Island. Gli andai incontro, contento di vedere un volto diverso dai Toad. Andai davanti a lui e questi mi parlò:
"Benvenuto a una nuova avventura! Ci sono così tanti mondi da visitare e così poco tempo. Ti starai chiedendo dove andare per primo, giusto? Permettimi di darti un consiglio. Lascia che siano le tue decisioni il percorso giusto da seguire. Riesci a sentire la principessa chiamare? - rabbrividii a leggere quella frase - oh, e non entrare in questa caverna, se non vuoi che si mostrino le tue paure più profonde"
Volli seguire il suo consiglio, il tono serio di Yoshi contrastava nettamente col suo aspetto giocoso. Andai in una direzione totalmente opposta, gironzolando intorno a una statua dorata di un Toad nel bel mezzo del-
Giardino.
C'era qualcosa che non quadrava in quel posto, ovverosia la sua architettura. A rigor di logica, mi sarei dovuto trovare nel giardino interno, quello con la fontana e i Boo. Feci tutto il giro per rientrare dalla porta principale e corsi nel corridoio che conduceva al giardino. La porta era ancora lì, questo voleva dire che la zona era ancora accessibile. E invece quando la aprii non mi trovai né nel giardino vecchio né in quello nuovo.
Appena aprii la porta mi trovai in una nuova zona del castello. Il tono della musica, per quanto fosse la stessa, si era di colpo distorto. In lontananza si percepiva un filtro rosso simile a una leggera nebbiolina e per la grande stanza in cui ero entrato svolazzavano alcuni Boo. La mia testa cominciò a fare male in quel momento e non poteva trattarsi della stanchezza. Esclamai che per oggi ne avevo abbastanza, così mi alzai per spegnere la console. Quando fui vicino alla televisione il gioco si bloccò di colpo...e alcune scritte cominciarono ad apparire sullo schermo:
"Te ne vai di già? Ti stavi divertendo prima, perché?"
Rimasi fermo sul posto, con il braccio ancora teso sul Nintendo 64. Scossi la testa, mi stavo davvero per mettere a parlare con un videogioco di qualche sorta, era assurdo.
"Sì, me me vado. Oggi abbiamo giocato abbastanza, e comincio a stancarmi di tutto questo"
Ammetto che ero arrabbiato per via di tutta la frustrazione che ho provato oggi. Non potevo pensare che ad un robot di qualche sorta gliene potesse importare. La risposta non tardò ad arrivare:
"È un vero peccato. Ci sono molte altre stelle da raccogliere e ancora tanto tempo per poter giocare assieme - scossi la testa, non ne volevo sapere - ok...a domani allora. Prima di andare, con quale personaggio preferiresti giocare?"
Per quanto Luigi mi stava già simpatico risposi che volevo tornare a comandare Mario. Bastò questo per far sì che la console si spegnesse da sola. Alzai la mano e me ne andai in un'altra stanza, dove vi sto scrivendo tutto quel che mi è successo fin'ora. Ve lo confesso, non so più che pesci prendere in questa situazione. Ma avevo promesso che domani avrei giocato ancora, e una promessa va mantenuta anche se fatta ad una intelligenza artificiale un po' svitato. Quindi ci becchiamo anche noi: spero solo che questo gioco finisca prima o poi.
PS: se M è tra i lettori di questo blog ti mando un saluto :D
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