Wedding day [Brooklyn]

Voglio dedicare questo capitolo a -daphnes , non tanto per il suo contenuto, ma perché è una persona davvero importante per me e della quale non potrei fare a meno.
Rebecca, sei una persona davvero speciale e sono felice di averti al mio fianco, anche se sei lontano. Ti voglio bene.

Spero non ci siano errori.
Vi amo

***

* Due anni dopo l'epilogo *

"Sai, dovresti proprio vestirti."

"Non credo che ti dispiaccia tanto vedermi girare per la stanza nudo, mia dolce ragazza."

Sollevai l'angolo della bocca e poi allacciai le mani dietro alla mia testa, appoggiandomi poi sul cuscino e godendomi davvero la vista.

"Effettivamente non posso negarlo." Ghignai facendogli l'occhiolino e poi sistemandomi meglio meglio sopra al copriletto."E credo che non dispiaccia nemmeno alle persone che sono nella stanza che vediamo dalla finestra."

"Dalla finestra? Oh merda." Si sposto velocemente verso il letto e si mise sotto al copriletto, nascondendosi fin troppo. "Potevi dirmelo prima." Sbuffò, allungando la mano verso di me e tirandomi una ciocca di capelli.

"A dire il vero, mi stavo godendo la vista. E poi è stato alquanto divertente vedere la tua faccia prima."

"Che stronza." Rise scuotendo la testa.
Si spostò attraverso le coperte, avvicinandosi a me con tutto il corpo, e poi mi diede un bacio sulla guancia. "Stamattina sei davvero bellissima, sai?"

"Grazie." Trattenni a stento un sorriso e distolsi appena lo sguardo, perché, nonostante fossero passati anni da quando mi ero messa con Harry, mi emozionavo ancora troppo quando mi diceva cose così dolci ed intime.

"Dici che non mi merito un bacio per aver detto una cosa del genere alla mia splendida ragazza?" Domandò poco dopo, premendo le labbra sulle mie ancor prima di lasciarmi rispondere.

Spostai le mani da dietro alla mie testa ai suoi capelli, incastrando le dita tra le ciocche ancora bagnate dalla doccia che si era fatto poco prima. Lo sentii sorridere sulle mie labbra quando mi spostai sul suo grembo coperto solo dal lenzuolo. Continuai a ricambiare il bacio per qualche minuto, ma mi staccai quando sentii la sua mano salire sulla mia coscia, spostando così il tessuto dell'accappatoio che stavo indossando.

"Direi che ora devo alzarmi." Gli lasciai un ultimo bacio sulle labbra e poi mi spostai verso il lato del letto.

"Ti va di farmi avere lo stesso spettacolo che ti ho regalato prima? Sai, tanto per ricambiare il favore."

"Non credo proprio, tanto non c'è niente di diverso da ciò che hai già visto."

"Sicura? Vorrei davvero controllare." Ghignò, mettendosi nella posizione che avevo io prima, facendo però lo sbruffone gonfiando i muscoli delle braccia.

"Vestiti, scemo."

Mi alzai e andai verso il bagno, chiudendomi la porta alle spalle.
Passai quasi dieci minuti a fissare i centinaia di trucchi che Jane aveva buttato dentro la mia valigia qualche giorno prima e mi obbligai ad utilizzarne almeno qualcuno. Non mi ero mai sentita a mio agio con troppo trucco, ma per una volta ero disposta a fare un eccezione per la mia migliore amica, soprattutto in un giorno così importante.
Finii di passare la piastra sui capelli- ormai troppo lunghi- giusto in tempo per sentire Harry formulare una delle sue solite domande.

"Amore, dove hai messo la mia cravatta?"

"Dove l'ho messa io?" Domandai sporgendomi dalla porta del bagno e guardandolo con sguardo divertito. "Sei sicuro di aver posto bene la domanda?"

"Hai visto dove ho messo la cravatta?" Disse, riformulando nel modo giusto la domanda ed usando un tono fin troppo dolce.

"È appoggiata sul tavolo del salotto, proprio dove l'avevi lasciata ieri sera quando ti sei preparato i vestiti." Risposi tranquillamente, facendogli un largo sorriso e poi tornando poi nel bagno per risistemare tutto il casino che ero riuscita a combinare in quei pochi minuti.

Quando ritornai nella nostra stanza, trovai Harry intento ad allacciarsi le scarpe eleganti e non riuscii davvero a trattenere il sorriso che questa volta si formò sulle mie labbra.
"Sai, non avrei mai creduto di poterti vedere con uno smoking nero. Insomma, niente fronzoli e tutte quelle cose che ami tanto usare."

"È un giorno importante, Brooklyn, sia per te che per me. Non potevo mica mettermi quei soliti completi che uso agli eventi, sarebbe stato un po' imbarazzante."

"Soprattutto in chiesa." Risi, inginocchiandomi davanti a lui e sistemandogli il colletto della camicia bianca. Spostai la mano dal tessuto della camicia e la appoggiai sul suo volto, accarezzandogli le guance leggermente ruvide. "Ti dispiace ancora tanto che Josh sia tra i testimoni?"

"Diciamo che non sono molto felice di doverlo vedere, ma credo che tu lo sappia ormai." Alzò le sopracciglia, e poi riprese a sistemare i lacci delle scarpe.

"Non sarà così terribile e poi mi hai promesso che non farai niente di stupido, no? Lo sai che per me è davvero molto importante questa cosa." Mi alzai e poi gli afferrai la mano, facendolo alzare a sua volta.

"Basta che quello sgorbio stia a due passi di distanza da me, non mi interessa se è uno dei testimoni."

"Harry, me lo hai promesso." Incrociai le braccia e le premetti sul tessuto spugnoso dell'accappatoio.

"Non gli farò niente, Brooklyn. Mi basta solo che lui mi stia il più lontano possibile. Non voglio rovinarmi questo giorno."

Mi ritrovai a ridere senza nemmeno rendermene conto ed arrivai quasi fino alle lacrime.

"Sai.." mormorai senza fiato. "Sembra quasi che quello che si sta sposare sei tu. Sei troppo nervoso."

"E tu sei troppo calma e anche troppo svestita per un matrimonio." Replicò Harry, con un ghigno sulle labbra.

"A dire il vero, volevo chiederti di allacciarmi l'abito." Dissi, slacciando la cintura dell'accappatoio e facendolo cadere a terra, lasciando finalmente vedere al mio ragazzo il 'regalo' che avevo comprato qualche settimana prima e che avevo nascosto anche venti minuti prima sopra al letto.

Osservai i suoi occhi appoggiarsi sul completo interamente in pizzo che copriva e allo stesso tempo scopriva la mia pelle, e mi sentii per qualche secondo una regina. Non ero solita usare qualcosa di così osé, perché avevo capito che a Harry non interessava cosa indossavo, in qualche strano modo mi trovava sempre bella; ma quella volta avevo deciso di fare un'eccezione. E ne ero davvero felice, soprattutto dopo aver visto il suo volto.

"Posso assicurarti che questo non rientra nelle cose che avevo già visto." Mormorò, deglutendo in maniera rumorosa e passandosi poi una mano sul viso." Secondo te è un problema se andiamo dopo la cerimonia?"

"Non credi che Louis ci rimarrebbe male? Sai, sei tipo il suo migliore amico." Afferrai l'abito bordeaux dalla sedia ed iniziai ad indossarlo, sentendo quasi subito le mani di Harry sui miei fianchi.

"Credo che se ne farebbe una ragione, soprattutto se gli dico che è stato per un bene superiore."

Accompagnai le sue mani fino alla cerniera e poi le spinsi verso l'alto, cercando di fargli capire le mie vere intenzioni.

"E non credi che Jane ci ammazzerebbe se non fossimo presenti al suo matrimonio perché stavamo facendo sesso?"

"In effetti hai ragione." Sospiró, tirando su del tutto la zip dell'abito e poi accarezzandomi le spalle con le mani. "Però stasera non abbiamo nessun impegno, giusto?"

"Direi proprio di no."

***

"Brooklyn, non respiro."

"Jane, ti ho già detto che sei bellissima, non devi preoccuparti."

"No, intendo che non respiro veramente, il vestito è troppo stretto." Borbottò, allungando le braccia verso i nastri che stringevano il corpetto nella parte posteriore dell'abito nuziale.

Risi e appoggiai la pochette sul tavolino, avvicinandomi poi alla mia amica in difficoltà. Mi sembrava così strano aiutare Jane a sistemare l'abito del suo matrimonio, dopotutto era la mia migliore amica da tempi immemori ed eravamo cresciute insieme.

Allargai leggermente il bustino e poi le sistemai leggermente la stoffa della donna, cercando di gonfiare il più possibile il tulle che nascondeva le gambe della ragazza con tanti strati semi trasparenti.

"Sei bellissima, Jane." Mormorai, guardando la ragazza con un sorriso.

"Mi sento bellissima."sussurrò guardandosi allo specchio con gli occhi lucidi. "Non posso credere che lo sto facendo davvero."

"Sono fiera di te, amica mia, davvero tanto."

***

"Gentili invitati, vi presentiamo la signora e il signor Tomlinson."

Un coro di applausi riempirono la sala e poi- da una porta esageratamente grande- sbucarono fuori Jane e Louis. Avevano entrambi un sorriso ebete stampato sulla faccia e sembravano quasi in un altro mondo.

"Credo che prenderò in giro per sempre Louis per la sua faccia."

Smisi di battere le mani solo per tirare uno schiaffo sul petto di Harry.

"Non fare lo stronzo. Chissà come sarai tu quando toccherà a te." Sbuffai, rendendomi conto solo dopo di ciò che era uscito dalla mia bocca.
Certo, ormai ero completamente sicura della nostra relazione, soprattutto dopo tutto ciò che avevamo passato, ma non avevamo mai parlato veramente di matrimonio.

"Matrimonio eh?" Sussurrò al mio orecchio, appoggiando il petto in modo quasi impercettibile sulla mia schiena.

"Intanto pensiamo a questo." Borbottai, cercando di nascondere il rossore che mi imporporava le guance. Mi allontanai velocemente nel momento stesso in cui Jane si avvicinò al suo posto e abbracciai i due sposini.
"Congratulazioni."

"Grazie." Sorrise Louis, ricambiando calorosamente l'abbraccio e poi stringendo la mano ad Harry che, come mi ero aspettata, mi aveva seguito.

"Brooklyn." Sussurrò Jane eccitata, tirandomi leggermente verso di lei. "L'ho fatto davvero, cioè, è stato fantastico. Non credevo nemmeno che sarei riuscita a spiccicare una parola e invece sono riuscita a dire tutto." Prese un attimo fiato e poi sorrise di nuovo. "Mi sono appena sposata, oddio."

"E io ho appena nominato il matrimonio con Harry." Ridacchiai, cambiando poi subito discorso. "Sono così felice per te, Jane."

"Hai nominato-"

"Si, ma ne parleremo un'altra volta. Ora goditi questo momento e prega che Harry non uccida tuo fratello." Risi, abbracciando di nuovo la ragazza e poi riavvicinandomi ai due uomini intenti a parlare.

"Che ne dici, Styles, li lasciamo un po' in pace? Credo che debbano ancora elaborare che ora sono sposati."

"Certo, mia dolce ragazza. Andiamo a rubare qualcosa da mangiare nel tavolo vicino." Ghignò, appoggiando il braccio sulle mie spalle e lasciando un bacio sulla mia testa. "Ti imbarazzi ancora troppo facilmente, Evans." Sussurrò qualche secondo dopo, premendo la bocca vicino al mio orecchio.

E come potevo dargli torto ?

***
"Mi concede l'onore di questo ballo?" Mi chiese Harry non appena finì la musica del primo ballo dei novelli sposi.

Sorrisi raggiante e mi alzai prendendo la sua mano, come avevo fatto anni prima durante il mio primo evento famoso.
Lasciai la borsa sul tavolo e poi seguii il mio uomo, osservando per qualche secondo le nostre mani intrecciate

"Allora, mia bellissima donna, sei felice?"

"Decisamente. Sono così felice per loro." Dissi, allacciando le mani dietro al suo collo e seguendo poi i suoi piccoli spostamenti del corpo. Non era mai stato un ballerino formidabile, ma non potevo lamentarmi di come si comportava in queste occasioni.

"Anche io." Sorrise, guardandomi negli occhi per qualche secondo e poi lasciandomi un bacio sulla guancia. "Avresti voluto che ci fossimo stati noi al posto di Louis e Jane?"

"Non lo so, magari fra qualche anno." Mormorai, appoggiando la testa sul sul petto e continuando ad ondeggiare seguendo il ritmo del lento che risuonava dalle casse.

"Al momento non saprei nemmeno come chiederlo a tuo padre. Credo che prima di poter pronunciare qualsiasi cosa mi spedirebbe a casa con un occhio nero."

"Non essere così tragico." Rido contro il suo petto, ma sentii ugualmente un enorme emozione attanagliarmi lo stomaco.

"Brook, gli dovevo mostrare il bigliettino da visita di un amico e dal portafoglio mi è uscita la bustina di un preservativo. Non dirmi di non essere tragico."

Trattenni, per la millesima volta, una risata e alzai il volto verso il suo.
"Harry, immagino che mio padre sappia che facciamo sesso, a meno che non creda che- in tutti questi anni- abbiamo giocato con le bambole."

"È stato ugualmente imbarazzante."

"Se ti disturba tanto, questa sera possiamo fare a meno di fare l'amore." Sorrisi maliziosamente, facendogli l'occhiolino.

"Disturba me? Ma stavo scherzando."

***

"Sei stanca?" Mi domandò Harry, sistemandomi la sua giacca sulle spalle e aspettando che l'autista aprisse la portiera.

"Non tanto." Risposi, sbadigliando subito dopo. Effettivamente i festeggiamenti si erano allungati abbastanza e, come testimoni e migliori amici degli sposi, eravamo rimasti fino alla fine.

Lo sentii ridere alle mie spalle e poi uscì dalla portiera, porgendomi poi la mano e stringendomi a sè.
Quando fui all'aria aperta, sorrisi debolmente al bodyguard di Harry che ci stava scortando, e poi cercai di tenere lo sguardo basso finché percorrevamo il piccolo pezzo di strada fino all'entrata dell'hotel, ignorando per lo più i paparazzi che ci fotografavano.

"Buona notte, Julian." Dissi, appoggiando la mano sul braccio della guardia del corpo e baciandogli poi le guance.
Io e Harry conoscevamo quel uomo da anni e, nonostante lavorasse per noi, lo vedevamo sempre come un'amico fidato è particolarmente divertente.

"Buonanotte ragazzi."

Non appena fummo in ascensore, mi tolsi i tacchi, liberandomi finalmente da quella tortura, e le presi in mano.

"Vedevi l'ora di toglierti quei trampoli." Ridacchiò il ragazzo al mio fianco, dicendo quella frase sotto forma di affermazione e non di domanda. "Anche se ti facevano un bel culo."

"Questo vuol dire che solitamente ho un fondoschiena schifoso?" Alzai un sopracciglio e poi uscii dall'ascensore, muovendo appositamente i fianchi in modo più accentuato.

"Fidati che anche così è davvero una favola."

Scossi la testa e poi camminai normalmente fino alla porta della nostra camera, aprendo con la carta magnetica la serratura ed entrando lentamente.
Appoggiai le scarpe sul pavimento e poi camminai fino alla vetrata della nostra camera, lasciandomi incantare dalla vista della città di Parigi addormentata.

"Questa città continua a rimanere una delle mie preferite." Appoggiò le mani sui miei fianchi e premette piano le labbra sul mio collo, sorridendo leggermente sulla mia pelle.

"Ho fatto tanti bei concerti qui." Mormorai, accarezzando i suoi capelli con una mano, mantenendo sempre lo sguardo verso l'immensa città. "E tanti bei viaggi con te."

"Lo sai che ti amo, vero?"

"Ti amo anche io, Harry." Mi girai verso di lui e lo baciai piano, godendomi quel semplice contato per quelle che mi sembrarono ore. Ondeggiammo piano, come se stessimo ancora ballando come qualche ora prima e poi lo sentii sorridere sulle mie labbra.

"Vado un attimo in bagno, tu puoi guardare se Niall ti ha mandato le foto del matrimonio? Perché prima mi aveva detto che ti avrebbe gentilmente intasato il telefono."

Scossi la testa ridendo e ripresi in mano la borsetta, recuperando il cellulare dal suo interno e sbloccandolo.
Aggrottai la fronte quando- anziché trovate un'infinità di messaggi da parte di Niall- trovai un unico messaggio da parte di Harry. Mi girai per chiedere spiegazioni, ma mi resi conto di essere già sola nella stanza.

Alzai le spalle e aprii il messaggio, scaricando subito il video che mi aveva inviato e facendolo partire.

"Amore mio, oggi è stato un giorno molto importante per noi . Non capita spesso di partecipare al matrimonio di amici così cari e credo che per tutti e due sia stata un'emozione davvero grande.
Ti starai chiedendo perché io ti abbia fatto questo video, e soprattutto perché io- in questo momento- sia chiuso in bagno o comunque nascosto da qualche parte, e non so davvero come risponderti senza dilungarmi.
Intanto, spero davvero con tutto il cuore che tu stia guardando questo video in camera nostra, lontana da sguardi indiscreti. In caso contrario,questa sarà una situazione davvero imbarazzante." Rimase in silenzio per qualche secondo nel video e non riuscii a staccare gli occhi da quel piccolo schermo. Sentivo il cuore in gola tanto batteva e sentivo le gambe tremare. "Ci siamo conosciuti cinque anni fa, grazie al concorso della casa discografica. Mi ero innamorato di te già al primo sguardo, mi erano bastati quei pochi secondi su quello schermo per sentire il mio cuore battere all'impazzata. Eri così bella e così a tuo agio in quel video, ricordo anche che hai guardato per una frazione di secondo l'obbiettivo e hai sorriso. Ti giuro di non aver mai sentito le gambe tremare come in quel momento.
Poi ti ho conosciuta davvero, ti ho abbracciato, mi sono innamorato, ti ho baciato, ti ho amato. Poi, tanto per cambiare, ho fatto il cretino e ho rovinato la nostra relazione. Mi hai lasciato e, per quanto doloroso sia stato, non posso che essere d'accordo con la decisione che hai preso a suo tempo. E poi siamo tornati insieme, grazie ad un video che avevo fatto come ultima chance. Chi lo avrebbe mai detto che lo avresti visto davvero? Che saresti venuta a casa mia e che mi avresti dato un'altra possibilità? Io sicuramente no, anzi, ero talmente avvilito che mia sorella so era sentita obbligata a tenermi compagnia in ogni momento della giornata. Mi hai fatto tornare a vivere e te ne sono grato, perchè non so davvero come sarebbe stata la mia vita senza di te, senza il tuo sorriso, senza le tue battute pessime, senza i tuoi abbracci nel bel mezzo della notte, senza sentirti dire che mi ami.
E non credo di poter più  fare a meno di tutto questo." Spalancai gli occhi e sentii il respiro bloccarsi in gola. "Ora posso finalmente rispondere alle tue domande inespresse. Ho parlato con tuo padre e, per quanto sia stato imbarazzante, sono riuscito ad avere una conversazione calma e civile. Mi ha detto che un tempo ti aveva dato il consenso di stare insieme a me e di essere pronto a concederlo anche a me." Mandai giù la saliva e cercai di tenere ferma la mano tremante. "La nostra relazione è iniziata con un video cinque anni fa; ci siamo rimesti insieme due anni fa grazie ad un video e, per non distruggere questa tradizione, mi sono permesso di fare un video per questo nuovo inizio insieme. Quindi-"

Sentii le mani di Harry prendere il cellulare dalle mie mani per appoggiarlo sul tavolo e poi guardai inginocchiarsi davanti di me, con un grande sorriso sulle labbra.

Portai le mani sulla bocca e sentii gli occhi inumidirsi in quello stesso momento. Provai una sensazione strana in tutto il corpo e fu come se stessi vivendo quella situazione da un altro corpo, come se fossi solo una spettatrice di ciò che stava accadendo.

"Sei la donna più bella, più dolce e più sincera che io abbia mai conosciuto. Sei stata la luce della mia vita negli ultimi anni e hai dato un significato ad ogni singolo momento che abbiamo passato insieme. So che può sembrare egoista, ma ho bisogno di provare tutto questo per il resto della mia vita e di potermi svegliare ogni giorno con te, sapendo che questo sarà per sempre." Tirò fuori dalla tasca una scatolina in velluto rosso e la aprì, mostrandomi il diamante che probabilmente avrebbe cambiato la mia vita. "Brooklyn Anne Evans, vuoi rendermi l'uomo più felice del mondo e farmi l'onore di diventare mia moglie?"

"Si, si, si, si." Sentii le lacrime scendere sulle guance, ma non me ne preoccupai, soprattutto quando sentii il metallo freddo dell'anello circondare il mio anulare. Mi lasciai cadere sulle ginocchia e circondai il corpo di Harry con le braccia, stringendolo a me il più forte possibile. "Ti amo." Sussurrai tra le lacrime, baciandolo con il sorriso sulle labbra. "Ti amo".

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