Nude. [Brooklyn]

Stavolta non è uno scherzo c:
Leggete la nota in fondo (la parte sottolineata.)
Buona lettura.
***

"Brooklyn, mi stai ascoltando?"

Distolsi immediatamente lo sguardo dal parcheggio e lo posai sul viso leggermente imbronciato di Niall.

"Scusami, mi ero distratta. Cosa stavi dicendo?"

"Ho detto che, stamattina, sono andato in palestra a cercare Kyle, e ho visto tuo padre finchè si allenava." Mormorò il biondo passandosi una mano tra i capelli spettinati. "Come fa ad avere tutti quei muscoli? Anzi, come posso fare ad averli anche io così?"

Non riuscii a trattenermi dal ridere quando sentii ciò che aveva detto il ragazzo.

"Niall, non so se te lo ricordi, ma lui è un militare."

"No, okay, allora scherzavo. Non ho intenzione di fare tutto quell'addestramento."

Risi ancora una volta, tanto che mi ritrovai praticamente distesa sul sedile dell'auto.

"Sai, in questi casi sei davvero antipatica." Replicò Niall con il volto imbronciato. "Quanto ci mette Harry ad arrivare? Siamo già in ritardo."

"Non ne ho idea, però Jake mi ha scritto che gli altri sono già arrivati allo studio," Risposi sistemandomi sul sedile.

"Non riesco a capire cos'abbia ultimamente quel ragazzo, ha sempre la testa tra le nuvole."

Quasi mi soffocai con la mia stessa saliva. Quando, quella mattina, mi ero svegliata tra le sue braccia, era stata forse una delle sensazioni più belle della mia vita. Il modo in cui, inconsciamente, mi stringeva a sè, era qualcosa di dolce e meraviglioso allo stesso tempo. Poi, quando aveva aperto gli occhi, ero rimasta stupita dal sorriso che si era formato sulle sue labbra quando si era reso conto di avermi tra le sue braccia.

"Non ne ho idea." Dissi con voce acuta, inscenando poi un attacco di tosse.

"Stai bene?" Mi chiese Niall, nel momento stesso in cui Harry uscì dalla porta sul retro insieme a Tom.

"Io sono il bodyguard di Brooklyn, non ho intenzione di salvare le chiappe anche a te, Harry." Sbuffò l'uomo mettendo in moto l'audi.

"Non è colpa mia se la signora non mi lasciava più." Borbottò Harry sedendosi nel sedile a destra del guidatore.

"Una signora?" Domandai divertita.

"Mi ha anche detto il numero della sua stanza e dove trovare la chiave di scorta." Continuò il riccio facendo una faccia schifata.

Io e Niall scoppiammo a ridere, facendo aumentare la smorfia di disgusto sul viso di Harry.

"Il tuo fascino ha colpito ancora." Dissi facendo un ghigno.

"Fidati, il mio fascino ha sempre la meglio."Rispose prontamente lui, ricambiando il mio sguardo.

"Con Brooklyn non ha funzionato."

Solo in quel momento mi ricordai della presenza di Niall e sentii le guance arrossarsi leggermente per la sua affermazione.

"Solo perchè non ho diretto tutta la mia bellezza verso di lei."

Tossicchiai appena e cercai di sviare il discorso.

"Sapete quanto durerà più o meno il servizio fotografico?"

"Con noi rimarrai al massimo venti minuti, poi probabilmente ti faranno andare in un altra stanza per il servizio di Elle. Per quello non so quanto ci vorrà." Disse Harry regalandomi uno splendido sorriso.

Come avevo immaginato, quando arrivammo nello studio, Jake ci sbraitò contro per il fatto che fossimo in ritardo e ci spedì subito nei nostri camerini, rimproverando Harry con parole tutt'altro che carine.

"Perchè noi abbiamo un camerino in cinque, mentre lei ne ha uno tutto per sè?"Domandò Louis quando fummo davanti alle due porte.

"Perchè se lei si cambiasse nella vostra stanza, ci sarebbe il rischio che voi vi metteste a sbavare." Rispose acidamente Jake spingendomi verso la porta del mio camerino.

Una volta dentro mi sedetti su uno dei due divani, ed iniziai a guardarmi in torno, notando fin da subito pochi capi nell'appendi abiti.

Probabilmente il servizio sarebbe durato meno del previsto.

Aspettai da sola quasi dieci minuti, poi, come se niente fosse, entrò Harry e si sedette al mio fianco.

"Cosa mi sono persa?" Domandai divertita quando il ragazzo mi circondò le spalle con un braccio.

"Niente a dire il vero." Rispose con un sorriso divertito.

"Sai che fra qualche minuto entrerà qualcuno, vero? O te lo sei dimenticato?"

Guardai alle mie spalle, controllando così che la porta fosse ancora chiusa.

"Ma io non sto facendo niente." Sul suo volto si aprì un ghigno, a dir poco meraviglioso, nello stesso momento in cui iniziò a far scorrere le dita sul mio collo.

Se non avessimo rischiato di essere beccati, probabilmente lo avrei baciato. Eccome se lo avrei fatto.

"Sai, ti sto odiando in questo momento." Dissi sciogliendomi dalla sua stretta ed alzandomi. "Non puoi venire in questa stanza e farmi andare su di giri, non quando potrebbe entrare da un momento all'altro Jake." Continuai passando una mano tra i capelli.

Dovevo decisamente darmi una calmata.

"A dire il vero io non ho fatto davvero niente."

"È questo il problema." Sbuffai lasciandomi cadere di nuovo al suo fianco, appoggiando poi la testa sulla sua spalla.

Sentii il suo torace sobbalzare appena quando iniziò a ridere.

"Quand'è stata l'ultima volta che ti ho detto che sei bellissima?" Disse improvvisamente, sistemando un ciuffo di capelli dietro al mio orecchio.

"Penso ieri sera, ma era una situazione un po' diversa." Mormorai facendo un sorriso imbarazzato.

"Ieri sera parlavo a nome di un ragazzo eccitato, davvero molto eccitato, ma posso assicurarti che adesso ti vedo ancora più bella di ieri. Soprattutto se mi guardi come hai fatto qualche minuto fa."

Sentii le guance arrossarsi e mi avvicinai al suo volto, facendo toccare appena le nostre labbra.

Mi staccai giusto in tempo per sentire il pomello della porta girare. Feci l'occhiolino ad Harry e mi alzai dal divano.

"Harry, prova a chiedermi di nuovo se farò degli scatti nudi, e giuro che non torni in Hotel tutto intero." Urlai improvvisamente, cogliendo di sorpresa la donna che stava entrando nella stanza.

"Che c'è, era solo una domanda come un'altro?" Si difese il ragazzo, reggendo così il mio gioco.

"A dire il vero lo farai." Esordì tranquillamente la donna, chiudendosi la porta alle spalle.

"Cosa?" Urlammo io ed il moro insieme.

"Ho detto che farai degli scatti senza vestiti per Elle."Ripetè la donna, facendomi quasi soffocare con la mia stessa saliva.

"Non ho intenzione di stare nuda davanti a chissà quante persone."Dissi, o meglio urlai, passando una mano tra i capelli.

"Non sarai propriamente nuda, comunque dopo ti spiegherò tutto." Replicò andando verso lo stendino e prendendo da esso una salopette e un top a fascia lilla." Indossa questi, e tu" Mormorò girandosi verso Harry. " Fila via. Stanno per iniziare con le prime foto."

"Cosa vuol dire che non sarò propriamente nuda?" Domandai non appena il mio ragazzo ebbe lasciato la stanza.

"Avrai degli slip color carne." Nonostante non conoscessi ancora il nome della donna, sentii crescere un grande sentimento verso di lei, ma non era sicuramente un sentimento buono. Era più un vaffanculo e non tornare più. "Queste sono le scarpe, vai a cambiarti in bagno. Poi torna qui che ti sistemo il trucco e i capelli."

Presi dalle sue mani i due capi e li portai con me nella piccola stanza.
Indossai velocemente il top e la salopette, inserendo infine i piedi nel paio di Adidas bianche.

Uscii tenendo in mano i miei vestiti e, dopo averli appoggiati sul divano, mi sedetti sulla postazione del trucco.

"Non abbiamo tanto da fare. I capelli li lasciamo mossi naturali, metteremo solo un po' di lacca, mentre per il trucco faremo solo la base e eyeliner. Dopo vediamo se aggiungere mascara e rossetto."

Rimasi zitta per tutto il tempo e, quando finalmente finì, mi catapultai fuori dalla stanza, seguendo le risate dei ragazzi come se fossero una mappa.

"Avvicinatevi un po'." Sentii dire poco prima di entrare. Sperai solo che il fotografo non si aspettasse troppo da me.

Entrai nella sala e camminai in mezzo agli operai del set, fino a quando non vidi un enorme telo bianco, appeso al soffitto con delle corde, che faceva da sfondo. Lì, vidi immediatamente i ragazzi, le telecamere e delle sedie stile set cinematografico.

Quando ne trovai una con su scritto il mio nome, mi sedetti e lasciai penzolare le gambe verso il pavimento.

Osservai i cinque ragazzi muoversi impacciatamente sul posto, fino a quando il fotografo non si rese conto della mia presenza e mi chiamò a gran voce, facendo cadere l'attenzione di tutti su di me.

Fantastico.

"Vieni anche tu, così dopo sei libera di andare nell'altro set."

"Cosa devo fare?" Domandai una volta al suo fianco.

"Aggiungeremo un paio di foto con te, quindi direi che possiamo partire con degli scatti tutti insieme. Mettiti in centro."

Mi feci spazio tra i ragazzi e presi posto tra Liam e Louis.

"Ora, ragazzi, mettetevi a semicerchio intorno a lei. Louis, tu stai davanti, sei troppo basso, non ti si vedrebbe nella foto."

"Troppo basso è tuo zio, infame." Borbottò Louis sedendosi a gambe incrociate davanti ai miei piedi.

Ridacchiai a labbra serrate ed aspettai altre istruzioni.

"Zayn, Niall, mettetevi rispettivamente alla sua destra e alla sua sinistra. Harry e Liam, alle sue spalle."

Rimasi immobile finché i cinque si sistemavano e mi preparai mentalmente a venti minuti di sorrisi falsi ed imbarazzati.

"Direi che ora potete sorridere. Ragazzi, ormai sapete come potete aiutare Brooklyn se non riesce a sorridere davvero."

"Questo cosa vorrebbe dire?" Domandai inarcando un sopracciglio, ricevendo come risposta solo un ghigno del fotografo.

Iniziò a scattare e sorrisi tirando le labbra all'insù.
Dopo qualche minuto, sentii tirare i miei capelli e vidi Liam mettersi un ciuffo stile baffi.

"Ei! Hai già la tua barba!" Esclamai ridendo e togliendogli il ciuffo da sotto al naso.

"Guardate da questa parte." Ci disse il fotografo.

Cercai di sembrare il più naturale possibile, o almeno lo feci finché non sentii delle mani, le sue mani, circondarmi i fianchi e farmi il solletico.

Tirai un urletto prima di iniziare a dimenarmi per farlo smettere.

"Okay, Okay basta." Dissi senza fiato appoggiando involontariamente la testa sulla sua spalla.

"Perfetto, ragazzi spostatevi, voglio solo Harry e Brooklyn davanti all'obiettivo." Disse l'uomo, rimanendo sempre incollato alla macchina fotografica.

"Perché solo noi ?" Domandò Harry leggermente nervoso.

Forse leggermente nervoso non rendeva l'idea.
Mancava poco che gli venisse un infarto.

"Perché sei l'unico più alto di lei."

Rilassai le spalle e lo affiancai.

"Mettetevi stile man in Black!" Urlò Liam da fuori.

Risi e appoggiai la mia spalla al braccio di Harry. Dovevamo essere davvero ridicoli, ma era comunque divertente.

"Harry, mettiti rivolto verso il suo fianco e metti la mano sul suo orecchio, come se le stesso dicendo un segreto." Mormorò avvicinandosi di un passo. "Ti dirò che espressioni fare, Brooklyn."

Sentii la mano sinistra di Harry appoggiarsi a coppa al lato del mio orecchio, mentre quella destra si appoggiò sulla parte della schiena nuda.

Sussultai a quel contatto, ma in qualche modo riuscì a nasconderlo.

"Guarda solo verso di me, inespressiva."

Rimasi immobile e guardai davanti a me, o almeno lo feci per i primi secondi, poi un espressione schifata si stampò sul mio volto.

"Avevo detto inespressiva."

"Harry mi ha leccato l'orecchio." Gli spiegai, pestando poi il piede del ragazzo.

"Styles, non costringermi a picchiarti." Brontolò l'uomo spostandosi a destra. "Ora sorridi, come se ti stesse dicendo qualcosa di bello."

"Sei bellissima." Sussurrò veramente Harry, facendomi sorridere davvero. "Sei dolce, premurosa, hai un bel fisico, sei anche un po' strana, ma sei comunque la mia splendida ragazza."

Sentii il cuore battere all'impazzata e fui davvero tanto tentata di girarmi e baciarlo lì, sul posto, davanti a tutti.

"Perfetto, perfetto. Ora fai la faccia scioccata, come se ti stesse dicendo qualcosa di sconvolgente."

"Sei così bella."

Se continuava a dirmi quelle cose, non sarei mai riuscita a sembrare sconvolta.

"Così sexy. Ieri sera lo eri, davvero tanto. Quando mi toccavi eri così sensuale. Volevo farti di tutto. Lo voglio anche adesso."

Ci stava riuscendo, ma più che sconvolgermi, mi stava facendo eccitare e non era il massimo davanti a tutte quelle persone.

"Magari dopo ricambio il favore."

Colpita ed affondata. Ero seriamente sconvolta ed accaldata.

"Okay, abbiamo finito Brooklyn."

Mi girai e guardai Harry. Lui, come se niente fosse, mi sorrise e mi spinse verso l'uscita della stanza.

Quando tornai nel camerino, mi lasciai cadere sul divano e guardai il vuoto. Nessuno mi aveva mai detto cose del genere, nemmeno Josh.

"Sei pronta? Prima iniziamo, prima finiamo."

Annuii e segui i movimenti della donna. Da quanto avevo capito prima, quando era passato Jake, la donna doveva chiamarsi Kelsey.

"Elle vuole sia delle tue foto vestita, sia svestita. Naturalmente non sarà visibile il seno nel magazine, quindi non devi preoccuparti di questo."

Non protestai, tanto ormai avevo capito che sarebbe stato inutile.
Indossai velocemente l'intimo e i vestiti, poi seguii Kelsey nella stanza accanto.

"Ciao Brooklyn, sono Ross, il fotografo della rivista Elle magazine. Possiamo partire con qualche scatto semplice." Si presentò l'uomo stringendomi la mano.

Mi posizionai al centro ed aspettai che sistemassero le luci.

"Metti le mani sui fianchi, inclina la testa un po' di lato e schiudi la bocca."

Seguii ogni sua indicazione per la mezz'ora successiva, fino a quando non mi mandò a cambiarmi.

Quando tornai nella sala, indossavo solo gli slip ed un accapatoio bianco.

"Immagino che tu sia in imbarazzo, Brooklyn, ma tranquilla, sarai sempre coperta in qualche modo, non sarai mai esposta del tutto."

Mi sedetti su uno sgabello e diedi le spalle al fotografo. Kelsey, poco prima, mi aveva truccato più pesantemente e aveva raccolto i capelli in uno chignon disordinato.
Feci cadere goffamente l'accapatoio a terra e mi coprii il seno con le mani.

"Rimani di schiena, appoggia le mani ai lati dello sgabello e gira la testa verso di me."

Rimasi impassibile finché posavo, o almeno cercavo di esserlo. Era praticamente impossibile rimanerlo in quella situazione.

"Ora girati e copri il seno con il braccio destro, mentre l'altro stendilo verso la testa."

Mi sentivo stupida in quella situazione, soprattutto trovavo insopportabili gli altri, che mi trattavano come se fossi un manichino.

Continuai a seguire ogni indicazione di Ross e fui più che contenta quando mi fece indossare nuovamente
l'accapatoio.

"Abbiamo finito?" Domandai soffiando via un ciuffo che si era depositato davanti agli occhi.

"A dire il vero no, dobbiamo fare ancora qualche scatto, ma puoi puoi prenderti dieci minuti di pausa. Kelsey ti ha preparato il vestito nel tuo camerino."

Camminai con le ciabattine fino al camerino e poi aprii la porta, chiudendomela immediatamente alle spalle.
Buttai fuori l'aria e appoggiai la testa sul legno duro.

"Brooklyn, stai bene?"
Mi irrigidii un momento per lo spavento, ma poi mi rilassai al suono della sua voce roca.

"Hey." Sospirai raggiungendolo sul divano e sedendomi sulle sue ginocchia. "Sto bene, ma non ce la faccio più." Appoggiai la fronte sul suo petto e mi rilassai tra le sue braccia.

"È così dura?" Domandó sfregando la mano sulla mia schiena.

"È stressante. Mi sento come se fossi uno stupido manichino da manovrare a loro piacimento. Mancava poco che mi facessero andare in giro completamente nuda." Sbottai tirandomi indietro.

"Fra poco sarà finita, amore mio." Mi tranquillizzò lasciando qualche bacio sul mio viso teso.

"Speriamo. Comunque come mai sei rimasto? Non dovevi andare a pranzo con gli altri?"

"Jake mi ha fermato per parlarmi di alcune cose. Più tardi le riferirò a tutti. Comunque sono rimasto con la scusa di doverti chiedere se avevi bisogno di un passaggio."

"È meglio se mi cambio, fra poco devo tornare di là." Mi alzai dalle sue gambe e mi diressi verso lo stand dei vestiti.
Appoggiai la mano sull'unico vestito presente ma, prima che riuscissi a prenderlo, sentii le mani di Harry sui miei fianchi.

"Posso darti una mano?" Soffiò vicino al mio orecchio facendomi venire i brividi sulla schiena.

"Magari un altra volta." Mormorai staccando il vestito dallo stendino.

Sentii le mani di Harry salire sulla pancia, fino ad arrivare al seno.

"Harry, non posso adesso." Sussurrai trattenendo il respiro. Quanto avrei voluto avere abbastanza tempo, in quel momento .

"Evans, non puoi girare senza reggiseno ed aspettarti che io non lo noti. Se questa era una vendetta per prima, ti assicuro che è ben riuscita." Mormorò premendo leggermente i fianchi contro il mio sedere.

"Certo che ora sai pensare solo al sesso, Harry. Comunque è stata una vendetta indiretta, ma ha avuto comunque successo." Dissi girandomi e baciandogli la punta del naso.

"È colpa tua, dopo ieri sera riesco a pensare solo a quello."

"Esagerato." Risposi girandomi ed andando verso il camerino.

A dire il vero ci pensavo anche io.

Davvero molto.

Probabilmente troppo.

"Quando esco da qua, non ti voglio vedere, Styles."

Una volta tornata dal bagno, non trovai Harry ad aspettarmi, come gli avevo chiesto, perciò mi avviai nella sala, dove nel giro di venti minuti finii il servizio fotografico.

Nel momento stesso in cui misi piede fuori dall'edificio, fui invasa da flash mi macchine fotografiche e urla.

Come se non mi fossero bastate le due ore precedenti.

Mi sentii sollevata quando vidi Tom in fondo alla scale che teneva in paparazzi lontani dall'entrata.

Scivolai velocemente tra i corpi e praticamente mi lanciai dentro alla macchina, incontrando così lo sguardo divertito di mio padre.

"Direi che possiamo andare a pranzo." Dissi lanciando la borsa sul sedile anteriore.

"Possiamo farlo all'aeroporto? Sei uscita più tardi del previsto e il mio aereo parte fra meno di tre ore."

Abbracciai istintivamente mio padre.
Non ero pronta a lasciarlo ancora.

"Brookie, non fare così. Tanto ci vediamo per la prima tappa a Dublino. Io e tua madre amiamo quella città."

"Okay, andiamo a mangiare."

Una volta arrivati in aeroporto, andammo in uno dei tanti bar e mangiammo qualche panino. Gli spiegai alcune cose del tour e gli assicurai che non avrei corso nessun rischio, soprattutto con Tom vicino. Quando iniziarono a chiamare il suo volo, dopo aver pagato, lo accomapagnai fin dove mi fù possibile.

"Tesoro mio, ci vediamo fra poche settimane. Tu non fare cavolate e stai attenta." Sussurrò abbracciandomi.

"Ti voglio bene, papà." Mormorai con le lacrime che scendevano sulle guance.

"Anche io scricciolo."Gli lasciai un bacio sulla guancia e mi staccai. "Dì a Harry che ha il mio consenso." Disse girandosi e mettendosi in fila.

"Consenso per cosa?"Domandai affiancandolo.

"Di essere il tuo ragazzo."

Rimasi a bocca aperta per la sua affermazione e, una volta superati i controlli, mi fece l'occhiolino, girandosi e riprendendo a camminare.

Lui sapeva.

Oh cazzo.

Uscii dall'aeroporto e, grazie al mio bodyguard, riuscii ad entrare quasi subito in macchina.

Dopo il secondo concerto, i paparazzi erano notevolmente aumentati.

Ringraziai solo che non fossero stati insistenti finché c'era mio padre, altrimenti sarebbe stata la loro fine.

Quando arrivammo in Hotel, salii direttamente nel tour bus parcheggiato nel retro. Ero sicura che mio padre mi avesse portato già giù la valigia e non potevo che essergliene grata.

Aspettai qualche minuto, poi sentii qualcuno salire i gradini del bus.

"Già tornata?" Mi domandò dolcemente Harry.

Come era possibile che lo trovassi ovunque non lo sapevo ma, a dire il vero, non mi dispiaceva come cosa.

"Si, ho accompagnato mio padre in aeroporto." Dissi sedendomi sul tavolo.

"Che vi siete detti?" Domandò aprendo le mie gambe ed infilandosi in mezzo.

"Ha detto che ti dà il consenso di essere il mio ragazzo." Dissi con un sorriso timido.

"Mi aveva detto qualcosa del genere, ieri."

"Davvero?"

"Si, e mi ha detto che si vede che ti rendo felice. Quindi, piccoletta, io ti rendo felice?" Sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.

Annuii appena e mi avvicinai al suo volto.

"Brooklyn, se non ti bacio, giuro che dò di matto, ma ho paura che entri qualcuno."

"Oh, al diavolo." Dissi afferrando la sua maglietta e tirandolo verso di me, facendo così combaciare le nostre labbra.

Le sue mani scesero sulle mie cosce e le sollevarono, facendomi capire che voleva che le allacciassi dietro alla sua schiena.

Strattonai ancora la sua camicia, avvicinandolo ancora me e approfondendo il bacio.

Sentii la sa lingua insinuarsi nella mia bocca, così arretrai un po' con il busto, dandogli una maggiore possibilità di movimento.

La sua mano percorse la mia coscia, sollevando così la maglietta e continuando il suo percorso direttamente sulla mia pelle.

Ansimai contro le sue labbra e iniziai a sollevare l'orlo della sua maglietta, quando improvvisamente sentii Louis urlare.

"Oh, vi prego, non dove mangio."

***
Non so che schifo sia questo capitolo, ma mi sentivo in colpa per il falso aggiornamento di stamattina, quindi ho scritto come una dannata, ricevendo anche parole da mia nonna, poiché siamo al mare e io me ne sto attaccata al pc.
Spero (davvero tanto) che sia disturbo vostro gradimento.
65K SCLERO.
GRAZIE.

Nei prossimi giorni toglierò that Video da wattpad, così da poter sostituire alcuni capitoli della storia, perché i primi fanno seriamente schifo.

Vi auguro una buona notte e

Al prossimo capitolo

Alis

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