Her smile. [Harry]

Auguri Aurora

***

L'attenzione era tutta su di lei: le telecamere , il regista, l'intervistatore.

Tutti la guardavano, la osservavano, strabiliati per la sicurezza con cui parlava, nonostante fosse la prima volta che veniva intervistata.

Non le facevano paura le telecamere costantemente puntate su di lei e nemmeno le continue domande fatte dal conduttore.

Lei era sicura di se stessa e rispondeva ad ogni domanda con il sorriso sulle labbra, labbra che io continuavo a guardare, a bramare.

In un certo senso mi vergognavo, provavo questi sentimenti per una persona che conoscevo da nemmeno due settimane e che molto probabilmente non riusciva nemmeno a togliersi l'immagine di me come suo idolo.

Probabilmente era naturale che lei non provasse gli stessi sentimenti che provavo io e lo capivo, anche se tutto questo mi faceva male.

In quel momento, però, non riuscivo a smettere di guardarla, osservando i suoi occhi stringersi ogni volta che la sua bocca si tendeva in un sorriso.

"Allora, Harry, com'è avere una ragazza che collabora con la band?" Mi chiese Jason, l'intervistatore, spostando l'attenzione su di me.

"È una cosa del tutto nuova" iniziai, portando lo sguardo verso di lui, " Ma penso che funzionerà. Lei ha una bellissima voce e soprattutto molte idee per il singolo. Inoltre penso che ci servirà una persona in più per tenerci a bada" risi

"Non ne dubito" sorrise "Ma adesso parliamo delle ultime foto in cui è presente Brooklyn" continuò, girandosi verso uno schermo presente nella stanza.

Istintivamente portai lo sguardo verso la ragazza che, solo per un istante, mi sembrò in preda al panico.
Il giorno precedente avevamo fatto tutte le prove e avevamo imparato a memoria tutte le risposte da dare ma, nel corso della giornata, avevo capito che a Brooklyn non piaceva parlare di sé stessa, della sua vita.

"A cosa dobbiamo questo bel vestito blu?"Riprese Jason.

Brooklyn aprì la bocca, ma anche prima che potesse formulare un frase, la interruppi, rispondendo al suo posto.

"Parteciperemo ad un evento e Brooklyn verrà con noi. Nelle prossime settimane scoprirete sicuramente dove e quando si terrà, quindi non penso ci sia bisogno di dire altro" Risposi, concludendo con un sorriso.

"Toglimi una curiosità" parlò girandosi verso la ragazza seduta nel mio stesso divanetto " L'altro giorno sono state scattate delle foto di te e Harry insieme, cosa stavate facendo?"

"Sinceramente" iniziò la castana " Ho obbligato Harry a pagarmi la colazione"

Dopo una breve risata, il conduttore rivolse un po' di domande anche ai miei compagni di band, evidenziando alcuni eventi avvenuti nell'ultimo concerto fatto, facendo attenzione a raccontare minuziosamente le nostre figuracce, come le mie cadute.
Esse fecero ridere tanto tutti i presenti, tanto che iniziai a sperare che l'intervista finisse presto e che le telecamere si spegnessero.

"Allora" Riprese, inspirando profondamente e facendo finta di asciugarsi le lacrime agli occhi, "Pensi che riuscirai a sopravvivere con questi cinque ragazzi per un intero tour europeo? "

"Se non ce la faccio dite a mia madre che le ho voluto bene" scherzò, accavallando le gambe, facendo scintillarre i sandali col tacco che portava ai piedi, "Apparte gli scherzi, penso proprio che sarà un'esperienza fantastica e che potrà solo portarmi gioia. E penso che saranno loro a dover sopravvivere con me, poiché sono una persona che quando vuole sa rompere davvero tanto"

Quando sentii quelle parole, non potei fare a meno di tendere le labbra in un sorriso. Era così bella, soprattutto quando era se stessa.

"Abbiamo finito, credo. Sono felice di averti conosciuto Brooklyn e sono felice di aver rivisto anche voi, ragazzi" concluse, facendo segno al cameraman di spegnere la telecamera.

Portai una mano sulla minuta spalla della ragazza, ormai sprofondata nello schienale del divano, e la scossi leggermente.

"Dai che ce l'hai fatta" mormorai sorridendo.

In risposta sentii solo uno sbuffo uscire dalla sua bocca.

"Fai un sorriso, dai. Sei andata benissimo " dissi, guardando verso gli altri ragazzi, incitandoli a complimentarsi a loro volta.

"Sei stata molto brava. Io alla prima intervista a malapena riuscivo a respirare" sorrise Louis, parlando con tono dolce.

"Grazie ragazzi, è solo che non sono abituata a fare queste cose e mi spossano abbastanza" ammise, sistemandosi tra i cuscini.

"Ma come? E io che pensavo facessi interviste ogni giorno! Mi deludi così, Brooklyn" la derise Liam, strappandole una risata.

"Che cosa facciamo adesso?" Chiese Zayn, parlando dopo un piccolo lasso di tempo in silenzio.

"Jake ha detto che siamo liberi nel pomeriggio" affermai allungando le gambe davanti a me.

"Hai ragione spilungone" Esclamò Louis, alzandosi velocemente e facendo sussultare Brooklyn. "Abbiamo tutto il pomeriggio libero e dobbiamo fare qualcosa" continuò.

"Inanzitutto alzate il vostro sedere famoso da quei divani e vi levate da piedi" ordinò Jason, trattenendo una risata. "Naturalmente, Brooklyn, tu puoi rimanere fino a quando vuoi" continuò, ricevendo in cambio un colpo di tosse misto ad un 'lecchino', da parte di Niall.

"Sei molto gentile, Jason, ma penso proprio che mi alzerò insieme agli altri" mormorò alzandosi.

"Allora" iniziò Liam, una volta entrati nei camerini degli studi televisivi. "Conoscete qualche posto dove andare? Naturalmente un posto dove non si è investiti dalle fan" Precisò.

"Che ne dite della spiaggia ?" Chiese Niall.

"Amico, ti ha appena detto che non vuole essere invaso dalle fan" Parlai, dando un colpetto sulla spalla di quest'ultimo.

" Io ho una piccola parte di spiaggia nel retro della casa, quindi se volete possiamo andare la " mormorò Brooklyn, attirando, ancora una volta, l'attenzione di tutta la band su di lei.

"Davvero?" Chiese Zayn.

"Sì, non è molto grande, ma può ci stiamo tutti, spero" sorrise.

"Penso che possa andare bene, anche se dobbiamo prima passare a casa per prendere il costume" replicai.

"Che ci facciamo ancora qua?! Andiamo alle macchine!" Urlò Louis, correndo verso la porta e inciampando sui propri piedi.

"Uomo carota, calmati" Rise Zayn.

"Ci sono alcune fan fuori. Penso che prima dovremmo passare per di là" Riflettei,passando una mano tra i capelli.

"Nel frattempo io vi aspetto nel garage sotterraneo, va bene?" Chiese la ragazza.

"Non sei ancora pronta ad affrontarle, vero?" Le chiesi sorridendole.

"Decisamente no. Almeno non per il momento" rispose, portando le mani sulle proprie braccia, evidenziando il senso di disagio e il bisogno di protezione.

"È naturale, quindi ora vai nella tua macchina e aspettaci la" la rasserenò Louis, una volta rialzato da terra.

Dopo poco, Brooklyn, uscì dalla stanza ed io non potei fare a meno di seguirla con gli occhi finché non mi fu più visibile.

"Harry" Mi richiamò Zayn. "Facciamo presto, così puoi tornare da Brooklyn"

Inizialmente rimasi a bocca aperta, sconvolto dalla facilità con cui capiva ciò che pensavo e che provavo, ma poi mi riscossi, sorridendogli con gratitudine.

"Hai ragione, andiamo"

E quando varcammo la porta che ci divideva da quelle ragazze che, nonostante fossimo solo cinque ragazzi normali, ci idolatravano, rimasi sconvolto, ancora una volta, del loro affetto verso di noi, delle urla alla nostra vista, delle loro lacrime, dei loro sorrisi.
Nonostante fossero ormai anni che vedevo queste scene, ogni volta mi si riempiva il cuore di gioia e mi si stampava involontariamente un sorriso sul volto.

Per qualche strano motivo, mi immaginai Brooklyn in mezzo a quelle ragazze vicino alle spranghe, ad urlare e piangere, cercando di attirare la nostra attenzione.

In un certo senso sentii una morsa al petto, che poi si allentò quando ricordai che ci stava aspettando nel garage e che io, ormai, l'avevo notata fin troppo.

Quando ci avvicinammo alle ragazze, seguiti dai bodyguard, le urla diventarono sempre più forti.

Al contrario di molti cantanti, che firmavano autografi a caso, senza degnare di uno sguardo alla ragazza, io cercavo di scambiarci almeno una parola, quel tanto che lei sapesse che io so della sua esistenza.
Naturalmente non potevo soffermarmi più di tanto,poiché il nostro tempo era limitato, ma comunque mi sembrava un bel gesto.

Dopo aver fatto un paio di foto, arrivai davanti ad una bambina che poteva avere al massimo undici anni, con affianco la madre.
Aveva un sorriso stupendo e gli occhi lucidi.

"Come ti chiami?" Le chiesi avvicinandomi a lei, cercando di sentire tra le urla.

"Kim"

"Vuoi venire di qua a fare una foto?" Le chiesi, notando quando stesse stringendo ciò che ci separava.
Annuì e, dopo aver guardato la madre per avere il suo consenso, allungai le braccia e presi in braccio la bambina, portandola oltre le spranghe.
Immediatamente si sollevarono molte urla e i ragazzi guardarono verso di me.

Gli feci segno di venire verso di me e, non appena appoggiai a terra la ragazzina dai capelli biondi, i ragazzi si avvicinarono e la abbracciarono.

Rick, un bodyguard, capì immediatamente che sarebbe stato necessario che qualcuno che facesse la foto, così si avvicinò, prendendo la macchinetta fotografica dalle mani tremanti della piccolina e si posizionò davanti a noi.

Mi piegai sulle ginocchia, così arrivando alla stessa altezza di Kim e sorrisi.
Una volta che fatta la foto, i ragazzi firmarono il suo quaderno e tornarono a salutare le ultime fan prima che il tempo finisse.

Quando presi in mano il pennarello, per firmare a mia volta il pezzo di carta, Kim mi toccò la mia spalla, ancora alla sua altezza, e mi passó una busta bianca decorata con un fiocco viola.

Appoggiai il quaderno a terra e presi la busta, rivolgendo lo sguardo verso i suoi occhi, chiedendo spiegazioni.

"Puoi darla a Brooklyn?" Chiese sorridendo.

"Certo" risposi sorridendo a mia volta.

"Posso dirti un segreto?" Sussurrò, facendomi segno con un dito di avvicinarmi a lei.
Portò le sue mani al lato del mio orecchio , per evitare che gli altri sentissero, cosa che trovai molto dolce ma anche allo stesso tempo improbabile, date le troppe urla. "Tu e Brooklyn siete belli insieme" sussurò ancora, allontanandosi poco dopo e portando l'indice alla bocca, facendo il segno del silenzio.

Cercando di trattenere la gioia, portai a mia volta l'indice sulla mia bocca, facendole capire che avrei mantenuto questo segreto.
Poi misi la busta nella tasca dei jeans e ripresi il pennarello, firmando la pagina di carta.

Fui costretto a riportare Kim da sua madre, poiché il tempo a noi concesso era finito, ma prima di rientrare nello studio, mi girai verso la bambina e feci ancora una volta il segno di silenzio.

Una volta rientrati, ci dirigemmo da Brooklyn, trovandola dentro il sedile del guidatore della sua Range Rover, intenta a guardare qualcosa nel suo cellulare.

Non appena si accorse della nostra presenza, bloccò il cellulare e scese dalla macchina.

"Allora? Come è andata?" Chiese sorridendo.

"Molto bene, anche se penso di avere del profumo da donna attaccato sulla maglia" Rise Niall.

"Brooklyn, posso salire in macchina con te, mentre i ragazzi vanno verso casa mia con il van?" Chiesi, lanciando uno sguardo verso i miei amici, che annuirono un po' perplessi.

"Certo" rispose, facendo diventare le sue guance improvvisamente rosse.

"Va bene, ti facciamo strada" esordì Zayn, facendo notare agli altri tre l'arrivo di Rick.

Non appena salii dalla parte del passeggero, seguii Brooklyn con lo sguardo, finché non chiuse la portiera e mise in moto il motore.

"Come mai sei salito con me?" Chiese facendo retromarcia per uscire dal parcheggio e seguire il van nero.

"Niente, ero solo curioso di sapere come stavi vivendo questa cosa della fama, delle interviste."

"La sto vivendo bene, credo. È che tutto questo è nuovo per me e devo abituarmi a quello che mi sta succedendo, o almeno provarci"

"Posso capirti, all'inizio anche io ero così, se non peggio" risi, osservando la città dal finestrino.

"Davvero? Eri così carino all'inizio." Disse tranquillamente.

"All'inizio? Perché adesso cosa sono?" Chiesi facendo il finto offeso.

"Adesso sei un figo da paura" sorrise, utilizzando un tono sarcastico.

"Brooklyn, sappi che prima o poi mi vendicherò." Iniziai serio, per poi ridere, coinvolgendo anche lei.

Quando arrivammo davanti a casa mia, scesi velocemente e corsi in camera, mettendo un costume a pantaloncino e un paio di ciabatte, ricordandomi subito dopo della lettera di Kim, che estrassi immediatamente dai pantaloni e mettendola nella tasca del costume.
Una volta che fui rientrato in macchina, Brooklyn mi guardò perplessa e quando le chiesi il perché di quello sguardo, la ragazza si giustificò spiegando che era strano vedermi con delle ciabatte e non con i soliti stivaletti.

Una volta che anche i ragazzi furono rientrati nel van, Brooklyn ripartì, facendo lei strada verso casa sua.

Durante i primi dieci minuti di viaggio, parlammo tranquillamente, finché non partì la suoneria del suo cellulare.

Mi fece segno di prenderlo dalla borsa che si trovava nel sedile posteriore.
Allungai le braccia e frugai in essa, estraendo poco dopo l'oggetto che produceva uno squillo continuo.

"Chi è?" Chiese mantenendo lo sguardo sulla strada.

"Jane" risposi leggendo il nome sullo schermo.

"Pensi che dispiaccia agli altri se la invito? Vorrebbe davvero tanto conoscervi." Replicò, fermandosi ad un semaforo rosse e guardandomi.

"Penso che non ci sia nessun problema." Risposi sinceramente.

Collegò il cellulare alla macchina con il bluetooth e rispose.

"Ciao Jane" parlò, girando il viso verso di me e facendo segno con la mano, portando l'indice alla bocca, di fare silenzio.
Quel gesto mi fece ricordare della lettera e, finché lei parlava con l'amica, io iniziai a frugare nelle tasche dei pantaloni.

"Perché mi hai chiamata?" Chiese poco dopo la ragazza al mio fianco.

"Perché non rispondi mai ai miei messaggi e" iniziò, interrompendosi quando il mio cellulare emise il suono di un messaggio."C'è qualcuno con te?"

"No, sono in macchina e ho il finestrino abbassato, penso che sia questo a fare rumore." Cercò di rimediare la ragazza. "Comunque tra venti minuti vieni da me, prendiamo il sole."

"Brooklyn, non ho voglia." Rispose sinceramente la ragazza dall'altro capo del telefono.

"Jane, ci vediamo fra venti minuti in spiaggia da me." Replicò seria, chiudendo la telefonata.

"Sei sicura che verrà?" Chiesi poco dopo.

"Certo che verrà. Odia quando le chiudo il telefono in faccia" sorrise

"Comunque mi ero dimenticato di darti questa " dissi porgendole la lettera " me l'ha data una piccola fan prima"

"È per me?" Chiese perplessa.

"A quanto pare si"

Rimase in silenzio per un po', parcheggiando poco davanti ad una casa abbastanza grande e mormorando un "Benvenuto a
Manhattan Beach " dopo aver spento il motore.

"Che bella casa Brooklyn, è enorme" si complimentò Niall, una volta sceso dal van.

"Mio padre ha insistito tanto perché vivessimo bene, almeno finché lui non torna. Forza, entriamo"

Probabilmente fu il mio udito a farmi uno scherzo, ma mi sembrò di sentire un "se mai tornerà", sussurato da quest'ultima, una volta che si fu girata.

Una volta entrato, fui invaso dal bianco e dalla luce del sole che entrava dalla vetrata situata verso il mare.

"Wow" dissi estasiato dalla vista.

"Forza, venite. Non aspettatevi che sia una spiaggia intera" rise, aprendo la vetrata. "Voi sistematevi, io vado a cambiarmi"

"Ragazzi, la vista è fantastica" parlò Louis, facendo un giro su se stesso.

"Hai perfettamente ragione" lo appoggiò Liam, togliendosi la maglia e appoggiando la su uno sdraio presente nella spiaggia.

Lo seguimmo a nostra volta tutti e quattro, appoggiando tutte le maglie nello stesso punto.

"Harry, sei mentalmente preparato a vedere la ragazza, a cui sbavi dietro, in costume?" Sussurò Zayn, al mio fianco, per non farsi sentire dagli altri.

"Sinceramente? No"

"Allora sei fottuto amico" rise, fissando un punto dietro di me, dove immaginai ci fosse Brooklyn.

Quando mi girai, vidi la ragazza scendere le scale per il giardino, che teneva davanti al petto degli asciugamani da spiaggia.

Respirai affondo e le andai incontro, aiutandola a portare i pezzi di stoffa.

"Ho solo questi, quindi adattatevi a distendervi su degli asciugamani viola" scherzò, distribuendone uno ad ognuno di noi e fissandoci un po'.

"Vuoi una foto? Così puoi guardami ogni senza maglietta ogni volta che vuoi" scherzò Louis.

"Grazie, ma ce l'ho già. Non dimenticare che io so ossessionata da voi." Iniziò sorridendo "Per favore, non fate caso alla cicatrice che ho sulle costole, perché nonostante ci sia il tatuaggio, si vede abbastanza" ci supplicó, togliendo il suo asciugamano dallo sterno e aprendolo a terra, facendo finalmente vedere il suo costume bianco.

Non capivo di cosa si preoccupava. Aveva un fisico talmente bello che nessuno si sarebbe mai soffermato su quel piccolo difetto.

Aprii a mia volta l'asciugamano e lo posizionai affianco al suo, sedendomici sopra.

"Ragazza, hai avuto fegato a farti un tatuaggio sulle costole" disse Zayn, ricevendo un sorriso riconoscente dalla mora.

Effettivamente aveva ragione.
Tatuarsi uno scaccia sogni sulle costole voleva dire soffrire molto.

"Lo penso anche io" rise. "Ha fatto un male cane. La mia amica Jane pensava stessi morendo"

"Prima o poi dobbiamo conoscerla." Disse Niall."Puoi descrivercela?"

"Fidati che non serve" sorrise, facendo comparire subito dopo un sorriso anche sulla mia bocca.

"E perché ?" Chiese il biondo perplesso.

Dopo quella domanda si sentì sbattere la porta di ingresso, con molta forza, e vidi una bionda uscire dalla porta.

"Evans, adesso mi spieghi perché diavolo mi hai chiuso il telefono in faccia" urlò, senza alzare lo sguardo e giradosi per chiudere la vetrata.

"Scusami" urlò a sua volta Brooklyn

"Per cosa? " Chiese la bionda girandosi e facendo cadere subito dopo la borsa che teneva con la mano destra. " Porca vacca" disse, portando poco dopo una mano alla bocca.

Louis si alzó alla vista della ragazza e le corse incontro urlando un "compagna di scherzi" e abbracciandola.

Non potei fare a meno di ridere davanti a quella scena e, quando mi girai verso Brooklyn, non riuscii a distogliere gli occhi dalle sue labbra perché, ancora una volta, ne ero rimasto incantato.

***
Perdonatemi per il ritardo, ma non ho avuto proprio tempo per scrivere, poiché la scuola mi sta prendendo tantissimo tempo e mi sta letteralmente uccidendo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere nei commenti, se vi va.
É il più lungo che abbia mai scritto ahahha.

Un ultima cosa....

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E PIÙ DI 900 COMMENTI.

Grazie❤

Al prossimo capitolo.

-Alis

***
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