Hair. [Brooklyn]
Dire che in quel momento stavo morendo di ansia era davvero riduttivo.
La paura mi stava letteralmente rosicando dall'interno,tanto da farmi pesare come un macigno ogni respiro.
La cosa esilarante era il fatto che quella sera avrei passato l'intero concerto seduta nel backstage con Lou e che quindi non avrei nemmeno messo piede sul palco.
Appoggiai la fronte sul finestrino e guardai i vari palazzi, le varie persone, passare velocemente davanti al mio sguardo.
Osservai il cielo limpido quasi immacolato dalle nuvole e feci uscire tutta l'aria che avevo nei polmoni, cercando solo di attutire il senso di ansia che provavo.
Sentii un piccolo colpo al ginocchio e spostai lo sguardo su di esso, trovando la gamba di Harry accostata alla mia.
Sollevai lo sguardo verso di lui, trovandolo però con il volto rivolto dalla parte opposta della mia.
Immaginai che probabilmente la sua gamba si fosse spostata solo a causa di un cambiamento nella strada e tornai a guardare verso l'esterno.
Continuai a farlo finché non sentii la sua gamba avvicinarsi e sfiorare ancora una volta la mia.
Voltai leggermente la testa,e lo trovai con lo sguardo fisso verso i posti anteriori, però con un leggero sorriso sulla bocca, come se volesse confermarmi di aver fatto quel gesto.
Sorrisi leggermente a mia volta, apprezzando ciò che aveva fatto, poiché grazie ad un semplice gesto, compiuto come se fosse stata una casualità, mi aveva fatto capire che lui era lì con me, che mi sosteneva e che probabilmente aveva anche più ansia di me.
"Perché hai quel sorrisetto, Brooklyn?"
Guardai davanti a me scorgendo subito lo sguardo di Niall, e successivamente anche quello degli altri ragazzi, puntato su di me.
"Stavo solo pensando che adesso potrò assistere al mio primo concerto in uno stadio, per di più essendo l'unica spettatrice." Ammisi, mentendo solo in parte sul perché del mio sorriso.
Arrossii leggermente quanto sentii i cinque ragazzi prendermi in giro facendo un verso che probabilmente si faceva quando un bambino ti faceva tenerezza.
"Sei fortunata che per oggi non siano stati venduti biglietti per il sound check." Sorrise Liam stiracchaindosi e sollevando le gambe tanto da farle arrivare in grembo a Louis, facendolo imprecare in un modo tutt'altro che elegante.
"Louis chiudi quella fogna di bocca che ti ritrovi. Non siete più solo voi cinque ora." Sentimmo urlare Jake dai sedili anteriori.
Portai una mano alla bocca tentando di non ridere, ma fallendo miseramente e liberando una risata.
"Scusami Brooklyn." Disse quasi ringhiando e spostando i piedi di Liam dal suo grembo.
"Tranquillo, Jane è peggio di così, quindi ormai sono abituata." Dissi alterando le parole ad una piccola risata.
"Louis hai trovato la tua anima gemella." Ghignò Zayn dando un colpo sulla spalla del moro.
"Stai zitto." Brontolò il moro girandosi verso il finestrino.
"Louis stai arrossendo." Continuò il ragazzo punzecchiandolo con il dito.
Risi e mi appoggiai alla spalla di Harry, cercando di prendere fiato.
Quando mi resi conto della posizione in cui ero messa, sollevai di scatto la testa, controllando che nessuno dei ragazzi avesse assistito alla scena e girai leggermente la testa verso Harry, trovando sulle sue labbra un sorriso malinconico, quasi di scuse.
"Brooklyn." Mi chiamò Jake dal sedile anteriore. "Ricordati che, verso la fine del sound check, Lou ti aspetta nel backstage per farti i capelli."
Respirai a fondo ed annuii, ringraziando il cielo che non si fosse reso conto di niente.
"Sai già cosa ti farà?" Mi domandò Niall passandosi una mano tra i suoi capelli ossigenati.
"Stamattina mi ha chiamata per ricordarmi l'appuntamento e ha detto qualcosa che ha a che fare con il rosso, credo." Mormorai toccando le punte dei miei capelli.
"Buona fortuna allora." Rise Harry facendo toccare le nostre spalle.
"Penso che mi servirà." Ridacchiai, smettendo non appena vidi lo stadio e successivamente lunghe file di ragazzine in preda all'emozione e all'agitazione.
"Porca miseria " mi lasciai sfuggire guardando la scena davanti a me.
"Ogni volta abbiamo anche noi questa reazione." Mi confessò Liam guardando verso le fan.
Probabilmente un paio di ragazze si resero conto del van nero che le passava accanto poiché iniziarono ad urlare, così scatenando altre urla.
"Come è possibile che ci siano tante fan alle nove del mattino quando il concerto inizia dieci ore più tardi?" Chiesi completamente sconvolta.
"Immagino che non vedano l'ora di entrare in quello stadio." Disse Louis alzando le spalle.
Quando il van girò verso il cancello dello stadio, fu quasi subito accerchiato da molte fan che, però, furono obbligate a spostarsi quando la macchina riaccese il motore ed iniziò ad avanzare verso l'interno dello stadio.
"È stato strano" Ammisi quando i cancelli si furono chiusi.
"E non hai ancora visto niente." Sorrise Liam.
Il furgone lentamente si fermò e la portiera ci fu subito aperta da un bodyguard.
"Verso mezzogiorno arriverà il tour bus, quindi potrete pranzare la." Ci avvisò Jake mettendosi gli occhiali da sole sul naso e dirigendosi all'interno dello stadio attraverso un entrata secondaria.
"Ci sarà da divertirsi" borbottò Niall iniziando a camminare.
"Perché?" Chiesi incamminandomi con lui.
"Lo capirai appena inizieremo a cucinare. Ti dico solo che l'ultima volta abbiamo bruciato una pentola." Rise il ragazzo mettendosi gli occhiali da sole.
"Se dopo controlli, c'è ancora un segno nero sul fornello." Ridacchiò Louis camminando al mio fianco.
"Perché ho come l'impressione che mangeremo spesso da Mc Donald's?" Domandai spostando le mani sotto i capelli e sollevandoli per far passare un po' di aria sul collo.
"Probabilmente perché sarà così."
Sbuffai e continuai a seguire i ragazzi attraverso alcuni corridoi fino ad arrivare alla porta antincendio con scritto 'palco'.
"Pronta a salire?"
La sua voce roca mi fece venire la pelle d'oca, nonostante lo avessi sentito parlare fino a qualche minuto prima.
Annuii velocemente e avanzai verso la lastra di metallo, spingendo successivamente il maniglione di sicurezza.
Oltrepassai la porta e nel giro di qualche secondo, dopo aver fatto alcuni gradini, fui letteralmente invasa da un fascio di luce.
Portai una mano davanti agli occhi, quasi cercando di proteggermi dai raggi del sole, ma fallendo miseramente.
La mano scivolò davanti alla bocca quanto alzai gli occhi verso il palco e vidi la sua immensità. Quasi mi mancò il respiro quando camminai verso il centro della piattaforma e vidi le migliaia di sedie posizionate sulle gradinate.
Non sapevo se i ragazzi fossero dietro di me, ma non li aspettai ed iniziai a camminare lentamente sulla parte allungata del palco, salendo su quei pezzi di cemento leggermente sollevati dal resto, dove Niall molto spesso prendeva lo slancio e si lanciava in uno di quei salti che avevo sempre adorato.
Continuai a camminare, soffermandomi nei punti dove sapevo che i ragazzi si erano seduti in precendenza, anche in quelli dove probabilmente Harry era caduto.
Arrivai, dopo probabilmente svariati minuti, alla fine della pedana e mi sedetti sul bordo, lasciando a penzoloni le gambe.
Appoggiai le mani leggermente più indietro del busto e diedi peso su di esse, portando indietro la testa e osservando il cielo limpido.
"Sconvolgente?"
Sentii dei passi dietro di me e poi qualcuno sedersi al mio fianco. Non ebbi bisogni di girarmi per capire che si trattava del mio ragazzo. O forse non lo era. Era abbastanza confusa dalle sera prima, tanto da dovermi appuntare mentalmente di chiedere al ragazzo cosa effettivamente eravamo.
"Non immagini quanto." Sussurrai abbassando lo sguardo verso le gradinate.
"Forse si." Rise leggermente.
"Giusto." Ridacchiai sospirando subito dopo.
"So che fa paura, ma ti giuro che è completamente diverso quando stai cantando." Sussurrò toccandomi la spalla.
Sorrisi puntando lo sguardo verso di lui e trovandolo rivolto verso di me.
Sembrava quasi che la luce del sole baciasse la sua pelle, dandogli un colorito vicino alla perfezione e soprattutto risaltava il suo splendido sorriso.
"Sei così bella." Sussurrò sistemandomi un ciuffo di capelli.
Cercai di rispondere, ma fu come se la mia lingua si fosse congelata o che la voce fosse completamente scomparsa. Quando però ripresi a parlare, fui interrotta da un grosso rumore e qualche parolaccia.
Saltai giù dal palco e camminai verso il punto da dove era arrivato il gran trambusto, trovando Louis a terra incastrato tra delle sedie.
"Tutto okay? Che diavolo è successo?" Urlò Liam arrivando di corsa.
"Vi prego ditemi che non è caduto su delle sedie." Borbottai scuotendo la testa.
"Sei una gran testa di cazzo, Louis. Mi sono spaventato." Disse Liam portandosi la mano al cuore.
"Sai com'è, mi diverto a farmi male." Urlò cercando di alzarsi ma rimanendo ancora più incastrato.
"Aspetta ti do una mano." Ridacchiai avvicinandomi e districandolo dal groviglio. " Ma come diavolo hai fatto a cadere?" Chiesi sistemando alcune seggiole.
"Volevo vedere quanto sedie c'erano in una fila e sono scivolato." Borbottò il ragazzo facendo spallucce.
"Ma perché?" Chiesi più a me stessa che a lui.
Raddrizzai il busto e iniziai a camminare verso le scale a lato del palco, salendo successivamente un gradino alla volta.
"Forse dovremmo provare, Jake è appena passato nel backstage con uno sguardo quasi inceneritore." Urlò Niall sbracciandosi.
"Oh cavolo!" Sbraitò Louis correndo su per le scale e rischiando ancora una volta di cadere.
"Allora io mi siedo qua." Dissi appoggiandomi ad un gradino della piattaforma e osservandoli prendere il loro microfono.
"Questa è la scaletta, scegli quale vuoi che cantiamo." Sorrise Zayn passandomi il suo cellulare.
Osservai attentamente l'immagine proiettata nello schermo, nonostante sapessi già a memoria il suo contenuto.
"Direi Through the dark." Affermai restituendogli il cellulare.
"Okay." Disse Harry, facendo rimbombare la sua voce all'interno dello stadio attraverso il microfono.
Immediatamente si scatenarono delle urla dall'esterno e quasi mi spaventai.
"Okay." Ripetè Niall cercando di imitare la voce roca di Harry e facendo levare altre urla dall'esterno.
"O" Iniziò Louis, venendo immediatamente interrotto dall'arrivo del manager.
"Il prossimo che dice okay o qualsiasi altra cosa, è finito." Urlò sbattendo la cartellina sul corrimano.
"Okay" Lo prese in giro Louis, ricevendo successivamente la cartellina nello stomaco e facendolo contorcere dal male.
"Avete qualcos'altro da dire?" Chiese riprendendo i fogli da terra e fermandosi davanti a noi.
Negammo tutti con il capo e aspettammo che Jake fosse sceso dal palco per scoppiare in una risata che quasi li fece collassare a terra.
"Io non ho niente per cui ridere." Borbottò Louis rialzandosi con una mano sulla pancia.
"Io direi che ora siete pronti." Sorrisi raggiante, pronta finalmente ad ascoltare i miei idoli cantare dal vero in uno stadio.
Nel giro di pochi istanti, si diedero il tempo ed iniziarono a cantare, inebriandomi i sensi con le loro voci e le loro parole che, nonostante le avessi sentite migliaia di volte, mi arrivarono dritte al cuore, facendone aumentare i battiti e facendo spuntare sulle mie labbra un sorriso enorme.
Le parole di quel testo erano tanto significative da farmi quasi mancare il respiro. Lo furono sopratutto nel punto in cui Harry cantò guardandomi negli occhi, quel momento fu davvero qualcosa che mi fece perdere un battito o forse anche di più.
"Com'era?" Sentii in modo ovattato.
"Cosa? " Chiesi riprendendomi dal mio stato di trans.
"Ho chiesto com'era?" Mi ripetè Liam sorridendo.
"Era perfetto, non ho altri modi per descrivere quello che ho appena ascoltato." Mormorai passandomi una mano tra i capelli.
"Ne sono felice, ora però sono curioso di sentir cantare te su questo palco." Intervenne Louis sedendosi al mio fianco.
"Non posso cantare con un microfono, Jake non vuole." Gli ricordai pregando che non insistessero.
"Infatti non useremo i microfoni." Ghignò Niall sedendosi a terra davanti a me.
"Devo proprio?" Chiesi guardando verso le mie scarpe.
"Si" dissero in coro facendomi spuntare un leggero sorriso sulle labbra.
Respirai a fondo prima di guardare Liam battere i palmi a terra per dare il ritmo e preparare Harry ad iniziare la sua strofa.
Immediatamente la voce roca del ragazzo mi giunse alle orecchie, seguita poco dopo da quella di Niall e involontariamente mi feci prendere dal panico quando capii che di lì a poco sarebbe toccato toccato a me.
Feci qualche respiro profondo, perdendo il tempo della musica e non iniziando a cantare la mia parte, facendo immediatamente fermare i ragazzi.
"Tutto okay?" Mi chiese Zayn appoggiando una mano sulla mia spalla.
"Si, scusatemi. È solo che tutto questo è estremamente pauroso per me. Solo entrare in uno stadio così grande è una nuova esperienza per me, figuriamoci cantare al suo interno, soprattutto con i miei idoli davanti." Dissi tutto d'un fiato.
"Hey, anche noi avevamo paura la prima volta, insomma, chi non l'avrebbe; ma non devi preoccuparti di noi perché ti sosterremo sempre e in qualsiasi situazione, indipendentemente da ciò che farai." Sussurrò il ragazzo circondandomi le spalle con un abbraccio e successivamente abbracciandomi.
Non riuscii a replicare quelle parole, veramente non riuscii proprio a parlare per qualche minuto. Riprovammo di nuovo la canzone e, nonostante stessi morendo ugualmente di paura, riuscii a cantare la mia parte, facendo sorridere i ragazzi.
Riuscirono in qualche modo a farmi ripetere quella parte più volte, facendomi acquisire sicurezza e soprattutto facendomi divertire, tanto da arrivare ad alzarmi ed iniziare a cantare facendo qualche mossa strana.
Vedere i cinque ragazzi praticamente stesi a terra dalle risate mi fece sorridere, e soprattutto mi riempí il cuore di gioia.
"Vedo che adesso stai meglio." Constató Harry asciugandosi gli occhi pieni di lacrime dalle risate.
"A quanto pare." Risi distendendomi a terra.
"Quanto cavolo fa caldo." Sbottò Zayn sollevando il busto e togliendosi la maglietta, seguito anche da Harry e Liam.
"Personalmente non so come reagire." Dissi portando un braccio davanti agli occhi.
"Perché?" Domandò Liam.
"Perché siete dei bastardi a togliervi la maglietta davanti di me e soprattutto perchè io non posso toglierla, nonostante stia morendo di caldo."
"Guarda che a noi non dispiace se ti togli la maglia." Ghignò Harry facendomi sollevare immediatamente il braccio.
"Ti piacerebbe." Borbottai incenerendolo con lo sguardo e alzando il busto per fare una sottospecie di nodo in vita al tessuto in cotone.
"Perché non ho mai visto quell'affare che hai all'ombelico?" Chiese Louis osservando il piercing che bucava la mia pancia.
"Perché quando siamo andati al mare lo avevo tolto." Sbuffai alzandomi e dirigendomi verso la borsa.
"Ha fatto male farlo?" Continuò il ragazzo.
"Perché? Vuoi fartelo?" Chiesi ridendo e recuperando il telefono. "Comunque fa più che male." Dissi risendomi a terra.
Controllai il telefono, trovando un messaggio di Lou che mi diceva o meglio ordinava di andare nei camerini per farmi i capelli.
"Qualcuno sa dirmi come arrivare da Lou? Mi ha appena mandato un messaggio abbastanza intimidatorio." Risi alzandomi ancora una volta.
"Ti accompagno io, altrimenti ti perdi." Disse Harry alzando una mano verso di me.
"Cosa dovrei fare?" Chiesi qualche secondo dopo.
"Darmi una mano ad alzarmi?" Domandò quasi con fare ovvio.
"Magari un'altra volta." Dissi avviandomi verso la borsa e mettendola in spalla.
"Amico, sei uno sfaticato." Lo derise Liam dandogli un colpo sulla spalla.
Quando finalmente si fu deciso ad alzarsi dal pavimento, iniziai a scendere le scale e rientrai nella porta da cui ero uscita quasi un ora prima.
Pochi secondi dopo sentii i passi pesanti di Harry dietro di me e le voci dei ragazzi risuonare di nuovo nello stadio.
"Sto veramente morendo di caldo, anche senza maglia." Borbottò il ragazzo tirando i capelli su in una codina.
"Potresti evitare di sbattermi in faccia che sei senza maglietta e soprattutto che sai fare una coda meglio della mia." Borbottai.
"Potresti evitare di sbattermi in faccia la tua bellezza e la tua pancia nuda, ma non sempre di può avere tutto dalla vita." Replicò sorridendomi maliziosamente.
Non replicai la sua frase, poichè non ero esattamente sicura di cosa rispondere, soprattutto dopo una risposta del genere.
Continuammo a camminare per qualche minuto nei vari corridoi in completo silenzio, sorpassando una porta dopo l'altra.
"Sei sicuro di dove stiamo andando, Harold?" Chiesi guardandolo.
"Ti prego, non chiamarmi anche tu così." Borbottò senza guardarmi.
"Perché no, Harold?" Ghignai istigandolo.
Non appena finii la frase mi sentii tirare per un braccio verso una delle porte che, dopo averla aperta frettolosamente, si chiuse alle mie spalle con un calcio.
Fu tutto molto veloce, tanto che mi resi conto solo dopo di essere appoggiata con la schiena sulla porta di metallo.
Girai leggermente il volto, trovando le braccia di Harry ai lati della mia testa ed immediatamente sentii il suo corpo caldo contro il mio.
Non feci in tempo a dire niente che la sua bocca si scontrò con la mia, iniziando un gioco passionale a dir poco perfetto ed eccitante.
"Era da stamattina che volevo farlo." Ammise dopo essersi allontanato da me con il fiatone.
"Puoi farlo più spesso, se vuoi." Sorrisi avvicinando di nuovo le nostre bocche.
Al contrario di prima, il bacio che ci stavamo scambiando era casto, innocuo.
"Per quanto adori stare qui con te." Iniziò accostando le nostre fronti, " Sono obbligato a portarti da Lou, altrimenti mi uccide." Sorrise stampando ancora un bacio sulle mie labbra e scostandomi per aprire la porta.
Mi toccai leggermente i vestiti e, dopo essermi schiarita leggermente la voce, seguii Harry fuori dalla stanza.
"Sei pronta per stasera?" Mi chiese quasi facendo finta che non fosse successo niente.
"Dovrei farti la stessa domanda." Sorrisi portando una mano sulle labbra ancora gonfie.
"Ormai sono abituato." Disse sinceramente girando in un corridoio alla nostra destra.
"Essere abituati non significa essere pronti." Lo incalzai sorridendo.
"Sembri una psicologa." Rise il ragazzo fermandosi davanti ad una porta semi aperta.
Sorrisi e gli lasciai un bacio sulla guancia prima di entrare nella stanza e chiuderla alle mie spalle.
"Finalmente sei arrivata! Pensavo che ti fossi persa!" Esclamò Lou venendomi in contro e abbracciandomi.
"Ciao anche a te Lou." Risi ricambiando l'abbraccio.
"Forza forza, non abbiamo tempo da perdere." Sorrise trascinandomi verso una poltrona con un grande specchio davanti.
"Okay, okay, mi siedo." Risi lasciandomi cadere nella poltroncina.
"Allora, avevo pensato di farti i capelli di un rosso mogano e di spuntarti leggermente le punte." Mormorò assorta toccandomi i capelli spostandoli su una spalla.
"Sei libera di fare ciò che vuoi." Le dissi sinceramente guardandola attraverso lo specchio.
Dopo aver pronunciato quelle parole, vidi i suoi occhi quasi illuminarsi dalla felicità e mi spuntò involontariamente un sorriso sulle labbra. Mi trascinò verso l'area presente nella stanza per il lavaggio dei capelli e me li bagnò velocemente, portandomi subito dopo verso la poltrona con un asciugamano stretto in fronte.
"Come ti senti? Intendo per il fatto di essere qua, per il fatto che fra qualche giorno ci sarai tu a cantare su quel palco?" Mi domandò tamponando leggermente i capelli.
"Ho paura, veramente tanta." Ammisi rassegnata.
"Dai che ti divertirai."
"Speriamo." Sorrisi leggermente.
"E come va con Harry?" Chiese iniziando a spazzolare verso il basso.
"Perchè? Non è successo niente con lui." Mentii distogliendo lo sguardo dello specchio e portandolo verso le mie scarpe.
Sentii il pettine dare uno strattone ai capelli e borbottai qualche parolaccia alzando il capo verso Lou. Guardai il suo riflesso sullo specchio, trovandola con uno sguardo che quasi mi disintegrava.
"Sicura." Dissi pregando di non ricevere un altro tirone sui capelli.
"Okay." Disse quasi sbuffando, iniziando a tagliarmi le punte rovinate dei capelli. "Lo stai proteggendo dalla modest?"
"No" Dissi con voce strana, riprendendo poco dopo vedendo l' occhiataccia che mi stava lanciando. "Forse."
"Bene, allora io no dirò alla modest che ti ho vista mentre gli davi un bacio sulla guancia e che lui ti lanciava uno sguardo che lanciava amore da tutte le parti." Ghignò andando a preparare la tinta e lasciandomi completamente a bocca aperta.
"Mi hai messo alla prova?" Chiesi sconvolta.
"Tengo a quel ragazzo e voglio che la ragazza con cui sta insieme meriti di esserlo." Disse sinceramente. "E tu hai dimostrato che tieni a lui."
Le sue parole mi accompagnarono per tutta l'ora successiva che passai con la tinta in testa e anche finchè me la toglieva dai capelli.
Sapere che Lou pensava ciò di me, non poteva che rendermi felice, anche se ero rimasta sconvolta dal fatto che avesse avuto intenzione di spifferare a Jake di averci visti in quella situazione.
"Sono ancora un po' turbata dal fatto che tu volessi dire tutto a Jake." Ammisi quando mi spazzolò i capelli per poi iniziare ad asciugarli.
"Non glielo avrei mai detto, solo che volevo essere sicura di averti giudicata nel modo giusto."
"Sai di essere un po' stronza, vero?" Domandai rilassando le spalle.
"Non sei la prima a dirmelo." Sorrise continuando ad asciugare le punte.
Continuammo a parlare finchè non finì di passare la piastra sui capelli, lasciandoli ricadere lisci sulle spalle.
"Sono davvero bellissimi." Ammisi passando la mano tra i ciuffi rossi.
"Ti sta molto bene questo colore e penso che a Harry piacerà moltissimo." la guardai sorridendo leggermente. "E naturalmente piacerà anche agli altri." Si corresse velocomente facendomi sorridere di gratitudine.
"Ti ringrazio Lou." Dissi alzandomi e abbraccaindola.
"Di niente, tesoro." sussurrò stringendomi.
Uscii dalla stanza e velocemente mi diressi verso l'esterno dell'edificio per raggiungere i ragazzi nel tour bus. Spinsi le porte di sicurezza, inspirando a fondo l'aria che mi circondava ed iniziando a camminare verso il bus poco distante da dove mi trovavo.
Quando però sentii urlare il mio nome dalle ragazze vicine ai cancelli, mi bloccai sul posto. Mi girai verso di loro e le vidi salutarmi energicamente, quasi scoppiando in lacrime quando ricambiai timidamente il saluto. Sentii una leggera stretta al cuore e le salutai di nuovo prima di girarmi e tornare verso il bus sconvolta.
Non riuscivo a credere che qualcuno potesse vedermi in quel modo nonostante non avessi mai cantato in pubblico, mi sembrava davvero impossibile.
Salii i gradini del pullman, aggrappandomi al corrimano per non scivolare; sentii immediatamente delle risate e degli schiamazzi che mi fecero sorridere involontariamente e dirigermi verso di loro.
Aprii una porta a scomparsa e mi ritrovai i cinque ragazzi distesi sulle panche intenti a ridere come se non ci fosse un domani; le risate, però, scemarono quando mi videro nella stanza.
"wow" Sussurrò Harry non appena mi vide.
"Brooklyn stai benissimo" Continuò Niall qualche secondo dopo facendomi arrossire.
"Grazie." Dissi incerta.
"Li voglio anche io così." Dichiarò Louis, facendo ridere me e gli altri ragazzi.
"Magari con dei ciuffi viola qui e li." Lo prese in giro Liam.
"No, lascio i colori strani a Micheal, a lui stanno meglio." Ghignò facendo successivamente la linguaccia a Liam.
Con il sorriso stampato sul volto, mi volta verso Harry, trovandolo intento a fissarmi. Quando si rese conto di essere stato sorpreso, anziché distogliere lo sguardo, mi sorrise facendo comparire le due fossette sulle guance.
"Comunque è pronto da mangiare." Si intromise Zayn attirando la mia attenzione.
"Cosa si mangia?" Chiesi sentendo lo stomaco brontolare.
Per rispondere alla mia domanda, il ragazzo sollevò un sacchetto di carta marrone con stampata una grande m gialla.
"Visto che abbiamo parlato di Mc Donald's." Sorrise il ragazzo appoggiando la busta sul tavolo.
Una piccola risata uscì dalla mia bocca quando vidi la faccia che fece Niall quando sentii l'odore di cibo che proveniva dal sacchetto.
"Credo davvero che mi divertirò in tour con voi."
***
Ecco a voi il capitolo.
Non ne sono propriamente soddisfatta, ma non me la sentivo di farvi aspettare ulteriormente.
Non ho ricontrollato gli errori, quindi è probabile che io abbia scritto qualche strafalcione.
Non so cos'altro aggiungere, quindi vi ringrazio e
Al prossimo capitolo.
- Alis
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