Extra- Harry e Brooklyn - parte 1
Nonostante avessi le gambe completamente senza forza, mi alzai sciogliendomi dalla presa di Jake e barcollai fino alla mia borsa.
"Dove stai andando, Brooklyn?"
"Ho fatto la mia scelta, Jake." Mormorai trascinandomi fino allo specchio all'entrata.
Osservai il mio viso riflesso e, con i palmi delle mani, tolsi il trucco che ra colato sulle mie guance. Non mi curai di rimetterlo o comunque sembrare più bella e mi girai verso il manager che ormai mi conosceva da anni, incontrando immediatatmente il suo sguardo contrariato.
"Non guardarmi in quel modo." Mormorai aprendo la borsa e cercando le chiavi della macchina nella confusione. Ero riuscita ad accumulare di tutto in quella borsa.
"Lo sai che non puoi scegliere Harry, lo sai che-"
"So che la modest non lo permetterebbe. Ma... ma stavo parlando di un'altra scelta, Jake, e credo che sappia anche tu a cosa mi riferisco." Chiusi gli occhi ed inspirai a fondo, cogliendo una sensazione che non provavo più da anni, sentendo nuovamente quella dolce ansia che avevo allo stomaco quando mi avvicinavo ad Harry.
"Vai."
Aprii gli occhi di scatto e guardai sorpresa il manager.
"Cosa?"
"Non ti voglio fermare, Brooklyn. Sono due anni che, ogni volta che senti parlare di lui, ti ammutolisci e ti isoli. Non fa bene a te e nemmeno alla tua carriera, soprattutto perché entrambi fate parte della stessa etichetta discografica. Quindi vai da Harry." Guardai a bocca aperta Jake, completamente spiazzata dall'opportunità che mi stava dando.
Mi avvicinai a lui, facendo rimbombare nella stanza silenziosa il rumore dei tacchi che toccavano il parquet, e lo abbracciai. Erano tre anni che lo conoscevo, ma ancora rimanevo stupita dalla persona dolce che si nascondeva dietro a quella facciata dura da manager.
"Grazie." Mi staccai da lui e sorrisi. "E ho fatto anche l'altra scelta." Indicai con un cenno di testa il foglio appoggiato sopra alla tastiera del portatile. "Prometto che stasera sarò qui per fare il video da mandare a Becky." Lo abbracciai di nuovo velocemente e poi mi girai verso la porta, coprendo la distanza da essa con una piccola corsa.
Quando finalmente l'ascensore si aprii, mi precipitai nei parcheggi privati della modest e salii in macchina, accendendo immediatamente il motore.
Non aprii nemmeno il navigatore e mi diressi immediatamente verso la strada del ragazzo che un paio di anni prima mi aveva spezzato il cuore.
Mi sembrava di essere tornata indietro tre anni, a quando stavo guidando per incontrare per la prima volta quei cinque ragazzi da cui ero follemente ossessionata. Provavo le stesse sensazioni: la stessa ansia, lo stomaco chiuso per l'agitazione, il cuore palpitante per la tensione.
Era tutto come una volta, ma allo stesso tempo era tutto diverso.
Non ero più la stessa ragazza e, quella volta, non stavo per incontrare i miei idoli, ma il ragazzo che ancora amavo.
Non ero sicura al cento per cento di ciò che stavo facendo, dopotutto se la nostra relazione era finita c'era un motivo, ma in qualche modo ero stranamente convinta che, dopo tutto questo tempo, qualcosa fosse cambiato.
Ma, nonostante questo presentimento, quando mi fermai alla soglia del cancello chiuso della sua villa, sentii un moto di paura partire dal profondo.
Ero arrivata a quel punto presa dal momento, ma non avevo minimamente pensato a ciò che avrei fatto una volta arrivata a casa di Harry.
Ma non ebbi nemmeno il tempo di pormi una qualsiasi domanda, perché appena alzai lo sguardo vidi una ragazza dai capelli ossigenati uscire dalla porta principale.
Sentii lo stomaco inabissarsi, ma appena mi resi conto di chi era, scesi velocemente dalla macchina e mi avvicinai al cancello.
"Oh, grazie a Dio hai visto quello stupido video." Borbottò Gemma aprendo il cancello con la chiave e abbracciandomi. "Quanto mi sei mancata, ragazza."
"Ciao anche a te, Gemma." Ridacchiai, ricambiando l'abbraccio.
"Fatti guardare. Sei una favola." Mi fece girare su me stessa e io mi sentii a disagio. "Comunque non puoi nemmeno immaginare come sia Harry in questo momento. Ero a Los Angeles con delle mie amiche e mi ha costretto a venire qui, perché non riusciva a stare fermo."
"Oh." Sussurrai, passando una mano tra i capelli.
Lanciai un'occhiata verso l'edificio e sentii il cuore battere forte nel petto. Erano successe così tante cose in quella casa che temevo di non essere pronta a tornare al suo interno.
"Avanti, porta la macchina dentro che poi andiamo in casa."
Risalii in macchina ed entrai lentamente nel parcheggio, fermandomi di fianco alla vecchia range rover del ragazzo.
Era incredibile come, ogni cosa di quel posto, potesse darmi un ricordo significativo.
Quando mi ritrovai dietro a Gemma, finché apriva la porta della villa, sentii un brivido salirmi per la spina dorsale e, appena vi misi piede dentro, sentii passare quella piccola scossa per tutto il corpo.
Era cambiato molto l'arredamento della casa, partendo solo dal fatto della tinta dei muri. Feci qualche passo avanti e mi guardai intorno, assorbendo ogni singolo cambiamento che c'era stato in quei due anni.
"Harry, vieni giù, hai visite!"
"Cristo, dovevi urlare per forza?" Sussurrai ridacchiando, dando una leggera spinta alla ragazza al mio fianco.
"No, ma non avevo voglia di salire." Gemma alzò le spalle e andò verso la cucina, lasciandomi sola nel salotto.
"Gemma, non ha suonato nessuno, come facciamo ad avere - Brooklyn."
Era come un dejavù : io girata verso le vetrate e la vetrata e lui che entrava nella stanza, dicendo solo il mio nome. Era come tornare indietro alla prima volta che ci eravamo visti, solo con qualche anno di più sulle spalle.
E come allora, mi girai piano verso di lui e sorrisi debolmente, sentendo improvvisamente il corpo rilassarsi per il senso, in qualche modo, di casa che il ragazzo mi infondeva.
"Harry."
Scese velocemente le ultime scale e mi venne incontro, riducendo la distanza tra noi con poche falcate, e mi abbracciò stringendomi forte a sè.
"Scusami, scusami per tutto." Soffiò tra i miei capelli, continuando a stringermi, come se avesse paura di perdermi di nuovo, come se potessi sparire da un momento all'altro.
"È tutto okay." Mormorai, ricambiando l'abbraccio e passando una mano sui capelli corti.
Era cambiato molto, ma d'altronde lo avevo fatto anche io, perciò ci pensai molto e mi beai solo di quel meraviglioso attimo che stavamo vivendo.
"Io.. io" Balbettò, cercando di parlare e staccandosi da me, non nascondendo minimamente gli occhi lucidi.
"Che ne dici se parliamo un po'?" Domandai indicando con la testa il gazebo nel giardino.
Lui annuì debolmente e mi fece strada verso l'esterno, passando di fianco alla piscina - in cui ero stata letteralmente buttata dentro la prima volta che era stata in quella casa.
Non appena si sedette sulla poltrona in vimini, io mi posizionai su quella davanti a lui, saltando volontariamente il fatto che ci fosse posto al suo fianco.
"Come stai, Harry?"
"Al momento davvero bene." Ridacchiò, torturandosi le dita e non incrociando il mio sguardo.
"Intendevo per il resto." Scossi la testa divertita e osservai le reazioni del ragazzo.
"Va tutto bene, sento i ragazzi quasi ogni giorno e ho finito da poco le riprese sul set. Insomma, la mia vita sta andando pian piano avanti."
"Ne sono felice." Sorrisi dolcemente e mi domandai perché quel ragazzo mi sembrava più vulnerabile in quel momento rispetto a qualche anno prima.
"E tu, come stai?"
"Molto bene, ho appena finito il tour in America e a breve inizierò quello in Europa con una ragazza che si chiama Becky, anche se sarà strano dopo essere venuta in tour con voi."
"Quindi sei qui perché hai visto il mio video?" Domandò debolmente, incrociando per la prima volta i miei occhi da quando eravamo usciti.
"Per quale altro motivo dovrei essere qui?"
Mi alzai e, nonostante non ne fossi pienamente convinta, mi sedetti al suo fianco e gli presi una mano, coprendola parzialmente con le mie. "Ho visto il tuo video, Harry. Non sono sicura di ciò che sto facendo in questo momento, ma credo tu sia consapevole del fatto che sono cambiate tante cose in questi due anni."
Vidi il suo sguardo riempirsi di dolore e mi maledii mentalmente per aver scelto quelle parole. "Credo anche che tu sappia che le cose non potrebbero mai tornare come prima, dopotutto siamo persone diverse da una volta."
"Già." Sussurrò, abbassando lo sguardo e ritirando appena la mano.
"Ma, sempre che tu lo voglia, si potrebbe provare a ricominciare con un passo alla volta." Appoggiai la mano sulla sua guancia e la sollevai appena, così da poter incontrare nuovamente i suoi occhi color smeraldo. "Non posso far finta di niente, Harry, e nonostante io ti ami ancora, ho bisogno dei miei spazi, quindi non voglio iniziare subito a fare sul serio."
"Tu mi ami ancora?" Soffiò debolmente, ignorando tutto ciò che avevo appena detto - o forse lasciandolo da parte solo per il momento- appoggiando poi la sua mano sulle mie.
"A volte mi stupisco ancora della tua ingenuità." Mormorai, con un leggero sorriso sulle labbra. "Secondo te, sarei venuta qui se non provassi niente per te?"
"Posso baciarti?" Chiese improvvisamente, rendendosi conto solo dopo di ciò che aveva detto. "Poi ricominceremo con calma e avrai tutto il tempo che vuoi. Solo, posso baciarti una volta? Naturalmente sempre che tu lo voglia e che -"
Un sorriso si aprì sulle mie labbra quando sentii il ragazzo stra parlare solo per redimersi da ciò che aveva appena detto. Prima ancora che finisse il suo monologo insensato, mi avvicinai a lui e appoggiai le mie labbra sulle sue, bloccando il fuori uscire di parole dalla sua bocca.
Misi la mano sulla sua guancia e mi avvicinai con il corpo a lui, facendo sfiorare le nostre ginocchia. Nonostante il momento, Harry si riprese e dolcemente ricambio il bacio - nel quale probabilmente entrambi speravamo da anni - e mi ritrovai a sentire di nuovo le farfalle -o qualsiasi altro animale- danzare nel mio stomaco.
Accarezzai la sua pelle leggermente ispida dalla barba e toccai ancora le sue labbra con le mie, in qualche modo insaziabile da quel momento.
"Grazie." Sussurrò, ancora con gli occhi chiusi, lasciando un bacio sulla mia fronte. "Grazie"
Lo abbracciai, appoggiando la testa sul suo petto e mi permisi di inspirare una volta a fondo il suo profumo.
"Promettimi solo di non farmi stare male, Harry. Non sarei in grado di sopportarlo un'altra volta."
"Non lo farò, lo prometto."
"Ragazzi volete qualcosa da ber-" Gemma si interruppe immediatamente quando ci vide abbracciati e fui più sicura che Harry, in quel momento, gli stesse lanciando un'occhiataccia.
"No, grazie lo stesso. Credo di dover andare ora, ho un sacco di cose da fare." Mormorai alzandomi in piedi e sistemandomi i vestiti.
"Posso chiamare Jake e dirgli di rimandare se vuoi." Mi propose il moro, alzandosi a sua volta.
Nonostante avessi i tacchi, rimanevo comunque più bassa di lui di qualche centimetro.
"Va bene così." Sorrisi, girandomi verso Gemma e abbracciandola. "Grazie di tutto, Gemma."
"Non ho fatto niente." Replicò la bionda, ricambiando l'abbraccio.
"Hai fatto più di quanto ti immagini." Mormorai, staccandomi da lei e girandomi verso Harry.
Sentii la ragazza camminare verso l'interno della casa, perciò non mi preoccupai di ciò che avrebbe potuto dire delle mie decisioni, anche se ero convinta che non le dispiacessero poi molto.
"Grazie di aver mandato quel video, Harry. Non so se sto facendo la cosa giusta dandoci una seconda possibilità, ma credo che lo scopriremo solo nel tempo." Presi la borsa e vi frugai dentro, prendendo un bigliettino che Jake mi aveva obbligato a portare con me. "Questo è il mio nuovo numero. Sarò a Los Angeles per poco, ma credo di poter uscire qualche volta."
"Lo sai che i giornalisti ti staranno addosso non appena metterai piede fuori da questa casa, vero?"
"Lo so, ma sono sicura che tu mi farai capire che ne è valsa la pena, no?" Ghignai, lasciando un bacio sulla sua guancia e girandomi verso la porta a vetri.
"Brooklyn." Mi richiamò, quando fui ormai sulla soglia d'ingresso. Mi fermai sul posto e mi rigirai verso di lui. "Se potessi tornare indietro, parteciperesti ancora al concorso?"
"Si, lo rifarei ancora e ancora. Non mi pento di ciò che ho fatto, Harry. E non mi pento nemmeno di noi."
E, senza dargli la possibilità di replicare, uscii dalla casa.
***
"Sai, non credevo saresti tornata questa sera." Borbottò Jake, non appena rimisi piede nello studio.
"Dovrei prenderla male o bene questa cosa?" Domandai, appoggiando la borsa vicino alla porta e camminando verso il piccolo studio in cui avrei girato il video.
"Pensavo saresti rimasta con Harry, visto che novantanove su cento state di nuovo insieme."
"Non stiamo insieme e comunque sai anche tu che mantengo sempre le mie promesse." Mi sedetti sul divanetto e mi sistemai leggermente i capelli passando una mano tra di essi.
"Lo so, principessa, lo so." Mi rivolse un sorriso quasi paterno e poi si avvicinò alla telecamera. "Pronta a fare ciò che ti ha aperto la strada da cantante?" Non appena finì la frase, accese la registrazione e mi fece segno di iniziare.
Rispetto a quella mattina, mi sentii completamente diversa davanti alla telecamera, quasi più libera di prima.
E, con il sorriso sulle labbra e il cuore a mille, ripetei ciò che effettivamente mi aveva spianato la strada anni prima.
"Ciao Becky, io sono Brooklyn Evans..."
***
Non lo so...
Spero che vi sia piaciuto e spero di aver fatto felice qualcuno aggiornando così velocemente.
Fatemi sapere che ne pensate.
Scrivo un'ultima volta che c'è posto nel gruppo whatsapp della storia e basta contattarmi in privato per entrare.
Al prossimo capitolo
Alis
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