Dear Santa [Brooklyn]
Sorpresa! Ecco a voi un piccolo capitolo della vita di Brooklyn e Harry. Come ho già detto nel mio profilo instagram, tornerò a scrivere That video, solo che pubblicherò ogni tanto- senza una scadenza precisa- e non sarà proprio come un seguito. Saranno tanti missing moments sconnessi tra loro, come tante one shot con tanti salti temporali
Spero possa piacervi ugualmente.
Buona lettura 😘
***
Caro Babbo Natale,
mancano un giorno a Natale e la mamma ha detto che le poste hanno perso la mia prima letterina. A dire il vero, credo che sia stata la mamma a perderla, ma tu non glielo dire, altrimenti non ti prepara i biscotti ed il latte vicino al camino.
Per Natale vorrei tante cose, ma papà dice di chiederne al massimo tre, altrimenti mi porti il carbone perché sono troppo avaro (non era la befana a portarlo? E cosa vuol dire avaro?), quindi ti dico i miei tre più grandi desideri.
1- Un monopattino (quello tutto oro e rosso che ha anche Dave)
2- una televisione in camera mia per guardare tutti i cartoni che mamma non mi lascia vedere (non dire nemmeno questo alla mamma, altrimenti accende anche il fuoco nel camino)
3- Vorrei tanto che papà tornasse per Natale e vorrei tanto veder sorridere la mamma come quando c'è lui a casa.
Spero che riceverai la mia lettera in tempo.
Se vuoi portami la Wii, papà la desidera tanto.
Buon lavoro, babbo natale.
Il tuo Brandon Styles.
Asciugai con la manica una lacrima che era scivolata sulla mia guancia dopo aver letto l'ultimo regalo che voleva il mio bambino e strinsi tra le mani la letterina scritta- con una scrittura molto disordinata- da Brandon qualche ora prima.
"Cos'hai da frignare, Evans?" Borbottò Jane, sedendosi lentamente al mio fianco, appoggiandosi prima con le mani e poi con il bacino al morbido cuscino del divano.
"Mio figlio ha chiesto che io sorrida nello stesso modo in cui sorrido Harry è con me." Sorrisi debolmente, trattenendo le lacrime che da lì a poco sarebbero potute scendere dai miei occhi. "E ha anche aggiunto il fatto che suo padre voglia una wii" Scossi la testa, sentendo subito ridere al mio fianco Jane.
"Certo che, in questo caso, Brandon è identico a suo padre."
"Effettivamente hai ragione. Basta pensare a quella volta che Harry voleva farmi capire 'indirettamente' che voleva andare in vacanza in Italia."
"Già, e ha fatto finta che i biglietti che ha trovato- magicamente- sopra al tavolo, glieli avessi regalati tu."
"Che idiota." Ridacchiai, abbassando lo sguardo sul pezzo di carta tra le mie mani e facendo poi un sospiro.
Harry mi mancava davvero tanto in quel periodo ed ero sicura che anche Brandon avesse capito il perché di quel mio malumore.
"Diamine Brooklyn, non dovrei essere io quella super emotiva?" Sbottò Jane dopo aver visto il mio sguardo, indicandosi poi la pancia evidente.
"Infatti lo sei, davvero tanto. Secondo te perché Louis mi ha obbligato a stare con te finché andava a prendere Harry in aeroporto?" Domandai tirando su con il naso e mettendo via la letterina in borsa.
Mi aspettai che Jane mi tirasse un pugno sul braccio o che facesse qualche suo solito gesto violento, invece si mise a ridere come se non avesse un freno, arrivando quasi alle lacrime.
Le lanciai un'occhiata perplessa e aspettai che riprendesse fiato prima di chiederle cosa diavolo le fosse preso e soprattutto di capacitarmi come dal nulla fosse arrivata a ridere in quel modo.
"Chi lo avrebbe mai immaginato che saremmo finite così?" Disse quasi in lacrime, continuando a ridacchiare.
"Così come?"
"Oh avanti, tu innamorata pazza e sposata con il tuo cantante preferito, dal quale hai un figlio che è un'amore di persona, e io così..." Mormorò, creando cerchi immaginari sopra alla sua pancia. "palla da bowling." Disse infine, appoggiando- senza rendersene conto- la mano sul ventre.
"Palla da bowling mi mancava davvero." Ridacchiai, scuotendo debolmente la testa.
"Avanti, potrei rotolare via da questa casa anziché camminare." Sbuffò, dimenandosi in modo teatrale sul posto. "Certo, questa cosa non ferma Louis dal fare commenti mezzi porno, ma mi sento ugualmente una balena in scarpe da tennis."
"Sei solo incinta, Jane, ci sono passata anche io."
E con Harry stiamo pensando di avere un'altro figlio- avrei voluto aggiungere, solo che non avevamo ancora parlato bene di questa cosa e non me la sentivo di darle una notizia del genere senza nemmeno esserne sicura.
"Si, ma tu la facevi sembrare così facile." Piagnucolò, inclinando la testa verso di me e appoggiandola sulla mia spalla, come se dovessi consolarla, cosa che non volevo assolutamente fare.
"Oh, amica mia, non è stato per niente facile, conta che ti manca ancora il parto e poi tutti i primi anni di tua figlia." La stuzzicai, appoggiando a mia volta il capo sulla sua testa.
"Ti sto odiando, Brook."
"E io sto odiando il fatto che tuo marito non sia ancora arrivato a casa tua con il mio di marito."
"In realtà credo siano in garage a parlare, ho sentito la macchina rientrare prima, finché ero in cucina."
Non le lasciai il tempo di finire la frase che mi alzai velocemente, rischiando quasi di farla cadere, e corsi verso la porta principale, spalancandola e attraversandola senza nemmeno ascoltare le imprecazioni poco carine che mi stava dicendo Jane.
Scesi le scale quasi di corsa, rischiando anche di inciampare, e poi mi fermai solo quando fui davanti al garage aperto, dove vidi i due uomini parlare appoggiati alla macchina.
Non appena i due sentirono il rumore dei miei tacchi- che toccavano il cemento finché mi avvicinavo- si girarono verso di me. Quando incrociai lo sguardo di Harry, un enorme sorriso si dipinse sulle mie labbra.
Sentii Louis sbuffare quando mio marito smise di parlare con lui e camminò subito verso di me, raggiungendomi con un paio di falcate.
Non ebbi nemmeno il tempo di pensare a cosa dirgli che mi ritrovai sollevata di poco da terra, stretta in uno dei suoi abbracci quasi spacca ossa.
"Non sapevo fossi a casa di Louis. Se me lo avesse detto sarei salito subito da te."
"Dovevo fare compagnia a Jane." Risposi sul suo collo, continuando a tenerlo stretto tra le mie braccia.
Quando toccai finalmente terra, lasciai subito un bacio sulle labbra di mio marito. Erano mesi che desideravo farlo.
"Dov'è il mio campione?" Domandò qualche minuto dopo, quando varcammo la porta di casa Tomlinson, che Louis aveva appositamente lasciato aperta.
"Dai miei genitori, lo tengono fino a questa sera, perché devo andare a comprare gli ultimi regali per Brandon."
"Hai perso di nuovo la sua lettera, vero ?" Rise, circondandomi le spalle con un braccio, come era sempre stato abituato a fare.
"Non infierire, ti prego." Sbuffai, recuperando la borsa in entrata. "Jane, io vado! Ci sentiamo dopo?"
"Si. Comunque sei una stronza, stavo per cadere." Urlò dal soggiorno, facendo ridere Louis che probabilmente era al suo fianco.
Quando, una decina di minuti dopo, parcheggiai davanti alla nostra villa, ripensai a ciò che aveva scritto Brandon sulla sua letterina è un sorriso quasi ironico si stampò sulle sue labbra.
"Sai, tuo figlio ha detto che tu desideri tanto la Wii."
"Ha usato il metodo del viaggio in Italia, vero?" Sospirò, aprendo la porta di casa nostra e appoggiando la sua valigia appena sorpassata la soglia della villa.
"Esattamente. Direi che il detto 'tale padre tale figlio' è davvero azzeccato." Ridacchiai, togliendomi le scarpe ed andando subito in cucina.
Estrassi due bicchieri dalla credenza e vi versai il vino bianco che avevo lasciato in frigo la sera prima, porgendone poi uno ad Harry.
"Abbiamo qualcosa da festeggiare?"
"Il tuo ritorno a casa." Alzai teatralmente il bicchiere e ne bevvi un sorso. "Ci sei mancato tanto, sai ?"
"E voi siete mancati molto a me, davvero tantissimo." Appoggiò il bicchiere sull'isola e poi si abbassò quel tanto che bastava per abbracciarmi di nuovo, desideroso di quel contatto che per più di due mesi ci era stato negato.
"Mi dispiace non aver portato Brandon sul set questa volta, ma con il fatto che ha iniziato la scuola era praticamente impossibile trovare un momento libero."
"Non importa, Brooklyn. L'importante è che adesso io sia a casa e che nel giro di qualche ora rivedrò mio figlio" Mormorò tra i miei capelli, lasciando poi un bacio sotto al mio orecchio, come faceva quando avevamo vent'anni.
"Sai che ha perso uno dei denti davanti? Ogni volta che sorride ha un buco proprio in mezzo ed è davvero carino."
Lo sentii ridere sulla mia pelle, scontrando le sue labbra rosee sul mio collo, mandandomi un brivido su tutto il corpo.
Mi allontanai quel tanto che bastava per incastonare i suoi occhi nei miei e lo guardai in silenzio, ripercorrendo ogni singolo particolare del suo volto che in quei mesi non avevo potuto vedere, accarezzando con una mano ciò che era cambiato in quegli anni, ciò che lo aveva fatto diventare l'uomo che era diventato.
"Ti amo." Sussurrai dopo qualche minuto di silenzio.
Erano due semplici parole, che esprimevano perfettamente ciò che provavo. Era quasi incredibile che quei suoni prodotti dalla bocca di qualcuno potessero dimostrare tanti sentimenti e emozioni.
"Anche io, amore mio."
***
"Sei proprio carino con quel cappellino, Harry." Ridacchiai, spingendo il carrello nella corsia dei giocattoli.
Il fatto che io avessi lasciato la mia carriera musicale quasi sei anni prima, aiutava davvero molto quando uscivo. Certo, venivo molto spesso riconosciuta, ma almeno non venivo perseguitata come un tempo, cosa che, al contrario, succedeva ancora a Harry.
"Come sei spiritosa." Sbuffò, camminando al mio fianco, tenendo lo sguardo fisso sui giocattoli dello scaffale più basso.
"Te l'avevo detto che potevi rimanere a casa, dopotutto ti sei fatto anche sei ore di volo."
"Non se ne parla nemmeno, voglio essere presente finchè compriamo i regali per mio figlio, voglio essere sicuro che i tuoi gusti femminili non intralcino il suo regalo." Ghignò, alzando lo sguardo verso di me e facendomi l'occhiolino.
"Non mi sembra che negli ultimi dieci anni ti sia dispiaciuto così tanto il mio gusto femminile, Styles." Replicai, sfoderando un sorriso a metà tra il malizioso e il divertito.
"Touchè"
"Comunque dici che gli prendiamo la wii? Sappiamo già che, appena potrà, Brandon si rintanerà nella sua stanza a giocare. Gli abbiamo appena preso una televisione- a mio parere troppo grande- dici che li serva anche questo gioco?" Domandai, fermandomi davanti allo scaffale dei monopattini. Feci segno a Harry di prendere quello rosso e oro, come aveva espressamente chiesto nostro figlio, ed aspettai una sua risposta.
"Facciamo che gliela prendiamo ma la mettiamo in salotto, così la userà solo quando lo diremo noi." Propose, appoggiando la scatola del monopattino nel carrello.
"Tu credi davvero che non la userà la prima volta che andiamo in un'altra stanza? Avanti, Harry, ha sei anni, non uno. Fidati che è abbastanza intelligente da-" Venni interrotta a metà frase e alzai gli occhi al cielo quando mi resi conto di chi si trattava.
"Ciao Brooklyn."
"Ciao Kirsty." Sorrisi, ignorando l'occhiata perplessa di Harry e girandomi verso la donna che aveva almeno cinque anni in meno di me.
"Anche tu fai compere all'ultimo momento?"
"Si, Brandon ha deciso all'ultimo cosa chiedere per Natale." Dissi, venendo interrotta a metà dalla risata di Harry. "Che c'è?" Domandai sbuffando. Sentii Kirsty al mio fianco trattenere il respiro quando si rese conto che l'uomo che gironzolava in quella corsia era mio marito.
"Certo, Brandon si è preso all'ultimo."
"Non infierire, Styles, sul serio." Osservai gli occhi di Kirsty illuminarsi quando sentì il cognome della nostra famiglia uscire dalle mie labbra. "Comunque, Harry, questa è Kirsty, la madre di Dave, un compagno di classe di nostro figlio."
"Oh, il bambino del monopattino."
"Era una tua fan quando facevi parte della band."Continuai, sorvolando sul commento che aveva appena fatto.
"In realtà sono stata anche tua fan." Borbottò leggermente rossa in viso. Per essere una madre di ventisette anni, era davvero molto timida.
"E questo spiega perchè sei sempre al mio fianco alle riunioni." Ridacchiai, rendendomi conto solo in quel momento delle coincidenze che dopotutto non erano così tanto casuali.
"Piacere di conoscerti Kirsty. Magari possiamo farla venire a casa nostra quando ci sono anche gli altri ragazzi a cena. Chi lo sa, una rimpatriata con qualche vecchia fan della band non farebbe male a nessuno."
"Vorrei anche farti notare che sei spostato con una tua vecchia fan, ma sembrerei troppo scontata." Sbuffai, girandomi verso la donna e alzando gli occhi al cielo, facendola ridacchiare. "Comunque sarai la benvenuta a casa nostra quando gli altri verranno a trovarci. Ti chiamerò io per farti sapere quando venire, va bene?"
"Sarebbe fantastico. Comunque, Harry, posso chiederti ugualmente un tuo autografo adesso? La mia sorellina è letteralmente ossessionata da ogni tuo film, credo che li abbia visti tante di quelle volte che ormai li sa a memoria."
"Certo, nessun problema. Poi però dobbiamo scappare, dobbiamo andare a prendere nostro figlio da mio suocero."
"Preparati per il suo benvenuto, Harry." Risi, immaginando già la faccia di mio padre nel vedere Harry dopo tutti quei mesi. Una vera...gioia.
***
"Tuo padre poteva risparmiarsi quelle occhiatacce." Sussurrò entrando in casa con Brandon in braccio.
Eravamo appena tornati da casa di mia madre, dopo esserci fermati a mangiare per il cenone della sera prima di natale, ed eravamo letteralmente distrutti, soprattutto per il fatto di esserci dovuti fare circa un'ora di viaggio tra andata e ritorno. Non osavo immaginare come si sentisse Harry dopo quella giornata infinitamente lunga.
"Lo sai che lo fa apposta, Harry."
"Lo so, ma mancava poco che me la facessi nei pantaloni dalla paura, Brooklyn"
"Sarebbe stato molto divertente." Ridacchiai, togliendomi il giacchetto e mettendolo sulla poltrona in entrata.
Aiutai Harry a portare Brandon in camera e a mettergli il pigiamino, poi andai in camera nostra, buttandomi letteralmente sul letto king size e lasciandomi sprofondare tra le coperte. Non ci volle molto prima di sentire Harry fare lo stesso al mio fianco.
"Sono felice che sei tornato per Natale." Dissi debolmente, girandomi verso di lui.
"Anche io, amore." Mormorò ad occhi chiusi, tenendo lo testa verso il soffitto bianco della nostra stanza da letto.
"Sarà bello domani mattina vedere la faccia di Brandon quando aprirà i regali." Sussurrai, appoggiando la mano sui suoi capelli e spostandoli indietro.
"Spero di essere riuscito ad esaudire tutti i suoi desideri di Natale." Sospirò con voce roca, aprendo gli occhi e posandoli su di me. Istintivamente sorrisi e mi resi conto che effettivamente era riuscito davvero a fare tutto ciò che ava chiesto a Babbo Natale.
"Sono sicura di si, Santa Claus." Lo presi in giro, facendogli l'occhiolino e facendolo ridere. "Sei tanto stanco?" Domandai alzando il busto e chinandomi per togliere gli stivaletti con il tacco che stavo indossando.
"Abbastanza."
"Quindi non ce la fai a fare solo un bagno con me? Non faremo nient'altro, solo io e te abbracciati in una vasca." Domandai sincera. Avevo solo bisogno di stare qualche minuto sola con lui, senza alcun secondo fine.
"Credo di potercela fare. Dopotutto babbo natale ascolta tutti i desideri dei bambini buoni, no?" Domandò ridendo e copiando ciò che stavo facendo io, togliendosi i suoi immancabili stivaletti.
"Non faremo l'amore, Harry, lo sai vero?"
"Mi basta starti vicino, Brooklyn, non mi interessa in che modo."
Quando, qualche minuto dopo, ci ritrovammo immersi nell'acqua calda della vasca, mi lasciai abbracciare dalle braccia muscolose di Harry e mi beai delle suo dolci carezze che lasciava sulle mie braccia, stringendomi a sè come se fossi potuta annegare da un momento all'altro.
"Manca qualche minuto a mezzanotte, lo sai?" Mormorò al mio orecchio, lasciando poi un bacio sopra al tatuaggio che avevo sulla spalla, che avevo fatto con lui più di dieci anni prima.
Annuii piano e poi appoggiai la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi e rilassandomi contro il suo corpo.
"Mi mancava tutto questo."
"Anche a me. Mi piace stare così, stare insieme in questi piccoli momenti." Sospirai, fissando la schiuma del sapone che ci circondava e che si spostava ogni volta che Harry muoveva le mani sulle mie braccia. Lo sentii appoggiare le labbra sul retro del collo, proprio dove, qualche anno prima, mi ero fatta tatuare il nome di nostro figlio e mi ritrovai a sorridere.
"Qual'era il tuo desiderio di Natale?" Sussurrò poco dopo, incrociando le sue mani sulla mia pancia.
"Che tornassi a casa da noi. Il tuo?"
"Tornare a casa dalla mia famiglia."
Guardai la sveglia che era appoggiata sul lavandino in bagno e poi mi girai tra le braccia di mio marito, arrivando così faccia a faccia.
"Buon Natale, Harry."
"Buon Natale, amore mio."
***
E buon Natale anche a voi!
in ritardo ma shh
Colgo l'occasione anche per augurarvi buon anno, visto che non sono sicura di riuscire a scrivere un altro capitolo in tempo.
Come ho detto sopra, that video tornerà nelle vostre vite (per chi ha ancora la storia nella biblioteca, naturalmente.) e spero vi faccia piacere.
Vi ricordo che se volete, potete seguire il profilo instagram riguardante il mio profilo wattpad (?) ovvero : vampire9817.wattpad
Inoltre vi ricordo che, chi vuole può entrare nel gruppo whatsapp dedicato alla storia, basta che mi scriviate in chat.
Alis
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