Dear Brooklyn. [Brooklyn]

"Cara Brooklyn,
mi chiamo Kim, ho undici anni e sono una fan dei One direction, come te.
Probabilmente non riuscirò a farti avere questa lettera, ma nonostante tutto la scrivo, perché penso che ogni tanto i sogni si avverino, come è successo a te.
So che molte ragazze, anche più grandi di me, ti trattano male e ti disprezzano insultandoti.
Perfavore non ascoltarle, loro non riescono a capire che tu non hai scelto di vincere, che tu non hai scelto di avere l'attenzione dei ragazzi, l'attenzione di Harry.
Tu hai semplicemente partecipato ad un concorso, al quale probabilmente hanno partecipato anche loro, e hai vinto.
Non hanno il diritto di trattarti così solo per invidia.
So di essere solo una bambina, e che è probabile che tu sia perplessa per i miei pensieri ( per rispondere alla tua domanda inespressa, mia mamma sta scrivendo la lettera a parole sue, finché io le detto ciò che penso), ma non concepisco ciò che fanno.
Tu non lo meriti.

Sai che piaci ad Harry? Lo dice anche la mia mamma.
E sono sicura che anche a te piaccia lui.
State bene insieme.

Penso di aver detto tante cose, ma non la più importante: io credo in te, nonostante io non ti abbia mai sentita cantare.

Spero tu possa rispondermi all'indirizzo scritto in cima alla lettera. Mi renderesti la persona più felice del mondo.

Una tua fan, Kim."

I dieci giorni che seguirono, passarono molto velocemente tra sessioni in studio, interviste e serate insieme a Jane.
La canzone oramai era quasi giunta al termine e mancava solo la base musicale per inciderla.
Ero molto orgogliosa di ciò che eravamo riusciti a produrre, nonostante io non avessi partecipato del tutto a causa della mia inesperienza nel campo.

Ero anche molto felice del fatto che il mio rapporto con i ragazzi fosse migliorato e che pian piano iniziassi ad essere me stessa con loro, senza pensare ai pregiudizi.

La lettera di Kim era stata come una boccata d'aria in un mondo senza ossigeno.
Grazie a quelle poche parole ero riuscita ad eliminare un po' dell'ansia che provavo e ogni volta che casualmente mi imbattevo in un insulto rivolto a me, pensavo a ciò che aveva detto quella piccolina e passavo oltre, come se non lo avessi nemmeno visto.

Era incredibile quante cose potesse capire una bambina di quell'età, ed era ancora più incredibile il fatto che avesse visto, solo attraverso a delle foto, che ciò che provavo per Harry, non era solo amicizia o idolatrazione.

In realtà non capivo nemmeno io del tutto ciò che provavo per lui, ma ero sicura che non fosse solo simpatia.

Nonostante tutto, Jane continuava a sostenere che lui ricambiasse i miei sentimenti e che probabilmente avesse le mie stesse incertezze e paure.

Personalmente trovavo tutto ciò impossibile, ma non lo menzionai alla ragazza, poiché ero sicura che avrebbe iniziato a fare teorie su teorie e che mi avrebbe costretta ad ascoltarle tutte.

Negli ultimi giorni ero stata obbligata da mia madre ad andare ancora una volta da una parrucchiera e da un estetista, per prepararmi all'evento che di sarebbe tenuto nei giorni successivi.

Ero felice che si prendesse cura di me e che si assentasse per un po' da lavoro, ma con questo non faceva altro che farmi salire l'ansia.

Non fui risparmiata nemmeno il giorno prima dell'evento, poiché fui accompagnata, sia da lei che da Jane, in vari negozi a cercare gli accessori per la mise da sera, e quando sostenei di non voler utilizzare niente di troppo sofisticato per non attirare l'attenzione, si guardarono e mi risero in faccia, per poi trascinarmi in una gioielleria e adocchiare vari orecchini e collane.

Sapevo che la mia famiglia godeva di un reddito abbastanza alto, ma odiavo utilizzare tanti soldi per qualcosa che avrei utilizzato solo un paio di volte e poi lasciato chiuso all'interno di un porta gioie.

E nonostante non volessi prendere niente, mi ritrovai a comprare un semplice paio di orecchini attaccati all'orecchio in swarovski.

Cercai di scegliere quelli meno costosi e soprattuto meno appariscenti, così da far contente loro e da non far imbarazzare me.

Quando, dopo essere uscite dalla gioielleria, mi squillò il telefono, non potei fare a meno di ringraziare mentalmente chiunque avesse interrotto la furia di shopping delle due donne dietro di me.

Scusandomi con quest'ultime, mi allontanai di qualche metro e, dopo aver guardato chi mi stava cercando, risposi.

"Ricordami che ti devo offrire la cena" Parlai, ricevendo come risposta una risata roca.

"Perché?" Chiese poco dopo.

"Mi hai salvata dalla pazzia di mia madre e di Jane. Non potrò mai ringraziarti abbastanza, Harry" Risi a mia volta, girandomi verso le fonti della mia finta esasperazione, trovandole sedute su una panchina a parlare.

"Allora accetto molto volentieri la cena, che comprenderà anche il dolce, perché adesso devi venire qua" parlò, trattenendo a stento un'altra ondata di risate.

"Sia lodato il cielo! Ti devo offrire davvero una cena! Le porto a casa e arrivo" Affermai, incamminandomi verso le due donne.

"Va bene,Brooklyn. Ti aspettiamo a casa mia il prima possibile" Rispose concludendo la chiamata e lasciandomi un enorme sorriso sul volto.

"Tutto okay, Brooklyn?" Mi chiese Jane, quando arrivai vicino a loro.

Cercai di parlare con un'espressione che trasmettesse tristezza, dispiacere, ma con pochi risultati, poiché ogni tanto le labbra si tendevano in un mini sorriso.

"Sì, Harry mi ha appena chiamata" iniziai, fermandomi immediatamente davanti all'occhiata complice che le due si scambiarono, "Non pensateci nemmeno" Parlai, interrompendo qualsiasi loro piano malefico, "Hanno bisogno di me, quindi adesso vi porto a casa e vado a dai ragazzi"

"Ti dispiace davvero molto" Disse mia madre facendo la finta offesa.

"Talmente tanto che non dormirò stanotte" Dissi sarcastica, avviandomi verso il parcheggio.

"Lo so bene perché non dormirai stanotte e lo sa anche Harry" Parlò Jane, facendomi bloccare sul posto.

Ero sconvolta per ciò che aveva detto la mia amica, non tanto per la battuta in se, ma per il fatto che l' avesse detta con mia madre a fianco.

Non era un segreto che io avessi già avuto dei rapporti, ma parlarne apertamente con mia mamma era qualcosa di imbarazzante, forse più imbarazzante del famoso "discorsetto" fatto alle ragazzine con gli ormoni a mille.

Pian piano mi girai, trovando Jane piegata in due dalle risate e mia madre più o meno nella stessa situazione.

"Siete peggio di due adolescenti." Scossi la testa, comprendendo che ormai fossero un caso perso.

Una volta che fui seduta in macchina e che anche le due finte adolescenti si furono accomodate, accesi il motore e uscii dal parcheggio, dirigendomi verso le spiagge di Manhattan Beach.

Ero felice per la mattinata appena passata, soprattuto perché era passato tanto tempo da quando mia madre era stato sinceramente felice.

Quando arrivai davanti al cancello della villetta dei genitori di Jane, parcheggiai sul ciglio della strada, così permettendole di scendere.

"Brook, ricordati che domani vengo da te per darti una mano a prepararti" disse, sporgendosi verso il sedile del guidatore, dandomi un bacio sulla guancia e subito dopo scendendo dal veicolo.

"Ciao Jane" dissi sorridendo.

"Arrivederci Signora Evans" parlò, chiudendo la portiera ed entrando nel cancello.

Immediatamente ripartii e, nel giro di pochi minuti, mi ritrovai ad entrare nel vialetto di casa mia.

"Ci vediamo quando torni a casa" disse mia madre aprendo la portiera del veicolo.

"Mamma" la fermai poco prima che scendesse.

"Si?" Chiese perplessa.

"Grazie" sorrisi.

"Grazie a te, tesoro"

Nel momento stesso in cui fu entrata dalla porta principale, ripartii dirigendomi verso Los Angeles.

Ormai non mi serviva più il navigatore, poiché nelle ultime settimane ero stata in città più volte che in tutta la mia vita.

Man mano che mi avvicinavo alla casa di Harry, sentii lo stomaco fare le capriole, come la prima volta che ero stata in quella villa.

E quando arrivai davanti al cancello, mi sembrò davvero di avere un dejavu di quella mattina, quando, con il cuore in gola, suonai il campanello davanti al cancello.

Era incredibile pensare a quante cose erano successe nell'ultimo mese ed era ancora più incredibile pensare che questo non era nemmeno che l'inizio di ciò che sarebbe successo di di li a pochi mesi.

Quando mi ritrovai nel parcheggio, vicino alle costose macchine di Harry, appoggiai per qualche secondo la testa alla testiera della seduta del guidatore.

Mi rendevo conto che, forse, stavo affrontando tutte queste cose con troppa ansia, ma non riuscivo a proprio a farla diminuire. Ormai ero consapevole che fosse il mio carattere e che nonostante tutti i miei sforzi, avrei sempre avuto questa ansia perenne.

Sospirai e, dopo aver preso la borsa, scesi velocemente dalla vettura, dirigendomi verso la porta principale della grande villa.

Dopo aver aspettato qualche secondo, la porta venne aperta da Liam, che mi fece subito segno di entrare.

"Ciao Brooklyn, passata bene la mattinata?"Chiese abbracciandomi.

"Diciamo di si, se non contiamo il fatto che sono stata costretta a partecipare ad una sessione intensa di shopping" Risi, ricambiando il gesto di affetto.

"Poteva andarti peggio" Rise a sua volta, iniziando a camminare verso la cucina, dove si trovavano Niall, Louis e Zayn.

"Ciao Brooklyn " Mi salutò Zayn venendo vicino a me e dandomi un bacio sulla guancia.

Quei piccoli gesti che facevano nei miei confronti, innescavano in me tante di quelle emozioni, che nemmeno io riuscivo a concepire.
Era come avere dei fuochi d'artificio nello stomaco, che scoppiavano in continuazione.

"Non fare caso a quei due, è tutta la mattina che vanno avanti a litigare per una cavolata" Parlò Liam, spiegandomi il perchè dei loro saluti mancati.

"Del tipo?" Chiesi sorridendo, mantenendo lo sguardo sui due.

"Niall sostiene che la prima tappa del tour sia a Madrid, mentre Louis sostiene che sia a Parigi" Parlò Zayn, prendendo alcune bottiglie di birra da sopra il bancone e aprendole.

"E perché non guardano nel vostro sito?" Chiesi perplessa.

"Perché sono stupidi" rise Liam, prendendo una bottiglia da Zayn.

"Vuoi Brooklyn?" Chiese quest'ultimo.

"Certo, basta che facciamo finta che io abbia ventuno anni e che stia bevendo legalmente" sorrisi, portando la bottiglia alla bocca, "Comunque la prima tappa è ad Amsterdam" dissi una volta che ebbi mandato giù il liquido ambrato.

"Cosa?" Urlò Louis, accorgendosi solo in quel momento della mia presenza.

"È ad Amsterdam" ripetei sorridendo.

"E tu come lo sai? É impossibile ricordarsi tutto, miss sapientina" scherzò puntandomi il dito contro.

"Non so se lo sai, ma sono un pochino ossessionata da voi" Parlai, facendo ridere i quattro ragazzi.

"Fratello, ha ragione" constató il biondo, guardando le varie date sul cellulare.

"Ha ragione solo perché è una donna" sbuffó il moro.

"Triste realtà" sorrise Liam, battendo la mano sulla sua spalla, "Brooklyn, puoi andare a chiamare Harry? Dovrebbe essere in camera sua"

"Certo" dissi dirigendomi verso verso le scale, mantenendo sempre la bottiglia di birra in mano.

Una volta che fui davanti alla porta di Harry, la trovai chiusa.
Bussai un paio di volte, ricevendo un "arrivo" come risposta.

"Io entro, se sei nudo giuro che guardo" risi spingendo sulla maniglia.

"Una volta la frase non era 'se sei nudo giuro che non guardo?' " Chiese Harry divertito.

"I tempi cambiano" dissi andando verso di lui.

"Come stai, ubriacona?" Chiese abbracciandomi, stando attento a non far scivolare la bottiglia dalle mie mani.

"Sto bene, anche se ho a malapena bevuto un sorso di birra." Sorrisi, " I ragazzi ti vogliono giù"

"Va bene ragazza non ubriaca, andiamo giù" mi derise uscendo dalla stanza.

"Che stronzo" ribattei facendo la finta offesa.

"Stronzo è il mio secondo nome" ghignò fermandosi poco prima della scale.

"Farò finta di crederci, Harry"

Lo sorpassai e scendendo per le scale correndo, rischiando più volte di far cadere la birra.

"Harry! Pensavo fossi caduto nel water" Ammise Niall bevendo la sua birra.

"Esilarante" disse in modo sarcastico il riccio.

"Comunque" mi intromisi " Perché sono qua?"

"Giusto, dobbiamo parlarti. Sediamoci in giardino " Asserì Zayn.

"Mi devo preoccupare?" Chiesi seguendo i cinque ragazzi verso l'esterno e sedendomi su una delle sedie in vimini e appoggiando la bottiglia sul tavolino in vetro.

"Certo che no" sorrise Louis, sedendosi accanto a me.

"Stamattina abbiamo avuto una riunione con il management" iniziò e con non so quale forza, mi trattenni da fare un verso schifato, " E ci hanno comunicato come si svolgerà domani la serata"

"Brooklyn, indovina dove si terrà l'evento?" Sorrise eccitato Louis.

"Manhattan?" Parlai, dicendo la prima città vicina che mi veniva in mente.

"Brooklyn, andremo a Brooklyn!" Urlò alzando le braccia in alto, come se so trovasse su una giostra.

"Cosa?" Chiesi perplessa "Non si trova a tipo 1900 miglia da qui?"

"Esattamente" Mi rispose Harry "Domani mattina verso le sei prenderemo un jet privato per Brooklyn, dove arriveremo verso le nove, dato che li il fuso orario è indietro di tre ore . Il Red carpet è alle sei e mezza, quindi dopo essere arrivati in hotel, vedremo come organizzarci"

"E come faccio a prepararmi se non c'è Jane?" Chiesi un po' sconvolta.

"Lou ci raggiungerà direttamente in hotel" rispose Niall.

"E quando torneremo?"

" Il pomeriggio successivo. Ed è probabile che, finché saremo in volo, ci sia una riunione per il tour che parte la prossima settimana."

Probabilmente Liam vide la mia faccia sconvolta e cerco di tranquillizzarmi. "Mi dispiace avertelo detto così tardi, ma lo abbiamo scoperto anche noi stamattina. Comunque, non preoccuparti, andrà tutto bene."

"Lo so, è che sono un po' impreparata." Dissi sinceramente, cercando di pensare a cosa avrei dovuto fare una volta arrivata a casa.

"Tranquilla, riuscirai a fare tutto." Mi disse a Harry, appoggiando una mano sulla mia spalla. "Ora spiegami perchè devi offrirmi una cena" Chiese sorridendo e cambiando discorso.

"Me ne ero completamente dimenticata" risi, sollevata dal fatto che stesse cercando di farmi dimenticare ciò che sarebbe successo il giorno successivo, "Facendomi venire qua, mi hai salvato da due maniche dello shopping che volevano farmi comprare tantissimi accessori e gioielli per domani".

"Allora devi offrire una cena anche a me! È anche grazie a me che sei qui adesso" urlò Niall, facendomi sorridere.

"Offro il pranzo a tutti adesso, va bene?" Chiesi ridendo.

"Ora si ragiona" rispose il biondo.

"Comunque cosa devo portarmi via per domani?" Chiesi facendo la domanda che mi premeva sin da prima.

"Il minimo indispensabile, oltre a ciò che serve per la serata" rispose Liam.

"Non sarà così male, dai" mi incoraggiò Zayn.

Ma ormai mi ero rassegnata. Quella sera avrei dovuto avvisare Jane e mia madre del cambio di programma e mi sarei dovuta preparare sia fisicamente che mentalmente a tutto ciò che sarebbe successo il giorno successivo, e non sarebbe stato affatto facile.

"Farò finta di credervi" mormorai

"E io farò finta di non averti sentita"disse Harry, muovendo leggermente la mano sulla mia spalla.

"Comunque, ritornando al discorso di prima, non ti piace fare compere? Di solito alle donne piace fare shopping" Affermò Louis.

"Non mi piace spendere soldi inutilmente. La maggior parte delle cose che mia madre voleva comprarmi, dopo un paio di volte non le avrei più tirate fuori dal porta gioie."

"Questo ragionamento non fa una piega" Ammise Niall, stiracchiandosi sulla poltroncina.

"E poi non amo spendere i soldi che mio padre prende, facendosi il culo in Afghanistan. Personalmente non credo che se lo meriti" Continuai.

"Sono sicuro che a tuo padre faccia piacere se ti compri qualcosa per te" Disse Harry.

Non appena aprii bocca per rispondere, fui interrotta dalle note di right now della mia suoneria.

"Devo decidermi a cambiare suoneria"Dissi cercando il cellulare nella borsa precedentemente lanciata a terra, "Sta iniziando a diventare imbarazzante" Ammisi trovando l'aggeggio elettronico.

Quando lo sollevai, per guardare chi mi stesse chiamando, fui presa dal panico e senza rendermene conto parlai, facendo ridere gli altri. "E adesso chi glielo dice?"

***
Buonasera
Mi dispiace per l'attesa, ma queste sono state settimane abbastanza pesanti.
Inoltre mi dispiace perché il capitolo è un po' più corto del solito, ma è di passaggio.

Una mia amica mi ha fatto notare che una parte del video di perfect assomiglia tanto a that video.
Io sono tipo sclerata (so che non è vero, ma fatemi vivere in questa illusione).

Come sempre grazie per i voti e i commenti.
Detto questo, torno a studiare.

-Alis

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-Darkness~Harry Styles di adorvlou_

-Back for you di CollinsHeart

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