Capitolo 8
-Non ho avuto mai un dolore che un'ora di lettura non abbia dissipato.
(Charles Montesquieu)
Improvvisamente sento qualcuno urlare e apro di scatto gli occhi. E' Cris, le avrà messo paura una scena del film. Mi ero addormentata sulla spalla di Blake, il quale sorride guardandomi. E' così bello il suo sorriso.
"Terra chiama Caroline" dice Blake per l'ennesima volta schioccando le dita davanti al mio volto.
"Cosa?" pronuncio confusa.
"Ti eri incantata"
A guardare il tuo sorriso. Oddio, ma che sto dicendo, si mi ero incantata e non deve più succedere soprattutto per una causa come il sorriso di Blake, non deve capitare più.
"Oh, non me ne ero accorta", rispondo solamente.
"Vuoi prendere una boccata d'aria?" chiede guardandomi lievemente preoccupato.
Chissà che aspetto orribile ho in questo momento.
Annuisco, un po' d'aria può solo che giovarmi.
Usciamo fuori in giardino e non fa molto freddo, tira un venticello piacevole che smuove i rami e fa frusciare le foglie. E' una notte splendida, la luna nuova splende nel cielo, e le stelle la circondano. Il cielo blu scuro da sembrare nero fa da sfondo a tutto questo.
Ci avviamo verso il vialetto, e iniziamo a camminare nella notte buia, mano nella mano, lo sento sorridere e questa cosa mi fa sorridere. Con lui sto bene, mi sento diversa, non saprei. E' diventato una persona importante in pochi giorni e già sento di volergli bene.
Arriviamo quasi vicino alla piazza e ci sediamo sulle grandinate. Il vento accarezza i miei capelli morbidi che ondeggiano seguendo il suo ritmo. Il sorriso non abbandona le mie labbra e credo che non ho mai sorriso tanto in vita mia.
"La sai una cosa?" inizio il discorso.
"Cosa?" chiede sempre con un sorriso dolcissimo.
"Vedi quello che mi dicevi sul sorriso e sul sorridere?"
Annuisce.
"Beh ricordo di aver fatto una specie di ricerca qualche anno fa. Praticamente il sorriso aiuta davvero a stare meglio, perché quando ridiamo riduciamo la produzione di cortisolo, che sarebbe l'ormone dello stress e per compensarlo il cervello produce dopamina, ovvero una sostanza associata alle emozioni positive. E quindi quando ridiamo riusciamo a eliminare dal corpo l'energia negativa" dico soddisfatta di essermi ricordata tutto ciò.
Mi guarda, i suoi occhi sono immersi nei miei e i miei nei suoi, si avvicina, sempre di più a tal punto che i nostri respiri si confondono. Sento il suo fiato su di me, sento il suo profumo farsi sempre più forte, sento Blake che con un sorrido radioso stampato sulle labbra si protende verso il mio.
"Lo so che ti piace studiare, però se mi parli con certi termini, non capisco nulla", dice lui continuando a sorridere.
Peccato che quel meraviglioso momento viene interrotto da un cellulare che inizia a squillare. Non è mio, visto che l'ho lasciato a casa. Infatti è di Blake, che sbuffando lo prende e vede chi è.
Nash.
E ora che vuole?
"Blake"
"Che vuoi?" chiede il ragazzo affianco a me scontroso e irritato.
"Dove sei?" domanda il mio amico affannato, sembra che stia correndo.
Faccio segno a Blake di passarmi il telefono e lui prima esitando si decide a farmi parlare con il mio amico.
"Nash" dico.
"Caroline, dove siete?"
"In piazza sulle scalinate" rispondo semplicemente e lui riattacca.
Poco dopo vedo il mio amico che corre nella nostra direzione, ha i ricci sudati attaccati alla testa e la maglietta che aderisce perfettamente al suo corpo a causa del sudore. Mi guarda severamente e poi passa il suo sguardo su Blake prima di mettergli le mani addosso spintonandolo.
"Ma ti pare l'ora di uscire? Se le fosse successo qualcosa" ringhia il mio migliore amico spingendo nuovamente il ragazzo che poco prima era di fianco a me.
"Calmati, Nash! Abbiamo fatto solo una passeggiata" rispondo io prendendo le difese di entrambi.
"Si e poi? Forse ti avrebbe baciata e poi portata a letto" urla amaro il mio amico guardando Blake.
"Lo conosco da una fottuta intera vita e so come funzionano i suoi giochetti." finisce a dire Nash guardandolo con uno sguardo pieno di rabbia e delusione allo stesso tempo.
"Non è così, non con lei" scuote la testa Blake, convinto di ciò che dice.
Non so se sta mentendo. Ma mi fido di Nash, come non potrei, e così frustrata e amareggiata lo seguo mentre volta le spalle al suo amico. Nella mia testa si susseguono milioni di domande, e nonostante non riesco a dare risposta neanche ad una di esse, ne arrivano delle altre e la cosa non fa altro che farmi stare peggio.
Le lacrime scendono sebbene non avessi volto farmi vedere così da Nash. Lui si blocca immediatamente e mi abbraccia, gli occhi continuano a lacrimare silenziosamente contro il suo petto, mentre le mie mani, strette in due pugni, si aggrappano alla sua schiena. Mi carezza dolcemente i capelli e poi si allontana guardandomi negli occhi.
"Lui ti piace, non è così?" chiede cauto, iniziando ad asciugarmi le lacrime.
"Non lo so" rispondo, ma dentro me so che c'è qualcosa e so perfettamente che qualcosa comincio a provare.
Contrae la mascella, ma prima che potesse aggiungere altro, lo fermo.
"Ma tu te la potevi anche risparmiare tutta quella scenata, hai esagerato, non stavamo facendo niente di male e lui non mi ha mai toccato neanche con un dito e poi non ci sarei mai andata a letto, lo conosco appena" gli dico cercando di non alzare troppo il tono della voce.
"Line, lo so, ma lui è fatto alla sua maniera, forse non ci ha provato ora, ma io lo conosco da diciotto anni e fidati so come è fatto" continua lui portando avanti la sua convinzione.
"Lo so, però hai esagerato, non ho due anni, so difendermi anche da sola, non mi serve qualcuno che lo faccia al posto mio, sono abbastanza matura per cavarmela" affermo sicura di ciò che dico.
Ma è la verità, non credo Blake sia quel tipo, poi Kaisy dice anche che non si è mai comportato con nessuna come si comporta con me, alla fine non lo conosco è vero, però non trovo neanche il motivo per non volerlo conoscere.
"Lo so, ma lo conosci appena, come potresti metterti con uno che conosci a malapena da qualche giorno"
"Nash, non ho detto che stiamo insieme o cosa. Ho detto solo che so cavarmela per conto mio e non mi serve la babysitter, sono cresciuta ormai. E tanto per la cronaca all'inizio siamo tutti sconosciuti, sta a noi decidere se dargli una chance oppure no, e che ti piaccia o no, ho deciso di darla a Blake come amico", così con quelle parole entro in casa, ormai vuota e vado in camera mia, ansiosa di sapere se le cose tra John e Savannah siano andate meglio delle mie, perché è così che faccio ogni qualvolta che qualcosa non va per verso giusto, cerco di entrare in un mondo alternativo attraverso i libri sperando di distrarmi dal mio di mondo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top