Capitolo 7

-L'amore è il nostro vero destino. Non troviamo il significato della vita da soli. Lo troviamo insieme a qualcun altro.
(Thomas Merton)

"Mamma non farlo entrare!" urlo tanto che possa sentirmi.

Ho avuto una giornata di scuola straziante e domani c'è l'assemblea d'istituto senza appello quindi rimaniamo a casa. Sono quasi le 21 e io vorrei stare tranquilla a leggere il mio nuovo libro del mio scrittore preferito in santa pace. Ma Nash non ne vuole sapere. Ha detto che stasera c'è la serata film e io non posso scamparla.

"No, devo leggere", continuo a dire, ma di questo passo non riusciró neanche a leggere.

Sembra aver capito visto che non insiste più: è stato facile. Torno al mio famigerato libro 'Ricordati di guardare la luna'  di Nicholas Sparks. Ha una scrittura semplice e scorrevole, ma allo stesso tempo tanto profonda che mi ammalia.

Ritorno con il sorriso sulle labbra a leggere quelle pagine bagnate d'inchiostro nelle quali è racchiusa una storia d'amore amorevole e struggente allo stesso tempo, chissà forse un giorno avró anche io il privilegio di provarlo; l'amore. Ma meglio di no.

"Bimba, non mi costringere a usare la forza", dice Nash balzando da fuori la finestra.

Spalanco gli occhi per la sorpresa, pensavo si fosse arreso all'idea che non mi sarei mossa dalla stanza.

"Dai, non mi dire che pensavi mi fossi arreso. Siamo amici da una vita, dovresti conoscermi", sorride venendo verso di me.

Prende il mio libro, lo chiude e poi mi prende in braccio.

"No, ora come faccio a ritrovare il segno", mi lamento alludendo al libro.

"Sfogli le pagine fino a quando non trovi il punto dove eri arrivata", spiega facendo spallucce.

Continua a tenermi in braccio, avvolgo il mio braccio attorno al suo collo per cercare di non cadere e poi apre la porta della mia stanza ed esce in soggiorno dove ci sono tutti i miei amici.

Mi butta sul divano, dove atterro con la testa sulle gambe di Blake, alzo lo sguardo per guardarlo e credo di essere diventata un pomodoro.

"Ciao", sussurro.

"Ei", saluta lui spostandomi un ciuffo di capelli dal volto ormai in fiamme.

Mi alzo e vado verso il mio amico con fare minaccioso, ma ho un'aria più buffa che spaventosa.

"La prossima volta potevi anche avvisarmi che c'erano gli altri", gli dico puntandogli il dito contro.

"Non saresti uscita lo stesso", sbuffa lui versandosi un po' di aranciata.

"Davvero? Siamo amici da una vita, dovresti conoscermi", dico citando le stesse parole che mi ha detto lui in camera pochi minuti prima.

Vado a sedermi sul divano e nel contempo, guardo i miei amici. Non lo so, ci conosciamo praticamente da sempre eppure ci sono così tante cose che non so di loro. Forse nessuno lo sa. Nessuno conoscerà mai abbastanza una persona perché questa sarà solo quello che lei vuole farci credere di essere, poi sta a noi fidarci o meno. Solo noi stessi sappiamo come siamo realmente, ma per gli altri è tutta una questione di fiducia.

Io, per esempio, mi fido di Nash, ma solo perchè ho imparato a conoscerlo. La fiducia è qualcosa di importante, non mi fido molto delle persone, ci metto del tempo e anche se sembra che mi fidi forse non è realmente così. Ad esempio, ho impiegato meno tempo a fidarmi di Nash perché era il fratello della mia migliore amica, ma anche perché si è sempre dimostrato molto gentile nei miei confronti, ma anche nei confronti di altre persone. Lui è una persona dal cuore tenero e gentile, è un ragazzo educato e cortese ed è unico.

"Ei a che pensi con quella tua testolina?" chiede Blake sedendosi affianco a me.

"Niente" rispondo tornando al presente e sulla Terra.

"A quale dei tuoi tanti niente?" domanda sorridendo.

Potrei svenire in questo esatto istante, il suo sorriso è qualcosa di assolutamente magnifico.

"A niente e basta", ridacchio scuotendo la testa.

"Va bene, va bene", alza le mani in segno di resa.

"Allora che film guardiamo?" chiede Cris impaziente come sempre.

Lei è sempre stata così, ogni volta che siamo tutti insieme c'è sempre lei, impaziente di sapere cosa mangeremo a cena, o dove ci porteranno i ragazzi, o che partita dovranno fronteggiare oppure, in questo caso, quale film guarderemo.

"Horror?" chiede Nash. Il solito. Lo so che lo sta facendo apposta, visto che il suo sguardo è rimasto incastrato nel mio mentre proponeva il genere.

"Mi oppongo", affermo alzando la mano.

"Cos'è hai paura?" sussurra Blake un secondo dopo con il fiato sul mio collo.

"Semplicemente non è il mio genere"

In realtà? Mi terrorizzano a morte. Nash è sempre stato un amante degli horror da quando è piccolo si stanziava a casa mia e faceva un'assurda maratona solo per mettermi inquietudine.

"Cosa proponi?", si avvicina Nash inarcando un sopracciglio.

"Andare nella mia camera a leggere", gli rispondo ed è così che farò.

Mi alzo dal divano, ma qualcuno mi afferra il polso prima che possa compiere un singolo passo. E' Blake. Ma che vuole ora? Eppure non riesco ad arrabbiarmi con quegli occhi.

"Che c'è?" dico esausta.

"Siediti, resti qui e qualunque film scelgano tu te lo vedi e se ti fa paura ti copri la faccia con il cuscino come i bambini", dice porgendomelo.

Sbuffo e faccio come mi dice. Scende dal mio polso ad afferrare la mia mano e intreccia le nostre dita, sento qualcosa sulla bocca dello stomaco, ma non ci faccio molto caso e nel frattempo i nostri amici scelgono il film. Indovinate? Per mia grandissima fortuna è un horror.

Sbuffo sonoramente e Blake come capendo a cosa mi riferissi accarezza le dita della mia mano delicatamente, questo suo gesto mi incute tenerezza e forse ho fatto bene a non rimanere in camera, anche se mi dovrò subire un film che mi farà tremare dalla paura.

Il film comincia e io già ho paura, nonostante sullo schermo non ci sono altro che nomi degli attori, parte la musica terrorizzante e io inizio a stringere il cuscino.

"Line, è solo la musica" sussurra Blake come per rassicurarmi.

"Appunto è la cosa che fa più paura nei film horror"

Credo che in questo genere di film, la maggior parte della paura è causata dalla musica, perché è quella che ti fa salire l'adrenalina e inizia a farti paura suscitandoti terrore e spavento. Infatti, a parer mio, se noi togliessimo anche solo la musica in questi film, non ti cagionerebbe tanta angoscia.

Quasi mi si chiudono gli occhi dalla stanchezza, Blake stringe ancora la mia mano, prima gelida e ora calda tra la sua. Come se avessi perso il controllo del mio sistema nervoso, poggio la mia testa sulla sua spalla, stanca dopo quella giornata estenuante di scuola, lui sembra esserne felice dato che sento abbozzare un piccolo sorrisetto sul suo volto. La sua testa si posa delicatamente sulla mia, e sento il suo respiro, il suo profumo, e riesco a percepire il suo cuore che batte più veloce del normale, ho i suoi capelli un po' pungenti che toccano i miei e sento la sua mano che non lascia la mia e come per istinto i miei occhi si chiudono e non posso far altro che pensare che sia il posto più bello della Terra per sognare. Tra le braccia di chi ti fa sognare.

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