capitolo 4

-Quando la chimica è quella giusta, tutti gli esperimenti funzionano.
(Gregory Benford)

Lunedì. Il fine settimana è passato troppo velocemente, ieri ho fatto quello che avrei dovuto fare sabato, ovvero dormire. Molto originale, lo so.

Mi vesto velocemente e dopo esser andata in bagno, mi reco in cucina per fare colazione.

"Buongiorno, mamma. Buongiorno papà", dico mentre prendo un maffin da addentare.

"Buongiorno tesoro, passa Nash a prenderti?" chiede la mamma.

Annuisco mentre finisco di masticare la mia colazione.

"Va bene io vado, ciao", saluto prendendo lo zaino e uscendo fuori dove trovo il mio migliore amico in macchina che mi aspetta con due caffè fumanti in mano.

"Menomale che ci sei tu", gli dico lasciandogli un bacio sulla guancia e prendendo il mio caffè.

Salgo in macchina e mette in moto.

Nash essendo più grande di me è due classi avanti, ma riusciamo comunque a vederci negli intervalli e tra una lezione e l'altra.

"Oggi non si salta scuola, quindi non farti venire strane idee", lo blocco prima che possa cominciare a farneticare con le sue idee.

Sbuffa, perchè immagino gli abbia troncato la proposta.

"Solo la prima ora?" chiede speranzoso.

"No, non se ne parla", anche se vorrei saltare molto volentieri matematica, ma già non ci capisco niente salto anche le lezioni è peggio.

"Allora dimmi, ieri sei andata via con Blake, state insieme?" chiede guardandomi da sotto i Ray-Ban.

"No, siamo solo amici" sbuffo.

"Se lo dici tu" sussurra.

Poco dopo arriviamo a scuola, quell'immenso edificio che risucchia centinaia di studenti al giorno e li sottopone ad una turtura quotidiana.

Apro la portiera e mi ritrovo davanti agli occhi Blake, tanto che credo non sia reale, quindi sbatto le palpebre più volte, ma è sempre davanti ai miei occhi, quindi mi convinco che sia realmente qui.

"Ciao Blake, che ci fai qui?"

"Sono a scuola?" risponde sarcastico.

Giusto domanda stupida.

"Siamo di cattivo umore oggi?" chiedo sorridendo.

"Solo che la mia voglia di venire a scuola è pari a zero" risponde sbuffando sonoramente.

"Come quella di tutti" rispondo, chi è che vorrebbe venire a scuola? Nessuno.

La campanella suona quindi entriamo. Ho tanto sonno, a questo punto potevo accettare l'offerta di Nash sul non venire.

Kaisy raggiunge me e Blake tutta sorridente.

"Buongiorno ragazzi"

"Ciao Kaisy, hai visto Dylan?" chiedo cercando di interpretare il suo sorriso.

"Mi ha portato a scuola" risponde lei con occhi sognanti.

"Capisco, e Nash non lo ha visto?"

"No, Nash è uscito parecchio prima per andare a prendere i caffè" mi spiega lei.

Che carino. Ogni mattina prende i caffè. Ma credo che lo faccia più per lui, perchè non gli piace quello di casa e allora quando lo va a comprare lo prende anche per me.

"Ciao Line, io vado in classe" mi dice Blake, lasciandomi un bacio sulla guancia.

Rimango un po' scossa da questo suo gesto, ma poi lo saluto come se nulla fosse.

"Bimba ci vediamo dopo" mi saluta Nash andando in classe con Trevor, e anche lui mi lascia un bacio sulla guancia, ricambiato dal mio.

Con Nash è una cosa che accade tutti i giorni, ma Blake mi ha stupito davvero, non me lo aspettavo.

Io e Kaisy andiamo verso la nostra classe, lei ancora immersa nel mondo dei sogni, io invece che spero che il professore non ci faccia l'interrogazione orale, perché se no lì sono spacciata.

Mi siedo al solito posto, in terza fila, con al mio fianco Kaisy, che controlla ogni istante il telefono, è proprio tra le nuvole.

"Bellissima" cerco di richiamare la sua attenzione.

"Dimmi"

"Rilassati, ti scriverà, ma non serve che controlli ogni secondo il telefono" le dico poggiando la mia mano sulla sua gamba.

"Hai ragione, senti volevo chiederti, ma con Blake?" chiede tutto d'un fiato.

"Con Blake cosa?" sputo un po' più acida del previsto.

"State insieme o cosa? Tu gli piaci sicuramente, ne sono certa"

"Siamo solo amici, e da dove esce tutta questa convinzione, ci conosciamo a malapena" le dico, lo so quando esce il discorso Blake uso sempre la stessa scusa, ma solo per semplice fatto che io e lui siamo soltanto amici e non devono sempre viaggiare troppo con la fantasia.

"Ma io lo conosco da più di te, e fidati l'ho visto poche volte con delle ragazze, e non ha mai avuto l'atteggiamento che ha con te"

"Quale atteggiamento?" chiedo curiosa.

"Boh, il voler sapere di te, voler fare passeggiate romantiche sulla spiaggia, frasi sdolcinate, farsi dare il tuo numero da me, lasciarti baci sulla guancia" spiega alzando le spalle.

Aspetta, aspetta.

"Farsi dare il tuo numero da me?" ripeto le sue identiche parole.

"No, farsi dare il TUO numero da me. Non il mio" ripete come se non avessi capito.

"Avevo capito scema, scusa quando te lo ha chiesto?"

"Alla festa. Tu e Nash eravate già andati via" spiega lei.

Annuisco ancora scioccata. Ha chiesto il mio numero alla mia migliore amica, non poteva chiederlo direttamente a me?

Appoggio la testa sul banco e chiudo gli occhi per pochi secondo cercando di rilassarmi qualche istante, ma una voce interrompe il mio breve riposo.

"Signorina Hills, non si dorme in classe, esca immediatamente fuori" urla il prof.

Sono diventata piccola piccola dopo il suo urlo nei miei confronti, non mi sembra di aver disturbato la classe in qualche e poi ho chiuso gli occhi solo per pochi minuti.

Faccio come mi ha ordinato ed esco fuori dalla classe, mi appoggio con la schiena ad un armadietto e sospiro. Non ne posso più, sono stanchissima e la matematica non aiuta.

Vorrei scappare, fuggire lontano, staccare la spina e prendermi una pausa da tutto. Menomale che la scuola è quasi finita, non ne posso più di essere rinchiusa tutta la mattina qui, non vedo l'ora di andare in spiaggia con le auricolari nelle orecchie e dire benvenuta alla mia stagione preferita.

Sento dei passi così mi costringo ad aprire gli occhi, speriamo non sia il prof, un altro richiamo proprio non lo voglio.

Non è il prof, decisamente non è lui. E' Blake, che cammina sorridente e fischiettando: è di buon umore.

"Ma guarda un po' chi c'è" dice fermandosi davanti a me.

"Ti hanno buttata fuori dalla classe? Caroline ribelle" ridacchia. E' davvero bello il suo sorriso.

"No, cioè sì. Mi sono solo addormentata. Ero stanca"

"La bella addormentata, chi hai ora?" chiede.

"Ora buca, è assente quella di scienze" rispondo, almeno l'ora buca, una grazia.

"Ah capisco, io ho chimica, ma non ho voglia, ti va di andare a fare un giro?" chiede.

"E chimica?"

"Non mi serve a niente, le so già tutte le reazioni chimiche" dice facendomi l'occhiolino.

Scuoto la testa sorridendo e decido di seguirlo.

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