Capitolo 35
-La morte di un amico, come la caduta di un pino gigante, lascia vuoto un pezzo di cielo.
(Allen R. Foley)
Prendo posto sugli spalti, cercando Kaisy, ma di lei non c'è traccia.
Vado negli spogliatoi cercando Nash e appena lo trovo avvampo. E' senza maglietta e solo con dei boxer.
"Bimba che ci fai qui?" chiede lasciandomi un dolce bacio sulla guancia.
"Uhm, ehm, ti stavo cercando", balbetto.
"Beh dimmi", dice ridacchiando, forse divertito dalla mia reazione.
"Si tratta di Kaisy, io sono un po' preoccupata", affermo mordendomi un labbro.
"Tranquilla, sarà in giro, ora goditi la partita"
Mi bacia e mi ritrovo attaccata all'armadietto dello spogliatoio, ma in quel momento Blake chiama.
"Amico, ma non ti eri cambiato a casa?" domanda e poi accorgendosi che c'ero anche io aggiunge, "Oh scusatemi" un po' imbarazzato.
"Si, ma Niko mi ha versato del frullato addosso e quindi mi stavo cambiando", risponde.
"Immagino che il frullato abbia scelto la persona più bella nella stanza", affermo io ridacchiando.
"Modestamente, lo so", si vanta lui avvicinandosi alle mie labbra e baciandole di nuovo.
Dopo poco esco dallo spogliatoio e prendo posto affianco a Maggy e Cris. Ora dovrebbe esserci lo spettacolo delle cheerleader, non c'è né una che sopporto, sono le solite 'ragazze facili'.
Mi concentro sugli spalti, girandomi a destra e a sinistra, cavoli, c'è davvero parecchia gente, cioè abbiamo radunato praticamente l'intera scuola, i professori si ammazzerebbero per avere tutte queste presenze in classe la mattina. Questa dovrebbe essere l'ultima partita dell'anno scolastico, come un rito che si svolge tutti gli anni per inaugurare l'estate, questo ormai è stato l'ultimo anno di Blake, mentre a Nash ne manca ancora uno e beh a me altri tre. Che palle!
Guardo il cielo e oggi non so mi sembra diverso, è luminoso, ma di una luce diversa, una luce intensa e differente da quella dei giorni precedenti, non saprei. Ci sono diversi uccellini che si muovono in stormi e passano proprio sopra le nostre teste. Il sole batte sui nostri corpi caldo e raggiante e proprio in quell'istante entrano i giocatori.
Urliamo e diversi cori si fanno strada tra le voci delle persone.
La partita comincia, ma io non ci capisco proprio nulla, il mio unico pensiero ora è Kaisy. Sono preoccupata quella sensazione è aumentata e io non posso far altro che preoccuparmi ancora di più.
"Ragazze, oggi per caso avete visto Kaisy?" domando alle mie amiche qui di fianco a me, forse loro sanno qualcosa.
Ci sto sperando con tutta me stessa.
"No, è da ieri sera che non si vede e non risponde ai messaggi", risponde Maggy.
Annuisco e mi alzo.
"Dove vai?" domanda Cris.
"A cercare Kaisy", rispondo.
"E Nash? La partita?" chiede Maggy di rimando.
"Capirà, si tratta di sua sorella", rispondo e vado via.
Nash mi ha vista alzarmi e me ne sono accorta perché mi ha guardato con un fare interrogativo, gli mando un bacio e sparisco.
Forse dovrei partire dalla spiaggia, così cammino in quella direzione. Ma prima mi fermo ad un parchetto dove giocavamo da piccoline. Le piaceva molto dondolarsi sull'altalena.
Quando varco il cancello mi rendo conto di non rientrarci da una vita ed è tutto lasciato a se stesso, è trascurato, prima era bellissimo, sembrava essere entrati in un libro delle fiabe. Mi dirigo verso l'altalena e i giochi, ma della mia amica non c'è traccia, faccio un giro per il parco e noto che praticamente tutti i giochi non si possono più utilizzare, i sentieri sono coperti dalle numerose foglie che si stendono sul suolo.
Dopodiché esco da lì e cammino a testa bassa sul marciapiede. Prendo il telefono e provo a richiamarla. Non squilla neanche, parte direttamente la segreteria.
"Sono Kaisy, se non rispondo allora sto dormendo, non lasciare messaggi non li ascolterò, prova più tardi" dice la sua segreteria, ha una voce così felice, lo riascolterei a vita.
Se solo le fosse successo qualcosa non me lo perdonerei mai. Sto pensando al peggio e questo non aiuta, devo pensare che lei sta bene, che non è successo assolutamente nulla peccato che mi è impossibile, vista la situazione.
Continuo a camminare ed arrivo in spiaggia, però prima mi fermo alla nostra caffetteria preferita. Siamo sempre venute qui in ogni situazione, quando avevamo qualche problema o dovevamo fare i compiti insieme, quando c'era qualcosa che non andava, questo è come il nostro posto. Quando entro ci spero fin troppo visto che non trovo nessuno neanche qui. E' tutto uguale a sempre, il nostro tavolo è vuoto e non c'è traccia della mia migliore amica.
Quando esco sono più abbattuta che mai e quindi quando arrivo in spiaggia, non ci spero neanche più e faccio bene, visto che non c'è nessuno neanche qui. Mi siedo sulla sabbia i granelli mi sfiorano la pelle delicatamente, quando noto l'orario mi accorgo che oramai la partita sarà finita. Rimango lì a guardare il mare, è giorno e il sole è alto nel cielo ma la sua luce si riflette comunque nell'acqua cristallina. Le onde s'infrangono a riva e provocano un suono piacevole e rilassante, mi stendo senza badare a nulla.
Vorrei convincermi che la vita sia semplice, che l'amore sia semplice e che tutti i problemi grandi e piccoli si possano risolvere con poco, per il semplice fatto che c'è sempre una soluzione, una scappatoia, tutto ha una risposta, e quanto desidero averle tutte. Ma purtroppo non si può dopo sarebbe tutto infinitamente semplice, diciamo fin troppo.
Sento dei passi sulla sabbia che si fanno strada verso me e l'unica persona che mi viene in mente è la mia amica, alzo di scatto la testa e spero di vedere quel corpo minuto avvicinarsi con il sorriso più bello del mondo, ma in realtà si tratta solo di Nash.
Le lacrime si accumulano, e fuoriescono dai miei occhi come piccole goccioline di pioggia, finiscono sulla sabbia morbida e Nash si catapulta da me. Mi abbraccia e cerca di tranquillizzarmi.
"Shh, Bimba, va tutto bene, ci sono io", mi rassicura.
"L'ho cercata dappertutto, io non so dove si sia cacciata", dico con voce strozzata dalle lacrime.
"La troveremo, te lo prometto", dice lui.
Lo bacio per stare meglio, lo bacio perché lui c'è sempre stato. E in quel bacio mischiato alle mie lacrime sento noi, sento il nostro passato da migliori amici, il nostro presente da fidanzati e il nostro futuro ancora da svelare, ma di una cosa ne sono certa, staremo insieme perché noi non ci separiamo mai, non accadrà mai.
"Ti amo, Nash" sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra, accovacciata al suo petto rendendomi conto di ciò che avevo detto.
Io lo amo, amo Nash, cioè amo il mio migliore amico, amo l'unica persona che abbia mai avuto al mio fianco, io lo amo. Ed amo amarlo.
"Anche io ti amo, Caroline", dice lui lasciandomi un altro bacio.
Quando torniamo a casa, rimango un po' da Nash visto che mia madre non sarebbe tornata prima di questa sera. Ma sul tavolo della cucina troviamo due lettere, una per me e una per lui, e non mi ci vuole molto per capire chi l'abbia scritte.
Kaisy.
Le afferro e apro la mia.
Cara la mia Caroline,
scriverti una lettera è la cosa più assurda che abbia mai fatto, ma per dirti questa cosa forse era il modo migliore. Tu sei la mia migliore amica da una vita, abbiamo trascorso la nostra vita l'una accanto all'altra, nessuno ci dividerà mai. Sei una persona magnifica, hai il sorriso più bello della Terra radioso come il sole adesso, mentre sto scrivendo. Immagino mi avrai cercato, ma non mi troverai, avrai provato al nostro parchetto, alla caffetteria e in spiaggia dove poi ti sarai arresa e forse è arrivato mio fratello ed è riuscito a consolarti. Voi due siete fatti l'uno per l'altro, tu lo ami e lui ti ama con tutto se stesso, può essere un po' antipatico a volte, ma tu lo ami come nessun altro sa fare, tu riesci a cogliere i suoi pregi e i suoi difetti e io anche li amo entrambi, perché beh è mio fratello e gli voglio un bene immenso. Sta di fatto che se starai leggendo questa lettere vuol dire che io non ci sono più, sono con Sarah ora, mi mancava, ma forse è arrivato il mio momento no? So di stare male e mi dispiace non avertene parlato, Nash sapeva tutto e anche i miei genitori, ma non volevo fartene carico, avevi già abbastanza problemi e pensieri e non potevo appesantirti anche con i miei. Io ora sto bene davvero, sono felice, tu vai avanti con la tua vita, so che forse all'inizio sarà difficile, modestamente stiamo parlando di me, ma ci riuscirai sei una ragazza forte, la più forte che io abbia mai conosciuto e sono più che certa che riuscirai a costruirti una vita magnifica. Io sono sempre qui con te, al tuo fianco, sarò con Sarah il tuo angelo custode e semmai ti mancheremo tu scrivi, scrivi tutto quello che vorresti dirci su un diario e noi saremo con te in ogni istante. Te lo prometto.
Ti voglio un mondo di bene, amica mia.
Con infinito amore,
Kaisy
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