Capitolo 3
-Sorridi, qualcuno potrebbe innamorarsi del tuo sorriso!
(Allison Argent in Teen Wolf)
Non ricordo come sono arrivata nel mio letto. Ricordo solo che ero con Nash e stavamo tornando a casa. Sbadiglio e cerco di alzarmi ma la gravità mi fa tornare sotto le coperte, forse è questo il mio destino e io non posso fare altro che giovarmene.
Rimango un altro po' sotto le coperte fino al momento in cui non sento il mio telefono che mi avvisa che ho un nuovo messaggio. Il telefono si trova sulla scrivania, non so come ci si trovi visto che ieri era nella mia borsetta.
Ma rimane un solo problema. Per prenderlo devo alzarmi dal letto. Un suicidio.
Arriva un altro messaggio.
La mia curiosità aumenta sempre di più, ma decido di non alzarmi.
Chiudo gli occhi e dopo qualche momento sento un rumore, faccio un salto per lo spavento, qualcosa ha colpito la mia finestra. Stamattina qualcuno lassù mi vuole davvero male.
Sbuffo, infilo le pantofole e apro la finestra.
Nash è sul parapetto.
"Grazie a Dio, fammi entrare" ordina e senza troppi giri di parole entra nella mia stanza.
"E' un vizio di famiglia allora non usare le porte" dico rimettendomi seduta sul letto.
Sono con il mio pigiama di Snoopy, i capelli tutti in disordine, il trucco sbavato tanto da sembrare che ho preso parte a una rissa nella quale me le hanno date di santa ragione e nel frattempo il mio amico gira per la stanza come se nulla fosse.
"Allora perché non rispondi ai messaggi?" chiede dopo un po'.
Ecco, era lui al telefono, nessuno di importante.
"Sai com'è, forse per il semplice motivo che è sabato e stavo dormendo?" rispondo come se la risposta non fosse ovvia.
"Va bene, ma mica ti ho scritto alle sette di mattina, è mezzogiorno"
Mezzogiorno? O mio Dio.
Guardo l'orologio e mi accorgo che è davvero mezzogiorno e io sono ancora a corto di sonno.
"Uff, io ho ancora sonno" rispondo buttandomi con la testa sul cuscino.
"Ci credo ieri ti sei addormentata nella mia macchina ti ho dovuta prendere in braccio per farti entrare in casa" ridacchia mentre passa in rassegna tutti i libri che ho nella libreria.
Ah. Ecco come sono arrivata nel mio letto.
Nash prende in mano un libro 'Bianca come il latte, rossa come il sangue' di Alessandro D'Avenia.
"E' nuovo?" chiede mostrandomelo.
"Si, l'ho finito di leggere da poco" rispondo, alzandomi dal letto.
"Ti è piaciuto?" chiede.
"Si, molto profondo, ho capito cosa significa amare anche se non ho mai amato nessuno" rispondo.
"La troverai la persona giusta, forse a volte bisogna solo guardare la realtà da un altro punto vista, credo sia questo l'amore" mi spiega lui.
Non è mai stato una persona filosofica, ma quando ci si mette dice alcune frasi che sono vere e che ti fanno riflettere e questa è una di quelle.
"Probabile" ma rimango dell'idea che fin quando ho lui, non mi serve a niente un fidanzato.
Prendo il telefono e mi ritrovo un messaggio suo, come previsto, e uno da un numero sconosciuto con scritto.
*Ciao, sono Blake :)
Vado da Nash mostrandogli il messaggio.
"Bimbo, ma questo è il numero di Blake?" chiedo.
"Si, ma vi scrivete?" chiede inarcando un sopracciglio.
"No, mi ha scritto lui un messaggio prima" rispondo.
"Ti piace?"
"Cosa? No. Lo conosco a malapena" rispondo stupita da questa sua domanda.
"Comunque vestiti che dobbiamo vederci con gli altri, tra cui il tuo fidanzatino" sospira.
"Non è il mio fidanzatino" ribatto seccata.
Prendo i vestiti e corro in bagno. Quasi mi spavento per il mio orribile aspetto. Prendo lo struccante e levo tutto il trucco che portavo, mi sciacquo il volto e già va un po' meglio. Levo il pigiama e indosso un jeans con un maglione azzurro extralarge. Pettino i capelli cercando di strecciarmeli un pochetto, ma tento invano, visto che non ne vogliono sapere. Così opto per fare uno chignon, quando tornerò a casa li laverò. Esco dal bagno con un velo di trucco sul volto, giusto per coprire le occhiaie e raggiungo Nash in camera che lo ritrovo che mi rifa' il letto.
"Ma tu sei un angelo, non puoi essere Nash" lo prendo in giro scompigliandogli i suoi capelli ricci.
Usciamo dalla camera e trovo la mamma alle prese con i fornelli. C'è un profumino delizioso.
"Buongiorno mamma, io e Nash usciamo, ci vediamo dopo ok?"
"Ma buongiorno tesoro, finalmente sveglia, va bene state attenti" risponde lei dandomi un bacio sulla guancia.
"Certamente signora Hills" risponde il mio amico per entrambi.
"Oh, Nash, chiamami Meredith"
"Certamente Meredith" conclude lui seguendomi fuori.
Entro in macchina e andiamo verso la spiaggia, ormai manca poco alla fine della scuola e le giornate sono sempre più calde, finalmente arriva l'estate la stagione che preferisco.
Io scandisco la mia vita in estati, le altre stagioni sono solo il periodo di intervallo intercorso tra un'estate e l'altra.
Abbasso il finestrino e l'aria fresca colpisce il mio volto, che bello, questa sensazione mi fa sentire libera, come rinata. Alzo il volume della radio e Let you di Iann Dior risuona nelle mie orecchie e in quelle del mio amico che di rimando abbassa il volume. Io lo rialzo. Lui lo riabbassa. Inizia così una piccola sfida.
"Okay, mi arrendo" ridacchia lui e io sorrido trionfante.
Arriviamo in spiaggia e troviamo i ragazzi. C'è anche Blake.
Esco dalla macchina con un saltello e aspetto che Nash la chiuda per poter raggiungere gli altri. Il tempo oggi è stupendo, il cielo è di un azzurro magnifico, è così infinito che non smetto mai di volermici perdere, è strano non sapere dove finisce: è misterioso e allo stesso tempo affascinante.
"Ciao ragazzi" saluta Nash.
"Ei" saluto.
"Ce l'avete fatta a venire, pensavamo vi foste persi per strada" ride Trevor.
"No è solo che quando sono andato a casa di qualcuno l'ho trovata ancora che dormiva" risponde il mio amico lanciandomi un'occhiataccia.
Abbasso istintivamente lo sguardo perché credo di essere diventata rossa come un pomodoro.
Tiro una gomitata a Nash, che se la ride allegramente.
"Che facevate?" chiede lui.
"Apparte aspettarvi? Niente chiacchieravamo" spiega Leo con suoi ricci rossi che svolazzano di qua e di là a causa del vento.
"Caroline, eccoti, ti stavo aspettando" dice una voce dietro di me e quando mi giro trovo Kaisy.
"Kaisy, come va? Dopo ieri sera non ti ho più vista"
"Tutto bene" risponde lei e insieme ci andiamo a sedere vicino agli altri ragazzi sulla sabbia.
Ammiro il mare che oggi è un po' mosso, le onde s'infrangono violentemente a riva, portando con sé le conchiglie che si trovavano sulla sabbia. Il sole caldo batte sulle nostre teste ed è impossibile alzare lo sguardo. Poco dopo sento qualcosa pizzicarmi il fianco e quando mi giro incontro gli occhi verdi di Blake.
"Ciao" saluto.
"Ei, ti va di fare una passeggiata?" chiede lui porgendomi la sua mano.
"Certo" la afferro e mi alzo.
Passeggiamo lungo la riva, uno affianco all'altro, ho già detto quanto stupendo sia il cielo oggi? Beh in ogni caso lo ripeto, oggi il cielo è magico.
Le onde infragendosi sulla riva bagnano i nostri piedi nudi. Blake alterna il suo sguardo da me alla sabbia.
"Che c'è?" sorrido guardandolo.
"Niente, non posso guardarti?" chiede lui sorridendo furbamente.
"Fa' pure, ma mi chiedo perchè con questa meraviglia che abbiamo attorno tu debba guardare me"
"Beh ti rispondo, questa meraviglia posso ammirarla tutti i giorni, invece l'espressione che hai in questo momento è unica, è momentanea" risponde continuando a tenere i suoi occhi smeraldo su di me.
"E che espressione ho?"
"Quella di una bambina felice. Sorridi e hai il sorriso più bello della Terra. Dovresti farlo più spesso" dice fermandosi di colpo.
"Sorrido solo quando ho un motivo per farlo"
"È qui che sbagli, devi sorridere sempre, anche quando non ne hai motivo o sei triste, ti senti meglio, ti aiuta" mi spiega lui e via via che dice la frase le parole si affievoliscono.
Rimaniamo in silenzio per un po' per poi sederci sulla sabbia uno di fianco all'altro, le nostre gambe si sfiorano e le nostre mani anche, restiamo ad ammirare quella meraviglia, con due meravigliosi sorrisi sui volti.
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