Capitolo 23

-Ci sono istanti nei quali c'è bisogno di chiudere gli occhi per fare buio ovunque: dentro e attorno a te
(Gianfranco Iovino)

Quando mi sveglio mi ricordo di essere al fianco della mia migliore amica, la quale dorme profondamente. Rimango sdraiata lì, con gli occhi aperti fissando il soffitto e pensando.

Pensando a tutto ciò che ci siamo dette ieri. Del fatto di Nash sono stupita, ma non troppo, ora molte cose mi ridanno, come ad esempio la sua gelosia, la sua rabbia, i suoi comportamenti. Io a Nash gli voglio un abisso di bene, che non riuscirei mai a spiegare a parole, ciò che provo per lui supera tutto e tutti, eppure non riesco a capire, capire chi tra lui e Blake sia colui che io davvero amo.

Sono due pezzi della mia vita completamente diversi e distanti. Nash è in poche parole la mia vita, ma non col significato che attribuiscono tutti a quest'espressione. La mia vita nel senso che da quando io sono nata lui c'era, c'era in ogni attimo della mia vita e la mia vita è fatta di lui, non ho ricordi che non lo comprendano e trovo sia qualcosa di meraviglioso avere una persona così importante. A volte ho pensato a me e lui come più che amici, anche di recente, dopo quel sogno soprattutto, ma non riesco ancora a capacitarmi di ciò che provo.

Blake invece è diverso. Blake è entrato nella mia vita da poco e sicuramente lo ricorderò per sempre, perché lui è un pezzo fondamentale di essa, eppure non rappresenta ciò che rappresenta Nash. Blake è colui che riesce a farmi ridere quando Nash mi fa piangere, Blake è colui che mi rende felice, Blake è colui che sembra amarmi, ma che forse io non amo alla stessa maniera.

Purtroppo il mio difetto primario è che se io e Nash litigassimo e lui non mi rivolgesse più parola e poi un domani io trovassi qualcun altro e mi trovassi a scegliere tra Nash e questa persona, io sceglierei Nash per il semplice fatto che lui è la mia ancora e non potrò mai cambiare questo. Lui è tutto nella mia vita, quando non so chi chiamare chiamo lui, quando ho fatto qualche cazzata lo dico a lui perché so che mi aiuterà, quando piango solo lui è nella mia testa, perché penso di aver pianto solo per lui nel corso della mia vita e penso che lui sia l'unica persona per cui sprecare le mie lacrime. E' l'unico e credo in noi solo perché tra 8 miliardi di persone ci siamo scelti come amici e sono felice perché lui tra 8 miliardi di persone abbia scelto me da una vita oramai.

Quando guardo i suoi occhi è come guardare indietro, indietro nel tempo, guardare noi due bambini, guardare quegli occhi che mi hanno sempre guardato, quegli occhi così familiari che a volte riconoscerei a miglia di distanza.

Con Nash ho sempre pensato una cosa. Non so se avete mai pensato di voler bene oppure di amare una persona talmente tanto da pensare che lei non riuscirebbe mai a darti tutto ciò che tu le dai. Io con lui ho sempre avuto la sensazione di non essere abbastanza, come se ciò che provassi io sia troppo nei confronti di ciò che provava lui. Pensavo di essere solo la sua 'migliore amica', quella che lo conosceva semplicemente da più tempo degli altri.

Ma stamattina Nash non è il mio unico pensiero. Pensavo anche a Kaisy, la ragazza che ne ha davvero passate tante. Fin da piccola vittima di bulli scemi che si divertivano a prenderla in giro, ed è stato così che diventammo amiche. Un giorno lei piangeva nel bagno, eravamo piccole piccole forse facevamo la prima elementare, e io quando entrai la vidi per terra con le ginocchia al petto che singhiozzava, mi avvicinai a lei, insicura e paurosa della sua reazione e mi sedetti, le poggiai una mano sulla spalla e lei quando mi vide sorrise e mi rivolse i suoi piccoli occhi. Le asciugai il viso dalle lacrime e lei mi fece un sorriso come per ringraziarmi. Superammo anche quel periodo e diventammo inseparabili.

Sinceramente non avrei mai pensato che Kaisy potesse essere autolesionista, per il semplice fatto che avrebbe potuto parlarmi e sarei andata a tirare uno schiaffo a Nash per fargli capire la lezione. Lei evidentemente questa volta non ce l'ha più fatta, è sempre stata molto fragile e ricordo che quando era più piccola Nash la trattava male qualche volta e lei piangeva, forse le ha rievocato quei ricordi e non è stata capace di controllarsi.

"Buongiorno", dice Kaisy all'improvviso distraendomi dai miei pensieri.

"Ma buongiorno bellissima", le dico girandomi verso il suo volto.

"Da quanto sei sveglia?" domanda.

"Mmh un pochetto"

"Hai visto Nash?" chiede immediatamente.

"In realtà no. Non saprei se fargli presente ciò che mi ha detto ieri sera oppure no" rispondo mangiandomi un labbro per l'agitazione.

La mia amica si stropiccia gli occhi poi si alza dal letto andando a prendere un elastico per capelli per raccoglierli in uno chignon disordinato.

"Secondo me comportati normalmente e vedi se lui si ricorda qualcosa, perché può essere anche che si ricordi" dice giustamente lei.

Il suo ragionamento non è del tutto errato, però penso che anche se ricordasse non me lo direbbe mai di nuovo. Negherebbe tutto se glielo facessi presente quindi non ci sono speranze nel sentirlo di nuovo.

Ma un altro problema è che io sono fidanzata, e devo ancora capire del tutto ciò che provo.

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