Capitolo 35: 𝘐𝘰 𝘦 𝘵𝘦

♒︎Ricordo che i ragazzi si trovano all'ultimo anno di liceo e sono maggiorenni!

Senza mai allontanarci e staccare le nostre labbra e le nostre lingue, da che mi trovavo seduto a cavalcioni su Kacchan, adesso lui ha deciso di cambiare posizione e si gira, facendomi poggiare la schiena contro il materasso, mentre lui è sopra di me tra le mie gambe.

Accarezzo il suo viso con entrambe le mani, tra un bacio e un altro, per poi portarle tra i suoi capelli morbidi.

Kacchan dalle labbra scende verso la guancia, poi al collo, lasciando una scia di piccoli baci caldi e umidi, le mani ben salde ai miei glutei.

Ed è mentre inizia a strusciare la sua intimità contro la mia, che comincia a torturarmi piacevolmente il collo, andando da una parte all'altra, lasciando piccoli succhiotti, morsi e lenti baci.

<<Non sai quanto ho aspettato questo momento, Izuku... poter imprimere il tuo sapore nella mia bocca e nella mia mente per sempre...>> sussurra sospirando sul mio collo, un sospiro caldo che mi fa venire i brividi.

Ad ogni tocco delle sue labbra, una piacevole sensazione si irradia in tutto il mio corpo, facendomi sentire vivo come non mai, facendomi sentire veramente felice, nel suo significato più puro.

<<Kacchan... ancora... Toccami... Toccami, Kacchan...>> riesco solo a farfugliare, tra un gemito e l'altro, con gli occhi socchiusi per il piacere e le mani ancorate ai suoi capelli.

Il biondo non se lo fa ripetere due volte. Dal collo percorre con le labbra la clavicola destra, baciandola fino ad arrivare alla spalla.

<<Mi fa impazzire questa cosa, Izuku, da piccolo non le avevi qui, le lentiggini...>> dice, accarezzandomi piano la spalla, la schiena e il fianco nudo, per poi iniziare a baciarle una ad una e brividi su brividi percorrono in continuazione il mio corpo.

<<Mmh...>> è l'unico suono che esce dalle mie labbra. Ma non posso fare nulla, mi sento così tanto sotto il suo controllo, così "debole", ma dannatamente felice ed eccitato.

Kacchan mi invita a girarmi e così faccio, esponendogli la schiena, mentre lui rimane tra le mie gambe, in ginocchio. Quello che fa è cominciare a baciarmi la pelle partendo dalle spalle, lentamente, soffermandosi a baciare ogni singola lentiggine, mentre accompagna il movimento con le mani facendo un piccolo massaggio della zona interessata, per poi iniziare ad accarezzare e a stimolare ogni centimetro del mio corpo. Il biondo sembra essere entrato nel suo mondo: si perde a toccare, massaggiare e accarezzare ogni piccola parte della mia pelle, imprimendosi sulle dita la sensazione di questo tocco.

Così, mi lascio coccolare da tutte queste attenzioni, godendomi ogni secondo, ogni sensazione lasciata dalle labbra di Kacchan che percorrono tutto il mio corpo, dalle spalle, alla schiena, ai fianchi, ai glutei...

<<Girati Izuku, voglio vederti...>>

Detto questo, riprendo la stessa posizione di prima, guardandolo negli occhi con uno sguardo colmo di emozioni diverse: felicità, amore, eccitazione...

<<...non ho finito con te.>>

Non riesco a dire nulla, semplicemente lascio che siano i fatti a parlare, godendomi ogni azione di Kacchan. È come se fosse la richiesta ufficiale di perdono da parte sua, come se dovesse fare qualsiasi cosa per farsi perdonare e quindi io, passivamente, accetto di ricevere solamente. Adesso mi sta bene così, voglio ricevere le sue coccole, le sue attenzioni, i suoi baci e tutto ciò che può darmi e che non ho avuto in tutti questi anni.

Così, lo lascio fare e a lui sembra piacere tanto, visto lo sguardo compiaciuto dovuto alle mie espressioni diverse, espressioni assunte solo grazie a lui e mai con nessun altro. Ecco, lascio che siano le espressioni e i miei gemiti a parlare per me.

Kacchan riprende il suo fantastico percorso e dalle spalle scende al petto, poi ai capezzoli, che prende a torturare: mentre succhia e lecca quello destro, stuzzica con le dita quello sinistro, facendomi gemere in modo incontrollato, continuando a strusciarsi contro il mio bacino.

Dai capezzoli passa a baciare l'addome e poi il ventre, accarezzandomi i fianchi con poca delicatezza, in modo possessivo.

Percorre la V del bacino con la lingua, per poi arrivare all'inguine e lasciare non pochi succhiotti, tutto ciò in una lenta e meravigliosa tortura.

<<Sei dannatamente mio...>>

<<È ciò che voglio essere, Kacchan... è ciò che ho sempre voluto essere...>>

Questa mia frase sembra eccitarlo ancora di più e quindi decide di fare una cosa che mi fa andare totalmente in tilt: prima di risalire su verso il mio viso, si sofferma a leccarmi i testicoli, succhiando prima quello destro e poi quello sinistro, per poi passare a seviziare il mio membro, facendomi totalmente impazzire e gemere ancora più forte.

Ritorna a baciarmi le labbra, questa volta avidamente, mentre le nostre salive si mescolano e fuoriescono copiose dalle labbra.

Le mie braccia e le mie gambe avvinghiate al suo corpo, ci manca davvero poco affinché possiamo unirci definitivamente, ma purtroppo il rumore della sveglia ci fa saltare dallo spavento.

Sono le sette e quindici del mattino e dobbiamo prepararci per andare a lezione. Sì... è domenica, è vero, ma per questa mattina i professori ci hanno invitati ad un evento particolare: un seminario che può essere seguito sia dal corso per eroi sia dal corso di medicina, purtroppo però nelle rispettive classi per evitare sovraffollamenti, che spiega come queste due categorie possano collaborare al meglio. È vero che durerà poche ore, però... è domenica...

<<Fanculo...>>

<<Kacchan, fermo! Dobbiamo prepararci o faremo tardi al corso!>> entro in un inspiegabile e improvviso panico, ma il biondo non si stacca da me.

<<Nerd, ho aspettato una vita per avere questo momento, non me lo lascerò scappare.>> e prima di riprendere a baciarmi, mi lancia uno dei suoi soliti sorrisetti che fa quando vuole sfidare qualcuno.

<<Kacchan ma- faremo tardi!>> cerco di staccarmi, <<possiamo riprendere senza problemi dopo, no?>>

Il biondo sbuffa rumorosamente.

<<Zitto, almeno lasciami finire.>> e detto questo, si mette in ginocchio tra le mie gambe e prende entrambi i nostri membri in una mano, mantenendoli dalla base, mentre con l'altra inizia a fare su e giù su entrambi.

Ed ecco che io mi ritrovo immediatamente in paradiso, senza la forza né la voglia di protestare ancora, ma semplicemente lasciandomi andare e godere di quel piacere così forte.

Senza più alcun contegno, apro ancora di più le gambe per permettergli di incastrare quanto più possibile il bacino al mio.

La nostra stanza è il nostro posto sicuro, il posto in cui ci siamo rincontrati e il primo posto che ha visto e vedrà il nostro rapporto evolversi, da che credevamo di essere nemici siamo passati all'essere amanti e manca poco che ci vedrà anche fare l'amore... nel frattempo si riempie dei nostri gemiti, il suono più bello che abbia mai ascoltato.

È anche questa volta che posso dire addio ai freni inibitori, eppure sono sobrio. Sono un po' ansioso, ma me ne frego, volendo godere di ogni attimo. E così...

<<Ka- ah! Kacchan... vieni qui...>>

Lo invito ad abbassarsi verso di me, tanto da potergli poggiare una mano sulla guancia.

I nostri occhi lucidi dal piacere si guardano intensamente, lo sguardo che ho sempre sognato mi rivolgesse. Gli accarezzo una guancia, poi col pollice gli sfioro il labbro inferiore. In una tacita richiesta, lo invito a schiudere le labbra e così ne approfitto per infilarci due dita.

Senza indugiare e con uno sguardo colmo di lussuria, Kacchan inizia a succhiarmi e a leccarmi le dita, inumidendole per bene.

Una volta soddisfatto del suo operato, decido di aumentare il mio piacere, portando le dita alla mia apertura e penetrandomi da solo, prima con uno e poi subito con l'altro dito, lanciando un urlo di dolore misto a piacere.

Non mi sono preparato bene lì sotto, ma non mi interessa. Il dolore che sto provando in questo momento non è paragonabile a nulla, sono più che pronto a queste cose.

<<Oi, ti farai male così... posso->> il biondo interviene subito, spaventato dal mio grido.

<<Va bene così, Kacchan.>> riesco a dire tra un gemito e l'altro, ma lui non si arrende, studiando attentamente ogni mia espressione e rimanendo pronto ad intervenire qualora servisse.

Dopo un po' di spinte dolorose, il tutto diventa molto più fluido e piacevole, ottenendo l'effetto desiderato.

<<Così mi fai uscire fuori di testa, Izuku... sei fottutamente eccitante, cazzo! Di' la verità, vuoi provocarmi, hah?>>

<<E se così fosse?>> gli ricambio lo sguardo di sfida di prima.

<<Sei uno stronzo, vuoi che io ti scopi e me lo sbatti davanti agli occhi ma allo stesso tempo me l'hai impedito e questo non fa altro che accrescere il mio desiderio...>>

<<È proprio ciò che voglio. Voglio che tu mi desideri, Kacchan.>>

<<È già così, stupido Nerd... dio, nessuno sa quanto ti voglio...>>

Bastano questi gesti, queste piccole cose sporche e dolci pronunciate da entrambi, oltre al fatto che Kacchan ha ripreso a baciarmi avidamente, a far venire entrambi, sporcando i nostri addomi dei nostri semi mescolati e gemendo rumorosamente.

Fronte contro fronte, nasi che si sfiorano, labbra ancora incollate e respiri impazziti che si mescolano, libero la mia prostata dalla tortura per abbracciare Kacchan e tenerlo stretto tra le mie braccia e gambe, mentre lui si tiene con un gomito poggiato sul letto per non gravare su di me e con l'altra mano continua a massaggiare piano i nostri membri, giusto il tempo di calmare l'orgasmo e riprendere il fiato e i battiti normali.

Una volta lasciati i nostri membri, mi stringe con la mano libera ancora di più a sé, mentre comincia a baciarmi lentamente.

Ci godiamo ancora per qualche minuto questo momento, beandoci delle coccole post-"sesso".

<<È stato bellissimo, Kacchan... vorrei che non finisse mai...>>

<<Tranquillo, dopo le lezioni riprenderemo ciò che adesso abbiamo lasciato in sospeso...>> inizia dolcemente, ma mi sbagliavo, <<... ti scoperò come se non ci fosse un domani, fino a farti piangere, urlare il mio nome e implorarmi di smetterla.>>

<<Mmh ci sto!>> sorrido maliziosamente sulle sue labbra, andando a mordergliele.

Ormai manca poco al corso e per questo, a malincuore, decidiamo di ripulirci e di prepararci per andare nelle rispettive classi.

Bakugo's POV

<<Hey Bakubro, buongiorno! Ma- cavolo, sei stranamente felice questa mattina! Significa che il nostro piano è stato perfetto fino alla fine, no? Perché sei così felice? Dai raccontami i dettagli!>>

Capelli di merda mi blocca appena entrato in classe, ha uno sguardo fiero e brillante, soddisfatto del suo piano.

<<Mi tocca ammettere che voi comparse siete state brave questa volta... ho un appuntamento speciale con il Nerd dopo, perciò sono così felice.>> ammetto con la felicità che sprizza da tutti i pori.

Capelli di merda quasi urla dalla gioia.

<<Bakubroo sono così felice! Già posso immaginare di che si tratta e- solo una cosa, voglio Midoriya ancora tutto intero dopo, intesi?>> mi sorride malizioso.

Rispondo solo con uno "Tsk" cercando di nascondere almeno una parte dell'infinita gioia che provo per non farmi fare domande dagli altri.

-

Midoriya's POV

Per fortuna il corso non è durato tanto, anche perché l'unico pensiero fisso di tutta la mattinata è stato quello di ritornare tra le braccia di Kacchan e non ho ascoltato gran che, non ci sono riuscito.

Nemmeno il tempo di far terminare il suono della campanella, che il biondo compare fuori la mia classe.

Così, con tutta la velocità del mondo, faccio in fretta a raccattare le mie cose per poi raggiungerlo. Senza dire nulla, mi prende per mano e mi trascina per i corridoi, quasi corriamo, raggiungendo rapidamente l'ingresso del dormitorio e quindi l'ascensore.

Neanche il tempo di aspettare la chiusura completa della porta automatica, che il biondo si fionda sulle mie labbra. Non ce la facciamo più a resisterci.

Abbiamo atteso tanto, fin troppo, per questo preciso istante. L'istante in cui, finalmente sobri, abbiamo capito di volerci a qualsiasi costo. Volerci per davvero, desiderarci, non soltanto scambiandoci qualche bacio o più che ci fa entrare in una dimensione diversa dalla realtà, ma arrivare a far possedere il corpo dell'uno all'altro.

Per questo motivo non ci curiamo del fatto che non siamo nemmeno in camera nostra e già ci stiamo spogliando. Le nostre labbra sono come calamite, non si staccano mai, le sue mani sul mio fianco e dietro la schiena, le mie braccia strette ad abbracciargli il collo, stringendolo quanto più possibile a me. Mi sbottona appena la camicia e poi me la sfila direttamente, ci stacchiamo per un istante ed ecco che di nuovo le nostre labbra vengono attratte le une dalle altre. Nemmeno il tempo di sfilare la sua di camicia, che di nuovo ci ritroviamo attaccati: respiro mescolato a respiro, labbra contro labbra, lingua contro lingua.

Il suo respiro affannato sulle mie labbra, il suo sguardo puntato nel mio, avido di avermi tutto per sé, naso contro naso. Mi mette le mani sui fianchi stringendoli e mi spinge contro il muro del corridoio del dormitorio. Le nostre labbra aderiscono di nuovo e non attende nemmeno un istante prima di intrecciare la sua lingua alla mia, mentre la saliva di ormai non so chi va a rendere lucide e bagnate le nostre labbra.

Infila le sue gambe tra le mie, fa aderire perfettamente il suo petto al mio e con le sue mani forti, senza mai smettere di stringere, scende dai fianchi ai glutei, direttamente dentro i pantaloni, arpionandoli e facendo strusciare il mio bacino al suo.

Mi sento così stretto tra il suo corpo e il muro e ogni suo movimento crea attrito tra i nostri corpi, attrito super piacevole. Mi aggrappo a lui cingendogli i fianchi con le cosce e stringendolo ancora di più a me.

<<Cazzo Izuku... non... non ce la faccio più a resisterti, ti scoperei qui su questo fottuto pavimento...>> sussurra sulle mie labbra tra un sospiro e l'altro, mentre il movimento del suo bacino non si ferma mai, facendo strusciare le nostre erezioni dure da far male.

<<Ka- Kacchan... non dobbiamo più resistere... voglio essere tuo, fammi tuo Kacchan!>>

Con una scia di baci arriva al mio collo, mordendolo. Infila le dita nei miei boxer, andando a sfiorare la mia apertura.

<<A-aspetta Kacchan... la nostra prima volta completa deve essere più intima di tutte le altre volte fallite... andiamo in camera!>>

E dopo uno "Tsk" del biondo, mi stacca dal muro, ma non ne vuole sapere di lasciarmi scendere, per questo mi porta in camera, poco più avanti nel corridoio, mantenendo quella esatta posizione.

Apre con un calcio la porta e con un altro calcio la richiude, lanciando gli zaini e le camicie da qualche parte, per poi stendersi su di me sul letto.

Famelico, mi sfila in un solo colpo i pantaloni con i boxer, facendo fuoriuscire la mia erezione e lasciandomi completamente nudo, alla sua mercé.

Non desidero altro.

Continuando a baciarlo, accarezzo con una mano la sua erezione da sopra i pantaloni, per poi iniziare a giocarci.

<<Stronzo, mi vuoi far aspettare ancora?>>

A quel tono stizzito, sorrido sulle sue labbra andando a mordergliele, per poi sfilargli pantaloni e boxer, liberando i suoi venti e passa centimetri.

In ginocchio tra le mie gambe, incastra perfettamente il suo bacino col mio, facendo toccare le due erezioni. Punta i gomiti accanto alle mie spalle, per non gravare col suo peso su di me, e mentre le nostre lingue riprendono la loro danza, inizia a dare delle spinte col bacino, creando quel piacevolissimo attrito tra le nostre erezioni.

Vado a stringere i suoi glutei, assecondando il suo movimento e stringendolo ancora di più a me. Appoggiandosi sulle ginocchia, si alza un po' da me e prende in una mano i nostri membri, iniziando a fare su e giù.

<<Ti voglio così tanto Izuku...>>

Questa frase, sussurrata in quel modo così invitante con la sua solita voce roca e con quello sguardo che mi sta divorando vivo, mi fa impazzire.

<<Anch'io Kacchan... non aspetto altro!>>

Lascia le nostre erezioni e prende a leccarmi il collo, lasciandomi invece un morso dall'altro lato e un succhiotto. Con le labbra scende al petto, fino ai capezzoli, succhiandoli, per poi arrivare agli addominali e al ventre. In tutto questo suo percorso, lascia baci delicati ovunque, intervallati da qualche altro morso e succhiotto a colorare di rosso-viola la mia pelle chiara. Ogni suo tocco con le labbra è un gemito uscito dalla mia bocca.

Senza toccarmi, va a baciare la punta della mia erezione.

<<Sei già così fottutamente bagnato... Guarda, non vede l'ora di essere divorato da me!>>

Non riesco a dire una parola, solo versi e gemiti escono ormai dalla mia bocca, mentre dopo quella frase ha preso a leccarmi tutta la lunghezza.

Prende la mia erezione in bocca, accompagnando il movimento della testa a quello della mano, succhiando e premendo la lingua contro di essa. D'istinto spingo di più il bacino verso la sua bocca, facendo andare più in profondità il mio membro, che però non sembra dargli fastidio. Incredibile come Kacchan sia bravo praticamente in tutto. Riesce a far toccare alla mia punta la sua gola, arrivando con le labbra fino alla base.

<<Ah! Kacchan, cazzo!>> quasi urlo dal piacere, stringendo le lenzuola sotto di me tra le dita.

Con una mano mi massaggia i testicoli, mentre con l'altra inizia a masturbarsi. Quando si stacca completamente dal mio membro, mi lascia un attimo per riprendermi, facendomi respirare. Alzo lo sguardo e noto il biondo che mi sta divorando con gli occhi, mi mostra la lingua sorridendomi malizioso, mentre una copiosa quantità di saliva va a lubrificare il mio membro.

Prende a giocare con la piccola fessura sul glande, stuzzicandola con la lingua, le labbra e poi andando a succhiarlo.

Smette di masturbarsi e prende uno dei cuscini sul letto, posizionandolo sotto i miei glutei per farmi stare più alzato col bacino. Mi spinge le gambe al petto per poi stringere tra le mani i miei glutei e allargarli per avere una meravigliosa vista della mia apertura. Scende col viso e va a baciare e leccare la mia apertura con passione, facendo anche entrare e fuoriuscire la lingua, per prepararmi al meglio. Mentre gioca con la lingua, stuzzica la mia entrata anche con un dito, inumidendolo con la sua stessa saliva. Approfittando di questa lubrificazione, va ad inserire il primo dito interamente, facendomi gettare la testa indietro sia per il piacere ma anche per il leggero dolore.

<<Rilassati Izuku...>> sussurra, col suo respiro caldo che si infrange sulla mia pelle.

Continuando a leccare, va ad inserire anche il secondo dito e non aspetta molto prima di torturarmi alla ricerca del mio punto sensibile.

<<Mmh... vediamo un po' dov'è la tua prostata...>>

L'intensità dei miei gemiti cambia in base al punto colpito e, una volta trovato quello giusto, segnalato dal mio gemito più forte, il biondo sorride compiaciuto e non smette nemmeno per un secondo di tormentarlo.

Per aumentare il piacere, con la mano libera prende a fare su e giù sul mio membro, facendomi provare sensazioni mai provate prima. Al movimento della mano aggiunge la lingua, leccando e succhiando la punta.

Il biondo gode dei miei spasmi, dei miei gemiti, delle mie espressioni di piacere e delle mie mani che stringono le lenzuola con una forza che varia in base all'intensità della sensazione provata.

Non mi interessa, degli altri e di chi ci può sentire, in questo momento esistiamo solo io e Kacchan e voglio sentirmi libero.

Dopo essere stato torturato abbastanza, decido di cambiare un po' la situazione per evitare di venire già.

<<Ka- Ah! Kacchan- aspe- cazzo!>> blocco la testa del biondo che non si decide a fermarsi.

<<Cosa c'è, Nerd?>>

<<Voglio... voglio prepararti anch'io. Stenditi al mio posto...>>

Accetta, compiaciuto del fatto che sia anch'io a prendere le redini della situazione in mano e che non sia solo passivo. Perciò, esce piano da me e si stacca, alzandosi.

Facciamo cambio posto: lui si stende sul letto, mentre io mi metto tra le sue gambe. Gliele apro ancora di più, poggiando le mani sulle sue cosce e spingendole divaricate verso il letto, per permettermi facile accesso alla sua intimità che tra non molto mi manderà in paradiso... per non dire che mi distruggerà mandandomi direttamente all'altro mondo.

Lo guardo intensamente negli occhi, non distolgo nemmeno un attimo lo sguardo da quei rubini colmi di eccitazione e passione, sono deciso a mantenere questo sguardo per provocarlo ancora di più.

Scendo con il viso tra le sue gambe e lascio leggeri baci caldi e umidi su tutta la sua lunghezza, concentrandomi sulla punta e sulla piccola fessura sul glande, mentre con le mani gli massaggio l'inguine.

Comincio a leccarlo piano, in ogni suo centimetro dei venti che mi aspettano, con le mani invece prendo a massaggiargli i testicoli. I suoi gemiti sono musica per le mie orecchie, mi danno conferma di star facendo un ottimo lavoro.

Non è la prima volta che le facciamo, queste cose, ma insomma... adesso siamo sobri, adesso è diverso, abbiamo la completa percezione l'uno dell'altro e siamo in grado di goderci ogni minimo dettaglio.

È quando arrivo alla punta, che decido di prenderlo tutto in bocca, aiutandomi con una mano nel movimento, date le dimensioni, mentre con l'altra continuo a massaggiargli con più energia i testicoli. Proseguo così, a succhiargli il cazzo con tutta la forza che ho, a massaggiarlo e a provocarlo con lo sguardo.

I suoi gemiti si fanno sempre più rumorosi e da quelle sue labbra escono in continuazione parole sporche, il mio nome sussurrato e versi che mi fanno impazzire ancora di più. All'improvviso il biondo allunga una mano tra i miei capelli verdi disordinati e li tira appena, dettando il movimento. È a questo punto che decido di togliere la mano dal suo membro e muovermi soltanto con la testa, per provocargli maggiore piacere cercando di arrivare fino in fondo.

Ma questo non basta, il piacere che gli sto provocando è tale da fargli decidere di assecondare il mio movimento con il suo bacino, spingendosi contro la mia gola sempre più in profondità, mentre io cerco di resistere alla sensazione di vomito. Non importa, voglio fare tutto per farlo stare bene.

<<Finalmente riesco a sbattere i testicoli contro il tuo mento, hai fatto progressi, eh Nerd?>> non rispondo, ma mantengo lo sguardo, sfidandolo.

Le spinte sono forti e decise, tanto da non darmi nemmeno un attimo di tregua e farmi produrre tanta saliva, proprio quello che ci voleva per prepararlo per il mio corpo.

Nemmeno io resisto più, il bisogno di sentirlo dentro di me si fa sempre più grande e il mio corpo non ce la fa più ad aspettare così tanto.

Mi stacco da lui, ma continuando a masturbarlo.

<<Kacchan, io- io non ce la faccio più. Fammi tuo Kacchan...>>

<<Non credo di aver capito bene, Nerd. Cosa vuoi che io faccia?>> sul suo volto compare un ghigno dei suoi. Stronzo, mi prende in giro per farmi aspettare e farmi soffrire.

<<Scopami, cazzo!>>

<<Mmh, così mi piaci, Izuku... così sporco...>>

Senza perdere tempo, si alza e si mette in ginocchio sul letto, spingendomi sul materasso e costringendomi a girarmi, senza che io possa fare o dire niente.

Mi fa mettere a novanta, spingendomi il viso sul materasso, mentre con le mani cattura i miei polsi, tenendoli poi in una sua mano dietro la mia schiena, bloccandomi in quel modo che mi piace da impazzire.

Dopo essere rimasto per qualche secondo ad ammirare i miei glutei allargati che mostrano la mia apertura rosea, mi sculaccia forte con la mano libera: <<Hai proprio un bel culetto, sai?>> dice, tra i miei gemiti, con un tono tra il soddisfatto e il malizioso e con la stessa mano, poi, allinea la sua virilità alla mia apertura, penetrandomi subito, prima inserendo solamente il glande, per poi spingersi completamente all'interno, gemendo rumorosamente.

L'urlo che esce dalla mia bocca è quasi straziante. Non ero ancora pronto a questa invasione prepotente, nonostante il suo membro e la mia apertura siano stati lubrificati a dovere. Sono sempre venti centimetri di Kacchan nel mio corpo...

Kacchan... dentro di me...

Dopo essere entrato completamente, si ferma per farmi abituare alla sua presenza.

<<Oi, stai bene?>> chiede preoccupato, <<Mmh- sei così stretto...>>

<<S-sì... ora sì... sto benissimo, Kacchan, mai stato meglio...>> dico convinto, anche se con le lacrime agli occhi per il dolore. È la verità, non sono mai stato meglio di così, era ciò che ho sempre desiderato, ciò che entrambi abbiamo sempre desiderato... sentirci così uniti.

Così, il biondo prende a muovere il bacino lentamente. Mi sento già meglio, il dolore pian piano sta passando lasciando spazio al solo piacere.

Sentire il suo membro percorrere lentamente le mie pareti strette e bollenti, affondando fino in profondità, mi sta mandando fuori di testa, non pensavo di poter essere così tanto sensibile a questa stimolazione.

È quando sente aumentare l'intensità dei miei gemiti che Kacchan capisce che sto davvero bene e decide quindi di aumentare il ritmo e la forza delle spinte, facendomi affondare sempre di più ogni volta il viso sul materasso.

<<Oi, alza la testa, voglio sentirti... voglio sentirti urlare il mio nome perché tutti devono sapere che sei mio...>>

Per andare ancora più in profondità, mi libera i polsi e si aggrappa ai miei fianchi con le sue mani bollenti.

<<Voglio lasciarti il segno delle mie dita, cazzo...>> riesce a dire tra un gemito e l'altro, gemiti che ormai riempiono la stanza da tanto, suono che è accompagnato anche da quello del suo bacino che sbatte contro i miei glutei.

Mi sento la testa così annebbiata da tutte queste sensazioni travolgenti: la presa di Kacchan sui miei fianchi, il suo movimento irregolare dentro di me...

Dopo una spinta più decisa e un'altra sculacciata, esce da me e si siede sul letto con le gambe aperte e la schiena poggiata al muro.

<<Vieni qui, Izuku... se vogliamo durare di più dobbiamo cambiare posizione ogni tanto. Vuoi cavalcarmi, mh? Che ne dici? Fammi vedere quanto sei bravo a saltare sul mio cazzo!>>

Accetto la sfida molto volentieri e senza dire nulla, semplicemente andando a mettermi a cavalcioni su di lui, allineo la sua virilità alla mia entrata, facendolo entrare di nuovo tutto in un solo colpo, questa volta senza dolore.

Ed è così che, facendo leva sulle mie gambe, lo cavalco cercando di farlo entrare sempre più a fondo. Le mie braccia attorno al suo collo, a stringerlo forte a me, mentre cerco disperatamente le sue labbra in modo disordinato, ingoiando nel frattempo l'uno i gemiti dell'altro, le sue mani possessive sui miei glutei ad aiutarmi nei movimenti.

L'unica cosa che riusciamo a fare in questo momento è gemere il nome dell'altro di continuo. Più che gemere quasi urlo, mentre calde lacrime scorrono sul mio viso dal troppo piacere. La stimolazione è troppa e le volontà di Kacchan si sono avverate: farmi piangere e urlare il suo nome dal piacere. E no, non lo implorerei mai di smettere.

<<Ho aspettato questo momento da sempre, Izuku- Ah! Non- non pensavo sarebbe mai arrivato... e invece eccoti qui- ngh- cazzo! ...su di me... mi sento così tuo, cazzo... così tuo! E tu sei dannatamente mio, solo mio...>>

<<Solo tuo, Kacchan e tu sei mio... per sempre...>>

Dopo un bacio bagnato, siamo costretti entrambi a staccare le labbra per far uscire i nostri gemiti più rumorosi, segno dell'avvicinarsi dell'orgasmo per entrambi.

Il mio membro dolorosamente duro trova attrito contro il suo addome ad ogni mio movimento su di lui. Per aumentare il piacere, il biondo prende in mano il mio membro e inizia a fare su e giù, coordinandosi ai miei movimenti. Non solo amo alla follia la mano del biondo che stringe violentemente il mio cazzo, ma amo ancora di più ogni centimetro di Kacchan che mi fotte e che allarga quella mia carne fin troppo stretta.

Dopo l'ultimo affondo, Kacchan mi impedisce di continuare, tenendomi lontano dal suo membro, ma mi prende in braccio in quella esatta posizione e mi fa stendere sul letto, lui sopra di me.

Ancora non vuole che entrambi veniamo, vuole ritardare l'orgasmo per godersi ancora un po' questo fantastico momento, così magico, colmo sia di attenzioni, preoccupazioni, ma anche di dolcezza, tenerezza... insieme alla nostra irrefrenabile voglia e parole sporche... è un misto di sesso e amore e io lo adoro da impazzire.

In ogni posizione assunta, Kacchan non ha mai smesso di studiarmi e di ascoltare l'intensità dei miei gemiti, in modo tale da cambiare angolazione ogni volta per trovare quella perfetta, per permettere al suo membro di colpire esattamente il punto che mi facesse impazzire.

È così che continuiamo a fare l'amore, io agganciato al suo corpo con gambe e braccia, le unghie a rigargli la schiena, mentre lui è tra le mie gambe a dettare il ritmo delle spinte, sempre più profonde e insistenti, mentre pianta i gomiti ai lati del mio viso per tenersi e con le mani mi accarezza il viso e i capelli.

Lo sguardo che mi rivolge adesso è di puro amore e dolcezza, uno sguardo tenero.

<<Kacchan...>>

<<Mh?>>

<<Io... ero vergine prima di questo momento, non sono mai arrivato a questo punto con Shoto, perché... perché ho sempre voluto che fossi tu a prenderti la mia verginità. Ho sempre voluto fossi tu il primo e l'unico...>> gli occhi mi si fanno lucidi insieme a quelli di Kacchan, dopo la mia confessione.

<<Io... non so che dire... anch'io lo ero prima di questo momento, per il tuo stesso motivo, dovevi essere tu e soltanto tu, nessun altro. Solamente... grazie, per avermi aspettato.>>

<<Avrei aspettato una vita intera pur di arrivare a questo momento...>>

Se prima eravamo felici, adesso lo siamo ancora di più, dopo aver scoperto che nessuno dei due si è mai concesso completamente a qualcun altro, semplicemente perché non erano le nostre persone. Io sono fatto per Kacchan e lui è fatto per me, il destino ci ha voluto tenere sempre uniti nonostante la separazione fisica ed entrambi abbiamo deciso di seguire questo destino, nonostante tutto. E il destino ci ha premiati, regalandoci l'un l'altro, completamente puri e immacolati per darci la possibilità di concederci all'altro con tutti noi stessi.

Ormai manca poco all'orgasmo, lo sentiamo entrambi: i sensi sono amplificati al massimo e i gemiti sono ancora più rumorosi, se possibile, con gli sguardi incatenati colmi del piacere più puro.

Così, con queste ultime forti e decise spinte, veniamo entrambi, gemendo i nostri nomi rumorosamente. Io tra i nostri addomi, sporcandoci entrambi, e lui dentro di me... ecco, questo è il paradiso, il vero paradiso.

Sentire gli spasmi del suo membro e poi il suo liquido caldo dentro di me mi fa impazzire, aumentando ancora di più il piacere.

<<Cazzo, Izuku... mi stai stritolando!>> dice fiero il biondo, con uno dei suoi sorrisetti, mentre i miei muscoli si stringono attorno al suo membro per l'orgasmo.

<<È colpa tua, Kacchan... Ecco la cosa che più mi fa impazzire al mondo: fare l'amore con te, sentirmi pieno di te...>> sorrido sulle sue labbra.

<<E io sentirmi accolto così da te... avere la sensazione dei nostri corpi uniti, è una cosa che non ha prezzo... poi, mi fai impazzire tu... Sei bellissimo, Izuku.>> mi accarezza i capelli e poi delicatamente il viso. E di nuovo cedo e lascio la possibilità alle mie lacrime di percorrere il mio viso, ancora una volta per la gioia immensa.

Rimaniamo ancora per molto in questo modo, lui dentro di me, mentre il liquido caldo e denso prende a colare lungo i miei glutei, ma non importa. Rimaniamo a guardarci e a coccolarci teneramente, tra sorrisi, carezze e dolci baci, beandoci di queste coccole post-sesso.

Alza leggermente il viso, il giusto per far sfiorare i nostri nasi, prima di dire delle parole che mai mi sarei aspettato da lui...

<<Ti amo, Izuku.>>

È in questo momento che il mio cervello esplode. Credo che continuo a piangere, mentre lo fisso, per un po' di minuti dopo aver perso qualsiasi funzionalità del corpo. La risata del biondo alla mia reazione e un suo pizzico sulla mia guancia mi fa ritornare alla realtà, realtà che ormai è praticamente uguale ai miei sogni.

È veramente così che mi sono sentito in questa nostra prima volta, amato. Sì, mi ha fottuto violentemente come se non ci fosse un domani, mi ha fatto urlare il suo nome senza tapparmi la bocca per evitare di farmi sentire dagli altri proprio per ascoltare il suo nome uscire dalla mia bocca sporca, ma mi sono sentito anche tanto amato, coccolato grazie alla premura di Kacchan nell'avermi preparato e nell'essere stato attento ad ogni mio cambio di emozione ed espressione.

<<Kacchan... ti amo anch'io!>> riesco finalmente a dire, dopo aver recuperato la funzionalità della parola e dopo aver tirato su con il naso.

Quasi mi sembrava impossibile, anche fino a pochi mesi fa, poter sentire pronunciare queste parole proprio da lui... dall'amore della mia vita. Ma a questo punto, posso dire che niente è impossibile...

Soprattutto adesso che stiamo insieme. Niente più sarà impossibile per noi, perché se siamo rimasti forti per tutto questo tempo da separati, d'ora in avanti da uniti saremo ancora più forti, anzi, invincibili.

Io e te.

Era la nostra promessa, Kacchan: "Supereremo tutti i problemi e vinceremo insieme".

Ora posso dire che questa promessa l'abbiamo mantenuta per davvero: "abbiamo superato tutti i problemi e abbiamo vinto...

...Insieme".

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Foto: kayoko_KTDK

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