Capitolo 34: 𝘐𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦 esiste, è sempre esistito e soprattutto esisterà

♒︎Ricordo che i ragazzi si trovano all'ultimo anno di liceo e sono maggiorenni!

Il giorno dopo mi sembra di svegliarmi in paradiso: Kacchan ancora tra le mie braccia non si è mosso nemmeno di un millimetro. Ha il naso premuto contro il mio collo, la testa nell'incavo tra la mia spalla e il collo e le mani calde sul mio corpo.

Ho tutto ciò che ho sempre desiderato tra le mie braccia. Mi sembra davvero di star sognando... Posso percepire il suo calore su tutto il mio corpo e questo mi fa sentire così vivo.

La sensazione più bella di tutte è quella del contatto della nostra pelle completamente nuda, non c'è niente di niente a separarci, ci sono solo i nostri corpi nudi uniti in un tenero abbraccio.

Dorme ancora e io ne approfitto per ammirare la sua bellezza: con una mano gli accarezzo piano quei capelli biondi che sono morbidissimi, con l'altra sfioro delicatamente il suo viso stranamente rilassato, mentre il suo respiro caldo si infrange contro il mio collo.

Mi posiziono meglio, accogliendo Kacchan completamente tra le mie gambe, facendo entrare in contatto le nostre intimità, così posso abbracciarlo e stringerlo più forte.

Così è come se lo tenessi al sicuro tra le mie braccia, senza permettergli più di scappare, senza più permettergli di andare via da me.

Mi sento il ragazzo più felice del mondo in questo momento, vorrei rimanere così per sempre. Vorrei anche poter tornare indietro nel tempo e dire al me stesso di allora di non preoccuparsi, perché dei momenti felici sarebbero arrivati, soprattutto con la persona che ho sempre voluto accanto a me.

<<Mmh...>> piccoli lamenti escono dalle labbra del biondo.

<<Shh Kacchan... va tutto bene... sei al sicuro... siamo al sicuro.>> lo calmo cullandolo e coccolandolo tra le mie braccia, poggiando la testa sulla sua.

Ma dai suoi movimenti capisco che si è svegliato. Un po' ci rimango male, avrei voluto stare così ancora un po', godermi ancora quegli attimi di sicurezza, di certezza sul nostro rapporto...

<<Mh, Deku?>> sussurra appena.

Apre leggermente gli occhi e, realizzando il tutto, li spalanca, alzandosi da me.

<<Kacchan->> lo guardo dal basso, un po' intristito.

E se ci ripensasse? Se si pentisse di tutto questo? Se non è sicuro di noi?

Un attimo di silenzio in cui i nostri occhi rimangono ancorati, i suoi spalancati e i miei ancora tristi.

Allungo le braccia verso di lui.

<<Vieni qui, Kacchan...>>

Assottiglia le labbra premendole l'una contro l'altra, come se fosse intimorito, o pensieroso, o avesse paura di farmi del male.

<<Vieni.>> i miei occhi supplichevoli.

E infine cede, senza dire una parola. Si abbassa, ritornando tra le mie braccia, poggiando la testa sul mio petto e incastrando il bacino tra le mie gambe.

E insieme a lui cedo anch'io, con lacrime di gioia, lacrime che escono per essermi rilassato dopo una grande tensione, paura di essere rifiutato di nuovo e di dover ricominciare tutto da capo... invece no, questo momento sa di nuovo inizio per me e per lui, ma questa volta nel verso giusto, la strada che va verso il noi vero e proprio.

<<Abbiamo scopato l'altra sera?>>

<<No, ci siamo fermati ai preliminari...>>

<<Bene, allora questa volta mi ricordo tutto... sai, non vorrei essere ubriaco la nostra prima volta completa, vorrei ricordarmi ogni istante e ogni tua espressione o parola... anche se ieri sera è stato tutto fottutamente fantastico.>>

Cedo davvero.

<<Kacchan->> il suo nome rotto in un singhiozzo, tutto per un'immensa gioia.

<<Oi, Deku...>> il biondo si alza leggermente da me per potermi guardare in volto.

Capendo che sto piangendo per la felicità, abbozza un sorriso, asciugandomi delicatamente le lacrime con i pollici.

<<Quelle comparse sono state brave, eh? Hanno organizzato quella festa solo per permetterci di arrivare a questo momento...>>

Non riesco a parlare, non riesco a esprimermi, anzi, l'unico modo che ho per farlo adesso è piangere e questo mi sta riuscendo davvero bene.

<<La smetti di piangere, Nerd? Penso sia arrivato il momento adatto per chiarirci una volta e per tutte... e per ricominciare come si deve, ma se non la smetti di piangere è impossibile.>> sorride.

<<È- è che- ... Kacchan, non ci credo, mi sembra surreale tutto questo...>>

<<Shh basta piangere, voglio sentire tutto quello che hai da dire su di me e lo stesso farò anch'io...>> il biondo si alza definitivamente da me, prendendo un cuscino e poggiandolo alla testiera del letto, appoggiandosi sopra in modo da stare seduto comodo sul letto. Mi invita a sedermi sulle sue gambe a cavalcioni e non me lo faccio ripetere due volte.

Braccia attorno al suo collo, mani agganciate alla sua schiena come se fosse un qualcosa che non vorrei mai più lasciare andare, fronte contro fronte, nasi che si sfiorano, cuori uniti che battono all'unisono, glutei sulle sue cosce, intimità perfettamente incastrate, cosce attorno al suo bacino e le sue mani ad avvolgermi strette i fianchi.

I nostri corpi incatenati sembrano fatti l'uno per l'altro, stretti in un abbraccio che questa volta, giuro, durerà per sempre.

Punta i suoi occhi nei miei, deciso, senza esitazione.

<<Sai quant'è difficile per me dire queste cose sdolcinate e cazzate varie, lo sai benissimo più di chiunque altro, sei l'unico che mi conosce a fondo, l'unico che sa apprezzarmi davvero per quello che sono, sei tu l'unico che mi conosce, mi apprezza, mi stima e ha fiducia in me più di quanto lo faccia e ne abbia io stesso. Sei unico... in tutto. Nonostante tutto non te ne sei mai andato, non mi hai mai abbandonato, mi hai sempre teso la mano. Hai continuato a rincorrermi e a cercarmi nonostante la distanza, nonostante la separazione e nonostante ti trattassi una merda perché ci tieni davvero a me. Me lo stai dimostrato da quando siamo nati e hai continuato a dimostrarmelo da quando hai messo piede qui dentro.>>

Sospira, poi continua.

<<Io non so cosa ci trovi in me, ho tutte le caratteristiche negative possibili e immaginabili, tu non meriti una persona come me al tuo fianco, ma tu sei stato in grado di andare oltre tutte queste cose, di vedere anche la parte più nascosta e debole di me che ho sempre avuto paura di mostrare agli altri, ho sempre avuto paura di mostrare le mie debolezze. Da quando ho manifestato il quirk, tutti quanti non hanno fatto altro che elogiarmi gonfiando il mio ego, credevo davvero di essere il migliore di tutti. Quando invece tu non l'hai manifestato, mi sono sentito quasi tradito, come se tu non volessi percorrere la strada per diventare eroe con me. Ero un bambino, non potevo capire tutto questo, né potevo dare il vero peso alle parole o alle azioni. Ho pensato allora che tu non fossi degno di essere mio amico, perché non saresti stato in grado di mantenere la promessa che ci siamo fatti da piccoli.>>

Abbassa lo sguardo, rattristito.

<<Da lì ho iniziato a maltrattarti, considerando me forte, come tutti mi facevano credere in continuazione, e te debole. Ma più e più volte tu hai dimostrato negli anni di essere forte, anzi, fortissimo, e che il vero debole tra i due sono sempre stato io. Anche il fatto che nonostante tu non abbia un quirk sia riuscito ad entrare alla Yuei ha dimostrato ancora una volta la tua forza smisurata. Ormai avevo impressa nella mente l'idea di essere superiore a tutti, quindi dovevo comportarmi continuamente da tale senza mostrare mai le mie debolezze e insicurezze e questo ha contribuito a costruire il mio carattere. Ma così come ha costruito il mio carattere, mi ha anche sgretolato dall'interno, facendomi crescere con l'impossibilità di fare un passo falso, di cedere, di cadere... e morivo dentro pian piano, non potendo sfogare.>>

Rialza lo sguardo, puntando i rubini, ormai lucidi, nei miei occhi.

<<Crescendo, ho capito che tu sei sempre stato in grado di leggermi dentro, di accogliere e di accettare anche questo mio lato debole, senza che ti pesasse, ma volendomi bene e ammirandomi in ogni aspetto. E questo ha contribuito a renderti forte. Ormai avevo una "reputazione" del cazzo da mantenere e per questo ho continuato a trattarti male, ma quel giorno in cui mi hai informato del tuo trasferimento mi si è spezzato il cuore a metà. Anche lì ho dovuto fingere davanti agli altri, mostrando il mio disinteresse, quando in realtà dentro mi sentivo perso: stavo perdendo l'unica persona al mondo capace di comprendermi e l'unica che mi conosceva davvero. Non potevo farci nulla, così come te, e sono andato avanti. Poi ci siamo seguiti sui social e questo mi ha fatto sentire più sollevato, in quanto potevo sentirmi più vicino a te in qualche modo. Sono sempre stato orgoglioso e non ho mai voluto ammettere a me stesso ciò che provavo per te, ma un giorno, dopo vari episodi, tra cui diversi incubi, ho capito che ciò che volevo davvero era rivederti e farmi perdonare per tutto ciò che ho fatto. Non sapevo come sarebbe successo, ma ero sicuro che in qualche modo ci saremmo rincontrati.>>

Fa sfiorare piano le punte dei nostri nasi, poi abbassa di nuovo lo sguardo ma questa volta sulle mie labbra, senza allontanarsi.

<<Mi è caduto il mondo addosso quando ho visto che stavi con Bastardo a metà, pensavo di averti perso di nuovo nonostante non ti avessi recuperato ancora, ma poi il destino ha voluto che le nostre strade si riunissero e quindi eccoti qui non solo nella mia scuola, ma anche nella mia camera... sono rimasto scioccato quando ti ho visto, non me lo sarei mai aspettato, ma evidentemente il nostro legame è più forte di tutto e tutti ed è in grado di superare qualsiasi cosa. Tra noi è successo quello che è successo, abbiamo litigato, ci siamo abbracciati, abbiamo litigato di nuovo, ci siamo baciati, abbiamo quasi fatto l'amore più volte e abbiamo litigato e litigato ancora, ma tutto ciò ci è servito per comprendere la profondità del nostro legame, la voglia di stare insieme, nonostante le incomprensioni, nonostante tutto. Nel nostro insolito modo, con non poche difficoltà, ci siamo chiariti e adesso siamo qui nel mio letto, nudi ad abbracciarci, perché è quello che abbiamo sempre desiderato ed è quello che vogliamo per il resto della nostra vita...>>

Ritorna a guardarmi, sorridendo dolcemente appena, poi si incupisce di nuovo.

<<Nonostante ciò, mi sento giorno per giorno uno schifo. Non riuscirò mai a perdonarmi per tutto ciò che ti ho fatto. Ti ho spento giorno dopo giorno senza rendermene conto, ma da quando ho realizzato tutto ciò non sono più stato in grado di stare in pace con me stesso. Non riuscivo più a guardarti allo stesso modo, né capivo perché continuavi a stare dietro ad uno come me, per questo ho avuto paura in tutto questo tempo che abbiamo trascorso insieme, avevo paura ogni volta di farti del male, di sembrare un mostro per te, non volevo continuare a farti soffrire... ma allo stesso tempo non riuscivo e non riesco a rinunciare a te. C'è qualcosa che ci lega nonostante tutto...>>

Mi stringe con più forza a sé, tremolante quasi.

<<Io... io ti chiedo scusa, Izuku, scusa per tutto quanto. Lo so, è poco, ma con piccoli gesti ti ho già dimostrato quanto io tenga a te e vorrei che tu mi permettessi di dimostrartelo quotidianamente, per sempre. Voglio vederti felice ed essere felice con te. Farò in modo di farti recuperare l'autostima, farò in modo che tu creda in te stesso al cento per cento e che tu abbia fiducia in me. Ti farò capire che non sei mai stato una nullità, vali tanto, ma la cosa più importante è che tu vali per me... tu esisti e sei la persona più importante della mia vita, l'amore della mia vita...>>

Ed è qui, dopo questo immenso discorso di scuse, dopo queste ultime inaspettate e bellissime parole, che entrambi cediamo, lui per la prima volta e io di nuovo, in un pianto di liberazione e sfogo, come se ci fossimo tolti dalle spalle l'immenso carico che ci siamo portati dietro per anni e anni tra lontananza e litigi.

E adesso ci sentiamo liberi, liberi di ricominciare nel modo giusto mano nella mano, percorrendo la stessa strada che è formata dalla nostra vita insieme.

<<Kacchan io- io non so cosa dire... mi hai lasciato senza parole...>> dico a stento tra un singhiozzo e un altro.

<<Non c'è bisogno che tu dica nulla, tu hai sempre fatto tanto per me, adesso era il mio momento di chiederti scusa.>> mi sussurra sulle labbra.

<<No, devo dirti qualcosa anch'io perché ho sempre voluto dirtelo... Voglio iniziare dicendo che non ho mai avuto paura di te né ho mai pensato tu fossi un mostro, per me sei sempre stato il mio "fantastico Kacchan", la persona che avrei voluto avere accanto per il resto della mia vita. Dopo la separazione ho sofferto da morire, solo mamma può sapere quanto sono stato male. Ho cercato di distrarmi e di provarci con altre persone, ma queste persone non sono mai state in grado di soddisfarmi a pieno, semplicemente non erano te. Tu eri e sei l'unico in grado di farmi sentire completo, tutto ciò che mi serve per stare bene.>>

Mi allontano leggermente da lui il giusto per potergli accarezzare dolcemente una guancia bagnata dalle lacrime.

<<Non avrei mai potuto sapere che ti avrei rincontrato, ma dentro di me sentivo che c'era qualcosa che ci legava, qualcosa che ci faceva sentire uniti anche da lontano, io sentivo che prima o poi in qualche modo ci saremmo rivisti. A me non importava quando, avrei potuto aspettare anche una vita intera pur di rivederti. È per questo che ho lasciato Shoto, sono sempre stato convinto che la mia anima gemella fossi tu e basta.>>

Gli prendo il viso tra le mani, accarezzandolo delicatamente, mantenendo sempre il contatto tra le nostre fronti.

<<Ho letto di una leggenda, la leggenda del filo rosso: narra di un filo rosso invisibile che lega due anime fin dalla loro nascita. Le persone unite da esso sono destinate a stare insieme, a rincontrarsi se le circostanze le allontanano, non importa il tempo che dovrà passare e la distanza da percorrere. Il filo rosso è lunghissimo e fortissimo e non si spezza mai, per volere dello stesso destino. Ecco... quando l'ho letta ho pensato a noi due. Mi sentivo così, legato a te in modo indissolubile e incondizionato. E oggi questa leggenda si è dimostrata essere veritiera... il nostro filo rosso che ci tiene uniti fin da quando siamo nati era forte, poi si è sfilacciato per ciò che è successo ma mai rotto, mai. Ci ha sempre tenuti uniti saldamente nonostante fosse molto fragile e col tempo quel filo si è ricostruito, sicuramente non perfetto e immacolato com'era all'inizio, ha qualche imperfezione, ma è tornato più forte di prima a tenerci uniti e vicini, questa volta per sempre. Ecco, Kacchan, io ci voglio riprovare seriamente con te, voglio essere qualcosa in più per te, non più semplici amici...>>

<<Adesso sei tu che mi lasci senza parole, stupido Nerd...>> Kacchan con le lacrime agli occhi mi guarda innamorato, <<Questa leggenda del filo rosso sembra scritta apposta per noi, non ci credo... eppure è così vera. Anch'io mi sono sempre sentito così, legato e te, come hai detto, in modo indissolubile e incondizionato, e ho provato le tue stesse cose... questo dimostra la veridicità della leggenda. Sei sempre stato qualcosa in più per me di un semplice amico, nonostante tutto sei sempre stato il mio migliore amico, ma da quando hai messo piede in camera mia non ho potuto più definirti tale... insomma, due amici non si abbracciano così, non si baciano e non fanno sesso... sei passato al ruolo di mio amante e adesso... adesso sei il mio ragazzo, Izuku.>>

Kacchan non sta facendo altro che sorprendermi parola per parola, sguardo dopo sguardo e lacrima dopo lacrima.

La nostra nuova promessa è quella di continuare il resto della nostra vita insieme e io non posso che essere più felice di così. Finalmente dopo anni e anni di sofferenza sono riuscito a ottenere ciò che ho sempre voluto e cioè avere Kacchan al mio fianco.

I nostri corpi sono ancora incatenati, stretti in un abbraccio che durerà in eterno. I nostri cuori che battono forte l'uno contro l'altro mi fa ricordare quanto io mi senta vivo in questo momento, come se tutto ciò che ho passato possa essere guarito semplicemente grazie al calore delle sue mani sulla mia pelle, al suono del suo cuore e al suo sguardo innamorato puntato nei miei occhi.

Sei stato il mio dolore Kacchan, ma adesso sei la mia cura.

L'unico in grado di tirarmi fuori dal buco nero in cui tu stesso mi avevi gettato.

E adesso sei questo, la mia cura e la mia luce.

Il mio futuro, il nostro futuro.

Ma le parole hanno avuto abbastanza spazio, adesso è ora di lasciar parlare i fatti...

E così, piangendo ancora di gioia e sorridendo sulle sue labbra, lo bacio lentamente, trascinandolo in un lungo bacio colmo di amore e passione, assaporando le labbra dell'altro e facendo danzare le nostre lingue, senza staccarci mai nemmeno per riprendere fiato.

Adesso posso finalmente dire che "Insieme" esiste, è sempre esistito e soprattutto esisterà.


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Foto: tinogeb / kayoko_KTDK

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