Capitolo 21: La stessa scuola di...

Settimane, mesi passano e con essi i miei studi si intensificano sempre di più.

Voglio superare il test di ammissione alla UA a qualsiasi costo, non importa se devo sacrificare anche il sonno. È vero, non ne avrei così tanto bisogno, visto che sono stato sempre costante a scuola e ho avuto sempre ottimi voti. Anche mamma e Shoto stanno cercando di farmi calmare un po' e distogliermi il più possibile per non farmi impazzire, ma è più forte di me: anche se non posso seguire il corso per eroi, almeno voglio poter studiare nella scuola che ho sempre desiderato.

Il giorno del test di ammissione arriva presto e, nonostante la mia folle e intensa preparazione, non mi sento pronto.

Mi alzo dal letto in seguito al suono della sveglia, inutile, visto che non ho assolutamente chiuso occhio. Vado in bagno a sciacquarmi il viso e specchiandomi noto un aspetto orribile: capelli più a caso del solito, occhiaie e sguardo tra stanco ed agitato, con le mani tremanti per l'ansia. Mi faccio una doccia e mi preparo, per poi scendere lentamente le scale per andare a fare colazione, cercando di rimanere in piedi mantenendomi alla ringhiera.

L'assenza di sonno si fa sentire e come.

La troppa luce della cucina mi fa socchiudere gli occhi per non accecarmi, per poi farmeli stropicciare con le mani.

<<Buongiorno mam->>

<<Tesoro! Guarda chi è venuto a darti un sostegno morale!>> mia madre mi accoglie in cucina con un sorriso più luminoso del sole, infondendomi così più coraggio.

Seguo con l'unico occhio semi aperto il suo braccio ad indicare qualcosa, mentre l'altro continuo a stropicciarlo con la mano.

La pupilla si allarga per accogliere quella meravigliosa figura davanti a me, dagli occhi eterocromatici così come i capelli, a sorridermi radioso con le braccia aperte.

<<Shoto!>> mi fiondo tra le sue braccia gettandogli le braccia al collo e stringendolo forte.

<<Hey! Ho pensato che avessi bisogno di un po' di supporto e quindi eccomi qui, ti accompagno a scuola e aspetto lì finché non finisci il test, okay?>>

<<Grazie Shoto...!>> gli sussurro dolcemente mentre mi stringe forte tra le sue braccia.

È ancora abbastanza presto e per questo motivo ne approfitto a fare colazione con calma, insieme a Shoto. Mamma mi ha preparato una ricca colazione, dicendomi che avrebbe aiutato il mio cervello ad essere super attivo. Mentre mangiamo, lei ci tiene compagnia, scambiando quattro chiacchiere per smorzare la tensione che non mi ha mai abbandonato.

Una volta terminata la colazione e aver lavato i denti, prima di uscire saluto mia mamma che mi augura buona fortuna, dandomi un bacio sulla guancia. Anche lei è in evidente agitazione, lo si vede dagli occhi pieni di emozione e dall'euforia che sprizza da tutti i pori.

Così, io e Shoto ci incamminiamo verso la scuola, con le mani intrecciate.

<<Grazie per essere venuto, ma non dovevi! Saresti potuto rimanere a casa a riposare e->>

<<Ma non pensarlo nemmeno, non rinuncio a stare con te per il riposo! Ci hanno dato questa giornata libera a scuola proprio per permettere a tutto l'edificio di accogliere i vari studenti che devono affrontare il test di ammissione, non vedrai altri studenti al di fuori di questi. Quindi, sia i miei compagni di classe, sia quelli delle altre sezioni, non ci sono... chi è rimasto ai dormitori, chi ne ha approfittato a tornare a casa come me.>>

Quindi... non c'è possibilità di incontrare ragazzi che già frequentano la UA, non c'è la possibilità di incontrare....

Dopo una brevissima pausa, Shoto riprende parola e durante tutto il tragitto mi descrive i professori che saranno impegnati durante il nostro test, il preside, e mi fa una piccola panoramica dell'intero edificio scolastico, per iniziare a farmi ambientare.

Una volta arrivati a scuola, ci fermiamo davanti all'ingresso, dove mi perdo ad ammirare con gli occhi che brillano quell'edificio che ho sempre sognato.

<<È... è fantastica! Non immagini da quanto aspettavo questo momento!>>

Shoto mi sorride e si riavvicina a me, mi accarezza una guancia.

<<Non credo di poter entrare, perché hanno detto esplicitamente di non venire in questo giorno, quindi ti aspetterò qui, va bene? Intanto tienimi sempre aggiornato. Sono sicuro che andrà benissimo.>> mi accarezza la guancia col pollice, mentre le altre dita le infila delicatamente nei miei capelli alla base del collo, gli occhi eterocromi fissi nei miei.

Annuisco e lo bacio dolcemente, prima di allontanarmi da lui ed entrare nella scuola.

Con i vari cartelli e con la descrizione di Shoto, riesco a raggiungere l'ingresso dove trovo tantissimi ragazzi che sono lì per il mio stesso motivo. Sulle pareti trovo numerosi fogli attaccati: sono gli elenchi di tutti gli studenti che oggi devono sostenere il test e questi elenchi sono divisi in base all'indirizzo scelto e all'anno di ammissione, quindi o il primo, o il secondo o il terzo.

Cercando l'indirizzo di medicina e ♒︎ il mio anno, vado alla ricerca del mio nome. Una volta trovato, raggiungo l'aula indicata sul foglio in cui si svolgerà il test.

Ormai manca poco per l'inizio e quindi prendo posto in un banco: non riesco nemmeno a rivolgere la parola a qualcuno tanto dell'ansia, ma neanche gli altri studenti sono da meno, infatti ognuno è in silenzio a ripassare qualcosa, altrettanto colmi di ansia.

Prima dell'inizio del test, una piccola, strana figura entra in aula, sgrano gli occhi sorpreso: un topo vestito distintamente e con un sorriso sulle labbra? No... direi un sorriso stampato sul muso, sventola piano la zampa in aria, accogliendoci calorosamente.

<<Cari studenti! Io sono il preside di questa scuola e ci tenevo a darvi la mia più sincera buona fortuna per questo test! Quello che mi auguro è di vedervi tutti qui tra qualche mese, all'inizio del nuovo anno scolastico, per questo mettetecela tutta!>>

Di certo nel nostro mondo non dovrei più sorprendermi, ma vedere un topo come preside... non so, sembra divertente.

Dopo il suo augurio, sui nostri volti compaiono mezzi sorrisi, pur sempre colmi d'ansia, ma ho apprezzato molto la sua accoglienza.

La sua uscita è seguita dall'ingresso di due professori che... non ci posso credere! Sono gli Hero Eraserhead e Midnight!

Cerco di contenere la mia solita euforia da fan numero uno di tutti gli Hero tappandomi involontariamente la bocca con una mano, mentre dai miei occhi traspare tutta la felicità e l'eccitazione del mondo nel vederli.

I due Pro Hero, nel loro ruolo di professori della UA, si presentano e ci accolgono nella scuola. Ci illustrano lo svolgimento e ci indicano la durata del test di ammissione. Dopo averci distribuito i fogli, fanno partire lo scorrere delle due ore disponibili e ci augurano un "in bocca al lupo".

In quel momento rimuovo dalla mia mente il fatto di avere davanti due Pro Hero e di essere alla UA per concentrarmi unicamente sulle domande.

Allo scadere delle due ore, i professori ci fanno fermare e passano tra i banchi per recuperare i fogli, annunciandoci infine, prima di permetterci di uscire, che i risultati e l'eventuale classe, verranno indicati in una mail che arriverà entro un paio di settimane.

Così, prendo le mie cose e il mio zaino giallo ed esco dall'aula, molto più rilassato. I muscoli finalmente non sono più in tensione, ho smesso di tremare e l'ansia si è calmata, mentre un sorriso spontaneo è comparso sul mio viso, ancora più stanco di prima, con un mal di testa fortissimo, ma soddisfatto.

Alcuni ragazzi escono con me, altri rimangono a parlottare e a discutere del test. L'unica cosa che io voglio fare, invece, è raggiungere Shoto.

Se verrò ammesso in questa scuola, significa che potrò percorrere lo stesso cammino che percorre Lui, potrò calpestare lo stesso terreno, potrò avere una camera nel dormitorio della scuola e dormire sotto il suo stesso tetto... potrei... potrei finalmente incontrarlo, rivederlo, dopo anni.

Se verrò ammesso in questa scuola, tra qualche mese potrò riaverlo nella mia vita... sembra... strano? Non lo so, come se ci fosse qualcosa tra noi che in realtà non ci ha mai fatto separare davvero... qualcosa più forte di tutto.

<<Izuku!>> una voce familiare mi desta dai miei pensieri.

<<Shoto!>> corro ad abbracciarlo, un leggero bacio sulle labbra.

<<Allora, com'è andata?>>

<<Benissimo! Mi è sembrato molto facile in realtà, ho risposto a tutto! Speriamo che sia andato davvero bene... ho comunque un po' di ansia, sai desidero tanto venire a studiare in questa scuola...>>

<<E ce la farai, io ne sono certo! Ovviamente per te è stato facile perché hai studiato come un pazzo, ma adesso puoi sicuramente rilassarti e non pensare ad altro. I risultati?>>

<<Per e-mail entro due settimane. Non credevo ci fossero i più famosi Pro Hero come professori qui!>>

<<Oh sì, non ti ho raccontato questo particolare? In realtà noi abbiamo anche All Might come professore.>>

<<COSA?! E TU ME LO DICI SOLO ORA?>> ecco che riprendo ad agitarmi e a impazzire, per la felicità questa volta. Shoto ride alla mia reazione.

<<È che mi è proprio sfuggito di mente, non penso alla scuola quando sono con te.>>

<<Quindi vuol dire che se verrò ammesso potrò conoscerlo?>>

<<Già, proprio così.>>

Rimango a guardare Shoto con gli occhi che brillano per l'idea di poter incontrare il mio eroe preferito dal vivo, incantandomi.

Shoto continua a ridere per il mio modo di fare e mi sventola una mano davanti agli occhi per farmi riprendere.

<<Che ne dici di trascorrere il resto della giornata insieme?>>

<<Ma certo!>>

La giornata procede tranquilla, soprattutto dopo aver affrontato questo piccolo ostacolo, e spensierata grazie alla compagnia del mio ragazzo. Torniamo a casa mia per pranzare, mamma mi ha aspettato entusiasta per sapere com'è andato il test e così durante il pasto le racconto nei dettagli la mattinata. Dopo pranzo, mamma esce per tornare al lavoro e quindi rimaniamo io e Shoto soli.

Ne approfittiamo per rilassarci sul mio letto, lui disteso supino e io con la testa sul suo petto.

<<Potremo stare insieme per molto più tempo quando verrai nella mia scuola.>>

<<Non vedo l'ora!>>

Allungo una mano sul suo viso e gli accarezzo una guancia, mentre lo faccio voltare delicatamente nella mia direzione per baciarlo. Shoto prende a baciarmi con trasporto e non riesco a resistere a quel momento. Mi metto a cavalcioni su di lui, senza smettere mai di far toccare le nostre labbra e intrecciare le nostre lingue. Mi accarezza la schiena da sotto la maglia, mentre io i suoi addominali.

Non siamo mai andati oltre a dei semplici preliminari... neanche con la bocca in realtà, ma va bene così. Per ora ci basta questo. E adesso già sappiamo che siamo proiettati verso quella direzione, senza neanche parlare, senza neanche guardarci, basta sentire il richiamo dei nostri corpi.

-

I giorni passano in fretta e così aumenta anche man mano l'ansia per l'arrivo dell'attesissima mail. Manca poco allo scadere delle due settimane di tempo e questo fa sì che io sia costantemente attaccato al cellulare e quando possibile al computer, ad aggiornare l'applicazione della posta.

Ogni secondo i miei occhi sono puntati sul cellulare, ma niente di niente.

Eppure, giornate intere passate a controllare e quand'è che dal mio cellulare sento provenire un suono che fa riferimento alla notifica delle mail? Proprio mentre sto lavando i denti prima di andare a dormire, con ancora in bocca la schiuma del dentifricio e lo spazzolino. Per prendere il cellulare di fretta e furia, faccio cadere lo spazzolino dalla mano e lo sblocco, rivelando la mail: Liceo Yuei.

Non la apro, ma esco dal bagno correndo verso la camera da letto di mia madre, con la bocca tutta bianca che a breve inizierà a bruciare per la menta.

<<Mamma, mamma! È arrivata la mail!>> dico velocemente, ingoiando intanto parte della schiuma del dentifricio prima che mi strozzi. Mia mamma si alza di scatto dal letto e viene verso di me, senza dire una parola, affacciandosi sullo schermo.

<<Dai Izuku, aprila!>> lei più agitata di me.

Basta un clic sulla mail.

"AMMESSO. SEZIONE 2-A DEL CORSO DI MEDICINA."

Queste parole che per poco non mi fanno prendere un infarto sono scritte ben in evidenza proprio al centro della mail, al centro di un testo.

Gli occhi e le ginocchia non reggono. Inizio a piangere sulla spalla di mia mamma per la gioia urlando la parola "ammesso", con tanto di bocca che ormai brucia, mentre lei con tutte le sue forze mi sorregge per evitare di farmi cadere in ginocchio a terra e mi abbraccia forte, piangendo anche lei dalla gioia, continuando a ripetere cose come che è contentissima per me, che è orgogliosa e fiera di avere un figlio come me e che diventerò un medico eccezionale.

<<Oh tesoro mio, non puoi proprio immaginare quanto stai rendendo orgogliosa la tua mamma di te! Mi stai dando soddisfazioni una dopo l'altra! Sei il figlio che ogni madre vorrebbe e mi sento così fortunata ad averti! Ti voglio bene tesoro!>> mi dice tra le lacrime stringendomi.

<<Anch'io mamma!>> riesco solo a dire, tra un singhiozzo e un altro per il pianto, mentre ormai il dentifricio sulle mie labbra si è mischiato anche alle lacrime che copiose scorrono dai miei occhi.

Solo dopo esserci ripresi entrambi leggiamo più attentamente il contenuto: c'è scritto l'orario delle lezioni, tutte le materie che studierò con programmi annessi, libri che devo comprare, in più c'è anche scritto che a partire dal nuovo anno scolastico dovrò trasferirmi nel dormitorio della scuola, dove mi sarà assegnata una stanza condivisa con qualche altro studente. C'è quindi scritto di portare con sé tutto l'occorrente per il trasferimento, anche se nel fine settimana o comunque quando vogliamo, chiedendo un permesso, possiamo ritornare a casa. È spiegato anche come fare il trasferimento da una scuola all'altra e quali sono tutti i documenti da presentare.

Oltre a tutto ciò, è anche indicato il punteggio che ho raggiunto nel test e... Ho avuto il massimo! C'è una nota con scritto che sono stato lo studente ad aver raggiunto il più alto punteggio!

<<Beh, non poteva essere altrimenti dopo aver studiato come un matto, no?>> ride mia mamma, felice anche per quel traguardo.

E così, stanchi perché si è fatto davvero tardi, ci mettiamo a letto felici. Io ovviamente dopo aver finalmente finito di lavare i denti.

Prima di addormentarmi, chiamo Shoto per annunciargli la bellissima notizia e dalla sua voce posso percepire l'enorme gioia e felicità provata per questa novità, anche se per lui era scontato l'avessi passato.

"Domani dobbiamo festeggiare come si deve, ti va?" mi dice in un tono leggermente malizioso.

<<Mmh sì certo che mi va!>> rispondo a dovere.

Ci diamo la buonanotte e poi blocco il cellulare, lasciandolo sul comodino.

Ancora non posso crederci che frequenterò la scuola che ho sempre desiderato, anche se non con la veste da futuro eroe, o meglio non da eroe con un quirk.

Chiudo gli occhi con il sorriso stampato sul volto, sincero.

Potrò frequentare la stessa scuola di... potrò...

Il sonno inizia a prendere il sopravvento.

...finalmente ti rivedrò... in qualche modo...

E tu... cosa proverai quando mi rivedrai... Kacchan?

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