Capitolo 17: Siamo di più, molto di più

Bakugo's POV

Come ogni fottuto giorno, ogni fottuto secondo, anche in questo preciso istante una furia rossa mi si butta addosso improvvisamente cingendomi il collo con un braccio.

<<Bakubro! Siccome è venerdì e domani non c'è scuola, gli altri della classe stavano organizzando di fare un'uscita tutti quanti insieme, che ne dici?>>

<<Capelli di me->>

<<Dai Bakubro! Non dire di no! Okay allora verrai anche tu, io, Sero e Kaminari passeremo da te questa sera alle 20 e poi andremo insieme!>> e mentre mi urla nelle orecchie, si volta verso di me e mi rivolge un sorriso da squalo enorme.

Non ho modo di rifiutarmi, né la voglia in realtà. Mi hanno sempre trascinato in tutte le loro bravate, che sia la BakuSquad o uscite varie.

Ed è mentre Capelli di merda continua a urlarmi con tanto entusiasmo cose nelle orecchie che nemmeno ascolto più, che Bastardo a metà si mette lì impalato davanti a noi ad osservarci con la sua solita espressione... se così si può definire, visto che è sempre indecifrabile.

<<Todoroki, vieni anche tu questa sera?>> sorride al Mezzo Mezzo.

<<No, ho già un impegno per questa sera.>> solito tono monotono.

<<Ohohoh! E di che impegno si tratta? Parla, su!>> ecco che spunta fuori dal nulla anche Pikachu, come se non bastassero già le rotture, a guardare malizioso Doppia faccetta.

<<Devo uscire con un ragazzo.>> ammette con tanta trasparenza... anche a lui piacciono i ragazzi?

La bocca di Denti da squalo e quella di Pikachu si spalancano così come i loro occhi e rimangono in silenzio per un attimo.

Anch'io rimango lievemente sorpreso, il mio sguardo si assottiglia scrutando il Bastardo a metà per bene. Non pensavo che lui fosse tipo da queste cose, non pensavo che uno come lui avesse voglia di vivere una relazione. Lo vedo piuttosto apatico e privo di emozioni, e invece...

<<Chi è?>> dicono in coro Capelli di merda e Pikachu, spostandosi entrambi davanti al Mezzo Mezzo, attenti a non perdere nemmeno una parola di quello che dice.

<<Non è di questa scuola, non lo conoscete.>> dice semplicemente, senza scomporsi.

Non è di questa scuola...

<<Beh faccelo conoscere allora!>> dice curioso Capelli di merda.

<<Sì... magari più in là.>>

<<Hai una sua foto?>> chiede Pikachu.

Nemmeno il tempo di farlo rispondere che il professore rientra in classe dopo la ricreazione, ordinandoci di riprendere posto immediatamente.

Non saprò mai di chi si tratta... eppure c'è qualcosa che non va. Ho una strana sensazione nello stomaco, nata immediatamente dopo le sue parole, che non mi fa stare tranquillo...

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Midoriya's POV

Del tempo è passato da quel giorno in cui... beh... ci stavamo per baciare. Inutile dire che ogni giorno che passa sono sempre più felice, sia per me stesso ma anche per quello che si sta creando tra me e Shoto.

Ci vediamo ogni sera per andare a correre, non oltre perché siamo entrambi impegnati con la scuola, ma finalmente è arrivato venerdì e quindi significa che domani siamo liberi, di conseguenza posso uscire con Shoto.

Da quando ci siamo conosciuti, ogni fine settimana non rimane più ai dormitori, ma ritorna a casa per uscire con me.

Mi fa sentire così importante, così vivo... mi fa sentire speciale perché è sempre premuroso nei miei confronti e ultimamente sta diventando anche più dolce.

Questa sera mi ha invitato a fare una passeggiata, per poi andare a mangiare fuori. Ho appena finito di prepararmi e, salutata mamma, prima di uscire indosso le scarpe riposte all'ingresso.

Apro la porta e spontaneamente mi spunta un sorriso enorme sul volto.

<<Alla fine sei venuto a prendermi ugualmente!>> dico a Shoto, saltellando per andargli incontro.

<<Volevo farti una sorpresa!>> mi sorride e allarga le braccia, io nemmeno me ne accorgo che, senza pensarci due volte, vado ad abbracciarlo, cingendogli il collo con le braccia.

<<Ci sei riuscito.>> gli sussurro sul collo, mentre lo abbraccio, lasciandomi coccolare dal suo buon profumo.

In cambio mi stringe più forte a sé.

Un abbraccio non programmato, spontaneo come il mio sorriso. Due braccia che mi stringono diverse da quelle di mia madre. Due braccia che non mi trattengono per bloccarmi, ma due braccia aperte per accogliermi e per farmici stare, per proteggermi. Il calore di una persona a cui tengo sul mio corpo, pronto a riscaldarmi e non a picchiarmi.

E un fisico perfetto sotto le mie dita... che mi fa provare una sensazione nuova, vera questa volta, molto piacevole... come se ne volessi di più.

Un abbraccio di un attimo ma che sembra durare molto, o almeno io avrei voluto che fosse così.

Ci stacchiamo.

<<Andiamo? Ti voglio far vedere una cosa.>>

Annuisco e ci incamminiamo, con Shoto a guidarmi. Durante il tragitto, ci ritroviamo a chiacchierare allegramente del più e del meno e delle nostre giornate a scuola, aggiornandoci sulle varie vicende.

Camminiamo vicini e le nostre dita si sfiorano, tanto che d'un tratto sento il suo tocco delicato sulla mia mano, facendo scivolare le dita a incrociarsi con le mie. Arrossisco improvvisamente, mentre lui mi guarda felice. Non è per nulla imbarazzato e anzi, si sente completamente a suo agio con me. Non posso che esserne felice perché anche per me è la stessa cosa.

Arriviamo finalmente a destinazione e rimango incantato da ciò che voleva farmi vedere: i colori dell'autunno tutti nello stesso luogo. Un piccolo sentiero alberato che porta ad un parco presenta tanti alberi diversi con le foglie di tante sfumature, che vanno dal giallo, all'arancione e al marrone, mentre altre foglie già cadute vanno a formare un tappeto multicolore, come ingresso al parco, il quale funziona anche da area picnic.

Con lo sguardo eccitato come un bambino, con gli occhi che brillano, mi fermo ad ammirare quei colori fantastici, il tutto illuminato da raggi solari che passano attraverso i rami degli alberi.

<<Shoto ma... ma è fantastico!>> mi giro a guardarlo, facendomi ombra con la mano sulla fronte.

Nemmeno il tempo di puntare i miei occhi nei suoi, che ha già il cellulare pronto e mi scatta una foto.

<<I momenti belli vanno immortalati, no?>> mi sorride di rimando, rispondendo al mio sorriso mai più svanito sul mio viso.

Mi prende per mano e andiamo a sederci ai piedi di un albero lì vicino.

Appoggio la mia testa sulla sua spalla, mentre lui appoggia la sua testa sulla mia. Rimaniamo in quella posizione per un bel po' di tempo, in silenzio, cullati dal venticello fresco che fa oscillare i nostri capelli, dal suono delle foglie che cadono e vengono trascinate via e dal suono dei nostri respiri così vicini. Chiudo gli occhi e mi fermo a pensare a quanto sia bella questa tranquillità e serenità che sto vivendo grazie a lui.

Mi sento così rilassato che quasi mi addormento, ma la voce di Shoto mi scuote.

<<Dove vuoi andare a mangiare dopo?>>

<<Sai, io sto davvero benissimo qua... se mangiassimo qualcosa qui?>>

<<Perché no!>>

Detto ciò, ci mettiamo a cercare su internet qualche locale nei dintorni che prepara cibo d'asporto. Optiamo per una paninoteca e così, giunta ora di cena, andiamo a comprare due hamburger e delle patatine, per poi fare ritorno al parco.

Ci sediamo ad un tavolo da picnic posto sotto ad un albero, in un posto un po' più privato.

Chiacchieriamo e mangiamo allegramente la nostra cena, quell'hamburger sembra essere il più buono di sempre. In verità è sempre tutto più buono o più bello quando si condivide il momento con qualcuno di speciale.

<<In verità, avevo pensato a qualcosa di più... elegante per il nostro primo vero appuntamento, ma anche così sono super contento, perché se si sta bene con una persona puoi trovarti ovunque e il luogo non ha importanza.>> dice Shoto alla fine del pasto, con una nota di dolcezza.

In realtà non ho ascoltato nemmeno tutta la frase perché il mio cervello si è fermato alla parola "appuntamento".

<<Quindi... se questo è un appuntamento... io e te cosa siamo? Insomma... due amici non si tengono per mano, non si abbracciano così...>>

Shoto avvicina lentamente il suo viso al mio.

<<Hai delle briciole qui...>> mi sussurra sulle labbra.

<<D-dove?>> domando con il cervello ormai in tilt.

<<Esattamente qui...>>

Le nostre labbra schiuse finalmente si incontrano in un bacio umido.

Quel bacio che era rimasto in sospeso da qualche giorno.

Ci stacchiamo, senza dire nulla. I nasi che si sfiorano di più, lo sguardo incatenato.

Senza esitare, preme di nuovo le labbra sulle mie e in questa posizione, senza mai staccarci, mi fa alzare. Poggia delicatamente le mani sui miei fianchi e fa aderire la mia schiena all'albero vicino al tavolo.

Quel bacio a stampo diventa subito qualcosa di più intenso, qualcosa di più passionale, come se ci stessimo assaporando.

E lui ha davvero un buon sapore.

L'ambiente rende il tutto più magico: ormai è sera e l'unica luce è quella della luna, mentre i nostri corpi sono nascosti dall'ombra dell'albero.

Le sue mani non lasciano i miei fianchi e anzi, li tengono con più insistenza, mentre io ho le mani poggiate sui suoi pettorali scolpiti.

Con la lingua mi lecca delicatamente il labbro inferiore e io ne approfitto per farla incontrare con la mia, facendole danzare insieme.

Una mia mano scorre sul suo collo, l'altra alla base dei suoi capelli, mentre le sue scivolano sulla mia schiena, facendo aderire bene i nostri corpi, una sua gamba tra le mie.

Questo per me è stato il mio primo vero bacio, quello con Hitoshi non voglio nemmeno pensarlo più, è tutto da cancellare.

Ricomincio da Shoto.

È una sensazione fantastica quella di sentire la sua lingua, le sue labbra morbide sulle mie, il suo corpo adeso al mio, tutte nuove sensazioni così tanto piacevoli che mi provocano un fremito lungo tutta la schiena e non solo, sensazioni piacevoli anche per un'altra parte del mio corpo.

Dopo un bel po', ci stacchiamo per riprendere fiato, fronte contro fronte, nasi che si sfiorano sempre, sguardo puntato sulle labbra dell'altro, lucide di saliva, i respiri che si mescolano.

<<Infatti non siamo amici... siamo di più, molto di più.>> sussurra appena sulle mie labbra, rispondendo alla mia domanda di prima.

Questa volta sono io a premere di nuovo le labbra sulle sue, reclamando altri, tanti baci, sperando che questo momento non finisca mai più.

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Bakugo's POV

<<Sai che ieri durante l'allenamento con All Might sono...>>

Non riesco nemmeno a concentrarmi su una parola di quello di cui stanno parlando Capelli di merda e Faccia piatta in questo momento. Io e le comparse della classe siamo in un bar per trascorrere qui la serata, ma mai come questa volta c'è qualcosa che continua a distrarmi, che continua a farmi avere la testa altrove.

Prendo il cellulare e decido di fare un giro su IG, provando a distrarmi.

Inutile.

La storia di Bastardo a metà mi compare per prima e aprendola scopro ciò che non avrei mai voluto scoprire.

Mi ritrovo a fissare quella foto pubblicata nella storia senza fiatare, semplicemente con uno sguardo incredulo misto a tristezza o delusione oppure non ne ho idea, non so nemmeno quali altre emozioni esistono.

So solamente che per l'ennesima volta mi sento un macigno sullo stomaco.

Capelli di merda mi riporta alla realtà, ma continuo a non pronunciare una parola.

<<...Bakubro mi stai ascoltando? Hai sentito quello che ho detto?>> chiede, per poi girarsi verso di me, non ricevendo una risposta.

<<Hey, stai bene?>> mi guarda, per poi seguire con il suo sguardo il mio, puntato verso il cellulare.

<<Ma...>> non riesce a continuare la frase, anche lui rimasto meravigliato a quella vista.

A questa vista:

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Foto nel capitolo: beloved1988 / unou_mha

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