Capitolo 16: Qualsiasi cosa accadrà tra di noi
Bakugo's POV
Quell'incubo, che mi ha ricordato quanto sono stato stronzo con lui, non mi ha fatto più chiudere occhio e a stento sono riuscito a calmare il mio cuore impazzito. Sono rimasto tutta la notte a fissare il soffitto.
Me lo merito, d'altronde, questo briciolo di sofferenza. Sofferenza che non è niente rispetto a quello che hai dovuto sopportare tu per tutti quegli anni, da solo, senza nessuno che ti sostenesse, senza nessuno che ti allungasse una mano.
Mano che invece tu mi hai allungato tante volte e io non ho afferrato.
Il destino è stato crudele con te perché non ti ha donato ciò che tanto desideravi per coronare il tuo sogno e cioè un quirk, mentre a me sì. Eppure non eri invidioso, non hai mai conosciuto questo sentimento, ma mi hai sempre ammirato nonostante tutto.
Nonostante io stesso fossi crudele con te e abbia contribuito a demoralizzarti.
A questo punto mi chiedo chi si è comportato più da eroe, tra me e te... e questa domanda ha anche una risposta scontata: ovviamente non io.
Tu senza nemmeno un quirk ti sei sempre comportato come un vero eroe, senza abbandonare mai il tuo sogno...
Volevamo diventare eroi insieme, ma a causa della mancanza della tua unicità, ti ho allontanato da me e ho distrutto quella parola, "insieme".
La mia vita l'ho proseguita seguendo sempre lo stesso obiettivo: diventare un eroe che superasse perfino All Might. Per questo motivo, con tanta determinazione, sono riuscito ad entrare nella scuola in cui entrambi desideravamo entrare e cioè la Yuei, la migliore scuola per chi vuole diventare eroe e non solo ovviamente. Sono stato ammesso nella prima A del corso per eroi.
Ci hanno permesso anche di disegnare personalmente il nostro costume da eroe.
Era quello che desideravi anche tu: ricordo fin troppo bene che da bambini non facevi altro che mostrarmi bozze del tuo futuro costume da eroe, a cui ogni giorno apportavi certe modifiche perché non eri mai soddisfatto pienamente.
Io sono riuscito a percorrere la strada che tanto volevamo affrontare insieme: avere un quirk, entrare nella Yuei, studiare nel corso per eroi e un giorno diventare un eroe fortissimo... tu invece no, non hai potuto.
Quante cose ti sono state già private nella tua breve vita? Prima l'unicità, la scuola in cui tanto desideravi studiare e poi io ti ho privato della mia amicizia e non solo di quella... praticamente le cose a cui più tenevi, le cose su cui avevi fondato la tua vita.
Chi è il debole tra noi due, a questo punto? Di certo non tu... tu che sei sempre stato così forte in realtà.
Mi piacerebbe sapere adesso come stai e cosa stai facendo... come sta andando la tua vita...
-
Intanto, tornando al presente di Izuku...
Midoriya's POV
"Oggi pomeriggio ritorno a casa per degli allenamenti speciali con mio padre, poi dopo devo studiare, ti va di studiare con me? Anche se abbiamo compiti diversi alcune materie saranno uguali :)"
È questo il messaggio che leggo sul mio cellulare mentre sto andando a scuola, un messaggio da parte di Shoto.
Un sorriso spontaneo nasce sul mio viso: è da tanto che qualcuno non mi faceva sentire così apprezzato. O meglio... è più unica che rara questa cosa.
Accetto immediatamente il suo invito rispondendo al messaggio e riponendo poi il cellulare in tasca.
Ormai da quella sera in cui mi ha salvato dall'attacco di panico, ci siamo visti praticamente tutte le sere successive, ritrovandoci a fare jogging insieme e a scambiare quattro chiacchiere. Mi ha spiegato che anche se lui ormai alloggia nei dormitori della UA, ogni tanto ritorna a casa a dormire per gli allenamenti col padre, e in ogni caso, siccome la scuola non è così lontana da dove abita, la sera viene a fare jogging nei pressi di casa sua.
È il premio di fine giornata che attendo quotidianamente e mi fa sentire così bene: qualsiasi cosa brutta succeda non importa perché so che la sera posso vedermi con lui e questo basta per rendermi felice, per farmi affrontare qualsiasi cosa mantenendo il sorriso.
Durante la giornata invece parliamo spesso su WhatsApp e tutto ciò è servito a far crescere man mano la nostra amicizia. Infatti sono ormai molte settimane che ci vediamo e ci sentiamo ininterrottamente. Sentirlo mi fa tranquillizzare e mi fa essere molto più spensierato e leggero con la mia vita.
Il pensiero di passare un intero pomeriggio con lui mi fa mantenere il sorriso per tutto il tempo e mi fa affrontare la giornata scolastica con serenità.
Una volta tornato a casa, durante il pranzo, ne approfitto per avvisare mamma di questa cosa.
<<Mamma, Shoto mi ha invitato a casa sua per studiare insieme dopo! Lo so che non andiamo nella stessa scuola, ma insomma alcune materie sono le stesse quindi... ne approfittiamo anche per passare il pomeriggio insieme.>> annuncio lievemente imbarazzato e probabilmente assumendo un colorito rosato.
Sul volto di mia madre compare un enorme sorriso e i suoi occhi iniziano a brillare, ha però un'espressione che non mi convince, sembra piuttosto maliziosa.
<<Tesoro, devi dirmi qualcosa?>> chiede felice.
<<C-cosa?>> mi cadono le bacchette dalla mano per l'agitazione: <<No! No no, assolutamente niente!>> inizio ad agitare frettolosamente le mani davanti al viso che ormai ha preso fuoco, mentre sento mia mamma fare una risatina divertita.
<<Almeno per ora...>> aggiungo infine, sussurrando appena.
A queste mie ultime parole non ottengo risposta e così decido di alzare lo sguardo dal piatto per decifrare l'espressione di mia madre: mi sta guardando intenerita, per poi allungare una mano ad accarezzare la mia.
<<Non sai quanto sia felice di questa tua nuova amicizia.>> mi sorride dolcemente, sorriso che ricambio.
Dopo pranzo aiuto mia madre a mettere in ordine, per poi andare in camera mia a preparare il mio zaino e le cose che devo portarmi, quando mi arriva un altro messaggio da Shoto: "Vuoi che passi a prenderti?".
Le mie guance prendono fuoco nuovamente... fa particolarmente caldo oggi, vero?
Nonostante l'idea mi piaccia e come, preferisco andarci più piano e rispondo di non preoccuparsi, ma che può mandarmi direttamente la posizione.
Una volta pronto, scendo al piano di sotto e saluto mamma prima di uscire, avvisandola che sarei ritornato per cena.
Esco di casa attivando il navigatore con la posizione mandatami da Shoto. Nel frattempo, durante il tragitto, faccio un giro su IG per vedere se ci sono novità.
E le novità, a quanto pare, ci sono: Kacchan ha pubblicato una nuova foto nelle storie che ritrae un quaderno che mostra il disegno fatto da lui del suo costume da eroe. Non solo il costume è fantastico, ma anche lui è eccezionale nel disegno... come in tutto il resto d'altronde.
Mi fermo qualche secondo abbondante ad osservarne i dettagli, mentre mi ritrovo a pensare che anch'io avrei tanto voluto indossarne uno tutto mio...
Scuoto la testa per scacciare via i pensieri malinconici e anche quella testolina bionda, così clicco sullo schermo per passare avanti nelle storie di IG.
Peccato che il mio pollice ha cliccato troppo in basso e troppo a destra per cambiare storia.
Ho messo il cuore alla storia di Kacchan.
Vorrei sprofondare sottoterra in questo momento e fondermi col marciapiede su cui sto camminando. Ma è peggio se lo rimuovo, no? Tanto la notifica gli arriva lo stesso e faccio una doppia brutta figura se poi non lo trova...
Agitato e tremante per ciò che ho fatto, arrabbiato con me stesso per quanto possa essere impacciato certe volte, vengo riportato alla realtà da un messaggio da parte di Shoto che mi chiede dove sto.
Gli rispondo che sto quasi per arrivare e per evitare di fare altre sciocchezze, chiudo IG e lascio aperto solamente il navigatore.
Una volta arrivato a casa Todoroki, quella che mi ritrovo davanti è una villa molto grande, degna dell'ormai eroe numero uno del Giappone, in perfetto stile giapponese.
Busso e attendo fuori la porta che qualcuno mi apra.
Dopo un po' sento un rumore di serratura e la porta si apre, mostrando un uomo molto alto e muscoloso, con i capelli rossi e gli occhi azzurro ghiaccio, con un'espressione dura in volto.
<<E tu chi saresti?>> chiede appena mi vede.
Inutile dire che non mi esce nemmeno una parola a quella vista: non solo sono a casa dell'eroe numero uno, ma sono stato anche "accolto" da lui. L'unica cosa che so fare è rimanere imbambolato a osservare con ammirazione quella figura maestosa davanti ai miei occhi spalancati, con la bocca aperta.
<<Sei muto per caso?>> chiede ancora, spazientito.
Qualcosa come la mia dignità mi fa riprendere coscienza di me stesso e mi affretto a presentarmi, inchinandomi quasi a sfiorare il pavimento con la fronte: <<Endeavor! È un p-piacere conoscerla! Io sono Izuku Midoriya, un suo grande fan, e sono qui perché sono stato invitato da suo figlio Shoto per studiare insieme a lui e->>
<<Ho capito, entra.>> dice sbuffando al mio solito fiume di parole. Al suo invito, non so quante volte ripeto la parola "grazie" ed entro timidamente in casa sua.
Non ho nemmeno il tempo di osservare nei dettagli la sua casa meravigliosa che subito arrivano altri due ragazzi.
<<Ciao! Tu devi essere il famoso Izuku di cui Shoto parla tanto ultimamente! Oddio, "tanto" è un parolone, ma finalmente posso incontrarti! Io sono Fuyumi, la sorella di Shoto, e lui è nostro fratello Natsu!>>
La ragazza dai capelli bianchi con qualche sfumatura rossa e dagli occhi grigi si rivolge a me in modo molto accogliente, per poi presentare l'altro loro fratello, anche lui dai capelli bianchi e occhi grigi. Entrambi i ragazzi mi rivolgono un grande sorriso, salutandomi calorosamente.
<<È un piacere per me conoscervi ed essere qui!>>
Faccio per inchinarmi nuovamente, questa volta a loro, ma Fuyumi mi ferma.
<<Oh tranquillo, davvero!>> dice, sfiorandomi appena una spalla.
<<Avete finito di metterlo in imbarazzo?>> una voce monotona e inconfondibile viene finalmente in mio soccorso, mi sento così piccolo e inutile davanti a tutto questo... "prestigio".
<<Shoto non preoccuparti, stavamo solo facendo conoscenza col tuo amico! Ma ora andate a studiare su!>> incoraggia Fuyumi radiosa.
Shoto a questo punto mi fa segno di seguirlo e insieme andiamo in camera sua.
<<Non ci far caso, a loro.>> dice chiudendo la porta.
<<Tranquillo, mi sono piaciuti! È stato fantastico poter conoscere Endeavor da vicino e tua sorella è così gentile!>>
<<Non è così fantastico come sembra... ma vabbè magari te lo racconterò più tardi. Che ne dici se iniziamo a studiare da subito, così poi finiamo presto e ci rilassiamo un po'?>>
<<Certo!>>
Entrambi ci sistemiamo alla sua scrivania, dove ha aggiunto un'altra sedia anche per me. Insieme ci ritroviamo a studiare materie come giapponese, matematica e inglese, mentre altre sono specifiche della nostra scuola. Ci aiutiamo a vicenda, ragionando insieme sui nostri esercizi e arrivando prima alla soluzione. Mi fa conoscere anche materie specifiche che studiano al liceo Yuei, riguardanti il loro percorso da eroi e non posso che rimanerne affascinato. Avrei tanto voluto anch'io studiarle... ma grazie a Shoto posso conoscerle anch'io e mi sento come se non mi fossi mai davvero allontanato da questo mondo, mondo che da sempre mi è appartenuto.
Durante un esercizio di matematica, sono talmente concentrato che non mi rendo conto che sto borbottando calcoli e possibili modalità di svolgimento dell'esercizio ad alta voce, mentre con la penna mi gratto la fronte come se servisse a scavare nel mio cervello per trovare la risposta giusta.
Ed è proprio mentre sto borbottando qualche possibile soluzione che mi cade la penna dalla mano sulla scrivania.
Allungo la mano per prenderla, ma lo stesso gesto viene fatto da Shoto accanto a me.
Inconsapevolmente, le nostre dita si sfiorano, le mani di entrambi su quella penna.
Ritraggo appena la mia, imbarazzato, visto che quella di Shoto è più vicina alla penna, mentre lui la recupera e me la restituisce con un lieve sorriso, accorgendosi del mio nuovo colorito.
Menomale che questo è l'ultimo esercizio, perché la mia concentrazione, dopo quello che è successo, è andata totalmente in tilt.
Non mi ero reso conto di essere così vicino a lui, le gambe che si sfiorano così come le braccia.
Non mi ero reso conto del calore del suo corpo vicino al mio, nonostante io sia alla sua destra, lato del ghiaccio.
E non mi rendo conto di essere rimasto a fissarlo finire il suo ultimo esercizio.
<<Hey, tutto okay? Perché mi stai fissando?>> alza i suoi occhi eterocromi nei miei e non posso fare a meno di specchiarmici dentro.
<<I-io... ehm, stavo aspettando che finissi.>> mi giustifico, da cretino.
<<Sì, infatti ho finito.>> chiude i libri e si alza per riporli nello zaino, poi si volta verso di me: <<Che ne dici se adesso ci riposiamo per il resto del pomeriggio?>>
Rimango nuovamente imbambolato a fissarlo anziché rispondere: non mi ero mai reso conto prima d'ora di quanto fosse alto... e di quanto fosse bello.
Ritrovarmi nuovamente a fissarlo gli fa nascere un sorriso divertito; evidentemente, senza troppe spiegazioni, ha già capito cosa penso di lui.
Ma... se a lui non piacessero i maschi?
Poggia una mano sulla scrivania, accanto al mio braccio, e si avvicina col viso al mio: <<Sei sicuro di stare bene?>> mi chiede con voce calma, ma con un sottile velo di ironia, come a prendermi in giro.
Nuovamente mi surriscaldo e rendendomi conto del mio stato, finalmente rispondo: <<S-sì! Sto benissimo! Guarda ho appena finito anch'io e possiamo riposarci, sì!>> dico fin troppo velocemente, chiudendo tutto e mettendo i miei libri a posto.
Continua a sorridermi divertito, per poi andare a stendersi sul letto.
Mi invita a fare lo stesso, poggiando una mano accanto a lui, per farmi sedere lì.
Non capisco che intenzioni abbia, vuole per caso vedermi morto oggi? Il mio povero cuore non può reggere tutte queste piccole attenzioni in una volta sola, non è abituato.
Senza dire una parola, mi stendo accanto a lui, imitandolo poggiando la schiena vicino alla spalliera del letto.
<<Sei piuttosto agitato oggi, non ti vedo a tuo agio.>> dice calmo e monotono.
<<È che... non sono abituato ad avere un amico così stretto... che mi tratta così bene...>> ammetto, è anche la verità.
<<Evidentemente non hai trovato le persone che ti meritano. Ne vuoi parlare?>>
Prendo coraggio e faccio un grosso respiro, prima di annuire e iniziare a raccontare tutto della mia vita, evitando però di parlare di Kacchan: non vorrei che succedessero casini dato che sono anche nella stessa classe.
Il mio amico mi ascolta senza perdere neanche una parola di quello che dico, facendomi sfogare su tutto.
Ho piena fiducia in Shoto, l'ho avuta fin dall'inizio e per questo gli parlo anche di Hitoshi, senza vergogna, magari è la volta buona che scopro qualcosa su di lui.
<<Quindi... ti piacciono i ragazzi?>> mi chiede, con un tono stranamente interessato.
Non riesco a guardarlo in faccia e per questo ho gli occhi puntati sulle mie mani che mi sto torturando da un po'.
<<Guarda che non c'è niente di male,>> aggiunge, prima che io risponda.
<<anche a me piacciono.>> dice infine, sicuro.
Ed ecco che il mio cuore impazzisce.
Finalmente alzo lo sguardo nel suo e sussurro un lieve "Oh" sorpreso.
Per rompere quel silenzio imbarazzante creatosi tra di noi, chiedo: <<Shoto... e tu invece? Hai detto che avresti parlato di tuo padre... e tua mamma?>>
Lui annuisce e, ricomponendosi, inizia a raccontare della sua vita.
Entrambi, alla fine del racconto dell'altro, siamo rimasti sorpresi da quanto a volte la vita può essere difficile, soprattutto per bambini e ragazzi innocenti. Ma allo stesso tempo, il nostro sfogo ci ha risollevati e fatti sentire meglio, ci ha fatto sentire non soli.
Nonostante tutto, la vita fa anche bei regali.
<<...ma per fortuna ci siamo incontrati, no? L'uno può dare all'altro il sostegno che non ha mai ricevuto da nessuno...>> e mentre dice questo, Shoto fa scorrere lentamente le dita sulla mia mano poggiata sul letto.
Annuisco mentre osservo il suo movimento delicato e sento il suo tocco sulla mia pelle.
È tutta un'altra cosa, rispetto ad Hitoshi. È una sensazione mai provata prima ed è... semplicemente fantastica. Mi sento così emozionato, felice, con lo stomaco chiuso, mi sento come se potessi affrontare qualsiasi cosa e come se avessi il potere di fare di tutto.
Come se tutti i problemi non ci fossero, come se tutti gli altri e il mondo intero non esistessero.
Come se ci fossimo solo noi due.
Il mio cellulare che vibra mi fa ritornare alla realtà e una volta recuperato dalla tasca, mi rendo conto solo allora che ormai si è già fatta ora di cena. Infatti la vibrazione di poco fa era dovuta ad un messaggio di mia mamma.
<<Shoto... scusami ma ora devo tornare a casa purtroppo... mia mamma mi aspetta per cena.>>
L'espressione felice di Shoto si trasforma in una di leggera tristezza, ma comprensiva. Sa ormai che mamma è da sola a casa e che non la lascerei per nulla al mondo, se posso evitare, a mangiare in solitudine.
<<Non preoccuparti, tanto ci vediamo domani come sempre al nostro solito appuntamento serale di jogging. Però lascia che ti accompagni a casa.>>
<<Non è necessario, davvero, non voglio farti uscire apposta...>>
<<Così possiamo stare ancora un po' insieme, ti va?>> mi sorride dolcemente.
<<Se me lo dici così, non posso che accettare!>> sorrido mostrando i denti, in un sorriso sincero.
Così, una volta prese le mie cose, saluto tutta la sua famiglia ringraziandoli ancora una volta per l'ospitalità e prima di andare via, Fuyumi mi dice che è stata contenta di conoscermi e che mi aspetta anche una prossima volta.
Durante il tragitto verso casa mia, continuiamo a chiacchierare del più e del meno.
<<Sono stato davvero bene con te oggi pomeriggio, mi hai fatto sentire apprezzato realmente per quello che sono dopo tanto tempo e per me questo significa molto... Mi sono sentito totalmente me stesso senza essere giudicato, qualsiasi cosa dicessi.>> confesso, fermandoci sul marciapiede fuori casa mia, stringendomi nelle spalle.
<<Anch'io sono stato benissimo con te, Izuku, e sono felice di averti fatto sentire in questo modo, mi fa piacere aiutare le persone... riuscire a dare affetto agli altri quando sono il primo che non ne ha ricevuto molto mi fa sentire in grado di poter affrontare qualsiasi cosa.>>
Non mi sono accorto che ci siamo avvicinati fin troppo.
Non mi sono accorto che un suo dito è incrociato al mio.
Non mi sono accorto del fatto che posso sentire il suo respiro sulle mie labbra, il suo naso sfiorare il mio, le sue labbra schiuse quasi ad accarezzare le mie altrettanto schiuse inconsapevolmente...
Ci siamo solo io e lui in quella strada deserta e silenziosa, solo io e lui illuminati dalla luce della luna e...
<<Izuku!>>
Una voce femminile troppo familiare ci fa allontanare di scatto, mentre, terrorizzato, mi giro verso la fonte del suono: mia madre stava per uscire di casa per buttare la spazzatura... proprio in quel momento.
<<Mamma!!>> mi giro a guardare, sempre con la stessa espressione, Shoto, poi mia mamma, poi di nuovo Shoto e infine di nuovo mia mamma.
<<Ehm, Shoto è stato così gentile di accompagnarmi a casa!>> la mia faccia ha preso lo stesso colorito di una fragola. Incredibile come in uno stesso giorno io abbia cambiato colore e temperatura così frequentemente.
Shoto, sconvolto, non riesce a pronunciare una singola parola e la scena sembra come essersi immobilizzata, infatti allo stesso modo mia madre è rimasta sull'uscio della porta, incredula, con il sacchetto della spazzatura a terra, ormai caduto dalla mano rimasta aperta a mezz'aria.
Non so se è più incredula per ciò che stavo per fare o se è perché ci ha interrotti in un momento importante.
<<Ehm, buonasera!>> finalmente Shoto rompe il ghiaccio venutosi a creare tra di noi, inchinandosi leggermente a mia madre.
<<P-piacere!>> ricomposta, mia madre sorride a Shoto e lo saluta con la mano.
<<Shoto allora ci vediamo domani, okay? Meglio che ora vai sennò arrivi troppo tardi a casa!>> cerco in tutti i modi di uscire da quella situazione imbarazzante.
<<Sì sì infatti, si è fatto tardi! Allora a domani, buona serata!>> e così dicendo, purtroppo o per fortuna, si incammina per ritornare a casa sua.
Completamente in imbarazzo, mi affretto a recuperare il sacchetto della spazzatura ancora a terra e a buttarlo nel bidone, per poi entrare velocemente in casa e fiondarmi in bagno per fare una doccia, evitando domande di mia mamma, a cui però non scamperò facilmente.
Infatti da fuori la porta del bagno posso sentire la sua voce super eccitata urlarmi un "Izuku, tesoro, credo proprio che questa volta tu debba dirmi qualcosa!".
Non posso fare a meno di sorridere, pensando a quanto questa cosa faccia felice anche lei.
Ed è mentre l'acqua scorre sul mio corpo che penso ad una cosa: questa giornata l'ho passata nella felicità e spensieratezza più totale e questo solo grazie a Shoto.
È stato un bellissimo regalo che la vita ha voluto farmi, nonostante l'abbia conosciuto durante un mio momento brutto.
Mi sento così arricchito nell'avere uno come lui nella mia vita, qualsiasi sia il nostro rapporto, qualsiasi cosa accadrà tra di noi, qualsiasi cosa diventeremo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top