Cap. 3
''«La luce di quest'oggi non è nulla in confronto alla tua straordinaria bellezza» mi sussurra Marvin all'orecchio. Io non posso fare a meno di arrossire tutta, da capo a piedi.
Minchia.
È come se vivessi in una favola.
Solo che non capisco perché ci siano dei gatti attorno a noi che fanno balletti per invocare la pioggia.
«Marvin, potresti ripetermi di cosa ti occupi?» gli chiedo ancora scombussolata dalla comparsa dei gattini.
«Ma certo, mia adorata. Io sono l'imperatore supremo dei gatti. E tu, da ora in poi, sarai la mia ''Micia'' personale. Nonché mia moglie» mi ripete tutto fiero.
Sono così basita che la bava comincia a colarmi dalla bocca, perciò la richiudo subito.
«E cosa dovrei fare, quindi?» gli richiedo per la millesima volta.
«I miei sudditi dovranno invocare la pioggia, e tu, come da tradizione, dovrai essere bagnata dalla pioggia tenendo in mano un sacco di patate e un topo. Dopodiché, potremmo passare alla cerimonia di incoronazione che consisterà nell'ungerti con una lozione magica, per farti crescere i peli» sono sbalordita
«Ma, poi, potrò depilarmi, giusto?» ho paura di quello che potrà rispondermi Marvin.
«Assolutamente no!» ok. COSA?! Non posso rimanere pelosa per tutta la vita!
«Guardie, iniziamo a richiamare la pioggia. Dov'è il mio tamburo! TAMBUROO!» ed ecco che dal nulla compare un grande tamburo ambulante, dotato di mani e piedi. Ma dove sono finita! OH NO! Marvin afferra il tamburo per le gambe e se lo butta in spalle.
MA CHE CA...!
«Forza, mia cara, è il momento di iniziare la cerimonia di benedizione. Prendi il sacco di patate e il topo, che sono messi al centro della piazza» come un robot mi dirigo verso il centro. Afferro con una mano il sacco di patate, e con l'altra, il TOPO! OMMIODDIO! GUARDA COME SI MUOVE! Una tromba però mi desta dai pensieri, riportandomi su questa cerimonia.
«Uomini! AA-TTENTI! E UNO, DUE, TRE!» e con queste parole, Marvin comincia a girare in tondo, colpendo con la testa il tamburo. Portatemi via! Sono in un manicomio! E poi un tremito percorre la stanza. Guardo in cielo e noto che una grande quantità di nuvole si addensa sopra la mia testa. Non voglio più sposarmi. Guardo il topolino. Lui guarda me e si fa il segno della croce. Siamo le uniche persone/animali normali, di questo popolo. Voglio morire! La pioggia sta per scendere! Mancano ormai poche spanne e l'acqua mi bagnerà, dando così inizio ad un incubo. Ci siamo tre, due uno...''
SPAZIO ALLA PRODUTTRICE: Credo che questo capitolo non abbia bisogno di spiegazioni, anche perché, non saprei che dire. Siamo arrivate alla conoscenza di beh...qualcosa di particolare!
Se vi ho fatto ridere e, se vi fa piacere lasciate una stellina e un commento!
Ciao! :)
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