Cap. 11
«E MI HA DETTO CHE VERRA' DOMANI SERA A PRENDERMI PER ANDARE NON SO DOVE!» dico urlando come una pazza al computer. Le ragazze sono euforiche, un po' meno Fra, ma si sa che ormai sorridere, a lei, sta diventando una lotta contro il mai una gioia.
«Sembra una storia d'amore!!» dice Ele, sospirando.
«Già...» commenta Lu, con gli occhi che vorticano alle riprese di un film mentale.
«Yey» beh, questo è il massimo dell'entusiasmo di Fra.
«C'è solo un piccolo problemino...» dico, cogliendo avidamente ogni singolo segnale di allarme delle mie amiche. «...domani sera ho una riunione importante di lavoro!»
«...»
«E ALLORA COME CAVOLO TI È VENUTO IN MENTE DI ACCETTARE L'APPUNTAMENTO?!» mi dice Fra, che ha la cattiva abitudine di farmi le ramanzine quando me le merito.
«Fra, potresti darmi qualche altro minuto di felicità e poi insultarmi come solo tu sai fare?» silenzio «Grazie!»
Chiudo gli occhi e penso all'appuntamento di domani. Penso al vestito rosso fuoco che potrei indossare e che potrei abbinare alle scarpe lucide dello stesso colore del vestito e con i tacchi alti da farti venire le vertigini. Penso a Marvin in giacca e cravatta. Alla camicia bianca che potrebbe indossare e a quanto bene gli starebbe. Penso alle nostre due mani intrecciate e agli sguardi infuocati che ci potremmo mandare. Penso alle sue grandi e morbide mani, che mi avvolgono stretta al suo petto. Penso alle sue labbra e ai baci rubati che ci potrebbero essere. Penso a noi due che saliamo in casa mia, mentre ci baciamo. Penso alle nostre scarpe che togliamo e lanciamo contro qualcosa, forse contro le ceneri della signora Rosy. Penso alle sue mani che afferrano la mia cerniera e poi...
«Terra chiama Arianna, ripeto. Terra chiama Arianna. Ari, rispondi.» ...poi, ritorno alla vita reale e penso che ciò che ho immaginato, non succederà MAI, perché dovrò disdire a causa del lavoro.
«Fra, ora puoi insultarmi» dico mogia al computer.
«No, direi che ti sei auto depressa da sola. Non servono le mie parole per sgridarti, perché direi che hai capito il tuo MADORNALE errore che potrebbe aver distrutto una possibilità di sposarti con lui e avere figl-»
«Direi che ha capito, Fra!» urlano Lu ed Ele.
Quasi quasi mi viene da ridere perché quando sembra che le cose giochino a mio favore, ecco che, da qualche parte, sbuca la sfiga, al galoppo di un gatto nero, che mi punta contro non una freccia, ma bensì, un bazuca pronto a spararmi, perché sembra che io debba avere il compito di assorbire tutta la sfiga. Anzi, ora che ci penso potrei aprire anche una società, data la mia esperienza in questo campo. E magari potrei chiamarla SfigAssociation&co. Sì, mi piace il nome. Potrei realmente fondarla!
«Ecco, ora l'hai depressa, Fra!» dicono in coro, oserei dire, di nuovo, Lu ed Ele, riportandomi con i piedi sulla crosta terrestre e facendomi ricordare che la mia società, per quanto bella potrebbe essere, è un'idea SEMPLICEMENTE stupida.
D'un tratto sento il campanello suonare insistentemente.
«Ragazze, io ora dovrei andare. Deve essere il fattorino ad avermi portato la pizza»
«D'accordo, ciao»
«Ciao, ciao»
Bene. Ora andiamo a recuperare la pizza dal fattorino. Vado verso la porta ma, prima di aprirla, afferro l'accappatoio posto sull'appendino. Vi chiedere ora: perché mai Arianna ha bisogno di un accappatoio? Ecco, negli ultimi mesi...come dire...il fattorino ha iniziato a provarci con la sottoscritta. E il fatto è che...non è il mio tipo. Lui, per carità, è un bel ragazzo...capelli biondi (unti), profumo da farti perdere la testa (LETTERALMENTE), sorriso smagliante (ricco di ferro, dovuto all'apparecchio, e di un colore che tende ad un giallo ocra), corporatura esile (simile a quella di un foglio). Quindi, ho preso l'abitudine di mettermi un accappatoio, per fargli capire che c'è qualcuno in casa e che, dato che ho una vita sessuale molto produttiva, non ho il tempo di preparare la cena.
Mi guardo allo specchio e cerco di apportare certe modifiche. Scuoto un po' i capelli, mi passo un leggero strato di rossetto, rigorosamente rosso, che sfumo un po' sul collo e un po' sul...beh, un po' più giù, e apro la porta.
Vengo subito accolta da un profumo da persona in decomposizione e dall'aroma, dolce e fievole, della pizza.
«Bonjour madamoiselle! Avete sempre un aspetto impeccabile e, allo stesso tempo, provocatorio» mi dice il fattorino che ha preso, anche, la cattiva abitudine di farmi l'inchino. Ma io mi chiedo: In che epoca crede di vivere? Si aspetta per caso che installi uno scenario da spogliarellista?!
«Direi che a questo punto si dice Bonsoir» dico cercando di sembrare annoiata e infastidita. Ma lui non molla.
«Hai sempre ragione mia lady» mi dice lanciandomi uno sguardo che ai miei occhi appare molto disgustoso, ma credo, che ai suoi risulti attraente.
«Senti, io ora sarei impegnata...» dico guardando dentro casa mia, lanciando sguardi seducenti alle calze per terra.
«Ma certo! Ecco a lei la pizza ai quattro formaggi. Quattro gusti diversi per una donna con tante personalità. Una donna che sa essere molto attraente e intelligente e...»
«...sensuale, sì, sì lo so.» dico roteando gli occhi conoscendo, ormai, a memoria il suo copione shakespeariano. Gli allungo i soldi cercando di sfiorargli la mano il meno possibile e sbattendogli la porta in faccia.
PIZZA, A NOI DUE!
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SPAZIO ALLA PRODUTTRICE: Amici! Compari! Dopo tanto tempo ecco che pubblico il 12 capitolo! Non è chissà che cosa, ma abbiamo fatto la conoscenza di qualche personaggio...
LASCIATE, SE VI VA, UNA STELINA E UN COMMENTO!
CIAO! :)
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