🍁 Capitolo 3

3

Ci sono persone che si specchiano negli occhi degli altri, a me non è ancora capitato. O meglio, nego che mi sia accaduto, perché è stata una cosa meravigliosa avvenuta con una persona sbagliata.

Era oggi in piscina, a gareggiare con i nostri amici divenuti solo suoi e ripensavo a quando guardavo il mare e ci vedevo seduti su quel pedalò noleggiato quasi per sbaglio, ridendo un po’ troppo e nascondendo birre sotto al giubbetto.

Ora vedo solo mare…una tela azzurra vuota, su cui poter scrivere nuovi ricordi. È stato bello specchiarsi nei suoi occhi,  ma quando ha costruito davanti a me uno specchio ponendomi davanti tutto ciò che non volevo vedere ho pensato che non eravamo fatti l’uno per l’altra. Mi ha scaraventato dal comodino e mi sono frantumata.

Sono uscita a fare una passeggiata perché ero di cattivo umore, ora lo sono i miei muscoli. Ho trovato mia nonna, come al solito, in giardino. Era in lacrime per una rosa bianca che aveva perso due petali, ora era diventata una rosa di mediocre bellezza: forse non piangeva per la rosa.

Non ho sentito la sveglia e sono in netto ritardo. Doveva essere una giornata produttiva, ma il sonno ruba tempo, quindi ho deciso di fare le stesse cose impiegando meno tempo. Ho studiato male, ho cucinato peggio, ho stirato i panni ancora umidi e non vedevo l’ora di tornare a dormire per poter immaginare un’altra giornata produttiva.

Mia madre vuole vedermi realizzata. Un lavoro – dei suoi sogni – una casa – dei suoi sogni –. Ho già un piano, ricominciare a sognare per conto mio, ma impiegherò del tempo per realizzarlo. Mi vedo bibliotecaria, talmente zelante da alzarmi dalla sedia solo dopo essere stata spolverata. Oppure scrittrice intenta a produrre cibo per acari. Non sono affezionata ai numeri, una vita a leggere false parole non me la immagino affatto.

Scelgo un film che mi faccia piangere perché sento di averne il bisogno…non so per quale motivo, le risposte arrivino sempre dopo il pianto. Serve a rischiarare le idee, a pulire parti di noi intasate dai resti di cibo dannoso per l’animo. Ce ne siamo nutriti perché avevamo fame e in quel momento non vedevamo altra scelta. Lavate via tutto.

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