2
Quei capelli mori che oramai non gli facevano vedere gli occhi neri, come la notte d'inverno.
Si toccò la fronte per capire se quello che stava succedendo nella sua testa era vero,si sentii la fronte calda,quindi stava succedendo per davvero così pensò.
Il giorno dopo per Jacopo non fu facile a non pensare al caso,pensava solo ed esclusivamente a quello anche se le professoresse dovevano riprenderlo dicendogli "Jacopo stai seguendo? Jacopo cosa ho appena detto?Ripetimelo" poiché non ascoltava. La giornata a scuola volò con pensieri e frustrazioni per colpa sempre dei suoi pensieri senza risposta con solo come risposta con dei ma o dei se. Quando ci fu l'intervallo Jacopo uscì dalla sua classe e si diresse verso la classe di Valentina e la trovò vuota con solo lei all'interno.
<<Vale! Sai ho un'idea per oggi pomeriggio>> disse lui con tono felice mentre entrava in classe
<<Dimmi tutto Jacopo.>> rispose lei con il sorriso.
<<Ci vediamo al parco oggi pomeriggio?>> chiese lui mentre si avvicinava verso il suo banco. Lei con i suoi capelli lunghi e neri alzò la testa e li sorrise
<<Ma certo Jacopo. Verso le diciassette?>>
<<Si,verso le diciassette>> disse lui con tono molto pensieroso,poi i due si scambiarono due chiacchiere e appena suonata la campanella ritornò in classe però prima salutando Valentina con un batti cinque e un abbraccio molto amorevole.
Appena arrivò a casa,andò in camera sua e buttò lo zaino nel letto a mo' di frisbee così nel mentre iniziò a ragionare a sotto voce mentre camminava verso il salotto per poi andare a mangiare in cucina
<<Non è possibile... Ma dai,ma che pensi Jacopo...Ma sarai scemo? Non è stato detto il luogo in cui è morto e quindi? Fine. Amen>> Continuò con questi ragionamenti per un minuto ma così di punto in bianco corse in camera, prese il suo diario e una penna nera così ritornò in cucina. Seduto sul tavolo iniziò a scrivere
Caro diario,
Sono io. Oggi 23/11,ho continuato da ieri a pensare al caso. Cazzo se non riesco a levarmi il pensiero dalla testa,mi rimbomba il pensiero.
poi mollò la penna sul tavolo e chiuse il diario. Si alzò e si recò in cucina a mangiare.
Più tardi ritornò a riprendersi la penna e il diario salutando la madre che era appena entrata
<<Ciao Mamma! Ben tornata a casa! Com'è andata a lavoro?>>
<<Il solito tesoro di mamma,tutto bene. Tu a scuola? Che avete fatto?>> disse la madre mentre appoggiava la sua borsa e le chiavi sopra al divano del salotto.
<<Niente>> rispose. Tipica risposta che la madre si aspettava dal ragazzo,poi Jacopo avvisò la madre che tra poco sarebbe uscito con dei amici.
<<Hai già fatto i compiti?>>
<<Si mamma.>> disse Jacopo tutto sorridente e sincero come al solito. E sua madre lo lasciò andare all'uscita.
Quando fu ora di uscire, Jacopo salutò con un abbraccio la madre e lei con le sue solite raccomandazioni lo lasciò uscire.
Jacopo si diresse verso il parco. Non c'era nessuno. A parte lui e il silenzio. Era in piedi e guardava il cielo e alzò la mano come se volesse toccarlo per davvero ma sapeva che non poteva farlo,aveva il pensiero in quel momento sempre sulla notizia. Si chiedeva perché continuava a pensarlo,poi arrivò Valentina al parco, e lui notò che lei aveva una marea di fogli tra le mani, non pensava che dovessero studiare così lui si diresse da lei.
<<Ma Vale non dovevamo studiare->> disse lui perplessa
<<Non dobbiamo studiare infatti>> Rispose Valentina con un tono felice. <<Ho trovato dei collegamenti esterni e interni con il caso>>
<<Ti faccio i miei complimenti Vale.>> disse lui <<Ma che hai trovato?>>
<<Te lo faccio vedere che ho trovato ma prima andiamo a sederci!>> disse lei con tono gioioso e poi i due trovarono un posto a sedere vicino al lago.
Valentina appena i due si sedettero,lei mise sul tavolo tutta la documentazione e iniziò a spiegarlo a Jacopo.
<<Ti ricordi lo Zuccherificio?>>
<<Si Valentina,si perché proprio lì?>>
Lei prese un sospiro e riprese il discorso
<<Perché è proprio lì dove è stato trovato il cadavere!>>
<<Ma,lì ci lavora mio padre...Come è possibile che non abbiano chiuso lo Zuccherificio?>> disse Jacopo a Valentina con faccia preoccupata
<<Non lo so. Ma già sappiamo che è stato trovato lì il corpo.>> disse sospirando triste per Jacopo <<Però è già un passo avanti non credi?>> chiese Valentina a Jacopo,e Jacopo per risposta fece annuì in segno di risposta
<<Bene bene Jacopo. Non voglio essere quel tipo di persona che s'intromette nei affari dei altri,però ti ricordi quella sera a che ora è arrivato tuo padre?>> disse così Valentina sempre con voce bassa.
<<Si che me lo ricordo,venne tardi quella sera. Erano le undici e mezza di sera,di solito viene verso le otto o otto e mezza. Appena li chiesi il perché del ritardo lui mi rispose con "Ho avuto un piccolo problema ma non ti preoccupare tutto si è risolto,si era semplicemente rotta un macchinario,ho dovuto ripararlo. >> disse Jacopo con voce preoccupata ma sempre a bassa voce
<<Beh. Non voglio andare oltre con il discorso ma cerca di capire di più su quel ritardo. Chiedi a qualcuno>> disse Valentina,sempre evitando il discorso molto intimo di Jacopo.
<<Bene,grazie Vale.>> rispose lui e quando si accorse che fu ora di ritornare a casa,i due si salutarono con un lungo abbraccio e con un bel sorriso. Ma i pensieri di Jacopo che all'esterno sembravano spariti,dentro di lui aumentarono sempre di più le preoccupazioni ma sta volta rivolte al padre e non al luogo dove è stato trovato il corpo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top