cap.29

Tony appena rimase solo aprii di nuovo il pacchetto di Peter leggendo il bigliettino che gli aveva lascito assieme al costume; e dopo, preoccupato, corse nella stanza del ragazzo trovandola vuota.
"Quel ragazzino mi farà venire i capelli bianchi"
Dopo aver rintracciato il suo telefono, e essersi assicurato che non fosse in pericolo, si sedette ad aspettare il suo ritorno.
"Finalmente sei tornato!"
Disse appena il ragazzo entrò dalla finestra, che ignorò l'adulto che parlava, e tornò alla scrivania e riprese a fare i compiti.
"Mi spieghi che significa questo?" 
Riprese Tony agitando il costume di Spiderman davanti agli occhi di Peter.
"Puoi anche avercela con me, ma non ti permetterò di essere Spiderman con una tuta da ginnastica. La puoi smettere di fingere che non ci fossi!!"
Urlò Stark notando la continua noncuranza che presentava l'adolescente.
"E lei può smettere di fingere di essere mio padre!! I miei genitori sono morti, e lei, invece mi ha mentito! Perché continua a preoccuparsi per un ragazzino qualunque! Non ha nessun motivo!"
Sbraitò il ragazzo alzandosi di scatto dalla scrivania facendo cadere a terra alcuni quaderni.
Tony guardò sbigottito il ragazzo, poche volte, anzi quasi mai, aveva visto Peter così arrabbiato da urlargli contro così. Aprì la bocca per rispondergli ma Peter lo interruppe, poiché dopo lo sfogo si rese conto di aver esagerato, almeno un po'.
"M-mi scusi, non volevo urlare così"
Cercò di scusarsi, pensando a ciò che MJ gli aveva detto, e anche a ciò che il signor Stark aveva fatto per lui, l'aveva accolto a casa sua, certo nella torre vivevano anche gli Avengers ma era pur sempre Tony il proprietario e Peter era ancora uno 'stagista' degli Avengers, poi gli aveva dato tutte quelle tecnologie e risorse create apposta per lui e alla fine Peter l'aveva ripagato urlandogli in faccia.
Tony assottigliò le labbra, cercando di trattenere le sue emozioni, poi con sguardo severo e sicuro guardò Peter.
"Tu sei mio figlio.." Disse con fermezza. "..anche se il tuo DNA è più animale che umano. Perciò, si. Si ho molti motivi per preoccuparmi per te, e no, non smetterò di farlo. Prendi il tuo costume, l'ho fatto per te, l'ho aggiornato, non costringermi a bruciarti quella tua tutina, perché sappi che sono capace di farlo. La cena è tra due ore, tre se Thor fa saltare di nuovo il generatore, non fare tardi."
Continuò Tony, lasciando sul letto la tuta, poi uscì ignorando le parole che tanto l'avevano scioccato.
Peter confuso guardó il costume, incerto se indossarlo o meno. Poi una sensazione lo convinse a fare un giro di sicurezza nel quartiere, mise il costume e con un balzo si fermò su un tetto di un palazzo vicino, e guardò la maschera che teneva tra le mani, titubante se indossarla o meno, se ne era ancora degno. La indossò e subito senti la voce di Karen.
"Bentornato Peter, il signor Stark ha installato un nuovo aggiornamento di sicurezza. Avvio protocollo bici senza rotelle"
"Aspetta Karen, che cos'è questo protocollo? Dimmi tutto!?"
"Il signor Stark ha disabilitato tutti i sistemi di controllo. Ora hai completa autonomia del costume."
Lo informò, e Peter si sentiva da un lato sollevato, sapendo di essere più libero, dall'altro lo vedeva come un modo da parte del signor Stark per corromperlo e fingere che non fosse accaduto nulla.
"Significa che Ironman non verrà avvisato di nessuna mia mossa?"
Precisò il ragazzo.
"Il signor Stark sarà avvisato solo in condizioni di emergenza relativi a cali drastici dei parametri vitali, perdite di coscienza, avvelenamento"
Tony gli aveva concesso la libertà che come eroe meritava, ma la sua preoccupazione da padre di un supereroe gli impediva di cancellare completamente quei protocolli.
Spiderman saltò su una ragnatela dirigendosi al centro città, dove Karen gli aveva comunicato movimenti insoliti dentro una banca. Tre uomini con delle maschere da demoni a suon di fucili e mitragliatrici si erano fatti strada tra la folla e preso in assedio la banca e una decina di ostaggi, compresi anche i dipendenti. Peter grazie a Karen riuscì a trovare l'apertura dei condotti dell'aria ed entrare nell'edificio senza essere notato.
"Hey ragazzi, fa un po' freddo per rapinare una banca, non trovate?"
Disse saltando alle loro spalle, afferrando il polso di uno dei tre uomini, facendo cadere a terra il fucile, e Peter colse subito l'occasione per allontanare l'arma con una ragnatela. 
"Fermo ragnaccio!"
Urlò un altro puntando una pistola alla testa di Spiderman. 
"Sei da solo, niente Avengers?" Aggiunse.
"Che c'è, non ti piacciono i ragni?!"
Rispose mentre sentiva la canna della pistola avvicinarsi sempre di più alla sua nuca.
"Io i ragni li schiaccio"
Urlò poco prima di premere il grilletto, il suo senso di ragno, che già pizzicava per l'imminente pericolo, ora lo colpiva come un martello appena sentì il primo click del meccanismo che stava per scattare.
"Di le tue ultime preghiere"
Poi il colpo partì.
La polizia che circondava l'edificio si allarmò al suono dello sparo, e gli otto ostaggi,  ammassati lungo un muro della banca urlarono..
"Ops, mancato."
Disse Peter, che era scattato agilmente sul soffitto, mancando per un pelo al colpo.
"Se permetti questa la prendo io."
Afferrò la sua pistola scagliandola contro un muro, e si frantumò. Successivamente con una capriola scese sul pavimento iniziando una lotta con i due criminali, mentre cercava il terzo con lo sguardo. Era sparito. 

Nel frattempo fuori, in strada si erano radunate anche stazioni televisive che trasmettevano in diretta la rapina, mentre la polizia cercava di entrare, o negoziare con i rapitori per gli ostaggi.
Nella torre più alta di New York gli Avengers una volta finita la loro riunione, si dedicarono ai loro passatempi, Tony sul divano leggeva una storia a Morgan, Natasha e Wanda risistemavano le attrezzature usate nel loro addestramento appena concluso. Thor beveva della birra mentre discuteva con Steve e Bruce.  Rhodey entrò nella sala ritrovo si sedette su un divano e accese il maxi schermo. I canali erano invasi dalle Breaking news  della banca.
"Hey ragazzi. Guardate qua."
Disse attirando l'attenzione di tutti i presenti. 
"Non sono ancora chiare le condizioni dei dodici ostaggi e dei cinque dipendenti. La polizia sta...."
Parlò la giornalista.
"Fortuna che il signore dei ragni è qui. Perché è al sicuro di sopra, vero ragazzi?"
Interruppe Thor, con un tono stranamente preoccupato, cercando lo sguardo degli altri Avengers, poi aggiunse. "Dovremmo avvertilo?"
Proprio in quel momento la giornalista si zitti per qualche secondo.
"Ci sono novità eccezionali, fonti interne ci informano che l'eccezionale Spiderman sia comparso all'interno della banca...."
Tutti guardarono immediatamente Stark, che per niente sorpreso, a differenza dei suoi compagni, guardò intensamente lo schermo.
"Ma come fa, era al piano di sopra, l'abbiamo sentito litigare con Stark una decina di minuti fa, e ora è in TV"
"Senso di ragno." Disse Tony rispondendo a Sam, distogliendo lo sguardo dallo schermo, controllò qualcosa sul suo telefono e riprese a leggere con Morgan.
"Non sei preoccupato?" Chiese Nat, alla vista dell'insolito comportamento del miliardario, che sembrava non mostrare il minimo interesse al più giovane della squadra.
"Se la caverà" 
Proprio in quel momento dalla televisione si sentì un forte rumore di spari, gli Avengers saltarono preoccupati e voltarono lo sguardo verso Ironman che continuava a fare finta di nulla. L'uomo si toccò due volte l'orecchio.
"Starà bene. Forza andiamo, qualcuno deve pur preparare la cena"
Rispose cercando di apparire il più neutro possibile mentre si alzò diretto verso la cucina ignorando gli sguardi degli amici.

Alla banca, dopo lo sparo le cose erano peggiorate. Il terzo uomo, che indossava una maschera gialla, ricomparse all'improvviso, trascinando con se gli altri quattro ostaggi nascosti nell'ufficio accanto.
"Spideraman!"
Esclamò sorpreso uno degli ostaggi, Peter voltò subito lo sguardo in direzione dell'uomo e degli ostaggi. Lui conosceva quella voce.
Ned
Spiderman spalancò gli occhi e impallidì dietro la maschera che nascondeva le sue paure.
"Hey tu, ciccio-bello, sta zitto e seduto. Non vorrai che ti riempia di piombo."
 Urlò infastidito l'uomo con la maschera gialla e colpì il ragazzo alle gambe, che cadde a terra.
L'aver trovato l'amico tra gli ostaggi distrasse l'arrampicamuri che fu colpito alla nuca dal corpo del fucile e perse conoscenza per pochi minuti.
Quando Peter riaprì gli occhi, era appeso a testa in giù mentre gli uomini continuavano a riempire borse e borsoni con oro e denaro. 
"Spidey"
Cercò di bisbigliare Ned, per svegliare il suo amico, sfortunatamente, Peter non fu l'unico a sentire la voce di Ned. 
"Ti avevo già detto di chiudere il becco"
Urlò l'uomo mascherato, e con un movimento lesto sparò. 
Il colpo fece risvegliare Spiderman come una secchiata d'acqua gelata. L'adrenalina fu sparata a razzi nel suo corpo e gli permise di liberarsi, ma quando rimise piedi a terra vide solo rosso, i suoi muscoli si congelarono e sentì un dolore lancinante al petto.





¡Hola!
Scusate il lungo ritardo, ma questo nuovo anno è partito pieno di impegni. VI ringrazio che continuate a leggere questa storiella, e per i messaggi e stelline che lasciate.  
Spero che questo capitolo e la storia vi stiano piacendo. 
~Leo

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