cap.28
Peter era ormai chiuso in camera da ore, non parlò con nessuno degli Avengers e neppure con Morgan. La loro piccola 'gita di famiglia' con scontro finale, era durata alla fine solo un paio d'ore e dato che il sole ancora splendeva in cielo Tony organizzò un incontro con i suoi stagisti preferiti, con la speranza di far uscire Peter dalla sua camera. Happy passò a prendere Harley che aveva appena finito di scontare la sua lunga punizione a scuola, Tony andò a bussare alla porta di Peter.
"Pete, giornata in laboratorio."
Disse bussando, poi decise di entrare. Il ragazzo stava sdraiato sul letto a leggere un libro di letteratura di quelli consigliati dalla scuola e ignorò completamente l'adulto che stava parlando.
"Peter, su andiamo. Hai uno stage da finire. Ci sarà anche Harley, non vorrai poi perdere la tua competizione con lui?! Ragazzino ti degni almeno di alzare la testa da quel libro e dire qualcosa!"
Tony sull'orlo di perdere la pazienza si avvicinò al letto e prese con forza il libro, ottenendo su di se lo sguardo arrabbiato di Peter.
"E cosa dovrei dirle! Le ho già detto che non mi interessa, lei mi ha mentito e c'è altro ancora che mi tiene nascosto. Che cosa voleva da me? È stato lei a cercarmi la prima volta, che c'è le serviva una mano nelle missioni? Oppure le serviva qualcuno con cui parlare in laboratorio? Beh ottime notizie signor Stark, come ha detto lei ora c'è Harley. Può dargli un'armatura e farlo diventare un Avengers, di me non deve più preoccuparsi. Io mi fidavo di lei."
Rispose guardandolo dritto negli occhi, riprese il libro e finse di leggerlo.
"Peter, non è così. Voglio solo che hai una vita come qualunque altro adolescente, e si lo ammetto, rimediare ad un errore che ho commesso anni fa. E anche se tu non vorrai continuerò a preoccuparmi per te, così come mi preoccupo per Morgan. Io ora vado nel mio laboratorio, quando hai finito di leggere, se vuoi, mi trovi li. Dovrò aggiornare il tuo costume, mentre per l'Iron-spider devo ancora finire molti sotto sistemi, quindi non potrai usarlo ancora."
"Non cerchi di corrompermi, non sarò mai più un Avenger"
Bisbigliò Peter poco prima che Tony chiudesse dietro di se la porta.
Appena si trovò nel corridoio, il miliardario si incontrò con in preoccupato Steve, che teneva in mano un tablet.
"Tony. Fury è giù. Riunione d'emergenza."
Spiegò velocemente il capitano a stelle e strisce, e i due si riunirono alti altri della squadra nella sala riunioni.
Fury iniziò a parlare, spiegando di aver trovato nuovi basi Hydra, e stando ai registri delle armi e tecnologie rubate allo S.H.I.E.L.D. erano armati fino ai denti, e forse bolliva in pentola qualcosa di grosso. Qualcosa come Ultron e sperimenti umani.
"Come in Sokovia?"
Chiese Wanda.
"Molto peggio. Ci sarà bisogno dell'intera squadra"
Rispose Fury, Tony preoccupato cercò lo sguardo dei suoi compagni, anch'essi preoccupati.
"Non possiamo essere tutti. Bucky è ancora in Wakanda e Spiderman non è in condizioni al momento." Affermò Steve.
"L'opzione di tenere il ragazzino fuori era già presa in considerazione, Capitano" Continuò Fury lanciando uno sguardo a Stark. "Ma voi tutti purtroppo non potrete rifiutare, questa missione potrebbe impegnarvi anche per settimane, meglio essere in maggioranza."
La notizia di una missione così importante, alquanto pericolosa destabilizzò tutti gli Avengers, lasciandoli sorpresi.
"Io non posso Nick."
Prese parola Tony scuotendo la testa.
"Come?!" Rispose.
"Non posso lasciare il ragazzo, non in questo momento."
"Stark, non so se hai capito la gravità di questa missione, un ragazzo, specie dotato di quei poteri può sopravvivere senza di te per qualche giorno."
"Lo, so Nicholas, ma lui è il mio ragazzino e io l'ho deluso. Non posso lasciarlo. "
"Ha ragione" Lo interruppe Nat. "Peter ha perso la fiducia in noi, lasciarlo solo gli darà solo l'impressione che noi l'abbiamo usato. Quel ragazzino non se lo merita. Dovremmo restare tutti, ma credo che Tony possa bastare, noi ce la caveremo."
"Aspetta Nat, mi stai dando ragione?"
Gli altri nella stanza anche stando in silenzio condividevano a pieno il pensiero dei due Avengers.
"D'accordo, se ne siete convinti, Stark tu rimani col ragazzino. Ora ho una riunione con i capi di stato, più tardi Hill vi darà le informazioni necessarie."
Tony lasciò la riunione e camminò a passo lento verso il suo laboratorio, notando uno strano pacchetto sulla scrivania.
"E questo cos'è?"
Chiese al ragazzo che seduto ad un altro tavolo stava leggendo distrattamente un libro.
"Non lo so, era già qui quando sono arrivato"
Rispose Harley alzando le spalle.
Il ragazzo era da poco arrivato accompagnato da Happy per il suo stage con Tony.
"Se, non l'hai portato tu, allora chi..." Disse Tony avvicinandosi al pacchetto.
"È una bomba?" Disse il ragazzo posando il libro, incuriosito dal pacchetto.
Tony guardò confuso Harley. "Che!?"
"Sai, un pacchetto misterioso, non si sa chi l'ha spedito. È una bomba!" Replicò.
"Tu guardi troppi film."
Detto ciò Tony aprì la scatola, sgranò gli occhi, sorpreso dal contenuto del 'regalo'.
"È una bomba vero!? Avevo ragione?"
Disse Harley preoccupato dalla reazione dell'adulto, e si alzò per vedere il contenuto.
"Ma quello è..."
"Si" Lo interruppe Tony.
"Perché Spiderman dovrebbe inviarti il suo costume?"
Chiese di nuovo, Stark si ricompose e inventò qualcosa al momento.
"Normale manutenzione. Mi assicuro che ogni Avengers abbia dell'equipaggiamento aggiornato e ottimale. Gli do un'occhiata e all'occorrenza lo sistemo. Su avanti mettiamoci all'opera, più fatti meno chiacchiere."
Rispose, poi afferrò la scatola spostandola su un mobiletto, e prese i file di alcuni progetti che vennero proiettati sugli schermi.
"Non aspettiamo Peter?"
"Lui, credo che arriverà in ritardo"
"Ma non abita al piano di sopra? Come fa ad arrivare in ritardo?"
"E tu come fai a sapere...."
"Ho saputo cosa è successo a sua zia, sono intelligente ho fatto due più due, non è stato difficile."
"Si si, va bene genio, ora a lavoro. Non ti pago per chiacchierare"
Disse con un velo di sarcasmo.
"Ma tu, tu non mi paghi." Rispose divertito.
"Vero, ti porterò un cheeseburger per cena"
Peter continuò a restare in camera, era uscito solo per lasciare il costume con un "biglietto d'addio"
Continuò a stare sul letto e svolgere i compiti di algebra, poi prese il suo cellulare e chiamò MJ, dovevano ancora risolvere la loro piccola litigata, la classica litigata tra fidanzati, così le chiese di vedersi, la ragazza accettò l'invito.
Si cambiò, indossando una felpa e si gettò dalla finestra con un paio di ragnatele.
I due si incontrarono a central park.
"Peter!"
Esclamò MJ sobbalzando per lo spavento, quando Peter da dietro l'abbracciò, si tolse le cuffiette dalle orecchie e si voltò verso il suo ragazzo, e gli diede un leggero pugno sul braccio.
"Ancora arrabbiata con me?" Domandò
"Diciamo che la prossima volta che deciderai di darmi buca di notte in un parco non ti darò solo un pugno sul braccio"
Rispose lasciandogli un dolce bacio.
"Lo sai mi eri mancata."
"Solo per una giornata? Comunque avevi detto che dovevi parlami. Di che cosa si tratta?"
I due camminarono per il parco e Peter le raccontò tutto, di come Tony l'avesse tradito e mentito, aspettando un qualche consiglio dalla sua ragazza, un indizio sulla direzione che doveva percorrere.
"Hai ragione"
Rispose lasciandolo sbigottito.
"Tony ha sbagliato ed è giusto non fidarsi, però è anche la persona più vicina ad un genitore che hai. Gli Avengers sono la tua famiglia"
"Quindi cosa dovrei fare? Non dimenticare che ciò che mi ha tenuto nascosto non è cosa da poco"
"Dagli modo di farsi perdonare prima di cancellarlo dalla tua vita"
Nel frattempo Tony e Harley continuarono a lavorare ad alcuni pezzi dell'armatura. Il ragazzo lanciava ogni tanto qualche suggerimento per qualche aggiunta particolare.
"Harley, oggi sei finito in punizione, puoi spiegarmi meglio?"
Chiese ad un certo punto Tony, desideroso di conoscere di più su questo bulletto della scuola che aveva preso di mira Peter.
"Nulla di che, Tony. Un piccolo battibecco con un ragazzo"
"Che ha a che fare con Peter, su sputa il rospo lo so"
Harley tentennò sul rispondere, era una questione che riguardava più Peter che lui, ma non poteva starsene in silenzio.
"D'accordo. Eravamo a mensa, Peter ha per sbaglio sbattuto contro questo ragazzo, che ha iniziato a reagire bruscamente. Così gli ho parlato prima dell'inizio della prossima lezione."
Spiegò muovendo lo sguardo da Tony al pavimento, sentendosi in suggestione sotto gli occhi attenti di Stark.
"Quindi l'hai difeso" Affermò.
"Si. Siamo amici, più o meno, è stato più forte di me non posso farci nulla. Poi sa, ho una sorella che ha quasi la sua stessa età. Si sarà attivato la modalità fratello maggiore."
Rispose sereno, passandosi una mano tra i capelli.
"Capisco."
Tony poi tornò a lavorare alla sua armatura, aveva sul viso un area compiaciuta e soddisfatta, come se un suo nuovo prototipo avesse avuto successo.
"Ah, Tony. C'è una cosa che vorrei chiederle"
Disse Harley, e Tony subito lo guardò.
"Si!?"
"Ecco vede domani verranno a trovarmi mia madre e mia sorella, mi chiedevo se potessi avere.."
"La giornata libera dallo Stage? Certo, divertiti. Ah, ho una cosa per tua sorella"
Lo interruppe alzandosi per prendere qualcosa da un cassetto.
"Questo e suo, credo"
Disse mostrando al ragazzo un piccolo orologio di Dora l'esploratrice.
"Dei tipi cattivi l'avevano rotto, l'ho riparato, mi è sembrato di capire che era un edizione limitata."
Continuò e gli scappò un risata facendo ridere anche il ragazzo.
"Signor Stark, c'è una certa Ketheline alla reception"
Avvisò Friday.
"Chi?"
"Dice che è qui per una sorpresa a Harley Keener"
Rispose l'AI, e subito guardò il ragazzo alla sua destra, che dopo qualche secondo realizzò.
"La conosci?" Chiese.
"Si, è mia sorella"
Rispose entusiasta per questa piccola sorpresa.
"Beh, allora è meglio se vai. Qui finisco io"
Haley si precipitò all'ascensore con un enorme sorriso sulle labbra, non vedeva sua sorella da più di una settimana. Schiacciò velocemente e di fretta il bottone per arrivare alla Hall, sentendo Tony dire qualcosa di sarcastico come se schiacci ripetutamente il pulsante non andrà più veloce.
Appena le porte si aprirono di nuovo Harley si catapultò fuori, incontrando subito gli occhi entusiasti della sorella.
"Haley!"
Esclamò prima di abbracciarlo.
"È così bello rivederti, mi sei mancato" Aggiunse.
"Mi sei mancata anche tu, Kelly"
Rispose abbracciando forte la sorella.
¡Hola!
Spero vi sia piaciuto il capitolo.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi sta piacendo la storia, con una stellina o un commento, nel frattempo vi do appuntamento alla prossima settimana con un nuovo capitolo.
~Leo.
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