cap.19

Fury mostrò a Peter la nuova sala d'allenamento, creata apposta per persone come lui, di cui anche Capitan America aveva usufruito per allenarsi prima di comandare una delle squadre Strike in missione. La sala era perfettamente ordina e ottimale anche se  era da un paio d'anni in disuso, per la precisione da quando gli Avengers, risolta parzialmente la faccenda con gli accordi, avevano annientato l'Hydra insidiata nello S.H.I.E.L.D., permettendo a quest'ultimo di risorgere senza alcuna traccia di organizzazione ostile.
C'erano alcune tecnologie ammassate al centro, probabilmente droni o robot da combattere, altri box in metallo erano collocati ai lati. Impossibile stabilire quali o quante armi , trappole o attrezzature erano state posizionate in quella sala per un allenamento ottimale.
La "gita" di Peter nel Helicarrier proseguì nei laboratori, dove Fury gli mostrò alcune invezioni che gli agenti usavano nelle varie missioni. Il direttore accennò poi alcuni progetti che avevano in mente per l'arrampicamuri.
"Questo è ciò che ti stavo dicendo."
Disse mostrando una moto particolare in fase di progettazione e realizzazione.
"M-ma è.."
Rispose Peter sorpreso e euforico avendo capito cosa bolliva in pentola.
"Si, una spider moto, ma. C'è un ma, ragazzino. Potrai salire in sella solo se un certo Ironman dirà che potrai usarla, non ho voglia di sentirmi Stark sbraitarmi contro ogni secondo che la guiderai, ah e chiaramente quando lo stato americano ti riconoscerà il potere di guidare"
Precisò Nick.
"Ora Parker gita finita. L'agente Moraht ti accompagnerà a casa o ovunque voglia andare. Per oggi hai la giornata libera, ci vediamo domani Spiderman"
Peter seguì l'agente che Fury gli aveva appena presentato e si ritrovò nuovamente a terra, in un auto scura. Prese il telefono e guardò l'ora.
Erano le 14:45.
"Perfetto"
Pensò. Aveva ancora quindici minuti per raggiungere la scuola elementare e adempiere alla sua promessa. Il giovane Avengers quella mattina aveva infatti promesso alla piccola Morgan che l'avrebbe presa da scuola.
Così chiese gentile al signor Moraht se poteva lasciarlo davanti alla scuola elementare, e così fece.
Peter si fermò davanti ai cancelli della scuola mentre alcuni dei bambini iniziarono ad uscire,  da pochi divennero un'intera ondata di bambini gioiosi e esuberanti, Peter cercò di concentrarsi sui suoi super sensi per trovare Morgan tra tutti quei urletti allegri.
La figlia di Stark uscì allegra come sempre dall'ingresso, stringendo nella sua mano il disegno fatto al corso di Arte e pittura con le dita, ma la piccola notò qualcosa che le fece storcere il naso. Leggermente in disparte un gruppetto di bambini davano fastidio ad un altro bambino 'seduto' a terra, aveva dei tratti ispanici e le sembrava di ricordare che si fosse trasferito da poco, mentre il gruppetto di ragazzini erano tre ragazzi di terza, Morgan lì aveva visti per i corridoi e con uno di loro condivideva anche un corso, poiché aveva saltato qualche classe di matematica. Morgan senza indugiare si avvicinò sicura al gruppetto.
"Allora ragazzo nuovo, capisci quello che stiamo dicendo? Oppure non sai parlare?"
Disse uno dei ragazzi mentre l'altro essendo più alto di tutti teneva lo zaino del nuovo arrivato in aria.
"Hey voi lasciatelo stare!"
"Oh no guarda Tommy, che paura una ragazza."
Rispose sarcastico il ragazzo con lo zaino, mentre il ragazzo col berretto che frequentava lo stesso corso di Morgan restò in silenzio, e cercò di isolarsi, intimorito dalla figlia di Ironman.
"Già, userai i tuoi girl Power? Glitter e lustrini?"
Parlò nuovamente il ragazzo chiamato Tommy, mente quello col berretto lo tirava indietro, come ad avvertirlo di non esagerare.
Morgan aprì il suo zaino e prese fuori un piccolo guanto con quello che poteva sembrare uno dei propulsori di Ironman e aprendo la mano la puntò contro i ragazzi, in realtà era solo un guanto con una torcia, ma era molto simile ad un vero guanto di Ironman, dopotutto quell'oggetto è nato nello stesso laboratorio delle armature.
"Oh non avevo visto che eravamo difronte ad Ironman"
La prese di nuovo in giro il primo ragazzo.
"Potrai anche essere la figlia di Ironman ma resti una femmina, e poi sappiamo tutti che è finto"
Proseguì Tommy.
"Ne sei proprio sicuro?"
Rispose Morgan con un tono sicuro, tenendo lo sguardo fisso sui tre. Fu proprio quella sicurezza che fece spaventare i tre ragazzi.
"Ragazzi, forse è meglio se andiamo, credo che mio padre ci stia cercando!"
Esclamò uno dei tre e dopo  scattarono via.
"Bello quel guanto"
Disse il bambino ispanico, osservando con meraviglia quell'oggetto.
"L'ho costruito con il mio papà, ti svelo un segreto, in realtà è solo un guanto luminoso."
Rispose Morgan con un sorriso per poi sfociare entrambi in una risata.
"Comunque grazie per avermi difeso"
"È stato un piacere, non mi sono mai piaciuti quei tre. Tu sei nuovo di qui vero?"
"Si, e non ho fatto molte amicizie"
La bambina gli rivolse un sorriso e poi continuare a parlare.
"Io sono Morgan Stark, posso essere tua amica se vuoi"
Disse ponendogli la mano, il bambino sorridendo a sua volta le risposte.
"Io mi chiamo Miles Morales, e sarà un piacere essere tuo amico"
Rispose stringendole la mano
"Perfetto allora, amici!"
"Amici"
"Morgan!"
Si udì in lontananza, i due bambini si voltarono e videro Peter correre affaticato verso di loro.
"Eccoti qui, ti stavo aspettando fuori dall'altro lato, mi hai fatto preoccupare"
Disse Spiderman senza rabbia.
"Oh, scusami, ho fatto amicizia con Miles e siamo rimasti un po' di più nel cortile"
Peter guardò alla sua sinistra, o meglio squadrò il bambino alla sua sinistra, assumendo uno sguardo confuso.
"S-sono Miles Morales, signore"
Rispose frettolosamente, il modo in cui Peter lo guardò lo mise in soggestione.
"Io sono Peter, Peter Parker"
Si presentò con un sorriso.
"Su Morgan ora dobbiamo proprio andare prima che anche Ironman si preoccupi"
Disse Peter dando la mano a Morgan. I due salutarono Miles e si incamminarono verso casa. Fortunatamente la torre era abbastanza vicina.
"Peter, voliamo con le ragnatele?"
Propose tirando l'orlo della felpa del ragazzo.
"È pericoloso Morgan"
Rispose, anche se una parte di lui avrebbe accettato ma la parte responsabile  gli suggerì di camminare.
"Ti pregooo, fratellone. Solo una volta, non lo diciamo a nessuno. Daii"
Lo supplicò ancora e sotto l'influenza di quel tenero faccino Peter cedette.
"Va bene ma solo un isolato."
Si appartarono in un vicolo, Peter indossò la maschera presa dal suo zaino e grazie agli spara ragnatela sempre ai polsi, scagliò una delle sue ragnatele e prese saldamente Morgan in braccio pronti per dondolarsi nell'aria, arrivando così alla torre nella metà del tempo.
Salirono nell'ascensore e si diressero agli ultimi piani. Ad attenderli ci fu Stark in persona.
"Come mai così tardi?"
Domandò.
Nonostante avessero guadagnato vantaggio volteggiando sulle ragnatele l'incontro tra Morgan e quel gruppetto aveva fatto perdere loro molto tempo.
"Ho conosciuto un nuovo amico"
Rispose Morgan camminando verso la madre seduta sul divano.
"Guarda mamma, questo l'abbiamo fatto oggi, la maestra ha detto che sono stata la più brava."
Continuò Morgan mostrando alla madre vari fogli poi corse a portare il suo zaino in camera
"Oh okay. Aspetta, signorinella, torna qui,  hai detto un nuovo amico. È un maschio quindi!?"
Disse Tony.
"Tony, non fare il padre geloso"
Lo rimproverò tranquillamente la moglie.
"Non sono geloso. Semplicemente non conosciamo questo ragazzo, e se fosse una spia in incognito?"
Continuò lui.
"Tony!?" Fece Pepper.
"Io lo conosco, ci ho pure parlato qualche minuto"
Rispose Peter alzando un braccio dalla poltrona su cui si era seduto nel frattempo.
Tony lo scrutò.
"Pete, conoscere una persona non significa, scambiarsi il buongiorno fuori scuola."
Rispose sarcastico, scompigliando i capelli del ragazzo.
"No intendo dire che lo conosco bene, siamo amici. O meglio lo saremo tra circa dieci anni"
Tony ora lo guardava confuso, scettico. Si posizionò di fronte alla poltrona sporgendosi leggermente in avanti e poggiando le mani sui braccioli per guardarlo meglio negli occhi.
"Ti sì è fuso il cervello ragazzo mio?"
"So che può sembrare strano, ma quando ero nel multiverso l'ho conosciuto e dato che veniamo dalla stessa dimensione abbiamo fatto insieme il 'viaggio di ritorno' a casa e abbiamo anche combattuto insieme."
Spiegò.
"Oh perfetto, quindi lui è un altro Spiderman, ho capito bene!?"
Domandò, accrescendo ancora di più la sua preoccupazione.
"Si, tecnicamente lo sarà tra qualche anno"
"Quindi, fammi capire bene,  tu conosci il passato di questo 'amico' ma che per noi è ancora futuro giusto?"
Peter annuì "Si, abbiamo parlato, tra tutti quei Spiderman era facile fare amicizia"
Il miliardario si stava già preparando per porre altre domande
"Tony. Ora basta fare il quarto grado a Peter, sono solo bambini. Non vorrai mica allontanare ogni ragazzo si avvicini a Morgan?"
Intervenne Pepper guardando seriamente il marito.
"Un ultima cosa" Disse Stark incrociando le braccia al petto. "Il ragazzo che hai conosciuto tu, era fidanzato?"
Domandò assottigliando lo sguardo su Peter.
Il ragazzo titubante sembrava non voler rispondere.
"Tony!"
Lo riproverò ancora Pepper.
"Okay okay ho capito. Ma d'ora in avanti Happy verrà a prendervi più spesso a scuola, così che evitiamo anche che qualcuno venga rapito dallo S.H.I.E.L.D."
Disse Stark agitando in aria una mano, facendo cenno a Peter di seguirlo.
"Pete, vieni con me dobbiamo discutere di un paio di cose."
Aggiunse per poi dirigersi al suo laboratorio.
"Punto primo quella moto che Fury ti ha mostrato, o ti mostrerà in futuro, è off-limits. Capito!?"
"Aspetti, come fa a sapere che.."
"Io e Fury abbiamo un accordo."
Tony lo interruppe ancora prima che continuasse la frase.
"Punto secondo devo parlarti di un nuovo 'stagista' che lavorerà con noi in laboratorio"


¡Hola!
Mi scuso se non aggiornavo da un po', ma ci sono stati alcuni impegni tra cui lo studio.
Grazie a tutti voi che nonostante tutto continuare a leggere e votare questa storia.
~Leo.




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