cap.17

Dopo  quella specie di chiacchierata con la vedova nera Peter corse in camera e chiuse la porta a chiave, si agitò nervoso per qualche minuto oscillando per la camera su una ragnatela, a destra e a sinistra. Mise piede a terra e guardò l'orario, è l'ora perfetta per pattugliare la città, pensò. Quindi indossò il costume, scrisse un biglietto che lasciò sulla scrivania e saltò dalla finestra.
Pattugliò il quartiere saltando di tetto in tetto per quasi un'ora.
"Karen"
"Si Peter"
"Rilevi qualche crimine in corso? Rapine in banca? Qualcosa di sospetto?"
"No Peter, i miei satelliti non rivelano nessun atto criminale o ostile, e la stazione radio della polizia non rileva nessuna chiamata"
"È tutto troppo tranquillo, Karen avvisami se succede qualcosa"
Ordinò al suo AI, per poi decidere di fermarsi sul tetto di un palazzo, per riposarsi godendosi il panorama e essere pronto nel caso accadesse qualcosa a New York. Il tetto era illuminato solo da una debole luce giallastra posta accanto alla porta che collegava il tetto col palazzo sottostante.
Nonostante i suoi sensi super sviluppati non si accorse di non essere solo su quel tetto.
"Com'è piccolo il mondo, vero Spiderman!?"
Disse una voce nell'oscurità che fece solbazzare l'eroe. La ragazza camminò verso Peter togliendosi le cuffiette dalle orecchie. 
"Potevo morire d'infarto" Ironizzò. "Come mai sei qui? Mi stavi seguendo?"
"Seguire te? Anche no Spidey. Questo è l'unico posto tranquillo della città, o almeno è l'unico palazzo che lascia sempre aperta la porta che conduce al tetto e con la serratura dalla porta sul retro rotta. Potrei fare la stessa domanda a te ma a giudicare da come sei vestito posso intuire che sei a lavoro" Disse MJ, avvinandosi sempre di più al ragazzo.
"Allora verrò su questo tetto più spesso ora che so che tu lo frequenti. Ti hanno mai detto che hai degli occhi bellissimi con questa luce!?" 
Rispose arrivando ad un palmo dal viso di MJ, era così vicino da poter sentire il respiro della ragazza sul suo viso nonostante avesse la maschera.
"Non ci provare Spiderman, sono fidanzata."
"Oh, quindi non posso neanche chiederti un innocente bacio?"
 "Esatto"
"Dai sono certo di essere meglio del tuo ragazzo, sono Spiderman!!" Esclamò sarcastico alzando le braccia al cielo.
"Appunto, il mio ragazzo è carino, gentile e non se la tira per essere un supereroe o di avere dei poteri." Disse con area soddisfatta, scherzando su Peter.
"Ah d'accordo" Peter abbozzò un sorriso da sotto la maschera e tornò a sedersi ad ammirare New York dall'alto. MJ si sedette accanto a lui con le gambe a penzoloni dall'edifico, senza timore di cadere giù. 
"Non mi aspettavo di vederti in giro questa sera, dopo tutto quello che è successo. Dovevi rimanere a casa con gli Avengers e no saltare di tetto in tetto"
Disse la ragazza posando la sua testa sulla spalla dell'eroe.
"Lo so, ma non avrei incontrato te qui.  Che stavi ascoltando?"
Domandò notando il filo delle cuffiette pendere dalla tasca del parka della ragazza, MJ prese il suo telefono e porse una cuffietta al ragazzo ragno e indossò l'altra poi accese il telefono. 
Peter fece passare la cuffietta da sotto la sua maschera e iniziò a sentire la musica che MJ aveva messo a basso volume, sapendo quanto lui fosse sensibile ai forti rumori per via del suo super udito, le cuffiette iniziarono a riprodurre Always di Bon Jovi. Peter prese in braccio MJ per potersi spostare nonostante i due fossero 'legati' dai fili delle cuffie e si avvicinò al tetto dell'altro palazzo, posò la ragazza e con la sua ragnatela formò una rete tra i due edifici, facendo cenno a MJ di andare a stendersi lì. 
"Se mi fai cadere ti strozzo"
I due si ritrovarono abbracciati l'un l'altro stesi su quell'amaca ragnesca, Michelle poggiò la testa sul petto dell'eroe e cercò di rilassarsi concentrandosi sul panorama della città e no sul fatto di star stesa a diversi metri d'altezza su una ragnatela.
"Da qui il panorama sembra diverso, più bello!" Esclamò.
"Allora miss piena di ricci, ora mi sono guadagnato quel bacio?"
MJ si mosse per alzare di poco la maschera, quel tanto che bastava per mostrare le labbra del vigilante mascherato, e lasciò un delicato bacio su di esse.
"Di un po'. Fai così con tutte le ragazze carine che incontri sui tetti?"
 Disse MJ sarcastica tornando a appoggiarsi sull'uomo ragno. 
"No. Sono con te" Rispose, giocando con i capelli della ragazza.
 "Potresti anche toglierti la maschera"
"Così se qualcun'altro ci vedesse può comodamente uccidere me e te e scoprire la mia identità!?"
I due rimasero abbracciati a guardare il cielo per poco più di una mezz'ora. 
"Spidey dobbiamo andare."
Disse MJ scuotendolo delicatamente per risvegliarlo da quello stato di relax in cui entrambi erano caduti. 
"Si sta facendo tardi, e sicuramente il mio ragazzo non sarà felice di sapere che ho passato tutta la notte con Spiderman."
"Parker? Ci parlo io con lui, sicuramente capirà."
"Pete, dai è tardi e domani abbiamo scuola. Sai com'è mio padre, e parlare con lui non è come parlare al proprio riflesso"
"Okay, allora.."
"Chiamata in arrivo dal Signor Stark" Li interruppe Karen, e come ogni altra chiamata da parte di Tony Stark non poteva rifiutarla.
"Bimbo ragno, so che sei in pattuglia, ho letto il biglietto, ma si sta facendo tardi. Torna a casa oppure vengo a prenderti, non importa dove ti trovi. Domani hai scuola, sempre se tu voglia andarci"  
"Si, signor Stark sono sulla strada di casa, non c'è bisogno che venga lei."
"Okay ti aspetterò, se tardi verrò io"
Tony poi chiuse la chiamata.
"A quanto pare dovrai parlare anche con un altro padre" 
"N-no lui n-non è... tu credi che mi veda come suo figlio?"
"Oh andiamo Peter, l'hai visto al funerale  e questa scena che ho appena visto? Sei letteralmente suo figlio"
Peter riflettè affondo sulle parole che la sua ragazza stava dicendo, sentendo una piacevole sensazione di sicurezza e di famiglia.
"Ad ogni modo ora dobbiamo tornare a casa" 
Disse prima di afferrare MJ per portarla a casa, si salutarono con un altro bacio e Peter oscillò fino all'Avengers's Tower.
"Peter! Stai bene? Ferito?"
Domandò Tony appena vide la figura di Spiderman varcare la finestra della camera.
"Si, è stata una notte tranquilla, sono stato con MJ." Disse togliendosi la maschera, per poi sedersi sul letto.
"La ragazza brunetta di stamattina?" Domandò e Peter annuì.
"Penso che ora andrò a dormire, domani vorrei andare a scuola per riprendere un po' di normalità. Sa, il funerale di mia zia e tutto il resto, sono veramente esausto."
"Si è comprensibile." Rispose avvicinandosi. "Ah Pete, c'è una cosa che devo dirti"
Disse ottenendo l'attenzione del ragazzo,  poi Tony si sedette al suo fianco.
"Nat mi ha detto cos'è successo prima. Non è colpa tua se i tuoi genitori sono mor.."
"Si, invece. È per colpa mia se si trovavano sulla strada con quel tir con cui hanno avuto l'incidente. Se io non c'ero loro a quest'ora sarebbero vi.."
"Morti" Lo interruppe nuovamente Tony. "Pete, sarebbero morti lo stesso." 
Peter lo guardò confuso, allora Tony procedette con una spiegazione verosimile alla realtà.
"Loro come sai erano scienziati. C'era un uomo potente e crudele che voleva le ricerche dei tuoi genitori. La loro morte è stata un caso, ma temo che quel uomo non si sarebbe fatto scrupoli. Ma tu non  c'entri nulla con loro Pete, non voglio che pensi che sia colpa tua. E sappi che per qualunque cosa io sono qui. Sarò sempre qui per te spiderboy"
"Grazie Tony" Rispose con un lieve sorriso prima di essere abbracciato dal genio miliardario playboy filantropo, anche se a Peter non gli importava cosa Tony gli aveva detto sui suoi genitori, lui ne sentiva ancora la colpa.
"Aspetta" Disse scostandosi dal ragazzo per guardarlo negli occhi. "Mi hai appena chiamato Tony. È la prima vola. Di un po' vuoi far venire a piovere?" Continuò sarcastico.
"Ora cambiati, togliti il costume metti il pigiama e vai a dormire, è tardi spiderboy." Concluse scompigliandogli i capelli. 

La notte passò in fretta, più in fretta di quanto Peter si aspettasse.
"Peter, tesoro. Devi svegliarti se vuoi andare a scuola."
Gli disse dolcemente Pepper, scostando delicatamente i capelli dalla fronte del ragazzo, Peter aprì lentamente gli occhi e trovandosi difronte la donna con in braccio una Morgan ancora sonnecchiante.
Peter seguì la donna e si ritrovò nella sala pranzo con alcuni degli Avengers e una tavola imbadita.
"Pete, buongiorno" Lo salutò Steve mentre sorseggiava del thè.
"Petey come al solito la vera colazione è di quì, tranquillo l'ho tenuta al sicuro da quelle bacche e yogurt e roba salutare.. Per fortuna sei arrivato prima di Thor"
 Disse Tony tenendo in mano una tazza di caffè nero e indicava a Peter una zona sull'isola della cucina dove si trovavano pancakes, waffle, cornetti, cioccolata e altri pasticcini, mentre nella parte opposta si trovavano thè e tisane, biscotti e brioche integrali, cereali ai frutti di bosco e frutta. Peter prese dei pancakes e mettendoci su dello sciroppo e due cornetti ripieni e andò a sedersi a tavola.
"Siamo affamati oggi" Ironizzò Tony, felice e soddisfatto che Peter stia pian pian tornando quello di prima.
"Sai, super metabolismo, super fame"
Rispose addentando un cornetto.
"Ragnetto fai piano o rischi di soffocarti" 
Disse Nat arrivando nella sala mentre prendeva qualcosa da mangiare.
"Ragazzi stiamo finendo le birre!"
Annunciò il dio del tuono mostrandosi nella sala con un piccolo barile di birra in una mano e un vassoio pieno di cornetti nell'altra; nonostante mangiasse per un popolo il dio manteva sempre la sua splendida forma, grazie alla sua natura un po' divina e alla palestra nella torre di cui tutti gli Avengers ne traevano beneficio.

Dopo aver mangiato a sufficienza e essersi preparato Peter andò a scuola con Morgan e Happy, le scuole dei due ragazzi erano abbastanza vicine e si trovavano sulla strada per arrivare alle Stark Industries. Gli Avengers si dedicarono ognuno alle proprie attività. Wanda era tornata al college e Visione aveva deciso di farle compagnia per un po', Rhodey ancora alle prese col governo per la rettifica di quei benedetti accordi che aveva rischiato di sciogliere gli Avengers.
Sam, Cap e Natasha decisero di allenarsi insieme per tutta la mattina mentre Bruce e Thor decisero di rilassarsi nelle varie stanze della torre, il primo in biblioteca mentre il secondo fece visita ad una sua vecchia amica, Jane. Tutto procedeva come un qualsiasi giorno normale, i signori Stark arrivarono alle Stark Industries al solito orario e si diressero negli uffici, se non fosse per una persona inaspettata che si presentò nella hall dell'azienda.
 




¡Hola!
Se vi va lasciatemi un pensiero su come trovate questa storia, cosa potrebbe o non accadere. Cosa sara quell'anormalità che sconvolgerà quella giornata troppo normale. (Sono curioso di cosa ne pensate XD)
Come direbbe Tony, scatenate le idee. 
Non per mettere ansia ma c'è calma, troppa calma.
~Leo.

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