4. PREGHIERA AD UNA STREGA (3/3)
Correndo così veloce l'unica cosa che riconobbi fu la luce del tanto odiato lampione che ora splendeva come la speranza, la salvezza, perché sì, mi ero salvata.
Quella illuminazione color giallo ocra risplendeva come i miei capelli a contatto col sole, come la bella strega il mattino che la vidi.
Con il cuore a mille e la gioia di essere salva, ringraziai la strega della mia preghiera, in qualche modo era merito suo, della sua apparizione, se io ero viva.
Arrivai a casa che mi sentivo svenire, cercando di riprendere aria e di cancellare quell'orribile incubo dalla mia testa.
Mio padre mi vide, chiese qualcosa ma non seppi ascoltarlo e poco dopo la polizia era nella mia abitazione, a farmi domande a cui non volevo rispondere, non ancora.
Oliver fu chiamato da mio padre e mi tenne stretta a sé per tutto l'interrogatorio.
L'uomo si chiamava Cristopher Blanc, apparentemente un ottimo individuo ma dopotutto lo sembrano tutti – disse il poliziotto più giovane.
Era morto Cristopher Blanc, caduto giù dal ponte in cui io lo avevo spinto, sbattendo la testa su un masso e finendo annegato.
Quando mi venne detto che era deceduto mi sentii in colpa, una fitta al cuore mi pervase, nonostante il male che mi aveva mosso contro quella bestia io non mi riuscivo a liberare delle immagini che si erano create dentro di me: il bimbo che piangeva perché non voluto da nessuno, quello ripreso sempre dalla madre, quello isolato dal mondo.
Cristopher Blanc era una persona, io che ero stata una sua vittima sentivo tutta la sua tristezza ancora viva, salda al mio spirito e non riuscivo per questo ad odiarlo; perché essere umani significa vivere di luce e tenebra, di cose giuste e sbagliate, ed io convinta di questo ero incapace di odiarlo.
Nel silenzio delle mie labbra nascondevo una seconda preghiera alla strega dei miei sogni: 'Mia adorata, illusione che mi perseguiti dalla nascita, amica e confidente, protettrice dei miei peccati e dei miei pensieri. Sei forse l'illuminazione mia che prova un uomo quando decide di seguire Dio, quando sente di essere un suo discepolo.
Io, la tua discepola, ora ti scongiuro, perdona e libera insieme a me l'anima di Cristopher Blanc e portala lontano dalle sofferenze che ha vissuto in terra.
Tu che per me puoi, con i tuoi sconosciuti poteri mistici, fallo per me, ti prego.'
Ma non bastò, le visioni su Cristopher Blanc non cessarono mai, mi alternavo ogni notte tra il ricordo della strega fuori scuola, allo stupro e infine all'amara infanzia di Blanc.
Oliver, per quanto ci provasse nella realtà, non era più presente in me e nei miei sogni.
Lo stesso Oliver che si incolpava per l'accaduto, non riuscendo per un mese intero a dormire.
Quell'aria amara stava infestando tutti i miei conoscenti, amici, parenti di una tristezza infinita, nutrita con lo sconforto e l'odio.
Qualcosa di terribile stava per succedere, lo riuscivo a sentire in ogni loro respiro, nei muri delle camere che percorrevo, nelle strade che mi spaventavano costantemente.
La mia unica ancora in quel caos fu l'unica persona che non provava nessuna emozione da anni, che era riuscita a convivere con il suo di caos e che ora semplicemente aspettava il giorno in cui la sua vita sarebbe finita: mia sorella Acate.
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