>>31<<
Punto di vista di Jimin
La mattina a seguire mi svegliai un po' più tardi del dovuto, ma comunque fui costretto a letto, per cui niente scuola. Cercai il telefono sotto le lenzuola, mi ci ero praticamente addormentato sopra, e dopo averlo trovato controllai l'orario. Poco dopo aprii la barra delle notifiche, e la prima app che controllai fu whatsapp, dove mi aspettava la notifica di un nuovo gruppo e dei messaggi sulla conversazione con Jungkook. Mi aveva contattato ieri notte, ma io m'ero appisolato appena aveva abbandonato casa mia. Chiedeva se fossi ancora sveglio, m'avvisava che sarebbe stato a casa mia il giorno seguente, ovvero oggi, alle quattro. Poi ancora, domandava, in tono giocoso supposi, se la mia proposta del giorno precedente fosse ancora valida.
Non mi ci volle poi molto rimuginare per capire a quale mia proposta si riferisse. Gli avevo-
Buon Dio, gli avevo proposto cose sconce di mia iniziativa, sarebbe stato troppo da parte mia sperare che se ne dimenticasse con così tanta facilità. Sospirai. Mi sentii accaldato alla sola memoria, e non sapevo se essere stato fortunato che mamma e Soo fossero tornata in tempo, oppure no. Se non fossero tornate io credo.. credo proprio che il mio buon senso sarebbe rimasto fuori dalla porta, gli sarei saltato addosso come un animale in calore. Sul momento avrei davvero davvero voluto toccarlo, avevo quel desiderio dalla prima volta che glie lo vidi fare, ero proprio senza speranza a quel punto.
Mi scusai, dunque risposi che m'ero addormentato nona spettando suoi messaggi. Jungkook si collegò quasi istantaneamente.. davvero non sembrava amare la scuola, anche quando avevo lezione mi scriveva spesso, ma io rispondevo solo a fine corso. Il suo stato cambiò da online a sta scrivendo..
Mi fece notare che non avevo risposto all'altra domanda. Insistente il ragazzo, come se non l'avessi evitata di proposito. Provai a lasciargli intendere nuovamente di non volerne parlare, dicendogli di aver ricevuto un ulteriore mazzo di fiori nonostante non fossi ancora deceduto, gettandola sullo scherzoso.
Dapprima rispose con tre punti di sospensione, poi si limitò a digitare il mio nome, come a riportarmi all'attenzione, a rimproverarmi per la tentata digressione. Io risposi con un punto interrogativo, ma non attendevo certo la sfacciata determinazione con cui mi scrisse di volere una sega da me. Misi il broncio, non era carino chiederlo a quel modo, e glie lo resi noto, così lui addolcì il tono, credendo di essere simpatico aggiunse anche un cuoricino rosso. La mia risposta fu un secco no. Lui visualizzò, fece per scrivere, si fermò per un qualche secondo e poi riprese.
Fui sorpreso dal suo semplice, breve va bene, al che domandai conferma, scrissi 'Va bene? Tutto qui?' e lui mi rispose che certamente andava bene, se non me la sentivo avrebbe tenuto il coso nei pantaloni. Non sapendo ancora bene cosa rispondere ci misi tempo, e lui mi batté sul tempo, domandandomi cosa stessi facendo. Di li la conversazione degenerò in tutt'altro, sulla sua noiosissima lezione di biologia allo schifoso panino che aveva consumato a ricreazione, finché una mezz'oretta dopo non gli feci presente che quella lezione avrebbe fatto meglio a seguirla dato che andava male in materia. Dapprima fu d'accordo, mi diede l'okay, e per alcuni minuti non si fece sentire.
Mi girai su un fianco, mettendo il cellulare in carica essendomene dimenticato la sera prima, e proprio allora l'aggeggio vibrò ulteriormente nella mia presa. Vidi che secondo la notifica in evidenza, il mittente era lo stesso ragazzo di poco prima, e che nel suo messaggio domandava perchè mai non volessi più toccarlo, che cosa fosse cambiato dal pomeriggio precedente. Soppesai le opzioni. Avrei potuto far finta di nulla per qualche ora, dire di essermi addormentato di nuovo, di non aver sentito il cellulare, tanto non avevo visualizzato mica..
Poi mi dissi che procrastinare non avrebbe aiutato la causa, dunque decisi di provare coi rimproveri, suggerendogli ancora una volta di seguire la spiegazione dell'insegnante, ma Jungkook non volle saperne, barattò la sua attenzione in cambio di una mia risposta.
Mi grattai la nuca riluttante, piuttosto imbarazzato. Come potevo o dovevo dirgli che desideravo toccarlo, che questa voglia mi stava rodendo le budella da ieri pomeriggio, che avevo maledetto i miei familiari per aver interrotto il tutto precocemente? Che non ero poi docile come lui credeva, come tutti mi volevano, così come non ero innocente come perfino io credevo di essere. O per essere corretti, non lo ero più da quando lo avevo conosciuto, aveva risvegliato qualcosa in me, desideri carnali, volevo soddisfarlo, fargli provare anche un solo decimo di quel paradiso che lui continuava a farmi afferrare a piene mani.
Tentai di comunicarglielo senza essere imbarazzante né per lui né per me stesso, dissi solo che volevo, ma che non credevo di poterlo soddisfare, che quello che mi chiedeva non era una cosa buona o casta o pia da fare, che seppure il solo pensiero mi faceva venire la pelle d'oca e i formicolii sotto pelle dall'anticipazione, non potevo fare una cosa tanto sconcia. Ma lui ebbe la premura di farmi notare quanto poco di cattivo c'era nella fisicità fra due fidanzati, tra due che si amano, che di male non ve ne poteva essere se ero rimasto puro fino ad allora senza sfarfallare da partner all'altro. Eppure mi rassicurò che se comunque non avessi voluto, lui non avrebbe avuto da ridire, che avrebbe atteso quanto necessario. Riflettei, fissai lo schermo del cellulare, la chat aperta, rilessi i suoi ultimi messaggi, Jungkook rimase tutto il tempo online in attesa, finché non inviai una risposta.
'Lo faccio' promisi 'Voglio farlo per te, me la sento' continuai, e anche in una situazione come quella che mi faceva sentire in colpa per star cedendo alle mie fantasia più losche, Jungkook riuscì a farmi ridere come faceva sempre, con un semplice, secco, 'Eddaje' scritto in formato maiuscolo e grassetto, l'emoji di un bicipite in flessione a significare esaltazione, vittoria. Sghignazzai.
Punto di vista di Jungkook
Essendo giorno di rientro, ad ora di pranzo decisi di seguire Taehyung al bar di sotto, e mi presentai al tavolo in cui ero solito stare con i miei amici, alcuni non vi diedero peso, altri al solito ebbero dolce premura di farmi notare quanto poco presente fossi stato negli ultimi giorni.
>>Guarda chi c'è, Jungkook!<<
>>Heilà<<
>>Sei qui perchè..?<<
Domandò Namjoon in tono di scherno.
>>Jimin si è ammalato, e voi siete la mia amorevole seconda scelta<<
>>Sei sempre stato così tenero?<<
Domandò il maggiore, pizzicandomi la guancia con tutta l'intenzione di farmi male, e senza preoccuparsi di nasconderlo. Scacciai la sua zampaccia tirandoci sopra una manata. Mi misi giù a sedere ed iniziai a sbocconcellare il mio snack, finché Taehyung non decise di avvinghiarsi al mio braccio, impedendomi l'azione con mio enorme disappunto.
>>Jungkook dobbiamo uscire ogni tanto però, mi stai abbandonando completamente per il nanerottolo..<<
>>Dimmi un giorno<<
>>Oggi<<
>>Vado da Jimin<<
>>Questa sera?<<
>>Scuola di ballo<<
>>Domani?<<
>>Jimin viene da me<<
>>Dopodomani<<
>>Sai che sono da papà il giovedì<<
>>Dopodopodomani<<
>>Libero fino alle nove, poi ho di nuovo da andare ai corsi di danza<<
>>Ma io voglio uscire di sera<<
>>E allora dovrai aspettare venerdì o sabato, e non è certo che io venga. A dirla tutta è molto più che improbabile che mi presenti<<
>>Ma Dio santissimo, hai la segretaria?? Devo prendere un appuntamento o cosa per vedere il mio migliore amico?!<<
>>No, ma potrei star assumendo. Presenta un curriculum<<
>>Io domani verrò a casa tua, Jimin o no! Quello mi ruba la testa di cocco!<<
>>Col cazzo Tae, e testa di cocco ci sarai tu!<<
>>Io verrò!<<
>>Ma anche no Taehyung!<<
>>Verrò!<<
>>Ti piacerebbe!<<
>>Lo farò!!<<
>>Certo, provaci ad entrare<<
>>Aspetta e vedrai<<
>>Fa quello che ti pare, ma sappi che non ti lascerò mettere neanche il mignolo del piede destro dentro casa mia se sono con Jimin. Lo sai che mi fa sudare sette camice, almeno stiamo facendo progressi!<<
>>E se è così snervante stargli dietro, allora mettiti con me!<<
Afferrai il suo viso con entrambe le mani, fissandolo negli occhi, mostrando tutta la serietà di cui ero capace, nonostante fossi chiaramente sarcastico.
>>Io voglio innocenza, cosa che chiaramente tu non hai. Puoi essere la mia puttana al massimo<<
Ebbi problemi a rimanere serio. Stava proprio li bello fra le battute mie e di Tae, rimanere seri ed impassibili sembrava un miraggio, ma non potevo mica perdere, dato che anche lui dava segni di cedimento, di star per morire se non avesse grugnito fuori la sua risata.
>>Ma tu non hai tempo per la tua povera puttanella!<<
Disse lui asciugandosi una lacrima inesistente e giungendo le mani come per pregarmi.
>>Non essere avaro, ce n'è per tutti<<
>>Non lo sono..<<
>>Uff, come ti pare<<
>>Guarda che ti abbandono e me ne vado in Messico Jungkook! Non puoi trattarmi così!<<
>>Bon voyage, aurevoir!<<
>>Non ti mancherò?<<
>>Se dovessi davvero andartene credo che darei una festa<<
>>E sarei invitato?<<
>>No, saresti in Messico, deficiente<<
Nonostante il piacevole tempo passato a pranzo, presto dovemmo tornare ognuno alla sua classe, le lezioni sembrarono non finire mai, e quando finalmente uscii da quell'inferno mi diressi di filato verso casa di Jimin, zaino in spalla e pronto alla mia dannatissima ricompensa.
Ero stato onesto con Taehyung, non mentivo sul fatto che Jimin mi dava davvero filo da torcere anche solo per infilargli le mani sotto la maglietta, però era una mezza verità. Non mi dispiaceva faticare per Jimin, oh, mi sarei fatto mozzare le mani piuttosto che stargli lontano, non soffrivo poi tanto se comunque potevo stare in sua compagnia, non avrei sudato con altri, e mi sarei scocciato subito, ma per Jimin questo ed altro sinceramente.
Questo era quello che mi dicevo sulla via di casa sua, ma ben presto la mia frustrazione prese la meglio. Ero estremamente frustrato. Sua madre non accennava a lasciare casa libera, si vede che era abituata a rimanere nei paraggi anche quando c'era Yoongi, evidentemente Jimin non le aveva mai fatto storie. E certamente, perchè a Yoongi lui non doveva certo una sega.
>>Aspettiamo che se ne vada via, sono certo che avrà qualcosa da fare più tardi.. non prendertela<<
Continuai cocciutamente ad abbracciare la schiena di Jimin ed a spalmare la guancia sulla sua scapola, premendo baci imbronciati sulla spina dorsale.
>>Ma avevi promesso!<<
Piagnucolai, stringendo la presa sulla sui suoi fianchi.
>>Sembri un bambino quando fai così, sai?<<
Ridacchiò giocoso, il che mi fece sospirare, non ero innervosito ovviamente, volevo solo lagnarmi con lui. Jimin mi rivolse uno sguardo divertito, prendendomi in giro, quindi pizzicai il suo fianco come vendetta.
>>Ouch.. perchè non giochiamo a qualcosa mentre aspettiamo? Credo che dopo avremmo molto tempo per quello, dai, non fare quel faccino<<
Si alzò in piedi e, voltatosi verso di me ed afferratami la mano, mi tirò in piedi.
>>Suppongo..<<
>>Allora allora, Xbox? Wii? Play Station?<<
>>Ma quante console hai?<<
>>Non importa quante ne ho, mi piacciono e quindi ci gioco<<
>>Ti piacciono solamente?<<
>>Okay. Okay le amo. Non è che esca molto, quindi gioco molto<<
>>Ed ami anche me?<<
>>..Nah<<
Mi voltò le spalle, lasciandomi con quella frase aleggiante nell'aria<<
>>Jimin! Cosa cavolo-
Senza prestare attenzione a me spinse un cd all'interno della Wii già collegata, poi si girò ed interruppe i miei brontolii
>>Va bene Just Dance si?<<
>>Si.. non ignorarmi- Aspetta, ma che cazzo?<<
Jimin poggiò il controller fra le mie mani, e con questo fui assolutamente certo di non averci mai giocato con la Wii. Ero stato occupato con altre cose, come scaldare i letti altrui.
>>Cosa? Qualcosa non va?<<
>>No..uh, si. Come diavolo si usa 'sto coso?<<
Jimin mi guardò stranito, le sopracciglia si aggrottarono sempre di più e strinse gli occhi, finché non ne rimasero due strette fessure. Aveva capito ma non voleva crederci.
>>Non hai mai giocato con una Wii?<<<
>>Io... forse?<<
>>Davvero?? Mi prendi in giro?!<<
>>..Non è così strano, cosa vuoi che sia<<
>>Ma cos'hai fatto della tua vita fino ad ora?? Parliamo della Wii!<<
>>Si, e?<<
>>Tutti sanno come funziona!<<
>>Non tutti pare<<
Sospirò esasperato, mi si avvicinò e afferrò la mia mano che teneva il controller. Stranamente, non sembrò intimidito da questo gesto, rimasi più sorpreso io.
>>Si usa così<<
La mosse stringendo le dita sulle mie, e la freccetta sullo schermo del televisore si mosse in risposta. Mollò la presa, al che mi rigirai l'oggetto tra le dita.
>>Mitico. Ma sai che sembra un dildo?<<
Jimin mi guardò di traverso, ma si limitò ad arrossire, senza proferire parola. Preparò tutto per il gioco, e mi spiegò tutto con chiarezza, con tanto di dimostrazione pratica, infatti si esibì con una coreografia a caso per farmi capire dove leggere i passi e l'avanzamento di punteggio, rivelandomi che effettivamente avrei potuto anche star seduto, che bastava muovere la mano a tempo e nel verso giusto per vincere, ma che ballare era lo scopo del tutto.
>>Capito?<<
>>Si, sembra divertente<<
La prima canzone che scelse fu Animals di Martin Garrix, canzone a me molto familiare, ne avevo avuto abbastanza di ascoltarla, l'avevano data in ripetizione tutte le sere a qualsiasi discoteca andassi per tutto l'anno precedente, non la sopportavo più. Comunque la musica partì, e con le spiegazioni che Jimin mi aveva fornito mi concentrai nel seguire i movimenti sullo schermo, in basso a destra, e non si rivelò così difficile. Jimin da parte sua sembrava conoscere a memoria la coreografia, fece un punteggio fantastico, non che ne avessi dubitato. Mi piacque il gioco così tanto che ci demmo dentro fino a tardi, seguendo la playlist che Jimin scelse, io non avevo preferenze quindi lo lasciai fare: Hey Mama di David Guetta, Levvan Polka di Hatsune Miku, I'm an Albatroz di AronChupa, Aserejè e mole altre che non sarò io ad elencare, troppa fatica. Finimmo in fine per gettarci a terra stremati, fradici di sudore e senza fiato, la competizione ci aveva spinto oltre ogni limite umano, nessuno dei due voleva darla vinta all'altro, così ci ritrovammo smorti e con le palle vuote come se avessimo fatto sesso selvaggio sulla moquette, un'altra attività per la quale non avrei accusato alcuna lamentela nel ritrovarmi sudato.
>>H-ho vinto io<<
Boffonchiai piano, ancora intento a riprendere fiato.
>>H-hai vin-vinto solo perchè..sono ancora ammalato<<
>>Ti piacerebbe eh.. stai anche troppo bene o.. ormai<<
>>Non è vero..t-ti dico!<<
>>Ammetti la sconfitta baby.. magari...<<
Ripresi fiato, asciugandomi la fronte con l'avambraccio.
>>Magari ti farò avere occasione di rivincita<
>>Mi rifiuto<<
Jimin scoppiò a ridere, rotolandosi sul fianco affinché potesse guardare me, le punte bagnate dei suoi capelli color cioccolato gli stavano attorno sul pavimento come un'aureola. Persi molto tempo a guardarlo, ed alla fine se ne accorse, e un leggero roseo colorito macchiò le sue guance già infuocate dalle tante ore d'esercizio senza sosta, nonché dai decimi di febbre ancora presenti.
>>Lo so che faccio particolarmente schifo oggi, ma ripeto che sono malato, non serve che guardi così, ecco..<<
>>Ma che ti lamenti che sei bellissimo. In queste condizioni sfido chiunque ad essere carino come te<<
Mormorai, per poi rotolare sullo stomaco, poggiando una mano chiusa a pugno sotto il mio mento. Spinsi un dito sulla sua guancia, la sensazione soffice e incredibilmente liscia. Mi sorrise come a ringraziarmi ed io ritirai la mano, il cuore mi batteva forte, i suoi sorrisi erano capaci di rovesciarmi come un calzino, ero indifeso e disarmato dalla genuinità con cui riusciva ad esprimersi a volte. La porta si aprì piano, e la madre di Jimin sospirò.
>>Sono tornata ragazzi<<
La donna trasalì in orrore.
>>Park Jimin sei bagnato fradicio! Ti risalirà la febbre!<<
Io e Jimin scambiammo un eloquente sguardo, poi riportammo l'attenzione su di lei.
>>Sei.. uh.. sei uscita mamma?<<
>>Si, sono certa di avertelo detto. Sono appena rientrata<<
>>Oh, non avevamo.. non avevamo notato<<
Lei annuì sconvolta dal nostro aspetto.
>>Beh noto, anche perchè non avete toccato una sola patatina dagli snack che avevo lasciato in cucina.. comunque sarò di sotto se vi dovesse occorrere qualcosa. E vatti ad asciugare, anche tu Jungkook ti raffredderai caro<<
Annuimmo entrambi, e lei abbandonò la stanza. Collassai nuovamente sul pavimento, con la fronte a terra, ma fui io il primo a lamentarsi.
>>Non ci credo! Era uscita e non ce ne siamo accorti!<<
>>La musica era alta Kookie, non prendertela..<<
>>Ma io lo voglio!<<
Tornai a ribadire, nonostante fosse riuscito a distrarmi per qualche ora, ero di nuovo altamente in vena per un servizietto.
>>Non oggi.. domani? Mh, andrà bene comunque o no?<<
Bisbigliò con le dita affondate fra i miei capelli, calmandomi. Gli rivolsi un breve cenno d'assenso, tirandomi su a sedere, sul letto il cellulare di Jimin s'accese per avvisarlo dell'arrivo di un messaggio.
>>Messaggio<<
Lo avvisai, allungando un braccio per afferrarlo e porgendoglielo, lui mi ringraziò, portandoselo sotto al naso. Io diedi un'occhiatina rapida, non volevo essere ficcanaso, però la curiosità faceva parte del mio essere, soprattutto nei confronti di Jimin.
>>Ah è il gruppo chat con Hoseok e gli altri<<
>>Oh fantastico, che dicono?<<
>>EunMi ha domandato in che giorno volessimo organizarci, e Taemin ha risposto che non sapeva dire, stesso vale per Jinhyoung<<
>>Tu sarai disponibile ad andare vero? Se non vai tu, io non ci vado<<
Jimin annuì, rispondendo alla mia domanda.
>>Si ci sono. C'è Hoseok, ho sentito tante cose divertenti sul come si comporta fuori dal lavoro, voglio esserci<<
>>Si ho sentito anch'io. Dopotutto è molto serio quando insegna, me dev'essere un vero idiota in verità. Però dicevano che i festeggiamenti sarebbero potuti andare avanti per un po', i tuoi sono d'accordo?<<
>>Non so, comunque direi di no.. conoscendoli. Cercherò di convincerli a lasciarmi stare un poco in più<<
Sospirò.
>>A proposito dei miei genitori<<
Iniziò titubante, distogliendo lo sguardo da me e giocherellando con la cover del cellulare, piegandola su se stessa e arrotolandola al contrario.
>>Lo so che ne abbiamo già parlato, però Kookie, mamma vorrà sicuramente incontrare questa Doyeon..<<
>>Oh è okay<<
>>E' okay? Non esiste neanche!<<
Lo guardai interrogativo.
>>Certo che esiste<<
>>Ma..?<<
>>Mia cugina esiste sul serio Jiminie, le ho parlato della situazione, ha accettato di collaborare con noi<<
>>Accettato?<<
>>Si, non le pesa.. sai, fingersi la tua ragazza eccetera..<<
Il ragazzo rimase con la bocca aperta, incapace per un po' di formulare una frase sensata
>>M-ma io non me la cavo bene con gli sconosciut-
Lo bloccai con un gesto della mano. Quel discorso mi irritava molto, dopotutto mi sembrava come di non essere adatto o degno d'essere il fidanzato di Jimin.
>>Se non volevi che il problema si venisse a creare avresti potuto semplicemente dire che sono io il tuo lui<<
Guardai la moquette, mentre sentivo gli occhi di Jimin addosso, forse ci era rimasto male.. senza il forse.
>>Mi dispiace<<
Si limitò a dire con voce sommessa.
>>E' okay.. basterà che tu mi faccia sapere quando ne avrai bisogno ed io le parlerò<<
Jimin annuì, e dopo alcuni secondi di silenzio si avvicinò, nervosamente giocando con le mie dita, cercando contatto per farmi capire quanto davvero gli dispiacesse.
>>Perdonami Kookie<<
Borbottò di nuovo, premendo un bacetto sulla mia guancia. Come potevo rimanere arrabbiato con lui se si comportava così amabilmente? Non ero poi così scocciato dopo del bacio, ma finsi di esserlo ancora, e guardai via, dall'altro lato. Allora Jimin gettò le braccia al mio collo, facendomi girare di scatto all'improvviso gesto, a quel punto ne approfittò per darmi un altro bacio, questa volta sulle labbra.
>>Ho detto che mi spiace!<<
Ripeté agitato, non contento nel sapermi arrabbiato. Lo sorressi stringendo un braccio attorno al suo tronco, con un sorrisetto che spingeva per delineare le mie labbra.
>>Ed io ho detto che è okay!<<
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