>>3<<
Punto di vista di Jungkook
[Novembre]
Giorni a seguire ''l'incidente'', mi ritrovai ad uscire con Taehyung e Namjoon come facevamo d'abitudine il sabato sera. Eravamo diretti verso questa discoteca di recente apertura di cui ho dimenticato anche il nome. Non era lontana da casa mia, quindi ci incontrammo da me e decidemmo di lasciare la macchina di Namjoon da me, recandoci sul posto a piedi.
Distratto nell'ascoltare i miei amici conversare, scrutavo inespressivamente la buia strada e i suoi dintorni, quando i miei occhi s'appigliarono alla leggiadra figura di un familiare ragazzo che, veloce, se la svignava nel suo outfit completamente nero e apparentemente sportivo.
>>Ragazzi andate avanti, vi raggiungo dopo<<
Notai lo sguardo di Taehyung posarsi su Jimin, ed il mio amico mi rivolse un'occhiatina d'intesa, e senza dire nulla, trascinò via Namjoon, che nel frattempo si lamentava. Nonostante tutto il tempo che impiegammo nel fare le suddette azioni furono poco più che secondi, il moretto, completamente ignaro della mia presenza, aveva continuato a percorrere la via, e per raggiungerlo dovetti produrmi in una leggera corsetta, finchè, ormai alle sue fila, non gli sfiorai la spalla, provocando in Jimin un'improvviso scatto di sorpresa.
Si girò verso di me, tirando giù le cuffiette dalle orecchie, il suo bel visetto contratto in un'espressione spaurata, che si tramutò in una di malessere accorgendosi di me. Notai come sul suo naso arrossato dal freddo fossero poggiati un paio di occhiali dalla montatura sottile e rotonda, che lo rendevano se possibile addirittura più grazioso, sprigionante una naturale aura puerile ed infantile che onestamente non riuscivo a comprendere, nei termini di dolcezza e genuinità, aggettivi che da tempo ormai non riuscivo più ad attribuire a nessuno di mia personale conoscenza.
Nonostante questo, i suoi capelli divisi nel mezzo, lascianti la fronte, leggermente imperlata di sudore, libera, crearono un contrasto piuttosto interessante, eccitante se combinato con il suo respiro affannato, lo sguardo stanco e le guance rosee, che nel complesso davano l'aria di aggettivi ricollegabili ad altre attività delle quali il ragazzo era probabilmente ancora all'ignaro.
In conclusione, dunque, in quel frangente era decisamente più che attraente nei miei occhi. Beh, più del normale almeno.
Comunque, tornando alla sua espressione contrariata, avevo una vaga idea sulle sue motivazioni d'astio nei miei confronti, e non mi sorpresi quando Jimin prese le sue distanze da me, sulla difensiva.
>>Cosa vuoi?<<
Ma se il suo atteggiamento non mi sorprese, di certo rimasi di stucco al suono del suo tono freddo. Non che mi avesse mai parlato con chissà quale altro tono..in verità non avevamo neanche ancora avuto alcun tipo di conversazione. Mi produssi in un sorriso timido.
''Allora vediamo Taehyung se i tuoi consigli sui bravi ragazzi funzionano davvero''.
>>Parlare con te, magari? Se non sei occupato ovviamente..<<
La sua farsa da broncio improvvisamente svanì, e la sua espressione si modificò in una di mortificazione, quasi come se si sentisse in colpa, mentre si toccava il retro del collo, evitando i miei occhi con cautela. Un delizioso sospiro fu lasciato scivolare via dalle sue magnifiche labbra, così invitanti..
>>Scusami, è solo che..Yoongi mi ha detto di stare lontano da te. Non intendevo essere maleducato. Non..n-non esattamente, ecco<<
Sentii chiaramente gli angoli della mia bocca sollevarsi verso l'alto, per lo più in contentezza dell'attualmente funzionante tattica. Il ragazzo s'era già ammorbidito nei miei confronti, ed era bastato semplicemente sorridergli. Dopotutto, per quanto tranquillo e gentile potesse essere, questo non voleva dire che fosse cieco. Doveva essere comunque attratto da me-..dal mio aspetto, per la precisione. Se è vero che non ha interesse per le ragazze almeno.
>>Oh, capisco..<<
Borbottai, mostrando la più innocente delle espressioni di cui ero capace, prima di riprendere la parola
>>Ma sul serio, volevo soltanto parlarti<<
Attesi che Jimin annuisse prima di procedere.
>>Ti ho visto dal marciapiedi sull'altro lato della carreggiata<<
Dissi, puntando il dito in quella direzione, per poi continuare a parlare.
>>Quindi ho pensato che sarebbe stato okay disturbarti dato che troverei davvero gradevole poterti conoscere un po'. Dove sei diretto?<<
>>Nulla di speciale in realtà, vado a casa dato che ho appena lasciato la palestra<<
Non avrei mai pensato che Jimin fosse un tipetto da palestra a giudicare dal suo minuto aspetto, eppure..
>>Che corsi frequenti?<<
Una leggera colorazione rossastra si dipinse sul suo già infreddolito viso.
>>Prendo lezioni di ballo<<
''Fagli dei complimenti''.
Ricordai Taehyung suggerirmi, e- diamine, odiai ammetterlo, ma tutto quello che mi aveva detto di fare stava funzionando con la mia preda.
Inquietante, dove cavolo ha imparato a giocarsela così bene con dei tipi così pudici?
>>Balli?! Ma è magnifico!<<
A quel punto collegai i punti e capii la derivazione di quelle incredibili paia di gambe e del perfetto didietro. Jimin finalmente mi guardò negli occhi, ed i suoi brillavano particolarmente sotto la macabra luce del lampione mezzo rotto poco più in là.
>>Certo, è la cosa che amo più fare! Piace anche a te? Comunque ti spiacerebbe ripetermi il tuo nome? Temo di non averlo afferrato<<
Intuii quanto in realtà fosse profondamente infatuato del ballare dal modo in cui la sua faccia aveva assunto immediatamente una luce diversa. Doveva piacergli davvero molto, notai.
>>In realtà temo di non aver avuto modo di presentarmi. Mi chiamo Jungkook<<
''Pensa in fretta!''.
>>E beh..si mi piace ballare, ma per alcune ragioni che non starò qui a spiegare, ho abbandonato la palestra che frequentavo, ma ne sto cercando un'altra. Tu dove vai ad esempio?<<
Un luminoso sorriso fiorì sulle sue delicate labbra, dolcemente. Avevo appena ottenuto la sua simpatia semplicemente mentendo sulla mia passione per il suo hobby preferito! Ma Jimin era decisamente troppo innocente, o ci faceva e basta?!
''Mio dio, ma come fanno ad esistere ancora persone così ingenue?''.
Girò sui tacchi, per poi indicare un edificio bianco poco distante dalla nostra posizione, il che spiegava anche perchè fosse ancora sudato.
>>Lì! E' un buon posto, ed in più l'insegnate, Hoseok, è davvero davvero bravo!<<
Mi spiegò, tutto eccitato e in fibrillazione.
>>Bravo in che modo?<<
Gli domandai con un sorrisetto beffardo, ma il ragazzo, ignaro, sembrò confuso, e le sue sopracciglia si annodarono al centro della sua fronte, corrucciato.
>>E' divertente, e molto talentuoso nel ballare, e spiega bene i passi..? Ci sono altri modi per essere bravo?<<
>>Ovviamente, ce ne sono molti<<
La confusione nello sguardo di Jimin non fece che aumentare, le sue ciglia fluttuarono in fretta, e io colsi il suo momento di turbamento per avvicinarmi al suo viso.
>>Una persona può essere brava in tanti campi, ad esempio: Hoseok può essere un ballerino provetto, o io eccellente nel baciare, ma questo possiamo testarlo<<
La sua intera faccia a quel punto era del colore delle mie sneakers, rosso fuoco, il che mi fece sghignazzare.
>>Sto solo scherzando, ovviamente!<<
Il poveretto rimase fermo con l'espressione tesa ancora alcuni secondi prima di aggregarsi alla mia risatina, il viso ancora teso. Un po' per volta Jimin abbassò il capo, forse imbarazzatodal sapere di aver frainteso la mia battuta.
Mi beccai ad osservarlo con ammirante adorazione, finché, improvvisamente, il suono della sua suoneria non ci interruppe. Dunque il ragazzo si scusò appena controllato l'ID del suo interlocutore.
>>Mi dispiace, devo andare..ci- ci vediamo a scuola allora Jungkook!<<
>>Ci vediamo Jimin!<<
Lui sollevò il braccio, continuando per la sua strada, e lo ondeggiò in mia direzione come cenno di saluto. Mi permisi alcuni altri secondi per apprezzare il suo fondo schiena, che benedetto iddio, se non lo ha scolpito il Demonio non saprei dire chi altri, per poi avviarmi verso il lato opposto, dove la discoteca si trovava, con un lungo e profondo sospiro.
''Dopotutto che ci vado a fare? Ma se non li raggiungo Taehyung si offenderà..''.
Controvoglia procedetti verso la mia destinazione, lamentandomi tra me e me e accompagnandomi con sbuffi annoiati.
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