>>29<<

Punto di vista di Jimin

Mi svegliai, tirandomi su a sedere in fretta. Mi sentii umidiccio di sudore, in oltre un panno bagnato mi cadde in grembo, e sentii il fresco sulla fronte, da dove il tessuto era precipitato al mio scatto. Realizzai che la stanza, almeno questa volta, era decisamente di mia proprietà.

>>Sei sveglio finalmente!! Ma'! Mamma!<<

Guardai alla mia sinistra, dove in piedi se ne stava Hae Soo, che con le mani tratteneva le coperte strette stette, e mi guardava preoccupata

>>No aspetta, devi riposare, quindi giù! Sdraiati Jimin!<<

La suo voce alta, seppur colma di preoccupazione, mi diede alla testa. Comunque mi spinse sui cuscini, ed io la lasciai fare, non che avessi molta scelta, non mi sentivo nemmeno le braccia. Cos'è che m'aveva preso non lo sapevo con esattezza, non capivo.

>>Come ti senti? Stai bene?<<

Mi domandò mia sorella.

>>Stai bene?<<

Un breve, sfocato ricordo della sera prima, del freddo che mi aveva attanagliato alla fermata dell'autobus. Sentii la voce di Jungkook da destra quindi girai il capo, però lui lì non c'era. Mi sorella aspettava una risposta, quindi la guardai di nuovo.

>>Si credo.... uh.. no, forse no<<

Mi misi una mano sulla fronte. Era calda, non mi sentivo affatto bene, ero stanco, stanchissimo, neanche quattro ore di allenamento con Hoseok m'avrebbero ridotto così male..

>>Vado a prenderti una tachipirina?<<

Soo si girò verso la porta e chiamò di nuovo la mamma, facendomi sobbalzare, la sua voce era decisamente troppo alta in quel momento, avevo il cervello in pappa.
Dopo poco se ne andò a cercare nostra madre. Avvertivo un fastidioso formicolare sotto la pelle, ero debolissimo, davvero. Tentai di capire cosa potesse essere accaduto. Eravamo andati al bowling, incontrato Namjoon e SeokJin, Jungkook si era arrabbiato, io mi sono alterato a mia volta, me ne sono andato, e poi abbiamo fatto pace. Fra quali di questi momenti mi sarei sentito male, esattamente? La porta si riaprì, e Soo tirò mamma dentro per il braccio, tenendo in mano acqua e pillole. Mi tirai su a sedere, ignorando le lamentele di Soo.

>>M-mamma, cosa..?<<

Mi sembrò preoccupata, comunque mi sorrise, spingendo indietro i capelli dalla mia fronte bagnaticcia.

>>Ti sei beccato una bella febbre Jimin. Jungkook ti ha accompagnato a casa ieri<<

>>..E lui dov'è?<<

Mi sembrò confusa dalla mia domanda, giustamente, perchè mai un mio amico sarebbe dovuto rimanere lì ad assistermi?

>>A casa suppongo? Ma ha detto che passerà nel pomeriggio comunque<<

La notizia mi provocò una sorta di ormai conosciuta agitazione nel corpo, scombussolio ovunque, ronzii nella testa. E volevo proprio vederlo, anche se desideravo riaddormentarmi con la stessa veemenza.

>>Verrà anche Yoongi, cerca se riesci di fare una doccia tesoro, mh?<<

>>Ci posso provare<<

Sorrise di nuovo con affetto, e girò il capo poi per parlare con Soo. Poco dopo entrambe mi lasciarono riposare, mi permisi dunque di tirare un sospiro di sollievo. Sono la mia famiglia, ma in fronte ai miei genitori sentirmi a mio agio non è mai stato un lusso che mi fosse concesso con facilità. Strinsi gli occhi, e m'impegnai a prendere sonno.

In seguito al pisolino, svegliatomi e fresco di doccia, profumato ed ''impacchettato'' in un pigiama pulito, pantaloncini e maglietta perchè sentivo caldo, mi rinfilai a letto, sprofondandoci sopra con un sospiro lamentoso, arrotolandomi fra le coperte, così che tutto ciò che si vedesse fossero i miei capelli. Oziai qualche minuto di più, nonostante avessi riconosciuto una voce unitasi al coro di mamma e Soo al piano di sotto. Chiunque fosse sarebbe salito, non c'era bisogno di sforzarmi e scendere le scale.

Infatti, passi. Conciliai immediatamente il rumore felpato e familiare alla figura del mio migliore amico, quindi tirai giù il piumone, e poco dopo la porta s'aprì. Yoongi mi guardò e sospirò con un sorrisetto sulle labbra.

>>Da come l'ha messa Soo dovresti quanto meno essere in fin di vita Ji. Sono deluso, volevo comprare il completo da funerale, ero già pronto a mettermi in tiro..<<

Borbottò con aria amareggiata.

>>Sono vivo e vegeto per tua sfortuna, controlla anche se vuoi<<

Ridacchiai e il mio migliore amico fece altrettanto. Notai subito il suo vano tentativo di nascondere qualcosa dietro la schiena, e quando mi vide fissargli oltre i fianchi si rese conto, quindi tirò fuori un piccolo bouquet di fiori e me lo porse dopo essersi seduto sul materasso, vicino a me.

>>Questi sono per te<<

Era un bouquet davvero grazioso, pieno di giallo, bianco e rosa. 

>>..Mamma mi ha costretto<<

Aggiunse, chiaramente in imbarazzo. Provai a tirarmi su a sedere, ma le braccia davvero non vollero saperne di supportare il mio peso, quindi abbandonai l'idea. Comunque presi i fiori, e anche se tentavo di contenerlo, un sorriso si aprì sulle mie labbra.

>>Grazie, sono certo che staranno benissimo sulla mia tomba<<

Scoppiò a ridere alla mia battutina sciocca.

>>Okay, ricordami di non comprare mai più fiori per te, brutto ingrato!<<

Sospirò, ancora sorridente.

>>Quindi.. come ti senti?<<

>>Come un fresco fiorellino sbocciato in primavera. Yoongi, ti facevo più intelligente, come credi che stia? Guardami! I miei poveri capelli anche, non ho avuto voglia di stare li e perder tempo a fonarli per bene<<

Mentre continuavo a borbottare, lui si sporse verso di me per osservare divertito i miei gravissimi difetti da malato terminale.

>>Eh si, non c'è che dire, terribili borse sotto gli occhi..<<

Mormorò, al che mi toccai suddetta zona del viso, inorridito.

>>S-sono così gravi?!<<

Lui annuì con aria greve.

>>E il tuo bellissimo incarnato Jimin, è proprio rovinato!<<

>>Perchè?? Cos'ha?!<<

Strillai, carezzandomi le guance rosee.

Lui scosse il capo tristemente, guardando altrove come se non riuscisse a sostenere la mia vista.

>>Non farmelo dire..<<

>>Y-yoongi..<<

Piangucolai lamentoso, mentre lui faceva qualche respiro prima di lanciarmi uno sguardo preoccupato.

>>Sei più brutto del solito Ji, cavolo ci vuole talento, garantisco.. Non so come farai ad uscire nuovamente di cas-

>>YOONGI!<<

Gli tirai una gomitata alla coscia, che fu la cosa che richiedeva il minor sforzo da parte mia, ma la botta risultò piuttosto leggera, davvero non me la sentivo di fare più di quello. Lui sghignazzò divertito, col labiale disse 'sto scherzando'.

>>Davvero, non sei combinato così male come credi<<

Mi rassicurò notando il mio broncio e le braccia incrociate. Feci spallucce contrariato, anche se probabilmente non fu neanche visibile sotto tutti quegli strati di coperte.

>>Beh, com'è andato questo famigerato appuntamento dunque? Ieri eri mezzo morto e non hai risposto al messaggio, ma ora non scappi. Dove siete stati?<<

Lui sussurrò, sapendo che non volevo si sapesse in casa.

>>Siamo andati al b-

Guardai Yoongi di traverso, e lui mi incoraggiò ad andare avanti.

>>Non osare ridere<<

>>Perchè dovrei?<<

>>Siamo andati al bowling<<

Rimase zitto due secondi contanti, per poi scoppiare a ridere fragorosamente, piegato su se stesso, facendomi sbuffare e roteare gli occhi aspettando che si calmasse, atto che comunque richiese un paio di minuti, seguiti da un balbettante monologo che può comodamente essere riassunto in 'Jimin ma tu fai schifo al bowling!' e 'Che gli hai detto per giustificare la tua incompetenza??'. Finsi una melodrammatica offesa, rifiutandomi di rispondere.

>>Oooh andiamo, non fare così! Sai anche tu che è la pura e semplice verità<<

>>Gli ho detto che non ci sono mai stato a giocare là<<

>>Si bene o male il livello al quale ti trovi è quello di uno alle prime armi, invece sappiamo bene entrambi che ci siamo stati molte volte<<

>>Non faccio così schifo, okay??<<

>>Ah-ha, vai convinto!<<

Rispose sarcastico, facendomi accigliare.

>>Come ti pare. Comunque abbiamo incontrato SeokJin, il barista, e Namjoon, penso che li ricordi, e abbiamo finito col giocare in squadre miste<<

>>Oooooh, ma che peccato<<

Yoongi disse, anche questa volta però palesemente sarcastico, quindi lo guardai malissimo prima di continuare col resoconto.

>>Comunque Jungkook si è infuriato con me, e anche tanto<<

>>Come mai?<<

>>A suo dire il ragazzo con cui facevo squadra mi stava addosso, non so..<<

>>E?<<

>>Ed io insistevo sul contrario<<

Yoongi posò il mento sul palmo della mano, ascoltando con interesse.

>>Ed era vero o no?<<

Sgranai gli occhi stupefatto.

>>Certo che no! Magari mi ha abbracciato, e..mi avrà toccato le gambe un paio di volte, ma ingenuamente! Amichevole!<<

>>Quindi Jungkook era nel giusto. Poi cos'è successo?<<

>>Non aveva ragione! Affatto! SeokJin non mi è sembrato malizioso nelle sue azioni.. Comunque abbiamo sistemato, ma non devo essermi sentito bene, e non ricordo molto, mamma dice che mi ha portato a casa lui<<

>>Wow, appuntamenti classici no? Solo disastri con quello li?<<

Misi nuovamente il muso, ma Yoongi non fece nulla per cancellarlo.

>>Adesso siete okay quindi?<<

>>Credo.. spero<<

Nell'arco di tempo a seguire la porta della camera fu riaperta più volte, una volta fu Hae Soo che voleva star con noi, la volta dopo mamma che veniva a portarsela via, e così via, finché non spuntò Jungkook, accompagnato da mamma. Con tutta la nonchalance del mondo si mise anche lui seduto sul letto, sul lato opposto da Yoongi, sorridendomi gioiosamente. Mi misi seduto, sentendomi un po'meglio d'un tratto.

>>Hey, come va?<<

Mi domandò con calma, ma nel suo sguardo lessi preoccupazione, la sua voce rimase estremamente affabile ed amichevole, probabilmente suonò così a causa della presenza di mamma, non poteva esternare troppo i suoi sentimenti.. i nostri, neanch'io mi permisi.

>>Meglio, grazie. E, uh.. ti ringrazio anche per ieri, perdonami<<

Provai a sorridergli rilassato, ma onestamente non riuscivo con i miei familiari intorno. Quando mamma se ne andò, trascinandosi via una Hae Soo molto contrariata,  Jungkook finalmente poté stringere una mano attorno alla mia con tantissima gentilezza, come per paura che potesse rompersi, la sensazione fresca delle sue dita mi piacque particolarmente.

>>Davvero stai meglio?<<

Annuii in risposta, e al suo sguardo pungente arrossii, ma passò per non essere notato dato che ero comunque rosso dalla testa ai piedi. Yoongi abbandonò la sua posizione.

>>Scendo di sotto, vi lascio soli<<

Lo ringraziai mentalmente, sapevo quanto gli costasse lasciarmi solo con Jungkook data la sua totale disapprovazione nei confronti di questo nostro noi così affrettato, ma probabilmente voleva lasciarci la nostra privacy. Jungkook fu frettoloso nell'infilare le braccia sotto le coperte, stringendomi a se. Eccolo, il ragazzo che conoscevo, appena eravamo soli, nel momento in cui mi sapeva completamente a mio agio, mi si avvinghiava come una piovra.

>>Ahhh, sei davvero bollente!<<

Mormorò sui miei capelli, per poi premere soffici baci sulla mia guancia, spostando il palmo della mano a premere sull'altra, tirando il mio viso a se.

>>Sto letteralmente amando le tue mani, sono freschissime..<<

Dissi con sollievo, premendo il viso contro le sue dita, finché non mosse il dorso della mano sul mio collo, facendomi fremere un tantino, ma la sensazione era davvero piacevole dato che stavo decisamente andando a fuoco.

>>Stai sudando? Vuoi che tolga qualche strato di roba?<<

Gli diedi conferma della sua supposizione, gli sbalzi di temperatura facevano davvero schifo però. Piegò e poggiò sulla sedia una delle coperte.

>>Ancora?<<

Feci no con il capo. Si rimise giù a sedere, e riprese la mia mano, e la sensazione fu ancora ottima. Personalmente volli immaginare quella frescura su tutto il mio corpo. Strinsi la presa sulla sua mano, per poi allentarla e stringerla ancora, osservando la nostra presa, poi invece guardai Jungkook che mi sorrideva adorabilmente, come faceva sempre. Sembrò ricordare qualcosa, quindi raccolse da terra quel che dal rumore sembrò essere una busta, che poi mi porse.

>>L'ho visto venendo qui, mi ha fatto pensare a te, quindi l'ho preso senza pensarci troppo<<

Riconobbi il familiare marchio della fumetteria in centro. Ovviamente capii subito che non l'avesse affatto visto a caso, qualsiasi cosa fosse, né casa sua né tanto meno la mia erano vicine al centro, quindi doveva esserci passato apposta per prenderlo. Mi si strinse il cuore al solo pensiero.

>>Non è neanche impacchettato, è una cosuccia, mi dispiace<<

>>E' okay, non serviva neanche che prendessi l'impegno Kookie!<<

>>Spero ti faccia sentire meglio<<

Mossi via dalla vista i manici della busta, aprendola. All'interno c'era una scatola di medie dimensioni, ma senza gli occhiali non riuscivo a vedere bene cosa vi fosse scritto, dannatissima ipermetropia.

>>Aspetta<<

Borbottai, allungando una mano sul comò di lato e afferrando gli occhiali da vista, inforcandoli sul naso e guardando giù ancora una volta. Sulla scatola c'era scritto qualcosa in grossi caratteri giapponesi, poi più in piccolo ''Attack on Titan''.

>>KOOKIE! O-OH!<<

Gettai un gridolino elettrizzato estraendo il regalo e tenendolo dritto di fronte alla mia visuale, con le braccia tese. La parte trasparente mostrava che all'interno v'era una bellissima action figure del caporale Levi Ackerman. Il modellino ai miei occhi brillava di luce propria. Abbracciai Jungkook, praticamente spremendolo come un limone, ringraziandolo. Lui esitò, preso alla sprovvista dalla mia improvvisa iperattività, ma con sicurezza poi strinse le braccia attorno a me, ridendo della mia reazione.

>>Te la prendi così a cuore per un modellino?<<

>>Ma è il Caporale! Non capisci??<<

Sollevò le mani in sua difesa, scuotendo il capo.

>>Se tu sei contento, io sono contento, basta ch'io venga prima.. prima di quel coso<<

Mi sporsi nuovamente verso di lui, lasciando un bacino sulla sua guancia, ringraziandolo ancora. Lui però fece labruccio, toccandosi più volte la bocca.

>>Kookie, sono raffreddato..<<

Piagnucolò alla mia negazione, quindi per quanto non volessi davvero contagiarlo non potei dirgli di no, e gli stampai un bacio veloce sulle labbra, prima che qualcuno potesse entrare in stanza. Il ragazzo mi sembrò soddisfatto, ed io mi tolsi gli occhiali per riporli sul mobiletto al lato.

>>Perchè li togli se non ci vedi?<<

>>Sono abbastanza cesso con quei fondi di bottiglia sugli occhi<<

>>A me piacciono, ti trovo adorabile con gli occhiali! Ti danno un'aria da nerd, è sexy<<

Ci pensai su, e se a Kookie piacevano allora piacevano anche a me, quindi li riposizionai sul naso, e a quel punto la porta fu spalancata per l'ennesima volta, Yoongi e Soo all'entrata. Soo, passando vicina a Jungkook, praticamente gli tirò una specie di calcio, facendolo passare per un incidente. Io guardai il mio ragazzo, sperando che non desse di matto, ma tutto quel che fece fu emettere un respiro esasperato, senza aggiungere altro. Yoongi prese la sedia dalla scrivania, e ci si sedette sopra, sul lato opposto degli altri due, mentre mia sorella decise di rubare spazio, non che mi dispiacesse comunque, e posizionò la schiena sulla spalliera del letto, proprio di fianco a me.

>>Cos'è?<<

>>Cosa? Questo?<<

Domandai, sollevando la scatola che stringevo ancora al petto, adorante. Appena capì di cosa si trattasse le si illuminò lo sguardo.

>>Levi! Oddio, è bellissimo!<<

>>Vero? Me l'ha regalata Kookie<<

Gli occhi di Hae Soo si mossero dalla scatola a Jungkook, ma non disse nulla, non gli avrebbe dato una tale soddisfazione la pulce..

>>Quella marca è piuttosto buona, non è costoso?<<

Yoongi, da intenditore, domandò a Jungkook. Dopotutto in quella stanza tutti tranne Jungkook eravamo sottoni per gli anime ed i manga, e tutto ciò che vi fosse relazionato.

''Wow, progressi in corso''

Mi dissi, e Jungkook rispose.

>>Si, ma non eccessivamente, una cosuccia<<

Dopo un po' Yoongi ci lasciò, e personalmente fui sorpreso dalla sua prematura decisione, ma spiegò di aver da studiare per il compito del giorno successivo, quindi fu giustificato, dopo un veloce abbraccio ci abbandonò. Ancora una mezz'ora e mamma salì per chiedere a Jungkook il favore di rimanere con me per circa venti minuti, tempo che scendesse a fare spese al negozio di alimentari poco distante. Anche questa volta si portò dietro mia sorella, sapendo che altrimenti ci sarebbe stata attorno. Rimanemmo soli, io e lui.


Punto di vista di Jungkook

Finalmente abbandonati a noi stessi, non persi tempo ad infilarmi sotto le coperte con Jimin che, sorpreso, rimase in silenzio tutto il processo. Lo abbracciai, il suo corpo, caldo com'era, si rivelò essere una vera benedizione da coccolare.

>>Guarda che sto sudando, non ti schifi neanche un poco?<<

>>No, non particolarmente. Ma se senti caldo ti do una mano io<<

La sua espressione perplessa fu tutto quel che richiesi, poi poggiai le mani, da lui apparentemente considerate fresche, sul suo visetto, e la sua espressione si rilassò. Lo tenevo vicino, mi stava di fronte.

>>E' okay?<<

Abbassò le palpebre ed annuì, compiaciuto. Infilai una mano sotto la sua maglietta, toccandogli la schiena e le spalle, lo sentii fremere sotto le mie dita. Jimin non si lamentò minimamente, anzi sembrava completamente star godendo di questo trattamento. L'altra mano la riservai all'accarezzare i suoi capelli, trattenendoli dal coprire la sua fronte madida di sudore, quando anche questi non furono più un problema, usai lo stesso braccio per sorreggere la mia testa. Aprì poco poco gli occhi, ed io baciai la punta del suo naso a bottoncino, ricevendone una risatina dolcissima, quella con gli occhi chiusi e divertiti.

>>Rilassati<<

Mormorai sulle sue labbra, spostando le dita verso il basso della sua schiena, e poi di nuovo su. Jimin sospirò con piacere, e notai la sua schiena inarcarsi al tocco, con il ventre che toccava il mio, il viso mostrava un'espressione estasiata e tranquilla, non era agitato, per una volta. Mossi i primi passi verso il suo addome, molto piano, non volevo fargli solletico toccandogli il fianco, al contrario, non avrebbe riso, anzi, volevo gli piacesse.

 Feci leggera pressione sulla sua anca sollevata, pressandola verso il letto, così che la sua schiena fosse poggiata comodamente sul materasso, e frugai sotto la maglietta, al di sopra del suo ombelico, che ormai potevo chiaramente intravedere dal bordo del pigiama, mentre toccavo e carezzavo i suoi soffici fianchi e il vitino stretto. Le labbra di Jimin a quel punto erano invitanti dischiuse a quel modo, e stava rilasciando veloci respiri bollenti di febbre, una delle sue mani aveva presa delicata sul mio braccio, non intenzionata a bloccarmi, seguendo i movimenti che io impartivo sul suo corpicino perfetto. Gli angeli lo avevano scolpito, solo gli angeli avrebbero fatto un capolavoro tanto sopraffine.

 Scavalcai una delle sue gambe, rimanendoci inginocchiato sopra, senza toccarla, polpastrelli che mappavano ogni centimetro di pelle, mentre i miei polsi, man mano che salivo verso il petto, trascinavano su anche la sua maglia. La schiena di Jimin di inarcò di nuovo, evidentemente accomodando quelle sensazioni che gli impartivo, non si rendeva nemmeno conto, ingenuo. Al suo movimento di bacino lo spinsi di nuovo giù, doveva essere paziente. Raggiunsi quel che mi sembrò essere il suo capezzolo destro, era turgido, e quando lo sfiorai Jimin fece un leggero scatto, come una scossa, emettendo un sospiro delicatissimo.

Guardai ammirato il suo corpo semi-nudo, con la maglia ormai sollevata decentemente alle clavicole. Era rosa, era rosa e incredibilmente appetibile ovunque, morbido al tatto, liscissimo, la leggera peluria, quasi puerile, lo rendeva ancora più soffice. Ripresi a giocherellare con i punti più sensibili che in quel momento avevo sotto mano, erano tesi, sembravano aspettare che fossi io a toccare, e personalmente non attendevo certo un invito ufficiale dalla regina d'Inghilterra per darci dentro.

Ancora un altro delizioso gemito abbandonò le labbra di Jimin, ed a quel punto dischiuse le palpebre, mi guardò con gli occhi scuri del piacere, portò una mano alla bocca, e morse l'unghia del pollice, facendomi leccare le labbra alla sola vista nonostante iniziassi a dubitare che, dato il gesto, non si stesse forse innervosendo.

>>Vuoi che continui?<<

Domandai, la gola la sentii secca, avevo così sete di lui, ma il ragazzo non rispose, sembrava confuso dai suoi stessi piaceri. Gli facilitai la questione, riformulai, mentre con una mano disfeci i tre bottoncini sul collo del pigiama blu.

>>..Vuoi che mi fermi? Se non vuoi andare avanti io la smetto immediatamente, basta un cenno<<

Cercai di essere rassicurante, mostrargli intenzioni pacifiche e tranquillità sarebbero state le mie armi migliori. Scosse il capo, ed esercitai più pressione sul suo capezzolo, pizzicandolo un poco. Jimin aprì di più la bocca all'immediata sensazione sui suoi nervi già sensibili di natura, serrò le palpebre. Prese un respiro profondo al mio gesto, mi osservò di sottecchi, inebriato, per poi deglutire.

>>Bene. Alza le braccia<<

Jimin eseguì obbediente, permettendomi così di tirar via la maglia, lasciando che penzolasse al lato del letto, completamente dimenticata dopo pochi secondi. Questa volta mi spostai ancora un pochino di lato, così che fossi fra le sue cosce, cosce che afferrai con sicurezza, tirando Jimin giù dai cuscini e più verso di me, con le gambe piegate oltre i miei fianchi, insomma mi feci spazio fra di esse, le allargai. Jimin allungò le braccia verso di me, ed io ovviamente non potei negargli il bacio che mi stava richiedendo così innocentemente. Anche così, mezzo nudo, disteso, con le gambe spalancate.. la purezza in persona. Avrei fatto qualsiasi cosa perchè quell'espressione, col tempo rimanesse comunque la stessa.

Leccai il suo labbro inferiore, e poi infilai la lingua fra quelle divine porte del piacere, chiudendo gli occhi ed assaporando qualsiasi cosa potessi avere da Jimin. Quando si agitò un pochino alla mancanza di aria abbandonai le sue labbra, lucide di saliva, rosse e corpose, bellissime. Scesi verso il basso, piantando baci ovunque dal suo mento alle spalle, dove notai il bellissimo capolavoro del giorno prima, vicino al quale chiusi i denti delicatamente, Jimin sibilò alla leggera somministrazione di dolore, ma poi ansimò quando chiusi le labbra attorno al capezzolo, miagolò al mio trattamento.

>>Kookie..<<

>>Lo so Mini, aspetta<<

>>M-ma..<<

Sollevai lo sguardo appena in tempo per vedere le sue braccia stringersi attorno al mio collo, tirandomi più su, sembrava davvero affamato di baci in quel momento, continuava a volerne. Gli concessi tutti quelli che volle, lo sentii gemere sulle mie labbra ogni qual volta girassi attorno ai suo punti sensibili con le dita. Quando piantò in asso la pomiciata per gettare la testa all'indietro sul cuscino, stringerlo con una mano, quasi strapparlo quando pizzicavo, tremare quando leccavo, non tratteni un grugnito compiaciuto. Era bello, timido eppure così facile da sporcare, ed era mio, tutto mio. Spinse i fianchi più in su, premendoli contro i miei, ed entrambe le nostre erezioni si sfiorarono, facendomi imprecare a bassa voce, Jimin emise un vocale piuttosto acuto invece. Lo avevo detto che avrebbe avuto la voce alta a letto, lo sapevo e basta.

Portai entrambe le mani sulla curva del suo fondo schiena, borbottando profanità e sporcizia, palpando e stringendo la carne, sentendone il peso sulle mani, la solida morbidezza. Jimin mi guardava con troppa innocenza, mi stava eccitando molto più con quello sguardo che se mi avesse parlato come una puttanella. A quel punto mi leccai ancora le labbra, arricciando la molla dei suoi pantaloncini attorno alle dita, facendo per tirarli giù, ma Jimin prese il mio polso, impedendomelo. Sospirai, riappoggiando il dietro delle sue cosce sul fronte delle mie, notando come i suoi shorts si fossero arrotolati verso il basso, fin quando non mostrarono addirittura la vaga ombra dell'intimo di Jimin. Passai una mano sul dietro delle sue cosce, ed i suoi muscoli si tesero

>>Jungkook no..io-

>>Non ti sto spogliando, dovrebbe andar bene.. si?<<

Lo incitai. Non dovevo, ma volli spronarlo, non volevo fermarmi per nulla al mondo. Jimin esitò, ma eventualmente annuì, lasciandosi andare a me. Mossi le dita fra le sue cosce, dal dietro all'interno, dove la sensibilità era maggiore, la care più morbida, e Jimin tremò ancora, contorcendosi sul letto. Infilai le mani sotto i pantaloncini, accarezzandolo piano, la chiave era non spaventarlo, se avessi fatto piano mi avrebbe assecondato, dopotutto aveva funzionato fin li, no? Baciai l'interno coscia, morsi un poco facendolo piagnucolare adorabilmente, la sua voce fioca ormai era quel che riempiva la stanza, insieme all'aria pullulante di testosterone e adolescenti sudaticci.

( ͡° ͜ʖ ͡°) E no non sembra Jimin, era per spiegare al meglio cosa stanno combinando ( ͡° ͜ʖ ͡°)

>>Io voglio..io-

>>Mh?<<

>>Voglio toccarti.. anche io<<

Singhiozzò, sostenendo il mio sguardo.Con quell'uscita mi colse impreparato. Piano piano, sorreggendosi dapprima sugli avambracci ed in seguito a me, si tirò su a sedere, le gambe ancora cavalcioni delle mie.

>>Intendi toccare..toccare?<<

Annuì, guardando fra le mie gambe, dove si ergeva il prominente rigonfiamento di cui andavo tanto fiero. Jimin poggiò una mano sulla mia coscia, e sentii il mio membro agitarsi costretto com'era, ma non facemmo in tempo neanche a guardarci un istante di più, perchè la porta di sotto si aprì, e Hae Soo annunciò il loro rientro.

Gli occhi di Jimin si spalancarono immediatamente, ma non riuscì ad assimilare quel che stava accadendo, quindi fui io ad agire, ed in fretta. Raccolsi la maglietta, che alla fine era caduta sul pavimento, e la tirai giù sul suo capo, lo spinsi sul materasso, lo coprii di corsa, e mi misi a sedere sulla sedia dov'era stato Yoongi, accavallai le gambe a coprire l'erezione. Alcuni minuti passarono, non salirono immediatamente, quando arrivarono io ero ancora in preda al tentativo di calmarmi, sulla mia zona inguinale avevo poggiato la busta dov'era stato precedentemente riposto Levi, nel tentativo ben riuscito di nascondere ogni prova.

>>Siamo tornate ragazzi<<

Disse la signora Park, Jimin rimase zitto come un muto, lasciando tutto nelle mie mani, sembrava terrorizzato.

>>Bene, anche perchè dovrei andarmene<<

>>Oh, anche tu? L'ultima volta però avevi promesso di rimanere a cena!<<

>>Sono tentato, davvero, ma non vorrei disturbare più del dovuto. In oltre Jimin ha bisogno di riposo-

Dissi io, dando un paio di pacche a dove credetti essere la sua coscia. Jimin morse la coperta, che tratteneva con le mani sotto il naso. Forse avevo preso il punto sbagliato, oppure avevo visto giusto ed era la coscia, ma era talmente eccitato che il minimo tocco gli provocava queste reazioni.

>>Dai non farti pregare Jungkook! Rimani<<

Accettai l'offerta, non mi sarei mai perdonato l'idea di poter in qualche modo risultare maleducato per la madre di Jimin.

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