Capitolo 17 - "Primavera"

Pov's Ryuki

Il viaggio a Sapporo è stato divertente, piacevole e più interessante di quanto pensassi.
Un viaggio stupendo, in poche parole.
Direi magnifico per come i nostri rapporti si sono evoluti, totalmente differente da quello che avevamo all'inizio, anche grazie all'iniziativa che ho avuto, ottenendo come risultato un buon effetto.
Ed oltre i miei rapporti rafforzati con lui, pure quelli con Maiko e Kimiko si sono rafforzate, nonostante tempo fa nemmeno ci conoscevamo.
Devo sempre ringraziare quelli del club di calcio, che per scherzo, mi tirarono addosso un pallone da calcetto quando stavo passando tranquillamente per i corridoi della scuola con un mio compagni di classe.
Ovviamente me ne accorsi quasi subito, e d'istinto lo calciai via in una direzione puramente casuale, colpendo in pieno il vice preside facendogli volare perfino la parrucca.
Ed è questa la causa che mi hanno fatto convocare nel concilio, e di conseguenza, conoscere l'attuale presidente.
Da lì in poi sono successe un sacco di cose, come ad esempio l'arrivo improvviso di Liza, che tutt'ora mi chiedo il motivo del perché sia venuta qui in Giappone.
Lei odia questa nazione, lo aveva detto in passato, o almeno credo.
Poi, è un po' fastidioso il suo comportamento da bambina viziata, anche se lo fa soprattutto per farsi notare, per attirare la mia attenzione esclusivamente su di lei.
Già, in un modo o nell'altro, sono a conoscenza del suo amore nei miei confronti, forse per semplice intuito.
Ho deciso di non dirgli nulla a riguardo di questa mia scoperta, perché non sono minimamente interessato alle ragazze e non ci tengo ad una nuova relazione, tanto meno con mia cugina.
Infondo, ho ben altri gusti.

Natale è finito, Capodanno è finito, l'anno nuovo è iniziato ed ora siamo nel primo mese dell'anno. Ormai manca poco alla fine no?*
Anche oggi, dopo le lezioni, mi trovo davanti alla sala del concilio come di mia abitudine, e come sempre apro la porta scorrevole, scrutando l'immagine del presidente assieme ad un ragazzo che non conosco discutere con serietà ed interesse.
Non mi hanno neanche notato, da quanto sono concentrati.
Tranquillo, chiudo la porta alle mie spalle e mi misi da parte iniziando ad ascoltare la loro conversazione, anche se non capì nulla; di cosa staranno discutendo?
Alla fine, passarono un paio di minuti prima che Yui chiuse - quel che sembrava - il registro studentesco, tenuto saldamente nella mano destra e metterlo sulla cattedra accanto a lui, per poi tirare un profondo sospiro.

«E con questo abbiamo finito, scusami se ti ho trattenuto così a lungo Kansagi.»
«Si figuri presidente, grazie a lei ora ho le idee più chiare.»
«Mi fa piacere sentirtelo dire- Ryuki che ci fai qui!? E da quanto tempo sei lì?!»

Sorrido e mi avvicino lentamente a lui, per poi posare la mia mano sulla sua testa e accarezzarlo dolcemente, gesto che a quanto pare lo mise parecchio in imbarazzo perché subito dopo, scacciò la mia mano con la sua, sbuffando leggermente.
Che reazione carina, pensai.
Prima che rispondessi alla sua domanda, lanciai uno sguardo al ragazzo di fronte a noi, che ci guarda con indifferenza senza mostrare alcun tipo di interesse.
È un ragazzo alto, più o meno della mia stessa altezza, con i capelli castani e occhi del medesimo colore, e anche se mi duole ammetterlo, fisicamente non è affatto male.

«Da qualche minuto. Mentre lui chi è?»
«Kansagi Shingo, studente del secondo anno e membro del consiglio studentesco. Kansagi, lui è Sayo Ryuki, però non farci caso a lui e se vuoi, puoi anche andare.»

Dopodiché il ragazzo del secondo anno annuì, e subito uscì dalla stanza lasciandoci completamente soli, solo io e lui.
Silenziosamente Yui prese la sua borsa scolastica e con un cenno mi invita a seguirlo, portandomi al di fuori dell'edificio.
Solo dopo capì che mi aveva chiesto in maniera indiretta di voler fare la strada di ritorno insieme, dato che non aprì bocca da quando siamo usciti, lasciando posto solamente al silenzio e ai nostri respiri ad accompagnarci.
Ricordo tutt'ora come all'inizio cercava in tutti i modi di ignorarmi, evitando un qualsiasi tipo di conversazione, sottolineando l'evidente odio che provava nei miei confronti.
Ora invece, lui è qui davanti a me a camminare con passo lento, come se volesse intenzionalmente prolungare di più il nostro tempo insieme, e all'idea che questa cosa possa essere vera, mi lascia sfuggire un piccolo sorriso sulle labbra, pensando a quanta tenerezza mi sta effettivamente facendo.
Chissà quali sforzi ha dovuto fare, per me o non, per cambiare quel suo piccolo orgoglio di cui ne va tanto fiero, trasformandosi in quello che è ora.
Forse mi sto illudendo troppo, ma sono davvero felice.
Ma dato che continuare a camminare in questo modo, non dicendoci niente e ignorandoci a vicenda non è la cosa migliore da fare, intento come al mio solito di prendere l'iniziativa per primo, sperando di iniziare così un stereotipo di conversazione.
Più che altro, istintivamente gli ho fatto una domanda che per qualche strano motivo avevo in mente fin da quel momento, curioso di volerlo sapere.

«Di cosa stavate parlando voi due?»
«Cosa?»
«Non fare il finto tonto, ti sto chiedendo di dirmi cosa avete parlato voi due, tu e quel Kansagi.»
«Ah, parli di quello... Beh, niente di importante. Presto lascerò la scuola e con esso anche il mio ruolo da presidente. Ho solo pensato che fosse il più adatto tra quelli del concilio a sostituirmi ed oggi gli ho dato qualche dritta...
Non è che sei stato geloso?»

Colpito ed affondato.
Da quando è diventato così diretto? O forse mi sta solo mostrando il suo vero carattere, che per tutto questo tempo è stato nascosto dalla sua bella faccina?
Con un senso di sconfitta sospirai, ed inconsciamente alzai lo sguardo verso il cielo, osservando quelle nuvole bianche alla vista così soffici e bianche ma che in realtà, sono esattamente il nulla.
Il tempo sembra volato, siamo quasi a fine Gennaio e senza che me ne forsi accorto è già passato metà anno, e la primavera sta per arrivare.
Forse, lui ha perfettamente ragione perché sono sempre stato alquanto geloso nei suoi confronti, sempre curioso di sapere tutto, di lui e delle persone che lo circondano, ed anche se di nascosto, lo sono.
Che sia dovuto all'amore? Probabile.

«Forse. E comunque, perché mi hai invitato a fare la strada con te? Dovevi dirmi qualcosa?»
«No affatto, volevo solo stare un po' in tua compagnia, tutto qui...»
«Mh? Allora, ti va di andare da qualche parte insieme?»
«O-Ora?»
«C'è un posto in cui vuoi andare? Mi va bene da qualsiasi parte, ad esempio se vuoi passare dalla pasticceria o posti simili.»
«Andiamo in... Libreria.»
«Certo che ti piacciono molto i libri, allora vada per la libreria.»

Avrei preferito di più andare da qualche altra parte, non saprei esattamente dove ma conoscendo le preferenze di Yui, la libreria o la biblioteca sarebbe stata sicuramente la sua prescelta e il voler andare da un'altra parte era praticamente impossibile.
Quindi era inutile sperare di andare in un posto più... Romantico.
Quant'è spaventoso, in generale, l'amore per i libri? Tanta, direi.
Lentamente si stava facendo tardi e di conseguenza, considerando anche diversi fattori tra cui la comodità, abbiamo deciso di passare alla libreria più vicina, ovvero in quella dietro all'angolo che si trova esattamente di fronte ad una gelateria piuttosto rinomata e amata da tutti.
Siamo arrivati al negozio in meno di dieci minuti e subito entrati, Yui sfrecciò direttamente nella sezione dei libri di letteratura, con così tanto entusiasmo che nei miei occhi mi è parso come un bambino portato per la prima volta al parco giochi.
Non dovrei esserne stupito, dopotutto entra nella lista dei studenti più eccellenti dell'intero istituto, e dato che è anche il presidente del consiglio studentesco, non dovrebbe essere poi così strano se si venisse a sapere che adora follemente leggere.
Infatti da quando l'ho conosciuto, nella maggior parte delle volte in cui lo vedevo era sempre accompagnato da un libro, come quella volta in cui siamo andati alle terme insieme, oppure tutte quelle volte in cui l'ho visto addentrarsi nella biblioteca della scuola o nella libreria vicino alla stazione.
Se in tal caso per lui leggere è una passione, per me, lui stesso ne è una.
Seguì il ragazzo e subito dopo lo trovai di fronte ad una fila di libri, con in mano uno di essi dalla copertina bluastra che però, guardava con un espressione scocciata per poi tirare un sospiro di delusione, rimettendolo al suo posto.
Questa è la prima volta che lo vedo fare un'espressione del genere.

«Qualcosa che non va?»
«Niente, è solo che non trovo il primo volume di quel libro. Dicono che sia quasi impossibile trovarlo, al momento.»
«"Primavera"? Che nome originale.»
«In fondo non importa. Cercherò qualcos'altro.»

E sparì girando l'angolo a destra, andando alla ricerca di qualche altro libro che possa catturare la sua attenzione.
Io rimasi dov'ero, a osservare quel libro posizionato sullo scaffale, con un grande istinto di fare una cosa che d'impulso, d'un tratto sorrisi.
Poiché non avevo intenzione di comprare niente, feci prima un cenno a Yui dicendogli che lo avrei aspettato all'entrata ed uscì dal negozio, lasciandogli tutto il tempo che gli serviva per decidere cosa comprare.
Sarebbe bello, se per una volta, andassimo ad un'appuntamento.
Ma sono ben consapevole di quanta questa cosa fosse improbabile, dato che Yui non accetterebbe mai un invito del genere o al massimo, sarebbe capace di camuffare esso con un'uscita a destinazione verso libreria o biblioteca, ritornando allo stesso discorso di prima.
No Ryuki, ragiona e continua a sperare, forse un giorno succederà. Forse...
Pensavo che come minimo ci avrebbe messo un po' di tempo per decidere, tipo una decina di minuti, ed invece uscì dal negozio poco tempo dopo, con una busta di plastica in mano contenente più o meno due o tre libri, stupendomi a dir poco.

«Scusa se ti ho fatto aspettare, alla fine mi sono "divertito" solo io.»
«Non fa niente, per me essere insieme a te, è già qualcosa di meraviglioso.»

A quelle parole evaporò, lasciando che il suo viso prendesse un colorito rossastro per l'imbarazzo, distogliendo subito lo sguardo non appena si accorse di quel cambiamento.
Poi abbassò lo sguardo e sussurrandomi un "Grazie mille" se ne andò, non prima di avermi detto che ci saremo visti domani.
Sarebbe stupendo poterlo vedere tutti i giorni, in ogni momento della giornata, andando così per sempre.
Anche in un impossibile domani insieme.
Non so quanto può durare questo sentimento e immaginare l'amore eterno, perché di solito sono solo frottole, ma per adesso ci voglio sperare.
Per come sono adesso, ci spero veramente tanto.
All'improvviso il rumore del cellulare mi portò alla realtà, facendomi dimenticare per un istante i pensieri di prima e subito inizio a frugare nella tasca dei pantaloni in cerca dell'aggeggio tecnologico che effettivamente stava squillando.
Rimasi stupito quando riconobbi il numero del chiamante, perché mai e poi mai avrei immaginato che fra tutte le persone che conoscevo, lei mi avrebbe chiamato.
D'altronde, gli ho sempre detto di chiamarmi solo in casi di emergenze.
Mi morsi un labbro e indeciso se chiudere o meno, risposi alla chiamata.

«...Madre?»
«Ryuki, è successo quello che temevano. Lo sai vero? Ora noi dobbiamo...»

Sapevo che prima o poi questo giorno sarebbe successo, ma non avrei mai immaginato che ciò sarebbe accaduto così presto, non ora che le cose andavano così bene con lui.
Non voglio spezzare il ritmo.
Con voce rocca, sussurro lievemente un "Ho capito" e senza pensarci una seconda volta chiudo la chiamata, per poi alzare di nuovo lo sguardo verso l'alto e osservare ancora una volta quel cielo che prima stavo osservando da solo ma in compagnia.
Ora, come faccio a dirglielo? Mi perdonerà?
Metto il telefono nella tasca dei pantaloni e mi volto nella direzione della strada opposta a quella presa da Yui, intento di andare prima da un'altra parte e poi ritornare a casa, finché qualcuno non mi toccò una spalla da dietro.

«Pensavo di sbagliarmi quando ti ho visto in lontananza, ma alla fine ho avuto ragione. Dopotutto in Giappone, di ragazzi biondi non ce ne sono poi così tanti!»
«Maiko, che sorpresa incontrarti qui.»
«Davvero, non avrei mai pensato ti trovarti in un posto simile. Oh, ma è successo qualcosa? Sei un po' pallido.»
«Niente di grave. Tu che facevi da queste parti?»
«Ero andata in pasticceria. Maka ha avuto un'improvvia voglia di dolce e quindi eccomi qui, pronta a ritornare a casa con una bella torta alle fragole. Anche tu torni a casa?»
«No, prima devo fare una cosa.»
«E posso chiederti cosa?»
«Vado a cercare un libro.»

Angolino di Ren-san:

È vero! Forse avrei dovuto pubblicare qualche giorno fa, ma prima ho voluto rimettere a posto alcune idee che avevo in mente per quanto riguarda questa storia.
E vi prego, non uccidetemi per quello che ora annuncerò!
[Sì, per una buona volta sto per dire qualcosa di importante...]
Ebbene dopo diciassette capitoli con tanto di speciale, questa storia è alla fine!
No, fermi tutti-.
Questo è solo il penultimo capitolo, e sì, c'è ne ancora un altro.
Ma ecco qui che arrivano le sorprese e quindi, non disperatevi--.
Dopo l'ultimo capitolo, ovvero il diciottesimo, ho intenzione di fare un altro speciale che non sarà un "capitolo" ma bensì alcune curiosità su tutti i personaggi perché, se ci crediate o no, quelli comparsi finora sono tutti importanti, che hanno un nome o no (?).
Ehm, forse curiosità che non saranno esattamente su tutti i personaggi perché non vorrei fare alcun tipo di spoiler...
Perché spoiler? Perché "Tempo a Due" avrà un sequel, o alla semplice, un secondo libro!
Va bene, potete fare i salti di gioia.
Ve lo dico già da adesso, esso si chiamerà "Momento a Due" (ovviamente dopo "Tempo a Due" arriva "Momento a Due", che fantasia ragazzi-) e tranquilli, quando uscirà lo dirò.
Farò un avviso da qui, in questa storia, anche per il bene delle future persone che la leggeranno.

Quindi, ricapitolando tutto.
Questo è il penultimo capitolo e se volete, potete anche fare alcune domande su alcune cose che riguardano sia i personaggi della storia, sia sulla storia in generale, che ovviamente risponderò senza fare alcun tipo di riferimento alla trama del sequel.
Potete farle anche già da ora, e le risponderò nel capitolo delle curiosità~.
Ho parlato anche fin troppo, ma prima, un'ultima cosa: se amate lo yaoi e il mistero (o il genere giallo, o come si chiami), vi invito a leggere la storia di Kiikura che si chiama "Elijah Baker - L'intreccio dei misteri" perché se siete come me, è quello che fa per voi.
Ora, umilmente, vado a ritirarmi-

Nota:
*- Si riferisce al periodo scolastico giapponese, per quanto riguarda l'anno scolastico che finisce a Marzo e che inizia ad Aprile, con due mesi di vacanze estive e circa uno per quelli invernali. (Ovviamente, credo che sia così.)

[E mi scuso per gli errori-]

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top