Capitolo 09 - Solo per un'istante
Pov's Yuichiro
Sento il viso premere fortemente contro una superficie solida e liscia, lentamente apro gli occhi costatando di avere la vista ancora offuscata, che pian piano va a diventare sempre più precisa.
Fogli, fogli bianchi ovunque; ho trascurato i doveri per quattro giorni e si sono accumulati più velocemente del previsto.
«Non ne posso più-!!»
Scaravento tutti gli fogli facendoli cadere a terra, nonostante non avevo controllato per niente ciò che vi è scritto sopra.
Sono sconcertato.
Ho un vago ricordo su ciò che successe dopo che Ryuki uscì dalla mia stanza, quando andò a prendermi dell'acqua.
Per me è stata una vera sorpresa trovarlo nel salotto di casa ed è stato parecchio imbarazzante poiché indossavo solo un normalissimo pigiama azzurro.
È stata una fortuna indossare proprio quello perché ne possiedo anche un altro, per mia grande sfortuna, di un colore rosa pallido.
Ho soltanto un dubbio, ovvero nel momento in cui ripresi coscienza, quando mi accorsi di avere i vestiti cambiati ed è ciò che mi preoccupa maggiormente; non sapere nulla.
O non ricordare.
Chiesi perfino "spiegazioni" a mia sorella ma ne uscì solo con una risata nervosa e agiata, il suo comportamento alquanto insolito mi porta solo al far nascere diversi dubbi nella mia mente.
Lancio un'occhiata fuori dalla finestra, osservando il cielo; non avrei concluso nulla se avrei continuato per tutto il pomeriggio a soffermarmi su queste domande perciò decido di tornare a casa.
Una volta aver raccolto i fogli che io stesso avevo lanciato, mi avviai verso la porta per poi aprirla, sospirando leggermente.
Con grande stupore lo trovo davanti a me, ed è sfortunatamente sfortunato incontrare una persona con cui non ti ricordi nemmeno ciò che ci hai fatto insieme durante l'ultimo incontro, in questo caso, con lui.
Balbetto giusto qualcosa, qualche frase per apparire normale; ma evidentemente non è stato così.
Spalancai gli occhi quando sentì qualcosa premere sulle mie labbra, solo dopo constatai che fossero le labbra di Ryuki e prima che potessi reagire, magari respingendolo via, era già sparito.
Una cosa mi stupì tantissimo, non solo quell'azione improvvisa, ma anche quella frase.
Chino leggermente la testa verso il basso, con le pupille pieno di stupore e le guance completamente a fuoco.
Effettivamente è stato il mio primo bacio.
Stento a crederci, davvero io provo certi sentimenti per lui?
Non posso aver dimenticato quello che ho passato con Matsuta e non me lo perdonerei facilmente.
Però se ripenso a quelle parole mi sento incredibilmente felice.
Scuoto bruscamente la testa in modo che ritorni con i piedi a terra, e cerco di calmarmi.
Ma perché sento ancora le guance avvampare?
Perché sento che in realtà quel colorito rosso non se n'è andato?
Perché e soprattutto come faccio a saperlo?
Conosco la risposta, essa è: il mio riflesso.
Riesco a vedere la mia faccia specchiandomi al vetro della finestra, la mia figura è veramente terribile: rosso, totalmente rosso come un pomodoro maturo.
Scuoto nuovamente la testa, e cerco di fare ordine i miei pensieri.
Mi dirigo subito verso l'uscita, così non l'avrei più rivisto per oggi; sospiro profondamente mentre alzo sguardo verso l'alto, ammirando il cielo azzurro che tende verso il rosa e finire con l'arancione, ovvero: il tramonto.
Mi è sempre piaciuto il tramonto, e tutt'ora mi piace; essa ha "un'atmosfera" molto... Romantica.
Riabbasso il volto, abbastanza sconvolto da me stesso per aver pensato a una simile assurdità, una volta arrivato all'uscita noto una figura femminile alquanto nostalgica: capelli biondi, bassa statura e vestita con abiti occidentali, ricordandomi della cugina di Ryuki.
Cerco di ignorarla, in modo che potessimo comportarci da perfetti sconosciuti poiché la scorsa volta non abbiamo avuto modo di conversare adeguatamente, e in quell'occasione né io, né lei, abbiamo avuto una buona impressione nei confronti dell'altro.
Sarebbe stato perfetto ignorarci a vicenda...
«Aspetta! Tu sei, il presidente vero? "L'amico" di Ryuki.»
O almeno, ci speravo.
Mi fermo non appena finì la frase, per poi girarmi verso di lei, guardandola in faccia.
Per la verità è una ragazza molto carina: possiede due occhioni azzurri che si abbinano perfettamente ed elegantemente ai suoi capelli che parevano oro, una bassa statura e infine un dolce aspetto totalmente innocuo, o almeno esteticamente.
«S-Si, sono io. Tu sei Elizabeth, se non mi sbaglio.»
«Esattamente! Per caso hai visto Ryuki? Sono venuta qui per prenderlo.»
Mi mordo il labbro inferiore, come se in questo momento fossi in preda alla gelosia.
Posso chiaramente sentire i sussurri dei ragazzi alle mie spalle, dicendosi frasi come "Guarda quella ragazza, è veramente carina!" oppure "E' carinissima, sembra così dolce e gentile!".
«I-Io, oggi non l'ho visto...»
«Uhm, allora è vero che vi odiate!»
«O-Odiarci?»
Forse è vero, non abbiamo un ottimo rapporto da definirci "amici" e non c'è nemmeno quel banale rispetto reciproco tra studente anziano e quello più giovane.
Certamente penso che il mio odio nei suoi confronti corrisponde alla pura verità, ne sarei sicuramente convinto, in passato.
Perché ora non voglio crederci.
Forse per ciò che mi ha detto.
Che siano quelle parole a farmi pensare in questo modo?
Mi fa male il petto.
La parola "odio", mi ferisce come una lama che lascia al suo passaggio solo un taglio netto e dolorante; voglio solo poter fuggire, in modo da trovare un riparo da esso.
Sarebbe una vera vergogna se ora stessi piangendo per un non-nulla come questo; eppure sento le lacrime fuoriuscire contro la mia voglia.
«Oi, Liza! E' un piacere rivederti! Ma scusami, oggi io e il presidente dobbiamo sbrigare una faccenda quindi ci si sente la prossima volta, okay? Su, presidente. Andiamo!»
«R-Ryuki?!»
Mi prende il polso, stringendola con delicatezza per poi trascinarmi via da lì, portando nuovamente da chissà quale parte.
Come quella volta, al festival scolastico...
Ora, ripesando a quel momento, ti sembra così nostalgico.
«Ryuki, fermati! Ti prego.»
Non ci vuole molto a capire dove siamo.
Il rumore dello scorrere dell'acqua, e il venticello di stagione che ti accarezza dolcemente la pelle; noi due siamo fermi vicino alla riva del fiume, dove al momento non c'è nessuno.
Siamo soli, nuovamente soli.
Mi sento veramente a disagio con lui, voglio solo fuggire, scappare e sparire lontano da qui.
Perché gli suoi occhi verdi puntati su di me, mi fanno gelare il sangue ma che allo stesso tempo mi fanno sentire "importate".
«Yui, io-»
«Non dire niente! Non osare dire qualcosa!»
Dopotutto non posso stare calmo, non dopo che mi ha baciato, dopo che mi ha sussurrato all'orecchio, e dopo avermi portato via davanti a sua cugina, non dopo tutto questo.
«Perché mi devi "salvare"? Quante volte vuoi farlo prima che tu sia soddisfatto!?»
«Yui...»
«Ti prego, smettila... Se continui così, ne diventerò dipendente, di te e delle tue azion!»
Sono uno stupido. Quante volte dovrò ripetere gli stessi errori?
Il mio cuore sta vacillando
Ormai non posso più fermarmi, le lacrime hanno già incominciato a bagnare dolcemente le il mio viso totalmente arrossato.
Non posso essermi innamorato di lui; solo per alcune sciocchezze, piccole azioni e semplici parole.
Deve essere una bugia.
«Allora, sii dipendente da me.»
«Eh?»
Lo guardo con le lacrime agli occhi senza dire una parola; come fa a dire queste cose con tanta leggerezza?
Sinceramente sono stupito, ma non dalla sua stupidità: io sono stupito da lui.
«Puoi ripetermi di nuovo quella frase...?»
Mi va bene solo per un istante, sentire nuovamente quella frase, quelle parole uscire dalla sua bocca con la sua voce.
«Te lo dirò tutte le volte che vuoi.»
«Non cambierai idea?»
«Non potrò farlo nemmeno se volessi.»
«Allora, puoi ripetermelo?»
«Yui, tu mi piaci.»
Angolino di Ren-san:
TAN TAN TAN!!
Ahem. *Schiarisce voce*
Spero che il capito vi sia piaciuto e scusatemi per gli errori!
Al prossimo capitolo~
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