Capitolo 07 - Febbre d'amore?
Pov's Ryuki
Tutto questo è completamente irrazionale.
In questo momento mi chiedo di come io abbia fatto a ritrovarmi in questa situazione, sono in una continua ricerca per la risposta, magari una che potesse al massimo avere un senso logico oppure per dare una ragione del perché.
Ma spieghiamo le cose in senso cronologico, in modo che anche voi possiate fare il punto della situazione.
- Il giorno prima... -
Allungo le braccia all'indietro stiracchiandomi per bene, sbadigliando pigramente dopo aver finalmente concluso il test di chimica.
Per quanto mi riguarda la prova scritta non è stato molto difficile, ma a giudicare dall'espressione dei miei compagni, oserei dire che per loro è stato l'esatto contrario.
Solo una è certa, tutti quanti sono stanchi e stressati.
La lezione di chimica era l'ultima del giorno, senza pensarci troppo mi alzo dal banco prendendo le mie cose, saluto la classe ed esco nei corridoi; oggi non l'ho visto.
Ogni giorno, durante l'ora dell'intervallo, lo vedevo sempre camminare per i corridori assieme a Maiko, come se stesse pattugliando l'intera scuola.
Mi piaceva vederlo, mi piace tutt'ora.
È dolce la sua determinazione, la sua serietà di quando cammina, che allo stesso tempo è ridicola a causa della sua altezza, è basso di pochi centimetri rispetto alla ragazza che lo affianca ma quella differenza si nota subito.
Maiko è aggraziata, capelli lunghi fino alla schiena, lisci e setosi mentre il presidente, per quanto possa sembrare una ragazza, il suo corpo non ha le forme di quest'ultima, per questo la scena diventa quasi comica.
Nonostante tutto lui continua a tenere la testa alta, orgoglioso del suo ruolo, sempre e in qualsiasi momento; questo lato di lui, mi piace.
I miei compagni hanno sempre pensato che guardavo la ragazza, credo che lo pensino ancora, ma io ho sempre guardato lui.
D'impulso vado nella stanza del consiglio, forse è diventato un'abitudine andarci, non mi stupisco nemmeno di tanto, infondo ci sono andato sempre, dopo le lezioni, per due settimane di fila.
«Oh, Ryuki-kun! Che piacere ricevere una tua visita, ti serve qualcosa?»
Sta sistemando dei fogli, possibile che fanno solo questo loro del consiglio?
Sarà sicuramente noioso e irritante, tutte le volte a leggere e controllare fogli su fogli, ma nonostante tutto lo fanno con orgoglio, questo lato non la capirò mai.
«Mi chiedevo, dove fosse... Ecco, come dire-»
«Oh, ho capito! Stai cercando Yui-chan giusto?»
«E-Ecco, si.»
«Oggi non è venuto, sta riposando a casa. Poverino, dovrebbe sapere quando prendere una pausa. Ha lavorato troppo!»
In effetti ieri, alla fine del festival, Yui si sentì improvvisamente male.
Chiamai subito Maiko e un professore e lo riportarono a casa, mentre io, non ho potuto far altro che osservare.
È caso di andare a trovarlo?
No, meglio non entrare nella vita privata del presidente, però in realtà vorrei chiedergli molte cose poiché potessi saperne di più, di lui e sul suo conto.
Il mio è un atto di egoismo? Forse sì.
«Mh. Ehi, Ryuki-kun.»
«Si?»
«Senti... Domani sei libero?»
«Domani... Si, sono libero. Infondo è fine-settimana, perché?»
«Ti farebbe piacere andare a trovare Yui-chan?»
«I-Il presidente?»
«Non preoccuparti, dii pure che ti ho chiesto io il favore, va bene? Domani sono impegnata quindi lo lascio a te questo incarico, okay?»
«... Va bene.»
Ecco il motivo per quale il sottoscritto, oggi, si trova davanti alla casa Hanade.
Una normalissima casa a due piani, situata in un piccolo distretto vicino alla stazione, essa è circondata dalle mura alte quasi un metro, un piccolo cancello e un giardino.
Vicino al cancello, precisamente sul muretto, è presente la classica targhetta rettangolare incisa il cognome "Hanade", e sotto di essa il campanello che non oso premere.
Dopo esser stato fermo, immobile a fissare quel dannato campanello per circa 10 min. decido di premerlo, sentendo il classico canticchio interrotta da una voce femminile; che fosse la madre?
Mi presento come un amico in visita ed in un battito d'occhio la porta si aprì di colpo improvvisamente, quasi mi venne quasi un colpo.
Davanti a me una figura femminile, piuttosto giovane per essere la madre, con addosso soltanto semplici vestiti da casa.
Entro, insicuro ma curioso, togliendomi le scarpe e dirigendomi in salotto come mi aveva indicato la ragazza, attesi pochi minuti che arriva con un vassoio con del tè verde e alcuni biscotti.
«Allora anche Yuichiro ha degli amici...»
«Scusi per la visita, ma...»
«Oh, scusa. Non mi sono nemmeno presentata. Sono la sorella maggiore, Yuriko.»
«Piacere di conoscerla, mi chiamo Ryuki Sayo.»
«Sayo? La famiglia Sayo? Quella casa in stile occidentale in mezzo alla città?»
«Si, quella. È dannatamente imbarazzante vero? Quell'edificio.»
«Io lo trovo interessante, non è da tutti avere una casa del genere... Eh si, non è da tutti!»
Per essere sua sorella maggiore, gli assomiglia molto.
I capelli corvini sono raccolti in una coda, i lineamenti sono fini, indossa un paio di occhiali grigi dove si può intravedere un neo sotto l'occhio sinistro.
La si può definire una versione più matura del presidente, a prima vista dovrebbe avere circa una ventina d'anni, forse è un'universitaria dato il salotto totalmente invasa da libri sulla medicina e il corpo umano.
Prendo la tazza di tè, sorseggiandola lentamente, guardando curiosamente d'intorno: oltre ad esservi una grande quantità di libri, è molto ordinata; non ci sono oggetti da decorazione come vasi o quadri, perciò l'arredamento è assai semplice.
«Nee-san, non dovresti andare a fare la spesa?»
La mia esplorazione nella stanza, attraverso lo sguardo, è stata interrotta da una voce pacata, ma molto famigliare, essa proviene dall'entrata della stanza e il proprietario della voce è proprio Yui, addosso un semplicemente pigiama celeste con il volto ancora arrossato a causa della febbre: terribilmente carino.
Noto - con felicità - lo stupore presente sul suo viso, la sua bocca balbettava qualcosa con tono fin troppo basso da sentire; totalmente imbarazzato e indietreggiando di un passo.
«C-Che ci fai a casa mi-etchù-!!»
«Yuichiro! Dovresti essere a letto, che ci fai in piedi?»
«Per ricordarti di andare a fare la spess-etchù!»
«Va bene, va bene. Tu torna a letto e io vado a fare la spesa. Dato che c'è Ryuki ti fa compagnia lui, okay? È stato pure così gentile a esser venuto a farti visita.»
«C-Con lui-etchù!»
Trattenni difficilmente per non ridere in faccia a quei due, è una scena veramente divertente ma allo stesso tempo è preoccupante, per le condizioni di Yui.
Senza indugi, la sorella esce di casa come gli ha ricordato il fratello, dicendomi di fare come se fossi a casa mia; mi sta praticamente dando la libertà di fare quello che voglio in un qualsiasi momento.
Lentamente Yui salì le scale, facendomi cenno di seguirlo fino al piano di sopra, dove probabilmente devono esserci le camere da letto.
Proprio in fondo al corridoio, sulla destra, è presente la camera del ragazzo, sulla porta è stata perfino attaccata una targhetta con il suo nome.
La stanza non era come me l'ero immaginata; mi immaginavo una stanza ordinata, pulita e totalmente perfetta come da profilo di un presidente, invece è leggermente disordinata, libri qua e là sparsi ovunque per la stanza una sopra l'altra, la causa è sicuramente la libreria ormai piena e l'aver accumulato una quantità troppo elevata, per questo è costretto a metterli per terra.
Si rimise nel letto, situato orizzontalmente in un angolo della stanza, dandomi le spalle.
Mi sta evitando.
«P-Puoi prendere la sedia, se vuoi.»
La sedia?
Mi guardo intorno, leggermente confuso finché non vedo una sedia alla scrivania.
Anch'essa, è totalmente ricoperta da libri su libri e sarebbe sicuramente imbarazzante, se per sbaglio, facessi cadere i libri a terra, perciò è meglio evitare.
«Allora siediti sul letto.»
Letto? Davvero?
Cambiò la posizione sdraiata a quella seduta, facendomi spazio verso la fine del letto; senza esitare mi ci siedo sopra, e finimmo in silenzio totale, quella di sempre d'altronde.
«È stata Maiko, a mandarti qui vero?»
«Ci hai scoperto-»
«Tu non sai dove abito. Mi sembra logico pensare che è stata opera di quella-etchù.»
«Sicuro di stare bene?»
«Si, tranquillo... Ho solo il raffreddore, e la febbre.»
Come sempre nega. Nega la verità.
Tutti, a vederlo, arrivano alla mia stessa conclusione.
Fa di tutto per sembrare "perfetto", per via del suo orgoglio e per essere un mio senpai.
Questo mi fa sentire veramente in colpa.
Forse è meglio che me ne vada?
No. Prima, voglio chiedergli una cosa; questo dubbio che mi porto da quel giorno, il solo ricordo fiorisce ogni volte nella mia mente, mi sembra di venir ucciso dalla gelosia per non saperlo.
Io voglio conoscerti.
«Posso chiederti una cosa?»
«C-Cosa?»
«Volevo sapere, in che rapporto eri con quel ragazzo... Quello del festival.»
«Matsuta?»
«Non fa niente se non me lo vuoi dire-»
«Ormai mi sono arreso. Ecco... Matsuta, o meglio, Midoka era un mio senpai di quando ero ancora al primo anno. Faceva parte del consiglio studentesco ed era semplicemente perfetto come persona, e io lo ammiravo.»
«Per questo, fai parte del consiglio?»
«Diciamo di si. Lui è stato gentile nei miei confronti e alla fine dell'anno scolastico, precisamente il giorno del suo diploma, decisi di parlargli.»
«Parlargli?»
«L'ammiravo molto, ho pensato che forse ero pure innamorato di lui, ti rendi conto? Un ragazzo e un ragazzo, buffo vero? Però, pur di stare un po' con lui ero entrato anche nel comitato, quindi... Mi confessai-ètchù!»
«Posso sapere alla fine cosa è successo?»
«Lui, rise di me.»
«Di te?»
«S-Si, di me. Lui sapeva che provavo qualcosa nei suoi confronti, per questo è stato gentile con me fin dall'inizio. In quel momento ho capito che, in realtà per lui provavo solo ammirazione e non amore. Ora che ci penso non ho mai pensato di baciarlo o soltanto per abbracciarlo, ma solo stargli al suo fianco perché per me era come un punto di riferimento, qualcuno da cui prendere esempio. Però è stato comunque uno shock scoprire che indossava solo una maschera.»
Dopo aver ascoltato la sua versione, non so come reagire.
Non mi stupisco se ora lo odia, il terrore e l'imbarazzo che prova quando lo trova di fronte a sé; è del tutto normale se ora non si fida di qualcuno, tipo me.
«Mi sono fatto accecare da quello che tutti chiamano amore, quando in realtà non era così. Ero proprio stupido vero? E' stato anche l'errore più grande che abbia mai fatto. Tu sei la prima persona a cui lo racconto; dopo l'aver fatto scoprire la mia paura per i tuoni, mi è ormai più facile confidarmi con te-etchù. Ma sappi che ti odi-etchù.»
«Sbagliare è umano, e scusa per averti costretto a parlare.»
«Non preoccuparti, piuttosto, puoi prendermi dell'acqua? La cucina si trova accanto al salotto.»
«Nessun problema-»
Ora, posso capire perché è così riservato.
Lui odia le persone però con Maiko si comporta diversamente; forse sono amici d'infanzia, per questo sia così naturale con lei, e non penso che dice ad una ragazza qualsiasi dove si trova casa sua.
Per una decina di minuti sono rimasto a rovistare nella cucina, in cerca di un bicchiere o una tazza, poi risalì quelle scale da cui ero sceso prima, con un bicchiere pieno d'acqua.
«Scusa se ci ho messo un po', non trovavo i bicchier -»
Mi blocco subito non appeno vedo le sue condizioni: il suo respiro irregolare, il busto è appoggiato contro il muro, quasi privo di sensi.
Velocemente vado verso di lui, poggiando il bicchiere sul comodino vicino al letto per poi mettere la mia mano sulla sua tempia: scotta.
Gli è salita la febbre nell'arco di tempo in cui ero assento, non conoscendo questa casa sarebbe sicuramente maleducato iniziare a setacciare l'intera casa per cercare qualche medicinale che forse nemmeno c'era.
Inizio a guardarmi intorno, totalmente in preda al panico, sperando di avere un colpo di genio o qualcosa per risolvere, anche di poco, la situazione del momento.
All'improvviso sento qualcosa afferrarmi per il braccio, perciò ripongo il mio sguardo e l'attenzione verso di lui che con fatica, cerca di parlarmi tra i vari respiri pesanti, mentre mi guarda con il suo viso totalmente arrossato e lo sguardo quasi assente.
«R-Ryuki, h-ho caldo... T-Ti prego, fai qualcosa.»
Angolino di Ren-san:
TAN TAN TAN /?/
Bene, come sempre mi scuso e vorrei anche ringraziarvi per i lo continuo aumento di visualizzazioni **
Che stia per arrivare il momento x? *fischietta*
Bene bene-
Il capitolo - come avrete letto - finisce in un momento proprio, wow?
Sì okay, odiate mi pure-
Detto questo sloggio-
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