2- L'annuncio
Oggi è un altro giorno.
Un altro maledettissimo giorno che allunga la mia schifosa vita.
E, in più, farò anche tardi a lavoro, dato che mi sono svegliato 2 ORE DOPO LA SVEGLIA.
Ma a me non importa di fare tardi a lavoro, il problema è quell'occhialuto fastidioso di Kunikida.
E pensare che è anche il mio partner nelle missioni.
Ma comunque adoro prenderlo in giro, quindi devo cominciare a pensare a qualche scherzo da fargli.
Poi non ho neanche dormito bene, forse mi stava pensando qualcuno.
Ma non importa, io devo andare a lavorare quindi mi preparo.
Ora lascia narrare me
Dazai si incamminò verso l'agenzia, dove venne rimproverato da Kunikida per il ritardo.
Io narravo meglio
Sta' zitto e non rompere la quarta parete, maniaco dei suicidi.
Ma poi perché narri al passato?
Perché io so già come finirà la storia, dato che, sai, è MIA.
Ok, ok, narra tu 😒
E non usare le emoji, sono cringe
Una volta entrato, notò una persona estranea.
Era Poe, il "ragazzo di Ranpo", o almeno è così che li soprannominava Dazai.
E dai, si vede che starebbero bene insieme
Per una volta siamo d'accordo su una cosa
-Quindi, ci vediamo dopo?- disse il giallista al detective.
-Ci vediamo dopo- rispose l'altro, con un sorrisetto che fece avvicinare Yosano.
-Vedervi per cosa? Ti sei finalmente deciso a chiedere a Ranpo di uscire, eh Poe- disse lei.
-NONONO, Deve solo leggere il mio libro, e dopo, magari, cioè, io, noi, ho altri libri e...-
Poe era rosso in viso e Yosano se la rideva.
Dazai osservava tutto distraendosi dalle chiacchere di Kunikida, che era sull'orlo di una crisi di nervi.
Fukuzawa entrò nella stanza, facendo sobbalzare tutti.
-Ho un annuncio per voi-.
Il presidente sembrava più serio del solito, così tutti si azzittarono e in quella stanza, per la prima volta, regnò il silenzio assoluto, neanche gli uccellini cantavano più.
-Fra due settimane si terrà una riunione con la Divisione per l'Uso dei Poteri, a cui parteciperà anche la Port Mafia.
I capi di queste agenzie discuteranno su cosa fare dopo il conflitto con la Guild che è terminato pochi giorni fa'.
Mentre tutti gli altri membri staranno in una sala grande comune per evitare improvvisi tradimenti-
Fukuzawa puntò lo sguardo su Poe e gli disse:
-Verrai anche tu, in quanto ex membro della Guild e complice di un atto terroristico di enorme portata-.
Poe annuì e se ne andò e tutti tornarono al loro lavoro, tranne una dottoressa che doveva sapere di più su un'uscita di uno scrittore ed un detective.
-Ranpo- si avvicino, con un sorrisetto malizioso e gli occhi da vipera.
-Che c'è Yosano?- chiese l'altro.
-Niente, solo il mio migliore amico che va al suo primo appuntamento-. Ranpo arrossisce leggermente, e poi risponde:
-Non è un appuntamento! Poe mi ha solo invitato a cena a casa sua, per parlare dei suoi romanzi e farmene leggere alcuni-
-Mi da l'aria di un appuntamento, o sbaglio?-
Il detective arrossisce ancora di più, in modo molto più evidente di prima.
-Ti ho detto che non è un appuntamento, ora, se non ti dispiace, ho dei dolci da mangiare-
-Ok, ok, come ti pare-.
Yosano se ne va e tutti tornano al lavoro.
Intanto, alla Port Mafia, uno dei dirigenti cerca di fare Coming Out con la sua mentore.
Si trovano nella camera del ragazzo, seduti sul suo letto, con la scusa che doveva dirle qualcosa in privato.
-Kouyo, ti ho portato qui perché devo dirti una cosa- cominciò Chuuya.
-Lo so già, ti piace Dazai-
In quel momento il rosso rimase scioccato, dato che fino al giorno prima non lo sapeva nemmeno lui.
-Come fai a saperlo?-
-Chuuya, tu sei stato l'ultimo a capirlo, e poi non mi sei mai sembrato uno interessato alle ragazze-
-Ma, come? E poi, se lo sapevi, perché non me l'hai mai detto?!-
La donna un sorriso e scompigliò i capelli al rosso.
-L'ho capito dal modo in cui lo guardavi, vedevo sempre un po' di ammirazione nel tuo sguardo, ma non la stessa che nutrivi nei miei confronti, o in quelli del boss.
Era, diversa. Ma non volevo dirtelo perché volevo illudermi che non era così, perché non volevo che te ne andassi. Avevo paura che mi avessi abbandonato, quindi ho cercato di far finta che così non fosse-
Kouyo si asciugò una lacrima, ma quando stava per ricominciare a parlare, Chuuya la abbracciò.
-Tu sarai sempre la mia senpai, Ane-san. Ma vedi di non abituarti a tutte queste smancerie-
La donna rimase sorpresa, ma appoggiò una mano sulla testa dell'altro e lo accarezzo come una mamma accarezza il proprio figlio.
-Scusami, sono stata un'egoista- disse la donna, ma il rosso strinse più forte l'abbraccio e rispose:
-Ti sei solo preoccupata per me, non devi chiedere scusa-.
I due rimasero così per un po', ma poi vennero chiamati perché il boss doveva fare un annuncio.
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