SETTIMO CAPITOLO - SECONDA PARTE

 Passiamo il resto dell'ora a parlare di lui e suo padre, mi racconta che stamattina l'ha telefonato e che i miei consigli gli sono stati utili, gli ha detto che aspetterà una sua chiamata per decidere quando vedersi e che stavolta era diverso, ci avrebbe provato davvero a dargli una possibilità. Mi racconta delle gite in barca con sua madre e la sua sorellastra, delle nuove canzoni scaricate sul cellulare e poi mi chiede di scattarci qualche foto.

"In questa sei dolcissima" dice sorridendo ad un millimetro dalle mie labbra ed io devo fare appello a tutta la mia forza per non voltarmi e baciare ogni centimetro di quel viso stupendo. Mi limito ad un "Grazie", ma fatico a restare lucida quando mi aggiusta una ciocca di capelli dietro le orecchie e poi gira il mio viso verso il suo.

I suoi occhi sono così azzurri, così intensi, così veri, mi ricordano i giorni passati a desiderare che guardassero così solo me.

"Non voglio più abbandonarti, Meredith, e non ho più intenzione di trascorrere un altro istante senza te." La sua mano traccia cerchi indefiniti sulla mia schiena e avverto i brividi lungo tutto il corpo "Lo hai visto anche tu che insieme ci completiamo, non puoi opporti per entrambi."Respiro pesantemente perché lo sento sulla mia pelle quanto mi faccia star bene e per questo sento che sto per commettere un errore, che probabilmente è tutto sbagliato, che io e Liam siamo sbagliati, ma ora, in questo momento, mi sembra la cosa più giusta che possa fare.


Le sue mani percorrono tutta la mia schiena e d'istinto i miei occhi si chiudono. "Ti ho desiderata dal primo giorno che ti ho vista." Bacia un angolo della mia bocca "Ho desiderato di poter baciare ogni centimetro di te" e ora l'altro "nell'istante in cui i miei occhi hanno incontrato i tuoi." Sento il cuore esplodermi in petto. Liam è così imprevedibile, così stronzo, così sbagliato... ma è così estremamente dolce che quasi mi gira la testa per tutte queste attenzioni. Porta la sua mano sul mio viso e si avvicina così tanto al mio volto da poter sentire di nuovo il suo respiro caldo su di me, stavolta niente alcol. Solamente il suo respiro caldo perfettamente in contrasto con l'aria fresca che ci circonda.
Le dita percorrono le mie labbra e quasi fremo sotto il suo tocco delicato. Lo sento sospirare quasi esasperato.

"Ho bisogno di te, Meredith." E un secondo dopo avverto le sue labbra fredde sulle mie. Il contatto è immediato. Niente giochetti, niente sguardi pre-bacio, niente di niente. Solo le sue labbra sulle mie. Le sue mani che mi attirano così vicino che quasi mi schiaccia, ma è un tocco così leggero che i nostri corpi sembrano essersi attirati per effetto di una qualche calamita. È tutto così intimo, così assurdo... eppure la sua lingua non smette di regalarmi piacere. E' un bacio così lento, così dolce, così tormentato. Le sue mani vagano nei miei capelli, il suo respiro si fa più pesante mentre il mio quasi manca, ad un certo punto lo sento avvicinarsi di più – per quanto sia ancora possibile- e questa volta il bacio cambia, è un bacio avido, passionale, la sua lingua invade violentemente la mia bocca, cerca di imprimere ogni parte di me nella sua mente, a tratti si ferma per guardarmi, come se volesse accettarsi che stia accadendo per davvero.

Se avessi la forza di fermarmi lo farei ma mi sembra impossibile, come se anche le nostre bocche non riuscissero più a stare lontane ed ora facciano di tutto per non staccarsi.
"Ti ho desiderata per così tanto tempo che ora mi sembra impossibile averti davvero tutta per me, che ora sei tutta mia..." sussurra, più che sussurrare mi sembra che stia pensando a voce alta e quindi decido di ignorare qualsiasi cosa sia perché in questo momento non so proprio come potergli dire che non sono sua, non mi possiede e non mi avrà mai. Questo è stato un momento – ok, forse due o tre - di cedimento, un momento in cui avevo bisogno di affetto e di distrarmi e in questo momento era presente Liam, un po' come sosteneva lui riguardo alla questione della canzone che mi aveva fatto ascoltare lo scorso anno.  
Riprende a baciarmi poco dopo ed io vorrei oppormi perché so quanto sbagliato sia ma non ci riesco. Non riesco. Non riesco a non sentirmi così bene...

Purtroppo, o per fortuna, ci pensa la pioggia a farci separare. Ci separiamo quasi senza fiato, "andiamo" dice, mentre mi prende per mano e ci avviamo verso l'auto ma io non ho il coraggio neanche di formulare un pensiero riguardo a quanto appena successo.

Mi sento disorientata, come se non avessi via di uscita se non quella di scappare e correre, correre lontana da Liam finché sono in tempo. Finché ho ancora un briciolo di speranza per avere il mio "vissero felici e contenti" o quantomeno, vivere tranquilla e basta.
Ho la mente in subbuglio, mi sento completamente stordita.

So che distruggerò io Mark, sarò io la sua distruzione.
Distruggere o essere distrutta? Di cosa ho più paura?
Ho combinato un gran bel casino. Complimenti, Meredith.
Scuoto la testa per scacciare i brutti ricordi "Tutto bene?" mi chiede con quel suo sorriso odioso - adorabile - , mi limito ad annuire con un mezzo sorriso. Solo in auto con la radio accesa mi rendo conto che sono le 13:15 ed io sono praticamente scomparsa dal campus, con Liam. Al solo pensiero di cosa dirà Mark quando mi vedrà arrivare con lui mi sale la nausea, come mi sono ridotta a questo? Non dovevo venire qui, non dovevo baciare Liam, non dovevo sognare quella stronza.
Prendo il cellulare dalla borsa e trovo due chiamate di Mark ed una di Jane, un messaggio di Mark: "dove sei?"
All'inferno, commento tra me e me mentre i miei demoni saltellano felici per l'ennesima complicazione di fronte a cui mi trovo... e che tra l'altro ho creato io. Perfetto.
Digito velocemente un messaggio a Mark: "Sto arrivando" e ripongo il cellulare in borsa sperando di non ricevere nessuna telefonata, con un po' di fortuna riuscirò ad arrivare in tempo o solo con qualche minuto di ritardo.

Nei lungi venti minuti - che sono sembrati anni – trascorsi accanto a Liam che canticchiava soddisfatto le mie canzoni preferite che - porca puttana – aveva salvato su quella maledetta pen drive, ho maturato la decisione che non dirò nulla a Mark. Non posso, se voglio continuare la mia "sana" relazione con lui. E poi non se lo merita... "Nessuno lo meriterebbe", suggeriscono i demoni, e come darli torto. Ma non posso, Mark ha fatto tanto per me e io non posso rovinare tutto, anche se probabilmente lo farò in futuro ma non sono assolutamente pronta a perderlo ora. Sono un egoista.

Mi volto verso Liam che sta spegnendo il motore con il sorriso stampato in faccia, cazzo se è bello... con quelle labbra.. e quegli occhi color cielo. No, non devo pensarci. Riacquista quel poco di lucidità che ti resta, Meredith.

"Dobbiamo parlare" e mi sorprendo di come le parole mi escano così velocemente. Liam si volta con la paura disegnata in volto, come se sapesse l'imminente disastro che sta per accadere.

"Cos'è successo?" noto con - quasi – sollievo che in realtà è molto calmo, molto di più di me, "non ce ne vuole molto" suggeriscono i miei demoni, e anche stavolta mi trovano d'accordo, ultimamente stanno diventando davvero saggi.

Mi faccio coraggio e mi costringo a dire quelle parole che, dentro me, non sono sicura di pensare: "Non funzionerebbe, Liam. Mi dispiace che tu abbia perso tempo con me ma tu non sei il mio tipo, e poi neanche io lo sono, ricordi? Quindi preferirei che ciò che è successo restasse tra noi, ma se vorrai dirlo a Mark ti capirò" mi odio. Mi odio con tutta me stessa, ma glielo devo. Anche Liam ne ha passate tante e non faremmo che rovinarci a vicenda. Ha bisogno di essere sereno. Ma lui ha già trovato la sua Victoria ed ora è il mio turno.
Liam si riavvia i bellissimi capelli neri all'indietro, mi guarda perplesso e poi dopo un breve - ma per me interminabile - silenzio aggiunge "Perché vuoi rinunciare a noi?" A quelle parole il mio cuore manca un colpo. Non so cosa rispondere perché non so cosa penso, credevo di aver chiaro di volere Mark ma quelle parole risvegliano in me un senso di irrequietezza, vorrei poter avere le idee chiare ma non ho tempo per pensare.

"Non sto rinunciando a noi" rispondo la prima cosa che mi viene in mente, incontro i suoi magnifici occhi "perché non c'è nessun noi. Mi dispiace, Liam." Mi volto per aprire la portiera ma sento la sua mano calda sulla mia gamba, mi fa voltare con l'altra mentre mi guarda intensamente"Tieni" tira dall'autoradio la pen drive e la mette tra le mie mani. Il mio sguardo passa dalla pen drive che stringo nella mano e il suo sguardo. Si stringe nelle spalle.


"Ce l'ho da marzo, da quando me l'hai chiesta, e credo che be'... sia arrivato il momento di dartela. Ci sono anche alcune delle mie canzoni preferite, come hai potuto sentire." Accenna un sorriso, è così bravo a non far trapelare emozioni. Mi sento morire per questo gesto inatteso, non la voglio la mia musica, né tanto meno voglio la sua. Voglio solo sprofondare in un sonno profondo per almeno quaranta giorni e risvegliarmi senza più ricordarmi di Liam e quei suoi maledetti occhi, potergli spiegare il mondo che ho in testa, i miei demoni - che in questo momento ridono rumorosamente soddisfatti - , le mie paure e quanto desidererei poter essere diversa, per vedere come andrebbe con lui ma dico solo "Grazie", non sono mai stata brava con le parole.


Esco dall'auto completamente sconvolta e mentre provo ad avviarmi verso la la fine - cioè la mensa - lo sento urlare il mio nome "Sì?" dico senza voltarmi "Io non mi arrendo, non ci rinuncio a noi", non mi può vedere, ma sto sorridendo.
Sarà la mia rovina se non chiudo al più presto questa situazione

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