os 1 ~ prequel
ho deciso di scrivere il prequel della one shot perchè avevo ispirazione :3
vi avverto che Theo è molto piccolo, la one shot all'inizio è ambientata prima della morte della sorella
premessa: io ci provo a fare one shot non troppo lunghe ma non riesco...
buona lettura
Theo odiava quella casa.
Odiava chi la abitava, dagli adulti ai più piccoli.
Quegli insopportabili amici dei suoi genitori, che sapevano solo parlare di quanto odiassero i lupi mannari e di cose da adulti incapibili.
Loro figlio, ancora peggio. Ancora più odioso dei genitori, era abituato che qualsiasi cosa volesse l'avrebbe ottenuta. Videogames, giochi, armi, bastava il minimo capriccio e i genitori gli avrebbero comprato qualsiasi cosa, l'avrebbero portato in qualsiasi posto. Non avevano nemmeno problemi di denaro.
Quella mattina sua sorella non era andata con lui perchè andava a casa di una sua amica, quindi Theo si dovette sorbire quel bambino da solo.
<<THEO HO DETTO GIOCA CON ME>>
Il bambino sbuffando entrò nella stanza dell' "amico" che lo aveva chiamato.
<<finalmente ti ho chiamato un sacco di volte. Papà mi ha comprato un nuovo gicattolo quindi tu puoi usare gli altri>> continuò appena vide Theo entrare nella stanza, iniziando a guardare e a vantarsi dei suoi nuovissimi giochi.
<<dai giochiamo che io sono il soldato più forte e tu sei il mio amico che non è tanto forte che però combatte>>
<<devi fare sempre tu l'eroe?>>
<<io ho le armi più fighe>>
I due bambini inziarono a giocare. Theo era costretto a fare l'aiutante del figlio dei proprietari di casa, Jacob, un po' come batman e robin.
Il loro gioco fu interroto da un rumore di una macchina che si fermava nella stradina all'interno della villa.
<<è tornano papà>> urlò Jacob felicissimo avvicinandosi alla finestra per vedere cosa stesse succedendo. Theo curioso lo imitò.
Dalla macchina scesero, oltre che il padre di Jacob, altro due uomini che sembravano trascinare un bambino. Quest'ultimo si dimenava e tentava di sfuggire alla presa ferrea dei due uomini e, per quanto fosse piccolo paragonato ai due, sembrava che gli uomini si trovassero in difficoltà.
Appena il gruppo entrò nella casa, Theo e Jacob si precipitarono fuori dalla stanza, nascondendosi sulle scale per ascoltare e capie cosa stesse accadendo.
<<stà un po' fermo>> disse uno di quegli uomini che trascinavano il bambino. Era pelato ed era vestito completamente di nero, uguale all'altro.
<<no! voglio la mamma!>> disse il bambino, e Theo potè giusrare di aver visto i suoi occhi colorarsi di giallo per qualche istante.
<<la mamma arriverà però per il momento starai qui con me e la mia splendida famiglia>> gli rispose il padre di Jacob, con quel suo solito tono calmo e freddo.
Il bambino sembrò calmarsi, e i due uomini riuscirono a portarlo di sotto, dov'era situata la cantina che, a quanto ne sapeva Theo, era inutilizzata.
A quel punto la madre di Jacob si lasciò sfuggire una piccola risata. <<pensa davvero che arriverà sua madre>> disse piano, come se avesse paura di essere sentita dal diretto interessato.
<<pensi che funzionerà come esca?>> domandò poi al marito.
<<se sua madre non ci mentiva e suo padre è davvero il signor Dunbar allora sarà perfetto per attirare lui e il suo branco>>
Qualche istante dopo gli uomini pelati e vestiti di nero tornarono al piano di sopra, e dopo aver scambiato qualche parola con i proprietari di casa andarono via.
Fu in quel momento che i due bambini tornarono di sopra nella stanza di Jacob.
<<era sicuramente un lupo mannaro quello>> iniziò quest'ultimo. Theo annuì <<ho visto i suoi occhi diventare gialli e poi hai visto come era forte?>>
<<si fortissimo sembrava hulk>>
<<hulk è più forte>>
<<si ma comunque quel bambino era fortissimo>>
<<ci credo era un lupo mannaro. Loro sono fortissimi e hanno denti grandi così>> affermò Theo piegando gli indici avanti alla bocca come a simulare due zanne.
<<io li odio sono solo dei mostri>>
Theo e Jacob continuarono a discutere di lupi mannari per tutta la giornata.
I genitori di Jacob chiamarono i due bambini, avvertendoli che non dovevano andare in cantina perchè c'era un lupo mannaro e che era molto pericoloso.
Ovviamente, come ogni bambino che si rispetti, i bambini non rispettarono questa regola.
Accadde qualche giorno dopo, il padre di Jacob era a lavoro mentre la madre si era addormentata sul divano, guardando la televisione.
Dopo una piccola discussione, solo Theo andò in quella cantina.
Scese uno ad uno quei gradini che conducevano alla sua meta, facendo attenzione a non fare troppo rumore.
Più scendeva, più scendere diventava difficile. Gli scalini si rimpicciolivano, la lice diminuiva ad ogni passo, l'aria diventava quasi irrespirabile come se non ci fossero finestre da cui entrasse aria pulita.
Jacob non era sceso con Theo proprio perchè aveva paura del buio e non gli piaceva quel posto.
Il piccolo Theo si fece coraggio e continuò a scendere, ormai ci vedeva quasi a malapena, deciso a conoscere quel lupo mannaro che abitava a casa del suo quasi-amico.
Arrivò alla fine di quelle scale con cautela, guardandosi attorno, anche se non serviva a molto data la scarsa luminosità del posto. Faceva freddo, molto freddo.
In un angolo qualcuno scattò in piedi, accompagnato da un lieve rumore metallico di catene che si muovevano.
<<chi sei? perchè sei qui?>> chiese, sembrava quasi spaventato, ma era impossibile, i lupi non potevano avere paura.
<<io sono Theo e volevo sapere tu chi sei>> rispose a tono l'umano.
<<io sono Liam>>
<<quanti anni hai Liam?>>
Il licantrpo lo squadrò per qualche secondo, e lo guardava in modo interrogatorio come se stesse cercando di capire il perchè di tutte quelle domande, ma decise comunque di rispondere <<cinque>>
<<pensavo fossi più grande>> confessò Theo <<io ne ho sette>>
<<sei più grande tu uffa>> disse mettendo un finto broncio
<<awww piccolino>>
I due bambini continuarono a parlare. Sembrava assurdo, un lupo mannaro e un umano, un licantropo e un amico dei cacciatori, eppure tra di loro naque subito una forte amicizia.
Forse perchè sotto sotto Theo provava pena per quel bambino, mentre Liam era felice di avere qualcuno con cui parlare.
<<Liam perchè sei qui?>> chiese d'un tratto l'umano girandosi vero il licantropo e guardandolo negli occhi. Il più piccolo, invece, distolse lo sguardo, rivolgendolo a terra. <<la mamma parlava sempre con questi tizi. Pensavano che io non li sentivo ma loro dicevano che ero un mostro e la mamma non mi voleva quindi mi ha mandato qui. Mi ha detto che tornava ma io lo so che non torna>> spiegò molto semplicemente, ma nonostante questo era già un discorso abbastanza maturo per un bambino di cinque anni. Theo vide delle lacrime riempire gli occhi azzurri di Liam e iniziare a scendere. Istintivamente lo strinse tra le sue braccia, abbracciandolo, e il bambino ricambiò.
Lasciò che si sfogasse, che le lacrime bagnassero la sua maglia, in un pianto silenzioso.
<<vogliono il mio papà che è fortissimissimo, il più forte dei lupi mannari ma lui mi porterà via da qui perchè nessuno può batterlo>> affermò il piccolo lupo appena il pianto diminuì.
<<allora sono sicuro che nessuno lo fermerà>> lo rassicurò Theo, sorridendo.
I giorni passavano, Theo andava a trovare Liam ogni volta che poteva. Ogni volta lo trovava ferito, con le lacrime agli occhi, qualche volta arrabbiato. Alcuni mesi dopo, Liam sentì i genitori di Jacob parlare, dire che il padre era morto.
In quel periodo Theo gli fu molto vicino, lo rassicurò, o almeno tentava.
<<non so cosa si provi a predere qualcuno di importante>> gli aveva confessato <<ma sono sicuro che tuo padre vorrebbe che andassi avanti e ti liberassi da qui>> aveva aggiunto.
<<perchè? mamma mi odia e papà è morto>> disse tra le lacrime il piccolo beta, piangendo tra le braccia dell'umano che lo stava abbracciando.
Il tempo passava, Liam sembrava star superando pian piano la morte del padre.
Toccò a lui, in quel momento, aiutare Theo, che aveva appena ucciso sua sorella. Il più grande continuava a darsi del mostro e dell'assassino, mentee Liam, nonostante avesse solo sei anni, provava a convincerlo del contrario.
<<Liam ho ucciso mia sorella, sono un mostro. I miei genitori non mi porteranno più qui, probabilmente ucciderò altre persone>>
<non sei un mostro>> gli rispose il bambino <<sei il mio migliorissimo amico. Tua sorella vorrebbe che andassi avanti>> tentò di rassicurarlo, usando le parole che Theo gli diceva dopo che suo padre era morto.
I due si abbracciarono, nonostante le catene che da poco avevano stretto i polsi del beta, nonostante Theo avesse paura di far del male al suo amico.
<<ti voglio bene>> disse il beta, cercando ancora di rassicurare il piú grande.
<<anche io>> rispose <<e giuro che ti libereró prima o poi>>
La loro situazione li aveva costretti a cambiare in poco tempo, Liam non era un bambino spensierato di sei anni, ma un lupo che lotta per vivere. Theo, invece, non era un bambino di otto anni che iniziava a maturare, ma un bambino che stava per diventare qualcosa più grande di lui, e che per farlo aveva ucciso la persona che aveva più cara al mondo.
Proprio per questi motivi, i due bambini non si videro più. Per dieci anni rimasero separati, senza scordarsi l'uno dell'altro, finchè quel giorno Theo non tornò in quella cantina.
Ma questa storia già la conoscete.
questo è il prequel della prima one shot
finalmente direi :,)
non mi fa impazzire ma ehi, mille letture :D
grazie :DD
e come al solito orario indecente ma se l'ispirazione per finirla arriva mo
va be vi lascio icredevirraaaaaaah
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