Capitolo 2 Il primo giorno di scuola
Caro diario;
Oggi è il mio primo giorno del grande "regno", almeno così lo chiama mio padre.
Ebbene sì ...
Finalmente, sempre secondo mio padre, io ormai sono una degna figlia demone da avere accanto al suo regno.
Wow... E ora che ne farò della mia vita?
Andrò a passeggiare con qualche cane degli inferi?
Qui è una noia mortale!
Corvina chiuse il diario e sbuffò, buttandosi di peso nel letto e non volendo sentir anima viva o...o morta...
<<CORVINAAA?>>
Lo chiamò dall'altra stanza il padre Trigon, con aria allegra e Corvina roteò gli occhi e pensò:
"Ci risiamo..."
<<Arrivo papà!>>
Esclamò rassegnata, capendo che oramai era inutile sperare in un miracolo.
Così, alzandosi dal letto, incominciò a recarsi verso la sala da pranzo dove l'attendeva il padre.
<<Corvina?! Quanto sei bella figlia mia!>>
Esclamò il padre, stringendola e Corvina cercò di staccare le sue braccia di dosso.
<<E DAI PAPÀ! LASCIAMI!>>
Esclamò Corvina, frustrata, ma ormai aveva capito che il padre Trigon, se aveva in mente qualcosa, l'avrebbe portata a termine.
Questo valeva anche per gli abbracci.
Dopo quella che a Corvina sembrava una vita, Trigon la lasciò andare e la guardò con aria fiera.
<<Hai visto? Finalmente ti sei tolta il mantello e puoi camminare negli inferi come una vera signorina!
Ed è per questo che andrai nella migliore scuola dell'inferno! >>
Esclamò il padre e Corvina, che più rossa di com'era non poteva diventare, talmente era infuriata che iniziò a volare, i capelli volarono insieme a lei verso l'altro e gli occhi divennero rossi.
<<COSA?!?!?!!>>
Urlò e Trigon ridacchiò, facendola scendere e Corvina diventò normale.
<<Ora senza discutere cara figlia!
Devi andare a cambiarti per la scuola!>>
<<IO NON CI VADO!>>
Urlò Corvina, ma come si poteva solo immaginare, quel "io non ci vado", per Trigon valeva meno di niente.
Così, Corvina si ritrovò in una "stupida classe di adolescenti idioti", piena di "stupidi professori che non posso mandare all'inferno perché già ci vivono" e...questa era la sua nuova vita.
<<Hey Corvina? Benvenuta all'inferno e... Non perché penso che tu sia nuova, ma... È solo che c'è scritto nel tuo cartellino da studentessa...hehe... Nuova arrivata>>
Disse colui, che a prima vista, sembrava il nerd della scuola.
Colui che Corvina non avrebbe degnato neanche di un saluto se fosse stato per lei.
<<Senti, orrendo e sfigato nerd con l'apparecchio, non sono qui per fare amicizia, è chiaro?! Ora lasciami stare!>>
Esclamò Corvina, aprendo il primo libro di scuola e spezzando il cuore a quel povero ragazzo che abbassò lo sguardo, bramando già vendetta.
<<Perché mi trattano tutti così?..>>
Sussurrò, ferito, non volendo mostrarsi debole davanti a tutti e fingendo di studiare.
<<Buongiorno branco di sfigati! È arrivata Tiffany! Quindi vedete di farvi da parte!>>
Esclamò una voce e Corvina alzò lo sguardo, rimando disgustata da ciò che vide.
"Una scolaretta bionda vestita di rosa? Con la pelle rossa?
1. Carissima non hai il senso dello stile...
2. Le oche non sono le benvenute nella mia area, vedi di ricordarlo"
Pensò Corvina, infastidita, ma non ricevendo il risultato sperato.
Infatti, l'oca della classe, decise di bullizzare proprio la povera Corvina, che tutto voleva tranne che essere disturbata.
<<Ebbene, vediamo un po'!
Un demone emo, accanto ad un demone nerd, palesemente gay!>>
Esclamò la ragazza, basando le sue affermazioni, dal momento in cui quel ragazzo non l'aveva degnata di uno sguardo.
<<Hey, io non sono gay!>>
Si difese il ragazzo, con aria infastidita, ma Tiffany non sembrava disposta a smettere.
<<Sta di fatto che sei accanto proprio ad un cesso! Che hai fatto...vediamo un po'...ah, Corvina! Stamattina ti sei vestita al buio o vai sempre in giro così?>>
Chiese Tiffany, facendo scoppiare a ridere tutta la classe, tranne il ragazzino che era stato soprannominato "nerd" da Corvina stessa.
<<....>>
Corvina non riusciva più a parlare e scoppiò a piangere, portandosi le mani sul viso.
<<Che fai? Ora piangi? Vedi che quando una è brutta non può farci niente e neanche quel filo di eye liner che ti sei messa può fare la differenza!>>
Detto ciò, Tiffany prese i suoi libri e li buttò a terra, dopodiché prese una bottiglietta d'acqua e bagnò la testa della povera Corvina, che oramai non poteva essere più disperata.
Così, ancora non del tutto soddisfatta del risultato, Tiffany la prese per i capelli, le sbatte la testa sul banco e la fa cadere a terra.
Così, dopo l'ennesima risata, "il nerd" si alzò dal banco e corse verso Corvina, preoccupato.
<<HEY, BRUTTA STRONZA?! VEDI CHE SE SOLO POTESSI USARE QUI I MIEI POTERI DEMONIACI TI AVREI GIÀ UCCISA!!!!>>
Tutti, scioccati da tale comportamento, rimasero in silenzio. Compresa Tiffany, che dopo avergli dato un calcio sulla schiena, andò a sedersi al suo posto.
<<.... T-Tu.. perché...>>
Cercò di parlare Corvina, con gli occhi che le si erano illuminati, mente il giovane ragazzo teneva la sua testa sopra le sue gambe e la accarezzava.
<<Questo perché non ti meritavi una simile violenza...>>
<<M-Ma...io...>>
Cercò di parlare Corvina e il ragazzo le sorrise e rispose:
<<Tutto dimenticato! Ma che sbadato, non mi sono presentato... Piacere, il mio nome è Randal e... Nessuno mi aveva mai insultato in un modo così gentile, devo dire la verità...>>
Disse Randal, ridacchiando e Corvina ridacchiò a sua volta, guardandolo.
<<Ehm...forse...non sei così tanto nerd tu...>>
Disse Corvina, incantata e alzandosi dalle sue gambe.
<<Meglio che andiamo a sederci ora... La professoressa arriverà a momenti e ...sia mai che ci veda in questo stato...>>
Disse Corvina, con le guance in fiamme e Randal annuì, alzandosi da terra e sedendosi nel banco vicino a lei.
Nel frattempo, il resto della classe bisbigliava e aveva già inventato un nome per la loro "ship di sfigati".
Questo nome era "Randina" e stavano già riempiendo internet con la tutte le foto che gli avevano scattato.
Del resto... Nell'inferno...
Questo è solo l'inizio...
Dopo un po' arrivò la professoressa, che come al solito in quella classe lei doveva e poteva arrivare in ritardo.
Al contrario dei poveri studenti ritardatari e degli assenti.
Come ad esempio il giovane Oliver, che era arrivato in classe poco dopo la professoressa e per punizione dovette stare nel fuoco per ore.
Oppure gli assenti, che per punizione, avranno due mesi di cyberbullismo assicurato nei modi più imbarazzanti possibili.
Con, ovviamente, due mesi di bagno nel fuoco, è chiaro.
Per tutto il resto della giornata, Corvina e Randal si scambiavano sguardi e carezze quasi inopportune.
Non era insolito, ovviamente, che all'inferno gli adolescenti erano più ribelli rispetto alla Terra.
Continua...
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