The Suspect

Il tragitto fino all'obitorio era stato davvero strano a causa delle continue domande di Sherlock Holmes a Jade Eyre a proposito dei pareri personali sulla causa della morte della donna. Jade sentiva ad ogni domanda l'ansia che saliva, ma riusciva a nascondere bene la sua preoccupazione per evitare di cadere in una conversazione sfavorevole e senza via di scampo.
La strega doveva stare attenta a dare le giuste informazioni al detective per evitare che sospettasse della sua identità o innocenza. Si poteva anche pensare che tutta la sua preoccupazione altro non era che l'ansia per essere scoperta come assassina della vittima, ritrovandosi in cella senza volerlo.
Entrarono dentro il St Bart's con la polizia da scorta per portare il corpo all'obitorio e, mentre correvano per i corridoi, Sherlock corse verso una donna minuta sulla trentina e le afferrò un polso per trascinarla verso la stanza dove stavano depositando il corpo.
Non appena John e Jade stavano per entrare la porta di alluminio si chiuse rumorosamente davanti alle loro facce.
-Iniziano le procedura senza di me, che permalosi.
Sbuffa il medico, scoccando una sfuggevole occhiata a Jade Eyre che intanto si era appoggiata al muro con un sospiro di frustrazione.
Si sentiva costantemente all'erta in presenza di Sherlock, forse per paura di essere costretta a rivelare la propria origine, forse perché semplicemente lo trovava inquietante nel suo essere alto quanto distaccato e misterioso.
Si ritrovò gli occhi azzurro piatto del soldato che la guardava incerto sul da farsi.
-Beh, non c'è motivo di stare qua ad aspettare perché conoscendo Sherlock usciranno da lì tra un bel po', quindi....ti andrebbe un po' di caffè alle macchinette?
Jade sorrise più che concorde con la sua idea e lo seguì fino ad arrivare allo strano aggeggio babbano che usavano per far scendere un liquido marrone scuro e buonismo in un bicchierino bianco e minuscolo.
Jade a volte non li capiva i babbani, insomma, perché non possono semplicemente far apparire una tazza di caffè fumante davanti a se?
Con la magia era tutto più semplice.
Sfiorò le dita ruvide di John non appena le porse il bicchiere, iniziando a bermi il proprio. La donna passò l'intero lasso di tempo usato per mandare giù la bevanda per osservare meglio quel ciuffo biondo tirato indietro che donavano un aspetto più giovanile e dinamico al suo viso.
Iniziarono a parlare del più e del meno, anche se quando non si parla di nessuno si parla sempre di Sherlock Holmes e delle sue figure imbarazzanti.
Un suono melodioso fermò il loro "prendere amorevolmente in giro Sherlock", come lo definiva lui.
-Oh Dio devo andare da un mio paziente, mi dispiace.
Le rivolse un sorriso di sfuggita e corse fuori dal palazzo, lasciandola da sola tra persone diverse da lei in tutto e per tutto.
All'improvviso tutte le luci si spensero, un blackout accecò il Bart's.
Jade sentì il braccio che nascondeva la bacchetta prudere per la voglia di afferrarla e usare un Lumos per trovare luce.
Sentì una presenza dietro di lei e si girò di scatto con il cuore a mille, trovandosi gli occhi brillanti al buio del detective che la fissavano socchiusi.
-Adesso voglio sapere.
Sussurrò lui con quella voce profonda da far tremare una grotta. Jade si sentì confusa e solo quando l'afferrò per un braccio portandola nella prima stanza con una porta aperta capì che il peggio stava per accadere.

*adesso si entrerà nella fase violenza perché la fase investigativa era pressoché breve, tanto la fase finale spiegherà ciò che non è stato spiegato fino d'ora, lo sapete. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top