The Slap

Jade si svegliò tutta indolenzita, sentendo sotto la sua testa qualcosa di morbido che si mosse subito dopo.
Alzò lo sguardo su Sherlock che dormiva appoggiato al muro, la mano ancora ferma sui capelli della donna e il volto contratto in un espressione immersa nel dolore.
Con una carezza leggera sul suo zigomo lo svegliò di soprassalto, facendo spalancare di scatto quei due occhi cangianti.
-Tranquillo, sono io.
Sherlock abbassò lo sguardo su Jade che era ancora con la testa appoggiata sulle sue gambe, si chinò velocemente baciandola dopo tanto tempo.
Lei sentì un brivido di piacere tornare a correrle dentro la spina dorsale: non l'aveva più baciata dopo quella sera di sesso, l'unica sera di sesso che avevano trascorso.
Accarezzò i riccioli neri del detective che le circondò il viso con le mani.
-Mi dispiace ancora per le cose brutte che ti ho detto ieri Jade, non te le meriti.
Disse sulle sue labbra, facendola sorridere per quanto possa essere dolce un uomo razionale come lui.
-L'importante è che tu non sia rimasto di ghiaccio.
Si tirò su, sedendosi accanto a lui e abbandonando il capo sulla sua spalla mentre Sherlock le stringeva la vita con un braccio.
-È passato un giorno.
Mormorò lui senza emozioni.
-E ne passeranno di giorni.
Continuò lei con altrettanta apatia.
Sherlock Holmes rise amaramente, attirando su di se l'attenzione di Jade.
-Ma guardaci: i due amanti che cercano di darsi forza l'un l'altro mentre sono imprigionati, che storia patetica.
Jade Eyre per un attimo si fermò a pensare cosa significasse per lei Sherlock. Forse lo amava dopo averci fatto l'amore, forse era stato solo sesso, forse era qualcosa di più, fatto sta che adesso lei non era in grado di decidere cosa fosse per lei Sherlock.
Si sentiva più vicina all'opzione "è solo sesso", quella che la spaventava di meno.
-Già...
Fece morire sul nascere la conversazione pregna di ironia sulle vere coppie, cosa che loro non erano, almeno, per Jade e Sherlock era così nonostante i baci e le carezze.
Non si sentivano ancora pronti.
La cella si aprì di scatto e entrò di nuovo John Watson, la bacchetta in mano e puntata sempre verso il suo migliore amico che si alzò di scatto.
-Primo giorno di tortura! Spero che questo ti servirà di lezione Jade.
Con un movimento del polso colpì Sherlock con una maledizione Imperius, facendo diventare il detective rigido e comandato a bacchetta da John.
Jade capì al volo dopo anni di esperienza, iniziando ad indietreggiare fino a correre dall'altro lato della stanza, lontana da John e da Sherlock che ora la fissava impotente e spaventato per essere sotto effetto di un imperio per la prima volta.
John con un ghigno malefico puntò la bacchetta verso Jade, obbligando Sherlock ad andarle incontro.
La donna cercò di correre via, ma la mano grande del consulente le afferrò i capelli che tanti amava accarezzare, tirandola verso di se e strappando un grido di dolore dalla sua bocca.
-C-che cosa mi s-ta succedendo...?
Disse lui a scatti, cercando di contrastare la maledizione, iniziando a sciogliere la presa dai capelli di Jade, ma John con un altro movimento riacquistò il controllo su di lui.
-Tirale uno schiaffo amico mio, bello forte.
Sherlock alzò un braccio meccanicamente, tenendolo fermò a mezz'aria mentre tremava da capo a piedi con il braccio che ondeggiava avanti e indietro.
Jade cercò di ritrarsi, di comunicare con lui.
-Combattilo con la mente.
Gli consigliò.
Sherlock strinse i denti.
-Io non voglio farlo.
Protestò, ma John ci mise più impegno e fece scattare il braccio del consulente come una molla, un poderoso schiaffo si infranse contro la guancia di Jade che a stento rimase in piedi.
Era il primo giorno e già voleva morire.

*avevo detto che non aggiornavo, ma fa niente. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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