-Uhm, ecco, stavo tornando a casa e...
-Ha trovato un biglietto probabilmente bloccato da un pugnale, il classico.
Sospirò annoiato Sherlock Holmes, accavallando le lunghe gambe per fissare senza interesse Jade Eyre che invano cercò di mascherare la sorpresa per quella peculiarità nel anticipare i pensieri degli altri e anche sentendosi un po' infastidita per l'interruzione brusca.
Intuì che le lamentele della signora su quel detective non erano poi così infondate.
Tuttavia si sentì in dovere, quasi per sopravvivere, di sfidarlo anche in modo implicito. Jade adorava vedere i Corvonero riflettere quando era ad Hogwarts e senza ombra di dubbio il signor Holmes sarebbe stato il miglior alunno di quella casata.
-E lei come fa ad essere sicuro che è un biglietto?
Lui indurì improvvisamente lo sguardo, ghiacciando i suoi occhi per renderli inquietanti tanto da far rabbrividire la ragazza che si pentì di averglielo chiesto.
-La sua mano costantemente infilata in tasca come per accertarsi che qualcosa sia ancora al suo posto, il leggero scricchiolio della carta quando stringe senza accorgersene un lembo del biglietto rendono la mia deduzione semplice pure ai poliziotti.
Jade fissò cercando di non dargliela vinta il volto spigoloso di Holmes che, di tutta risposta, sorrideva con addosso un insopportabile atteggiamento da saputello.
La sua parte impulsiva e diretta sfociò.
-Nessuno le ha detto che non bisogna vantarsi troppo delle proprie abilità?
Sherlock Holmes alzò un sopracciglio ironico.
-Sono un consulente investigativo, non un pavone.
Jade lasciò morire la questione e tirò fuori dalla tasca il biglietto, porgendolo alla grande mano che si era protesa verso di lei per afferrarlo.
Osservò in silenzio l'artista a lavoro, vedendo come quei due occhi incredibilmente azzurri si muovessero minuziosamente sul foglio di carta.
Sembrava che l'uomo provasse una forte attrazione verso il biglietto, toccando con le magre dita il contorno delle lettere che grazie a merlino avevano esaurito il loro effetto a discapito della mano di Jade.
Magari non era uno del suo mondo a voler vendetta, magari non doveva rivelare la sua vera natura a Sherlock Holmes.
Con uno sbuffo di frustrazione il consulente si alzò di scatto, correndo in cucina per poi tornare con in mano una lente d'ingrandimento che usò per analizzare ogni contorno della lettera.
-È umanamente impossibile.
Borbottò tra se e se.
Tornò in cucina e questa volta Jade lo seguì, vedendolo chino sul tavolo imbandito di ciò che lei aveva imparato a conoscere come provette e microscopi. Assomigliavano alle attrezzature che usava per le lezioni di Pozioni.
Il detective teneva il biglietto sotto la lente accurata del microscopio, analizzando ogni singola molecola della carta.
Jade rimase in religioso silenzio con le braccia incrociate, aspettando una brillante deduzione, un minimo indizio sul colpevole.
Tutto ciò che uscì dalla bocca di Sherlock Holmes non se lo sarebbe mai immaginato.
-Il foglio è impossibile da analizzare, si riesce solo a capire di che cosa è fatto l'inchiostro, ma analizzare il tratto della penna per risalire al tipo di personalità di chi l'ha scritto è scientificamente impossibile.
Sospirò esausto.
-In poche parole sembra che nessuno abbia scritto questo messaggio, ora se non le dispiace avrei altri casi più curiosi tra le mani.
Jade non riuscì neanche a realizzare ciò che aveva detto che si ritrovò fuori da quella porta con il biglietto in mano. Non era possibile che l'avesse scartata così, come se fosse una cioccorana. Deglutì, sentendosi in pericolo.
Era chiaro per lei che quel messaggio era stato scritto usando la magia dopo la deduzione di Holmes, ma non poteva certo dirglielo.
Corse al piano terra, infilandosi rabbiosamente sciarpa e cappotto, trovando le sue scarpe asciutte sotto l'appendiabiti. Indossò le scarpe e corse fuori da Baker Street con un grosso problema oramai irrisolvibile.

*presto Sherlock crederà nella magia, o forse dovrò farlo diventare cattivo😈? Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.