The Possibility

-Cosa?!
Disse Sherlock Holmes, spalancando quei due occhi di ghiaccio e tralasciando un sorriso di entusiasmo sulle labbra.
Jade non era sicura che fosse la verità, ma per scoprirlo doveva solo provarci e rischiare tutto.
-Non hai notato il fatto che John spesso interrompe le sue torture per scappare via? Tipo quando mi stavi per uccidere, lui poteva benissimo spingerti a farlo, ma è scappato via e sono certa che non era pietà quella.
Vide quel bellissimo spettacolo di ingranaggi che lavoravano dentro le iridi di Sherlock, quel cervello che elaborava le informazioni e vomitava fuori un intero vocabolario di parole.
-Si, in effetti hai ragione, ma potrebbero esserci milioni di ragioni e forse nessuna tra quelle è giusta.
Il detective tolse le mani della donna dalla sua faccia con delicatezza, congiungendo le lunghe mani esperte sotto il mento mentre chiudeva gli occhi e chiudeva se stesso dal resto del mondo.
Jade aveva già la soluzione migliore in mano, ma voleva sventolarla in faccia al solito vincitore prima di enunciarla. Perché voleva divertirsi per dimenticare la terribile situazione in cui si trovavano.
Quasi si spaventò quando Sherlock con un gemito di gioia si risvegliò dal suo letargo, afferrando Jade per il colletto e avvicinandosela al viso mentre i suoi occhi di giada sprizzavano scintille.
-Non c'è solo lui in questo edificio!
Jade rise per la sua ignoranza, ma, d'altronde, chi non è mago non può sapere la verità più semplice che esista.
-Sei un mago sprecato Sherlock.
Il detective corrugò le sopracciglia e la lasciò, guardandola mezzo offeso e mezzo indifferente.
-Illuminami, streghetta.
Brontolò lui con il mento in alto, segno di essere orgoglioso della sua deduzione e deciso a difenderla a tutti i costi.
-Esiste una pozione, chiamata pozione Polisucco, che permette alle persone di prendere le sembianze di altre persone usando qualcosa appartenente alla persona in cui ci si vuole trasformare come dei capelli per esempio. Il processo se ben ricordo è lungo ma efficace e l'effetto dura un'ora o circa.
-Quindi voi avete tutte queste tecnologie utilissime per gli assassini o per i rapitori....oh.
Sherlock c'era arrivato finalmente.
Guardò per un po' il vuoto e poi si soffermò di nuovo su Jade che non perdeva il sorriso.
-Quindi il tizio che entra in questa cella e ci tortura non è realmente John Watson, o almeno spero.
-La pozione cambia la voce?
Jade ci pensò e subito le sue speranze divennero fumo.
-No. Ma io non metto piede nel mondo dei maghi da anni, magari hanno perfezionato la pozione.
Sherlock annuì.
-Dobbiamo trattenerlo per più di un'ora con noi, così se quello che dici è vero si trasformerà nel vero rapitore.
Jade iniziò a pensare a qualche piano per trattenere il tizio nella cella, ma il suo lato Grifondoro pensava solo ad andarci giù pesante e tenerlo dentro con la forza, e con la stazza e la forza di Sherlock si sicuro ce l'avrebbero fatta.
Ma un'altro dubbio, ben peggiore, si addensò nella mente di Jade Eyre.
-Sherlock...
-Mh?
-Avevi ragione.
Sherlock non capì.
-Il tipo non è solo in questo edificio: ci sarà il vero John Watson nascosto da qualche parte, e la pozione funziona anche con i morti.

*aaaaaaaaah, tagliata una testa ne spuntano altre due eh? Ma quanto amo il mio cervello sadico. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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