The Belief

Jade era convinta che dentro quell'uomo che le stava facendo del male ci fosse ancora Sherlock, ancora quel detective strano che non sopporta di avere un contatto con un'altra persona se non per uno dei suoi casi impossibili da risolvere.
Era convinta che quella violenza che stava subendo non era inferta da Sherlock Holmes, ma da una persona vuota e priva di personalità tolta da un incantesimo senza alcun rimedio.
Quella era la loro occasione, e forse anche l'unica, per scappare e scoprire davvero il loro rapitore. Se provare sollievo scoprendo che il rapitore non è John Watson oppure cadere nella disperazione scoprendo che in effetti lo è.
Si, doveva resistere e far tornare Sherlock dentro quell'uomo.
Non le importava nulla del dolore di un pugno o di un calcio in pancia, del dolore non se ne faceva nulla.
A Jade Eyre importava far ritornare quella persona fredda e sociopatica alla luce, anche sfidando la morte o perlomeno qualche osso frantumato.
Guardava quei due occhi bruciati di odio e di rabbia, quelle rughe che incorniciavano la sua espressione furiosa e quei denti costantemente digrignati e cercava di parlare a Sherlock telepaticamente, senza aprir bocca sputando sangue ovunque.
Ad ogni pugno, ad ogni segno di violenza carnale e segno di cedimento del proprio corpo, Jade si fidava di Sherlock e della sua capacità di combattere la maledizione.
Si rese conto che in quel momento, mentre lui era seduto a cavalcioni su di lei e la riempiva di pugni dove nessuno si fiderebbe, si fidava completamente di Sherlock.
Dove gli altri non osavano lei osava.
Jade era convinta, anche sul punto di morire, che il consulente era la dentro da qualche parte e stava facendo di tutto pur di tornare da lei.
La donna era fermamente e ineluttabilmente convinta che Sherlock Holmes vivesse ancora dentro quell'uomo pazzo e da due occhiaie mostruose. Dopo l'ultimo pugno in faccia, Jade lo guardò in faccia nonostante l'occhio gonfio e il labbro spaccato, sorridendogli lo stesso.
Non importavano le botte prese, importava parlare con Sherlock e farlo tornare indietro.
Lo guardò e lui era ancora sudato e infuriato, con i pugni ancora alzati ma fermi, e la fissava.
Jade lasciò scorrere un rivolo di sangue dalla sua bocca per non soffocare e vide l'ombra di Sherlock spuntare dentro le iridi dell'uomo.
-Non importa quello che mi hai fatto.
Sussurrò lei, vedendo l'intera rivoluzione che si scatenò dentro di lui, a partire dall'espressione che mutò lentamente e i pugni che iniziarono a cedere.
-Io resterò con te.
Continuò lei, vedendolo abbandonare i pugni lungo i fianchi pur restando sopra di lei e fissarla con due occhi consapevoli ma non del tutto.
-Fino alla fine.
Terminò.
La luce bianca uscì così com'era entrata dal petto del detective.
Sherlock Holmes tornò al richiamo di quella frase bellissima e che spesso fa pensare al coraggio di una persona che promette di restare fino alla fine, pur non sapendo davvero come sarà la fine.
Con enorme piacere vide il detective di nuovo padrone di se stesso alzarsi da lei e sorriderle per poi azzuffarsi con John fino a rubargli la bacchetta.
Jade afferrò il bastoncino dopo essersi alzata con molta fatica, riuscendo con la magia a richiamare la propria bacchetta.
Gioì quando impugnò la sua fidata bacchetta, sentendo di nuovo il flusso magico ricaricarla come se fosse una batteria scarica.
Si puntò il legnetto al cuore, pensando ad un incantesimo veloce di cura contro le ferite ma non contro i muscoli indolenziti.
Come un film a rallentatore le ferite si rimarginarono e Jade puntò la bacchetta sulla tempia di John Watson che era in ginocchio, bloccato da Sherlock.
Con un colpo di polso fece comparire delle corde su mani e piedi del rapitore.
Sherlock l'affiancò e Jade curò quelle ferite che fuoriuscivamo timide dal suo corpo.
Rigirò la bacchetta di magia oscura ma pur sempre affidabile del criminale, spezzandola in due.
L'ora della verità era arrivata.

*ieri non ho aggiornato perché mi sono addormentata troppo presto, il cuscino era depresso e aveva bisogno di un abbraccio sai com'è. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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