'Not ordinary Teen' di Nobody_Nothing

'Not ordinary Teen' di Nobody_Nothing

Il mio vero nome è Valeria ma qui, su questa piattaforma in cui non esisto di persona ma solo grazie alle mie parole, preferisco essere chiamata Nobody. Ho quindici anni e da sempre vivo di scrittura ed emozioni. A qualsiasi ora del giorno e della notte potrete trovarmi seduta a gambe incrociate sul divano, con il computer sulle ginocchia ed una tazza di tè alla vaniglia posata sulla scrivania o intenta a sporcarmi le mani d'inchiostro su di un foglio mezzo stropicciato.

Scrivo soprattutto quando sono triste o quando vorrei dire qualcosa ma a voce proprio non ce la faccio. Mi piace trasformare i pensieri che non capisco in storie e racconti, verso sulle pagine confusione su confusione, e solo così riesco a darle un senso. A volte odio ogni singola lettera battuta, altre volte riesco a trovare la salvezza nella complessità dei miei personaggi. La scrittura per me è così: una sconfitta ed una vittoria che mi distrugge, mi prosciuga da ogni energia, ma mi dà anche la forza per parlare, per gridare quello che penso.

Perché supporto LinkS?

Supporto Links perché credo davvero che l'unico scopo dello scrivere sia il piacere di mettere nero su bianco qualcosa di nostro, di vero, che resta nel tempo e vive, con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti, in questo strano mondo chiamato Wattpad.

L'unica cosa che conta davvero (so che sembra scontato ma non lo è) è impegnarsi, fare del proprio meglio mescolando tutte le parole che conosciamo nel modo migliore in cui sappiamo disporle. Non dico che sia facile, o che basta mettersi davanti ad uno schermo con tante buone idee per costruire una storia perfetta. Ci vuole tempo e pazienza. Bisogna fare a pugni con la grammatica fino a non non riuscire più a farne a meno, imparare a rileggere anche i capitoli che non ci piacciono più e cercare di migliorarli, ascoltare i consigli degli altri, discutere insieme di libri, storie, parlare di scrittura con tanta voglia di imparare. Bisogna accettare di non essere uno scrittore vero, ma capire che tutti hanno cominciato con qualche errore di grammatica ed un uso spropositato degli avverbi.

Quello che distingue una perdita di tempo da un buon lavoro è la passione, l'amore critico che regali a quel piccolo sgorbietto di parole, ma soprattutto, la cura con cui cerchi di farlo crescere.

Possiamo metterci a parlare di un folle amore, di drammi scolastici, cominciare con "C'era una volta" o raccontare una storia triste, non conta il tema scelto, ma deve voler dire qualcosa, deve avere un senso.

Stephen King nel suo libro On Writing ha scritto: "Potete accostarvi alla scrittura con nervosismo, eccitazione, speranza o addirittura angoscia, quella terribile impressione di non mettere completamente nero su bianco pensieri e sentimenti. Potete provarci con le mani strette a pugni o gli occhi a fessura. Oppure perché volete che una ragazza vi sposi o per cambiare il mondo. Va bene comunque, tranne che con leggerezza. Ve lo ribadisco: non accostatevi ad una pagina bianca con leggerezza. Non vi sto chiedendo di essere politicamente corretti o accantonare il vostro senso dell'umorismo, augurandomi che ne siate provvisti. Questa non è una gara di popolarità o di virtù, e nemmeno una funzione religiosa. Però è scrivere, porca miseria, non lavare la macchina o mettersi l'eyeliner. Se prendete la questione sul serio, allora lavoreremo bene insieme. In caso contrario, è arrivato il momento di chiudere il libro e dedicarvi ad altro. Magari a lavare la macchina."

Questa ormai è anche la mia filosofia. Tra l'altro, se avete voglia di imparare questo mestiere, On Writing è davvero un buon libro con cui cominciare.

Lo so che le visualizzazioni ed i voti fanno tanto piacere e sarebbe molto più facile scrivere qualcosa "che piace", ma vi posso assicurare che un solo lettore disposto ad ascoltare davvero i sussurri di una storia è mille volte meglio.

Io ho cominciato "Mondo Imperfetto" alla fine di quest'inverno. Era un periodo difficile e avevo bisogno di scrivere per me stessa. Quando ho battuto la prima frase non avevo in mente nessuna trama precisa, nella confusione dei miei pensieri riuscivo solo a vedere Melissa e Samanta, come due parti di me stessa, troppo lontane per riuscire ad accettarsi a vicenda. Forse volevo solo che queste due parti di me si amassero nonostante tutto caos di questo mondo, ma di questo me ne sono accorta solo in seguito.

In quelle notti insonni raccoglievo pensieri ed emozioni della giornata e, anche se la realtà e la finzione non erano la stessa cosa, scrivere mi aiutava a mettere ordine a tutto quello che si agitava nella mia mente, questo era l'unico modo che avevo per liberarmene. Sono consapevole del fatto che non sia una delle mie opere migliori, ma questa mia piccola cosa mi ha aiutata tantissimo.

Avevo due o tre lettrici fisse che commentavano in modo stupendo, mi dicevano cosa ne pensavano, lasciavano poemi di pensieri ogni volta. Ed io ero così felice di essere riuscita a creare dei legami con queste persone soltanto grazie al mio racconto.

Penso che per loro significasse davvero qualcosa perché ogni situazione raccontata poteva assomigliare almeno un po' alla vita vera, quelle cose sarebbero potute succedere davvero. Melissa e Samanta erano controverse, confuse, cambiavano spesso idea, non erano perfette. Queste ragazze mi dicevano di riconoscersi in loro, magari di star vivendo qualcosa di simile. A volte ci scrivevamo in chat e parlavamo di tante cose... Ogni volta che mi ripetevo che sarebbe stato inutile continuare, leggevo i loro commenti. Non erano parole a caso, ma si vedeva che a loro importava davvero. Questa è stata la cosa migliore che mi sia successa scrivendo, tutti dovrebbero avere dei lettori così, non serve a niente averne a centinaia per sentire apprezzato il proprio lavoro.

Il problema delle Teen Fiction è che troppo spesso i personaggi sono così stereotipati, semplici. Non voglio dire che il classico tema bad boy e santarellina sia completamente sbagliato, solo che sotto a quella sottile superficie ricamata da parole c'è poco o niente. Sì, anche così i personaggi possono venire amati oppure odiati da chi legge, ma con la leggerezza con cui ci infastidisce un suono lontano o con cui ci culla un sussurro. Nella complessità dell'elaborazione di una trama è così stupido dimenticare i personaggi e lasciare lo sviluppo dei loro caratteri al caso.

Non ci sono regole precise per creare una/un protagonista che funzioni, ma un consiglio davvero importante è la coerenza nelle azioni. Tutto quello che i personaggi fanno deve avere una motivazione valida.

E se la castissima ragazza di un'ipotetica Teen, spinta da i suoi forti ideali, si rifiutasse davvero fino in fondo di cadere ai piedi dell'affascinante figo di turno? E il ragazzo, magari neanche tanto figo, presupponendo che abbia almeno un po' di intelligenza, lasciasse perdere la protagonista, sapendo che ce ne sono tante altre al mondo? Intanto che cos'è che si potrebbe scoprire? Magari alla fine non è poi tanto donnaiolo, forse neanche così tanto cattivo. Sarà carino, magari simpatico, porterà gli occhiali o addirittura le lenti a contatto perché altrimenti si vergogna. Adorerà il post punk, oppure preferirà di gran lunga il rockabilly. Magari quando ride gli verrà la voce acuta e di mattina da appena sveglio avrà le sopracciglia spettinate. Lei invece potrebbe non amare tanto la musica, ma preferire i film. Potrebbe avere gli occhi cerchiati sempre dalle occhiaie per aver trascorso la notte a guardare l'ennesimo film di Clint Eastwood. E se i suoi capelli fossero ingarbugliati perché non ha mai voglia di pettinarsi? Magari avrebbe un carattere scontroso e lo sguardo che tende ad alzarsi al cielo. Questa sarebbe una trama molto più convincente.

La profondità dei personaggi si costruisce parola per parola, piano piano, con i gesti, le espressioni, i discorsi, le azioni, il modo di vestirsi, i pensieri e il modo di interagire con gli altri. Eppure bisogna ricordarsi che, anche nelle storie, non dipende tutto dal personaggio principale. Anche alle vicende bisogna dare il giusto peso. La trama è importante e, per quanto possa essere semplice e banale, deve essere scritta con cura.

Un'altra cosa importante, che molto spesso viene ignorata, è che è uno spreco dedicare un intero racconto ad una storia d'amore basata sul sesso. (A meno che non sia chiaramente una storia di questo genere ma, in questo caso, non dovrebbe comunque rientrare nella categoria delle Teen Fiction). Sarà anche scontato dirlo, ma cominciare già da subito con una relazione erotica per poi finire con un'intenso amore non è proprio una bella idea... Mi dispiace così tanto rendermi conto ogni giorno di più che ormai le Teen sono diventate sinonimo di "Sesso e amore". Non deve esserci solo questo! Per favore, cerchiamo di ridare a questo genere l'importanza che merita.

Le Teen Fiction devono parlare di noi, raccontare le sfumature più caotiche del nostro universo. Io ci ho provato, spero di esserci riuscita almeno un po'.

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