'Introspezione e caramelle' di SaintJupiter
'Introspezione e caramelle'
di SaintJupiter
Innanzitutto vorrei dire grazie agli organizzatori di una così splendida campagna e il parteciparvi mi ha reso immensamente euforica!
Mi chiamo Maria (Grazia, agh!), ho vent'anni e abito in una tranquilla città della provincia di Latina. Sono stata svezzata con libri e arte fin dalla tenera età e la lettura dell'Odissea assieme a mia madre, prima di andare a dormire, era praticamente un obbligo. Mi sono avvicinata alla scrittura da piccolina, iniziando a progettare dei piccoli saggi scolastici su Jack O'Lantern e commedie natalizie col mio maestro d'inglese. Leggo un po' di tutto ma i generi che davvero prediligo sono le stranezze di Lovecraft, il fantasy in tutte le sue sfumature e un buon thriller è capace di tenermi sveglia fino al mattino successivo... ed è forse questo che mi ha spinta ad accettare e a proporre la mia Litlaus.
Questa mia storia è nata per gioco e mi ha portato (e sta portando, fortunatamente!) un sacco di soddisfazioni a livello personale, per non parlare della mia autostima! Lasciare che altri scrittori diano un sano e sincero parere su di essa mi ha fatto maturare sotto qualsiasi punto di vista, come persona ma soprattutto come aspirante scrittrice. Come tutti voi ho un sogno: stringere tra le mani il mio libro cartaceo, sudore della mia fronte e prima causa delle mie strigliate sul lavoro. Quindi vi auguro un famelico "in bocca al lupo!" sperando che, di tutto cuore, un giorno possiate provare questa magnifica sensazione :>
Ma ciancio alle bande! Come già detto, questo racconto e l'intera trilogia Wicked Eyes sono nate poco più di sette mesi fa. Mi piace sperimentare vari generi, tuffarmi a capofitto in una nuova sfida e fare di tutto pur di riuscire a vincerla, quindi mi son detta: "cacchio, voglio provarci". Da tantissimo tempo desideravo scrivere un thriller dai tratti paranormali, ciononostante c'era sempre qualcosa a bloccarmi. Dopo tante esitazioni mi son rimboccata le maniche e ho cominciato la strutturazione della storia, nel vero senso della parola. Non so voi, ma ho il brutto vizio di schematizzare ogni cosa mi frulli per la testa (questo mi aiuta a trovare "ordine" nel mio essere una disordinata cronica!)
L'ispirazione per buttare giù le prime bozze mi è balenata per la testa durante un esercizio di scrittura. Condite il tutto con una notte insonne, una decina di puntate di Hannibal e degli strani rumori provenienti dall'appartamento disabitato del mio condominio. Fantastico, no?
Litlaus, per l'appunto, abbraccia tre generi che da sempre mi affascinano: il paranormale, il mistero e il thriller. Di storie su ragazze/i medium ce ne sono a bizzeffe in giro per il web e sugli scaffali delle librerie, per non parlare di film e telefilm. Non ho mai cercato l'originalità in ciò che scrivo anche perché tutto, che lo si voglia o meno, nasce da qualche rimasuglio vissuto/letto tempo addietro. Così ho unito la mia passione per la cura di ogni mio personaggio a un po' di cultura immagazzinata nel corso degli anni: dal videogioco "Deadly Premonition" alle serie tv come "Ghost Whispers", "True Calling" e, perché no, mi duole non dare qualche credito ai miei manga di nicchia ("Psychic detective Yakumo" è uno degli ultimi che ho letto). Tutte trame che apparentemente non sono unite da nulla se non, per l'appunto, da sensazioni che (almeno per me, neh!) devono raggiungere il cuore e la mente del lettore: l'angoscia e il senso d'oppressione.
Ecco, vorrei cominciare questa piccola guida proprio da qui: ciò che colpisce. Di mio posso dire di essere una persona estremamente paranoica e ansiosa, insomma... anche una falena potrebbe farmi scappare a gambe levate. E' per questo che durante una lettura improntata su generi simili, che si tratti di loro anche in modo separato, qualche sentimento angoscioso deve pur trasparire, lo esigo. Premetto che non ho mai letto un manuale a riguardo, della serie "dieci mosse per scrivere un thriller/paranormale perfetto" (anche se non sarebbe una cattiva idea...), io cerco solo di immedesimare un determinato personaggio in una situazione di estremo disagio, utilizzando una narrazione con tanta e ripeto t-a-n-t-a introspezione.
Un piccolo esempio:
Bergljót è la co-protagonista del romanzo Litlaus. E' una ragazza estremamente invadente, piena di sé e orgogliosa da far schifo. Poniamola in una situazione estremamente stupida: lei è in piedi davanti ad un fosso dove, qualche attimo prima, è ruzzolata giù una caramella, una delle sue preferite (perdonatemi, ma sono le quattro del mattino e non riesco ad elaborare una situazione migliore, meh). Come se non bastasse, il fossato brulica di serpi. Ora, per come ho strutturato io Ber, lei non ci penserebbe su due volte a gettarsi nel fossato per recuperarla, anzi, farebbe tutto ciò che in suo possesso per riaverla. Quella è la sua caramella e fotte-niente-se-posso-averne-un'-altra-io-voglio-quella-basta.
Ora prendiamo un'ipotetica Lóreley, la protagonista che ho scelto: è una ragazza molto riflessiva, un po' ansiosa e con problemi legati alla socialità. Stessa situazione, stesso pericolo. Lei cosa farebbe, nel mio immaginario? Non reagirebbe come Ber. Perderebbe un'ora della sua vita a valutare i pro e i contro per riavere indietro il suo tesoro anche se, sulla fine, lo lascerebbe comunque lì, mortificata e affranta.
E Gaël, altro co-protagonista, cosa farebbe? Be', di sicuro non gli salterebbe mai in mente di mangiare una caramella sulla cima di un fosso pullulante di serpi. Perché quella è la sua caramella, punto.
Questo esempio idiota è per dirvi che la psicologia di ogni personaggio è fondamentale, thriller o non thriller che sia. Bisogna spingersi oltre, a volte, domandarsi in continuazione come, cosa e soprattutto perché. Perché accade questo a Tizio, perché c'è quest'altra situazione, perché Caio la pensa in questo modo. Fottetevi il cervello di domande ed elaborate situazioni credibili. Estreme, ma pur sempre verosimili. L'informazione e l'essere informati è importante, per quest'ultimo punto in primis. Assimilate qualsiasi cosa possa esservi di aiuto nella struttura della storia e delle situazioni, stampatevelo in mente. Non bisogna essere dei laureati in giurisprudenza o degli ex-piedipiatti per scrivere un genere simile, c'è tempo per maturare e per migliorare. C'è bisogno innanzitutto di passione, dedizione e valanghe di ricerche. L'Internet è un posto meraviglioso e perdere qualche mezz'ora in più nel progettare una singola scena non è una perdita di tempo, ma giova a voi e al vostro bagaglio culturale.
In sintesi, per me una storia che racchiude questi tre generi deve avere questo: sensazioni, parecchia introspezione e credibilità. E poi... sempre dal mio canto, adoro quando riesco a percepire l'amore di un lettore per la mia storia, e mi piace leggere i pareri altrui su un determinato rebus prima che questo venga svelato, lo trovo stimolante e mi aiuta col dare meglio di me. Prendetevi del tempo e snodate gli eventi con calma. La suspense non deve mai mancare!
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