'Hai paura del buio' di John Bayles

'Hai paura del buio'

di John Bayles

Supponiamo che io ti dica il mio vero nome, dove sono nato e quanti anni ho. La tua reazione sarebbe più o meno questa:

Dopo appena dieci secondi ti saresti già dimenticato di questi tre semplici dati.

Questo è il motivo per cui sono nato.

Potrei essere un tuo parente, un amico, un conoscente.

Potrei essere quel bambino pestifero della porta accanto che non smette mai di frignare.

Potrei essere quell'idiota del compagno di banco che non perde occasione per fare disegni sconci sul tuo quaderno.
Potrei essere quell'uomo anziano, seduto sulla panchina del parco, che risolve la settimana enigmistica.
Potrei essere un'entità che vaga nei meandri della tua mente e del tuo cuore.
Potrei essere un'emozione che ti colpisce quando meno te l'aspetti.
Potrei essere tutto e allo stesso tempo niente.

Ricordati di me.

Sono John Bayles, il frutto della tua immaginazione.

Perché supporto LinkS?

Ho diversi motivi per supportare il nobile scopo di LinkS. Nella mia esperienza su Wattpad, ho visto cose inenarrabili:

- spammatori che inondano bacheche e social network chiedendo, con falsa cortesia, di leggere le loro storie, senza nemmeno avere l'accortezza di dimostrare che il messaggio non è frutto di un copia-incolla;

- scrittori che pubblicano pentamiliardi di capitoli lunghi meno di duecento caratteri per scalare la tanto agognata classifica galattica ingannando l'artificiale algoritmo di premiazione;

- stressati artisti che inveiscono a qualsivoglia critica costruttiva fatta per il loro bene, senza nemmeno degnarsi di approfondire il significato della parola "umiltà";

- cloni che clonano opere clonate da cloni che clonarono se stessi per clonare opere clonate;

- ricercatori ossessionati da stellette e occhiolini tanto di minacciare la mancata pubblicazione di capitoli in assenza di congrui risultati;

- prole oscura pronta a attaccare chiunque crei ostacolo alle inverosimili nefandezze delle fanfiction.

La scrittura è un'arte e, come tale, merita rispetto.

Hai paura del buio?

Una banale domanda la cui risposta non è affatto scontata. Qualcuno risponderà "sì", altri "no", altri ancora "dipende". Nelle storie a tema horror, la paura, è una delle principali emozioni che dobbiamo riuscire a trasmettere. Essa tuttavia, ha un grosso problema: è un'emozione soggettiva. Questo significa che se un lettore può provarla in certe situazioni, un altro potrebbe non provare alcuna emozione e rimanere quindi deluso.

Come si può quindi, trasmettere la paura a tutti i lettori?
Parto subito dicendo di arrendervi di fronte alla perfezione. Nessuna storia sarà mai in grado di impaurire TUTTI i lettori. Nemmeno colossi come Poe, Lovecraft e King ci sono riusciti. Ad ogni modo possiamo lavorare attentamente sul fattore paura e trovare strumenti e stratagemmi in grado di renderla il più efficace possibile.

Innanzitutto, nell'elaborazione di una scena paurosa, bisogna tener bene a mente due cose:

1) Paura e spavento sono due elementi differenti. La prima è un'EMOZIONE, mentre la seconda è una REAZIONE.
Lo spavento svanisce in una frazione di secondo trasmettendo una piccola scarica di adrenalina. La paura invece permane nell'animo per un periodo di tempo indefinito donando maggior senso di immedesimazione al lettore.

2) Come tutte le emozioni, la paura è generata da un insieme di fattori e circostanze che tra poco analizzeremo.

Prendete questi due suggerimenti e teneteli a mente tutte le volte che state per scrivere una scena da brividi.

Ora vediamo quali sono i 3 fattori in grado di donare profondità alla paura:

1) Atmosfera: genera il 50% della paura.

Costruire un'atmosfera a regola d'arte permette di arrivare già a metà del traguardo. Cosa significa però costruire una buona atmosfera? Significa innanzitutto scegliere un luogo adatto (la cameretta del protagonista è meno interessante e inquietante rispetto a una foresta desolata). Una volta scelto il luogo, bisogna riempirlo di dettagli. Prendiamo l'esempio della foresta, potete aggiungere dettagli rispondendo ad alcune domande del tipo: è giorno o notte? Estate, autunno, primavera o inverno? Le foglie sono sugli alberi o sono cadute? Che alberi ci sono nella foresta? Sono presenti animali? Cercati di rispondere a più domande che potete, dopodiché iniziate a inserire i dettagli più interessanti.

2) Tensione: genera il 35% della paura.

Vi spiego questo elemento facendovi subito due esempi:

- Kate sentii qualcuno toccarle la spalla. Non appena si voltò, vide la sagoma di un fantasma.
- Kate sentii l'aria divenire gelida all'improvviso. Le foglie iniziarono a cadere dagli alberi, una dopo l'altra, senza motivo. Potevano udirsi le corse degli animali mentre fuggivano da qualcosa. D'un tratto una mano si poggiò sulla spalla di Kate. Non appena si voltò, vide che non c'era nessuno.
Come potete vedere il secondo esempio trasmette più tensione rispetto al primo. Questo perché il "senso d'attesa" e quindi la tensione, sono di fondamentale importanza in una scena. Non abbiate fretta nel raccontare gli avvenimenti. Fateli assaporare lentamente al lettore. Ricordate poi la differenza tra spavento e paura? Il primo esempio può generare solo uno spavento ai lettori più sensibili, ma niente di più. Il secondo invece è sulla buona strada per trasmettere la paura.

3) Caratterizzazione del personaggio: genera il 15% della paura.

Nei due esempi fatti prima sul personaggio di Kate, non avete notato che manca qualcosa? Cosa prova la protagonista in quel preciso momento? I sentimenti, le emozioni, le paure dei nostri personaggi sono l'ultimo elemento per costruire una degna scena da brividi. Per aiutarvi a descrivere questo aspetto, date una precisa personalità al vostro personaggio. Tornando all'esempio di Kate, potete per esempio dedicare un capitolo al suo passato spiegando che ha paura dei fantasmi e il motivo. Oppure ha paura del buio e della solitudine (quindi cosa l'ha spinta ad avventurarsi da sola, in piena notte, nel bel mezzo di una foresta?). Cercate di rendere il vostro personaggio credibile e dategli un'anima.

Tutte queste, ovviamente, sono solo considerazioni personali, quindi non prendetele come delle regole, bensì come dei suggerimenti da rielaborare a seconda del vostro stile.

Voi cosa ne pensate sulla paura? Siete d'accordo con me? Possono esserci altri elementi degni di nota? Fatemelo sapere nei commenti.

P.s. Tutti coloro che, leggendo il titolo, hanno pensato alla serie tv per ragazzi andata in onda negli anni 90, hanno la mia profonda stima J

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