2

Erano arrivati piuttosto in orario.
La "casa al mare" che il padre di Jason aveva affittato non era altro che un appartamento in un piccolo condominio con quattro appartamenti in totale.
Scelse per se la camera con il terrazzo, così sarebbe potuta andare anche a leggere fuori.
Sembrava fantastico. La vista era splendida, riusciva a vedere le onde incresparsi e abbattersi sulla battigia. Il sole era alto nel cielo, faceva brillare la superficie del mare.

Le spiagge erano affollate, comprensibilmente. Gli stabilimenti dovevano essere già al completo, e non era neanche il primo Luglio.

***

Il giorno dopo era il compleanno di Jason.

Piper aveva deciso di fare una piccola festa, invitando i vicini che si erano rivelati essere tutti ragazzi della loro età o poco più grandi.
I primi ad arrivare furono Leo e Calipso.
Erano in assoluto la coppia più strampalata che Annabeth avesse mai visto. Ma stavano così bene insieme e sembravano così innamorati che avrebbero potuto fare una guerra, pur di continuare a stare insieme.

La folta capigliatura di Leo e la sua carnagione scura, in netto contrasto con quella chiara di Calipso, lo rendevano un personaggio. Gli occhi attenti, anch'essi scuri, con cui scrutava il mondo, facevano il resto.

Compensava perfettamente Calipso. Con le sue labbra rosee, le guance che arrossivano spesso e i Capelli castani, poteva considerarsi, appunto, l'esatta metà di Leo.

E non solo fisicamente, ma anche caratterialmente.

Infatti, la battuta sempre pronta di Leo, la sua spiccata simpatia, facevano spesso scoppiare a ridere Calipso, che invece era piuttosto timida e riservata.

E Annabeth un po' li invidiava.

Li invidiava per gli sguardi d'intesa che si rivolgevano.
Li invidiava perché in quegli sguardi c'era amore puro.
E Annabeth avrebbe tanto desiderato avere qualcuno che la guardasse come Jason guardava Piper, come Leo guardava Calipso.
Avrebbe tanto desiderato trovare qualcuno che non scappasse davanti al suo passato difficile.
Qualcuno che avrebbe potuto capirla.

Certamente non si aspettava che l'avrebbe incontrato di lì a breve.

***

Era arrivata da qualche ora, ma l'aveva notata subito.
Aveva i capelli biondi, gli occhi grigi.
Sorrise per una battuta che aveva fatto la ragazza mora, mentre scaricavano le valigie.
Percy stava correndo, ma quando la vide rischiò di andare addosso a un lampione.
La vide sorridere, e il cuore iniziò a battergli fortissimo.
Era bellissima nei suoi calzoncini blu, le gambe snelle sembravano lunghissime.
I suoi occhi... grigi come le tempeste estive. E in tempesta.

Percy riusciva quasi a scorgere le onde che si innalzavano, che facevano a gara per chi fosse la più alta, per poi infrangersi.

Era bellissima, in un certo senso familiare.
E per Percy, quello era un dettaglio da non sottovalutare.

***

Arrivarono alla festa tre ragazze.
Una aveva la carnagione scura quasi come quella di Piper, l'altra era di colore, ma con due occhi oro che avrebbero potuto illuminare anche la notte.
La terza aveva moltissime lentiggini sparse sul naso, due occhi di un azzurro elettrico.
I capelli nerissimi. Chi avrebbe mai detto che fosse Talia, la sorella di Jason?
Le altre due ragazze erano invece Reyna e Hazel.
Gli ultimi ad arrivare furono tre ragazzi.
Uno di loro notò subito Hazel, seduta con Piper sul divano.
Il ragazzo, Frank, si accostò all'orecchio del suo amico, il fratellastro di Hazel, Nico. Anche loro erano molto diversi. Nico era sempre pallido, con le occhiaie, e sempre triste.

Non lo ammetteva spesso, ma la perdita di Bianca, sua sorella, l'aveva segnato. E ancora non si era completamente ripreso.

Ma il terzo, stava fissando proprio Annabeth.
Annabeth arrossì davanti a tanto interesse, e distolse lo sguardo da quegli occhi verdi.
Si alzò dalla sedia, dirigendosi in camera sua.
Voleva nascondersi da quegli occhi. Temeva che se avessero continuato a scrutarla, avrebbero scoperto quel che nascondeva.

***

La ragazza era scomparsa.
Si era presentata a tutti, tranne che a lui.
-Frank-chiese- come si chiama la ragazza bionda?
-Annabeth- aveva risposto lui.
Il cuore di Percy si era fermato per un momento.
No, non poteva essere lei.
Eppure... quei suoi occhi grigi. Così familiari...
Non ebbe il tempo di pensarci.
Jason accese la musica, prendendo per la vita la sua ragazza e iniziando a ballare.

***

Si accorse subito dei suoi occhi su di lei.
Respirò a fondo, andando in cucina e prendendosi un bicchiere d'acqua.
Reyna le chiese di ballare, e lei accettò.
Così iniziò a muoversi a tempo nel piccolo salottino sgombro dalle sedie.
Piper la vide, e non trattenne un sorriso.
Reyna era davvero brava. Era riuscita ad entrare in confidenza con Annabeth quasi immediatamente, e questo non era da tutti. Anzi.
Dopo un'ora di balli sfrenati, arrivarono le pizze.
Si misero tutti in cerchio, mangiarono e bevvero coca-cola, birra...
Annabeth prese una lattina di coca-cola. Il gusto amaro della birra non faceva per lei.

***

Coca-cola.
Afferrò la lattina di Coca-Cola e se ne andò.
Percy la osservò, mentre irrigidiva le spalle.
Sicuramente avvertiva il suo sguardo.
-Ehi, chi vuole vedere un film?- chiese Piper.
-Dipende da che film- sorrise la bionda.
Il cuore di Percy aumentò ancora.
Lei gli faceva decisamente un brutto effetto.
-Vediamo... Viaggio al centro della terra- proposi.
-Sì!- urlò Annabeth.
La fissammo tutti.
-Scusatela, probabilmente ha letto il libro- intervenne Piper.
Scosse il capo, sorridendo.

***

Annabeth si ritrovò senza posto.
Eppure il divano non era piccolo.
Se solo Reyna si fosse messa in braccio a Nico, lei avrebbe avuto spazio.
Quando se ne accorse, andò in cucina per prendere una delle scomodissime sedie.
Quando si girò, si trovò faccia a faccia con Percy che, birichino, si era alzato dal divano nell'esatto momento in cui aveva visto Annabeth andare in cucina.
Voleva tenerla in braccio. Tenerla al sicuro. Perché se fosse stata lei, se fosse stata veramente la bambina di quattordici anni prima... Percy non l'avrebbe più lasciata andare.
Annabeth sussultò, spaventata.
-Quelle sedie sono scomode. Puoi stare in braccio a me- sorrise il ragazzo dai capelli corvini.
Era piuttosto alto, anche se Annabeth con il suo 1,80 di altezza non scherzava di certo.
-Una sedia andrà più che bene- rifiutò educatamente.
-La tua risposta non va più che bene.
Annabeth si adirò per la sfrontatezza del ragazzo.
E Percy sorrise ancora di più nel vederla arrabbiata.
-Posso benissimo decidere dove sedermi.
-Strano...- il ragazzo aggrottò la fronte-sembri intelligente, ma evidentemente non lo sei poi così tanto.
Annabeth gli tirò uno schiaffo.
Come osava offenderla?
-Certamente sono più intelligente di te- sbottò.
Il ragazzo le afferrò i fianchi, la spinse addosso al tavolo.
Poi le prese le mani e le immobilizzò dietro alla schiena della bionda.
Annabeth era atterrita.
Era successo tutto troppo in fretta e adesso si trovava addosso ad un ragazzo che neanche conosceva.
-Ti lascerò andare a patto che tu ti sieda in braccio a me e risponda ad una domanda- le sussurrò Percy all'orecchio.
Un brivido le percorse la schiena.
Nel contempo, Percy non aveva nessuna voglia di lasciarla andare.
Annabeth aveva un buon profumo.
La ragazza domandò:-Cosa vuoi sapere?
Percy prese un profondo respiro. Se l'avessero chiesto a lui, probabilmente si sarebbe arrabbiato tantissimo.
Così cambiò domanda, anche se non si discostava poi troppo da quella originaria.
-Ti... ti ricordi di me?- disse.
Annabeth lo guardò più attentamente.
Era in un certo senso familiare... ma... Non avrebbe saputo dire di più.
Eppure... la sfumatura degli occhi di Percy... così particolare.
Annabeth scosse la testa.
Percy ebbe un tuffo al cuore.
La lasciò andare.
Sospirando, non guardandola negli occhi.
Ritornò in salotto, mentre Annabeth prendeva nuovamente il bicchiere d'acqua.
-Ti stavamo aspettando- disse Reyna, con sguardo amichevole.
Annabeth le sorrise.
Guardò Percy, seduto sul divano.
Il ragazzo allargò le braccia, come ad abbracciarla.
Annabeth si mise in braccio a lui, con la testa sul suo petto.
Il ritmo del suo respiro le fece venire sonno.
Si addormentò, e Percy se ne accorse praticamente all'istante.
Questo perché non stava guardando la televisione.
Vedere Annabeth che si addormentava sul suo petto era molto meglio, secondo lui.
Non si era accorto che aveva iniziato a giocherellare con i suoi capelli.
Dopo mezz'ora il film finì.
Piper si era addormentata addosso a Jason, che la prese in braccio e la portò in camera.
Fece segno di fare lo stesso al ragazzo dai capelli corvini, indicandogli con un gesto della testa la camera di Annabeth.
La prese in braccio, facendo attenzione a non svegliarla.
Aprì la porta della stanza, accostata, con un piccolo calcetto.
La depositò sul letto, infilandola sotto alle leggere coperte.
Sorrise, vedendola tranquilla.
Si guardò attorno.
La stanza era spoglia, anche se le valigie erano già state disfatte.
Su una scrivania erano stati messi vari libri.
Annabeth si girò nel letto.
Aprì gli occhi, improvvisamente, tirandosi a sedere di scatto.
Quando si accorse di lui disse:-Che ci fai tu qui?- prima di impallidire.

***

Seguimi sui profili Instagram e Spotify @cuccistories per l'anteprima dei capitoli e per contenuti esclusivi! Non perderti le playlist ispirate alle storie!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top