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"Bene."
Pensò Tara uscendo da casa di Trevis. Ora che aveva i nomi degli altri due spacciatori poteva mettersi in azione. Uno di loro lo conosceva, un certo Derek Hide.
Era quasi mezzogiorno ed il cielo era coperto di nuvole tetre che promettevano pioggia. Entrò in un bar e prese qualcosa da bere. Le piaceva stare seduta in posti affollati.
Stava al tavolo da sola, guardava fuori dalla finestra e pensava. Una cosa che di solito le persone fanno negli autobus o in treno. Ma lei non si muoveva da quella cittá da quasi due anni. Da quando era scappata...
Osservava la cittá caotica che ancora non riusciva a chiamare casa, nemmeno dopo tutte le cose passati lì nei pub e nei vicoli bui. In realtá non si era mai sentita a casa da nessuna parte. Era brutto pensare che non appartenesse a nessun posto: non aveva nessun luogo che significasse protezione o semplicemente calore.
Eppure qui aveva finalmente trovato degli "amici". Tra cui Clay e Simon.
Beh, forse Simon voleva solo usarla per le sue foto.
Vide un ragazzo dall'altra parte della strada, non lo aveva mai incontrato ma le sembrò familiare. Anche parecchio...troppo.
Tenne lo sguardo incollato su di lui fino a quando non entrò nel bar.
Per fortuna non l'aveva notata e ora si era seduto ad un altro tavolo, da solo. Tara si chiedeva chi fosse, un suo vecchio cliente? Uno del pub? Ma poi pensò che non era possibile.
Era un ragazzo alto dai capelli scuri, sembrava molto maturo e in gamba, aveva una tracolla con sopra lo stemma del college di lettere. Uno studente? Dal viso innocente non sembrava uno che frequentasse certi posti. Insomma, quel tipo era l'opposto di Tara. E allora perchè le sembrava di averlo giá visto?
Qualcuno si sedette di fronte a lei, un tipo calvo con serpenti tatuati su entrambe le braccia.
- Sei Tara? - le chiese fingendosi gentile. La ragazza capì che intenzioni aveva.
- No- rispose con voce priva di emozioni, era così che parlava di affari. Mento alto e faccia inespressiva, a volte faceva la dura se serviva.
- Senti, so chi sei. Mi hanno detto che ieri notte eri da Chris, non gli stavi vendendo nulla? - disse il tizio con voce rotta. Sicuramente il fumo gli aveva rovinato la gola.
- Non so di cosa tu stia parlando- disse con durezza Tara vedendo che l'uomo continuava a insistere.
- Tu non me ne vuoi dare?! Ti posso pagare bene! - assicurò sussurrando per non farsi sentire.
- lasciami in pace - sussurrò anche Tara continuando a guardarlo diffidente.
L'uomo calvo fece una smorfia e si allontanò sbuffando.
Tara sospirò di sollievo, non voleva vendere a nessuno la droga preziosa che aveva. Beh... a nessuno tranne che a Chris. Si guardò attorno nel locale e vide che il ragazzo del college la stava fissando. Aveva intuito qualcosa?
Decise di andare. Lasciò delle monete sul tavolo e uscì.
- Sei Tara? - si sentì chiedere per la seconda volta negli ultimi dieci minuti. La domanda gliela aveva posta un uomo alle sue spalle. Tara si girò di scatto pronta a ribattere ma questo fece qualche passo indietro entrando nell'angusto spazio tra il bar e l'edificio di fianco.
- Mi manda Chris - disse l'uomo rispondendo alla domanda inespressa della ragazza.
Bene. Non poteva fare altro che seguirlo. La portò dietro al locale, in un parcheggio deserto pieno di immondizia.
- Chris dice che dovresti ripensarci - disse l'uomo senza alcuna sfumatura di emozione nella voce. Stava solo ripetendo a pappagallo quello che il suo capo gli aveva detto. Chris era diventato un tipo potente ultimamente. Di certo non aveva messaggeri fino a poche settimane prima.
- Riferiscigli che non ho intenzione di calare il prezzo di una merce giá sottovalutata. Ciò che ho vale minimo quanto gli ho già detto, probabilmente anche di più . Forse è lui quello che ci deve 'ripensare' -
- Ascolta - la interruppe il "messaggero" di Chris.
- Ha detto anche che questa è solo un'affare secondario. A quanto pare si è messo in contatto con un tipo che gli promette roba migliore della tua, per cui dovresti seriamente rivalutare la sua offerta prima che non gli interessi più. -
Tara incrociò le braccia sul petto.
- Non ho nulla da aggiungere - scandì tra i denti. L'uomo le rivolse un'ultima occhiata e si allontanò.
- Merda! - imprecò la ragazza colpendo un cassonetto con tutta la sua forza. Mille pensieri si formavano nella sua testa e la tensione saliva fino a farle scoppiare la testa. Il messaggero era stato chiaro.
Chris... e un tipo con un'offerta migliore? Offerta secondaria. Un "TIPO".
Era facile trarre le conclusioni ora.
Solo tre persone possedevano quella droga in cittá. Una di loro era Tara. La seconda era Derek Hide e la terza era una donna. Per cui, il "tipo", doveva essere necessariamente Derek.
Naturalmente Chris non sapeva che Tara fosse a conoscenza dell'identitá degli altri due possessori.
Quel cretino la stava praticamente aiutando.
Beh, dato che lei era decisa a vendere la droga a lui... non le restava che trovare Derek in tempo per sottrargli la merce.
"Proprio sotto al tuo naso, testa di cazzo" pensò con malizia.
Poi un colpo di tosse.
Appoggiato al muro poco lontano c'era il tizio calvo con i serpenti sulle braccia con cui aveva parlato poco prima nel bar.
- Quindi mi stavi mentendo - scandì con durezza.
-Dammi quello che hai- le disse
avvicinandosi minaccioso.
-Altrimenti?- chiese la ragazza stringendo lo zainetto in spalle. Questo tizio era solo una seccatura di cui sbarazzarsi in fretta.
Poi spuntarono altri tre uomini. Cazzo, cazzo, cazzo.
Tutt'e quattro avevano l'aria da motociclisti, con quelle bandane colorate, gli occhiali da sole e i tatuaggi scadenti.
Le si avvicinavano minacciosi e lei indietreggiò di qualche passo. Per nulla al mondo si sarebbe lasciata prendere la droga. Era la sua occasione. La sua GRANDE occasione. Ed era anche l'ultimo affare da concludere. Una volta venduto tutto a Chris sarebbe finita.
- Fanculo - esclamò.
Piegò le ginocchia pronta a difendersi e uno le fu addosso. Con un saltò la ragazza si allontanò e gli tirò un calcio colpendolo alla gamba. Il tizio iniziò a imprecare e un'altro le scaraventò un pugno.
Tara cadde a terra, le aveva fatto male.
Si alzò subito, rimanere a terra significava non potersi difendere.
Quando il tipo che le aveva dato il pugno si buttò nuovamente su di lei, accadde qualcosa.
Qualcuno si intromise prendendosi il calcio indirizzato a lei.
Era il ragazzo di prima, quello del college di lettere. Ma che stava facendo?
Il ragazzo finì a terra, a malapena riusciva a rimettersi in piedi.
-Scappa!- le disse allarmato.
Tara lo guardó stringendo i denti. Poi guardò i quattro uomini che li stavano per attaccare.
-Scappa tu, idiota- gli rispose con durezza prima di buttarsi sui coglioni che aveva davanti.
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